La statua raffigura una kourotrophos,
cioè la Dea madre che allatta due neonati, seduta su
trono. La figura è acefala ed è vestita di chitone,
abito lungo fino ai piedi nudi. E' avvolta da un himation,
pesante mantello, ricadente sulle spalle che lascia scoperto
il petto,le grandi mani e i piedi. I due poppanti, avvolti
in fasce con tracce di policromia, sono disposti secondo una
schema incrociato e succhiano il latte mentre stringono con
una mano la mammella. La veduta della statua è frontale
e concepita come unico volume compatto secondo la convenzione
dell'arte arcaica. Per questa impostazione la scultura è
stata confrontata con alcune opere d'arte indigena influenzate
da modelli dell'arte greca ed in modo specifico di ambiente
greco-orientale. Il modellato della statua megarese per la
turgidezza delle forme e per le pieghe delle vesti richiama
infatti la scultura di centri quali Samo e Mileto.
La statua fu rinvenuta in una tomba con vasi datati al 550
a.C.
Testi a cura di Alessandra Merra (beni
archeologici) e Valeria Sola (beni storico-artistici)
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