Annunziata
Antonello da Messina
1474-1477 ca.
Olio su tavola, cm 45 x 34,5
Provenienza: Collezione canonico Di Giovanni
Palermo,
Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis
>scheda |

L’Annunziata
di Antonello da Messina è indubbiamente l’opera
più nota della Galleria Regionale di Palazzo Abatellis.
La tavola entrò a far parte delle collezioni del Museo
Nazionale nel 1906 per legato testamentario di Monsignor Di
Giovanni, che l’aveva acquistata a Palermo dalla famiglia
Colluzio con una attribuzione a Dürer. A lungo confusa
con la modesta copia delle Gallerie di Venezia, fu riconosciuta
come indiscusso capolavoro di Antonello a partire dagli studi
di Enrico Brunelli nel 1904. La Vergine Annunziata è
raffigurata senza alcuna simbologia sacra, più simile
ad un ritratto che non a un’immagine canonica; ma è
una donna “impegnata in un serrato dialogo con l’angelo”(E.
Battisti), invisibile ma immaginato al di qua dello spazio
del dipinto, nella posizione occupata dallo spettatore. Ella
sembra colta nell’attimo in cui sta per pronunciare
le parole del racconto evangelico “E come avverrà
questo?”. Alla mano protesa in avanti, che concorre
a definire la profondità spaziale, sono stati attribuiti
dalla critica diversi significati, dalla sorpresa all’opposizione.
La figura costruita con rigorosa geometria di forme denuncia
l’assimilazione completa della lezione prospettica italiana
da parte del pittore messinese, che vi unisce la notazione
psicologica colta e il naturalismo della ritrattistica fiamminga.
La tavola fu eseguita secondo alcuni studiosi verso il 1474,
in considerazione delle analogie con l’Annunciazione
di Palazzolo Acreide, dipinta in quell’anno. Altri suggeriscono
la data del 1476-1477 per la perfetta sintesi prospettica
e formale ai limiti dell’astrazione e gli esperimenti
spaziali riconducibili alla produzione posteriore al secondo
soggiorno veneziano del pittore, documentato al 1475.
Testi a cura di Alessandra Merra (beni
archeologici) e Valeria Sola (beni storico-artistici)
Servizio Museografico U.O. XXXI
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