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i Beni inamovibili della Regione Siciliana
Decreto assessoriale 1771 del 27 giugno 2013: Divieto di uscita dal territorio della Regione Siciliana dei Beni che costituiscono il fondo principale di Musei, Gallerie, Biblioteche e Collezioni in attuazione delle Delibere della Giunta Regionale n. 94 del 4/5 marzo 2013 e n. 155 del 22 aprile 2013; in particolare è vietata l’uscita, anche se temporanea, dei beni descritti in questa pagina.
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Polittico di San Gregorio

Antonello da Messina
1473
- Angelo Annunciante, Olio su tavola, cm 65 x 62
- Vergine Annunciata, Olio su tavola, cm 65 x 54.7
- San Gregorio Magno, Olio su tavola, cm 125 x 63.5
- Madonna col bambino in trono, Olio su tavola, cm 129.5 x 77
- San Benedetto, Olio su tavola, cm 126 x 63
Iscrizioni: sullo scomparto centrale, in un cartellino, in basso: Anno domini mccccsexuagesimo tercio antonellus messanensis me pinxit
Provenienza: Messina, Monastero di Santa Maria extra moenia
Messina, Museo Regionale

>scheda

Il Polittico di San Gregorio, firmato e datato 1473 nel cartiglio posto nella tavola centrale proviene dal monastero benedettino di Santa Maria extra moenia (detto di San Gregorio), ed è l’unica opera di Antonello rimasta nella sua città natale. Allo stato attuale è composto da cinque pannelli raffiguranti la Madonna in trono col Bambino, San Gregorio, San Benedetto ed in alto l'Angelo annunciante e l'Annunciata; le tre tavole inferiori sono dipinte seguendo un contorno centinato, mentre quelle superiori presentano la sagoma cuspidata, tipicamente catalana. L’opera si presenta oggi priva di cornice e dello scomparto centrale del registro superiore, che doveva rappresentare una Pietà o un Cristo morto, sorretto dagli angeli. Secondo una recente ipotesi il Polittico non era destinato ad essere visto da uno spettatore in posizione frontale, ma doveva essere collocato sulla parete laterale destra di una cappella; ciò spiegherebbe l’insolita posizione del trono, decentrato rispetto alla figura della Madonna, che riacquisterebbe la corretta prospettiva se osservato da destra.
Nonostante la divisione in scomparti e il fondo oro voluto dalla tradizione per questo tipo di dipinti, il Polittico presenta caratteri di una profonda modernità, con i diversi pannelli sottoposti a una visione unitaria. Alcuni studiosi ritengono che tale aggiornamento sia frutto di un diretto contatto con la coeva cultura italiana e con l'opera di Piero della Francesca in particolare. Ma è stata avanzata l’ipotesi, date certe assonanze con la pittura provenzale, che Antonello sia arrivato a questi risultati sviluppando autonomamente le sue premesse culturali catalane, valenziane e fiamminghe.
L’opera, già interessata nel XIX secolo da maldestri restauri e ridipinture, ha subito notevoli danni a causa del terremoto del 1908. Le ampie lacune non sono state reintegrate; nel 1912 il restauratore Luigi Cavenaghi, nel tentativo di restituire leggibilità alla figura, si limitò a tracciare i contorni del San Gregorio basandosi su preesistenti fotografie.

Testi a cura di Alessandra Merra (beni archeologici) e Valeria Sola (beni storico-artistici)
Servizio Museografico U.O. XXXI