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i Beni inamovibili della Regione Siciliana
Decreto assessoriale 1771 del 27 giugno 2013: Divieto di uscita dal territorio della Regione Siciliana dei Beni che costituiscono il fondo principale di Musei, Gallerie, Biblioteche e Collezioni in attuazione delle Delibere della Giunta Regionale n. 94 del 4/5 marzo 2013 e n. 155 del 22 aprile 2013; in particolare è vietata l’uscita, anche se temporanea, dei beni descritti in questa pagina.
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vaso achille e pentesilea efebo patroclo arula fittile caravaggio adorazione dei pastori resurrezione di lazzaro polittico annunziata eleonora alhambra trionfo della morte
metope phiale ariete annunciazione kourotrophos venere landolina lampada bavera polittico trapani auriga di mozia satiro danzante  

Metope da Selinunte

560-550 a. C.
Palermo, Museo Archeologico Regionale A. Salinas

>scheda

Museo archeologico A. Salinas Palermo (sito internet)

1. panoramica della Sala delle Metope provenienti da Selinunte (vedi approfondimento)
2. panoramica dell'atrio
3. panoramica dei bronzi
4. panoramica della finestra
5. panoramica della sala delle colonne
6. panoramica della sala dei mosaici
7. panoramica della sala romana


Metopa con Europa sul Toro
Inizi del VI sec.a.C.
Tufo calcareo, h cm 84,2, largh cm 67,5; spessore cm 31,5
Provenienza: Selinunte, Tempio Y (Tempio “delle piccole metope”)


Considerata una delle più interessanti opera della scultura templare selinuntina, è di particolare rilievo in quanto è una delle più antiche rappresentazioni del mito di Europa ed il Toro
di età arcaica in Occidente.
La leggenda, di origine orientale, veniva generalmente ambientata nella Fenicia, mentre la presenza del toro si ispirava alla tradizione cretese. Narrato anche da Omero, il mito vuole che Zeus invaghitosi di Europa, figlia del re Agenore e di Telefassa, trasformatosi in toro, si avvicinò alla fanciulla mentre si trovava sulla spiaggia con altre compagne. Europa, vedendo il bellissimo animale, lo accarezzò e si sedette sulla sua groppa. Il toro allora si slanciò verso il mare mentre la ragazza atterrita si afferrava alle sue corna. Raggiunta l'isola di Creta, Zeus si congiunse con Europa e da questa unione nacquero Minosse, Sarpedonte e Radamanto.
Nella metopa selinuntina è raffigurato il momento del ratto, in cui Europa cavalca il toro sulle onde del mare. La fanciulla indossa un lungo chitone con mantellina e i lunghi capelli le ricadono sulle spalle. Ella stringe con una mano una delle corna dell'animale e si appoggia con l'altra sul dorso. Il toro incede a grandi falcate sul mare, che è rappresentato da due delfini guizzanti.
L'arcaismo della scultura è individuabile nella rappresentazione delle figure viste di profilo con alcuni dettagli realizzati di prospetto, come il busto di Europa e la testa del toro. Altro elemento tipico della scultura greca arcaica è il calligrafismo della chioma della fanciulla, il vello della testa e del collo del toro.
L'opera fu rinvenuta insieme ad altre due piccole metope, la Sfinge ed Eracle con il Toro cretese il 10 febbraio 1892 da Antonino Salinas sull'Acropoli di Selinunte.

Testi a cura di Alessandra Merra (beni archeologici) e Valeria Sola (beni storico-artistici)
Servizio Museografico U.O. XXXI