Il monumentale vaso è concordemente
ritenuto tra le più raffinate realizzazioni della ceramica
attica a figure rosse rinvenute in Sicilia.
La scena principale è dipinta e si sviluppa a fregio
continuo sul corpo del vaso con la rappresentazione della
deposizione o il trasporto di un guerriero morto, identificato
con Patroclo ed i giochi funebri in suo onore. Il soggetto
è tratto dai versi omerici dell'Iliade (XVII, 343 ss.),
dove è descritta la preparazione per il rito funebre
della salma dell'eroe greco, amico inseparabile di Achille.
Al centro è la figura di Patroclo distesa, ammantata
dal velo funebre, e sorretta da due compagni con elmo e corazza.
Il suo eidolon (spirito), sotto le sembianze di un piccolo
guerriero nudo con elmo, scudo, corazza, lancia e schinieri
vola in alto fuori dal suo corpo. Dietro il corpo rigido di
Patroclo è Achille, armato di elmo, scudo e lancia,
che reclina il capo amorevolmente verso di lui. Ai lati della
scena altri due guerrieri. Segue la scena dei giochi funebri
con al centro un aulete, suonatore di doppio flauto e una
figura maschile danzante con una coppa in mano. Ai lati di
queste due figure sono altri quattro danzatori. Tutte le figure
sono nude ed indossano soltanto un mantello (himation).
La decorazione accessoria consiste in girali e palmette dipinte
sulle fasce al di sopra ed al di sotto della scena figurata.
Sono presenti sopra alcune figure le iscrizioni dipinte dei
loro nomi o epiteti.
Il vaso è stato attribuito al Pittore di Kleophrades,
così chiamato convenzionalmente perchè era l'artista
che dipingeva (ceramografo) nell'officina ateniese del ceramista
Kleophrades. Il pittore è uno dei principali artisti
di “Stile Severo” attivo agli inizi del V secolo
a.C. , rinomato per il senso monumentale delle figure e per
i soggetti tratti dal ciclo troiano.
Testi a cura di Alessandra Merra (beni
archeologici) e Valeria Sola (beni storico-artistici)
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