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i Beni inamovibili della Regione Siciliana
Decreto assessoriale 1771 del 27 giugno 2013: Divieto di uscita dal territorio della Regione Siciliana dei Beni che costituiscono il fondo principale di Musei, Gallerie, Biblioteche e Collezioni in attuazione delle Delibere della Giunta Regionale n. 94 del 4/5 marzo 2013 e n. 155 del 22 aprile 2013; in particolare è vietata l’uscita, anche se temporanea, dei beni descritti in questa pagina.
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metope phiale ariete annunciazione kourotrophos venere landolina lampada bavera polittico trapani auriga di mozia satiro danzante  
Cratere a calice attico a figure rosse con la deposizione di Patroclo

Pittore di Kleophrades
500-490 a.C.
Argilla, h cm 78
Provenienza: Agrigento, Necropoli di Pezzino
Agrigento, Museo Archeologico Regionale

>scheda

 


Il monumentale vaso è concordemente ritenuto tra le più raffinate realizzazioni della ceramica attica a figure rosse rinvenute in Sicilia.
La scena principale è dipinta e si sviluppa a fregio continuo sul corpo del vaso con la rappresentazione della deposizione o il trasporto di un guerriero morto, identificato con Patroclo ed i giochi funebri in suo onore. Il soggetto è tratto dai versi omerici dell'Iliade (XVII, 343 ss.), dove è descritta la preparazione per il rito funebre della salma dell'eroe greco, amico inseparabile di Achille. Al centro è la figura di Patroclo distesa, ammantata dal velo funebre, e sorretta da due compagni con elmo e corazza. Il suo eidolon (spirito), sotto le sembianze di un piccolo guerriero nudo con elmo, scudo, corazza, lancia e schinieri vola in alto fuori dal suo corpo. Dietro il corpo rigido di Patroclo è Achille, armato di elmo, scudo e lancia, che reclina il capo amorevolmente verso di lui. Ai lati della scena altri due guerrieri. Segue la scena dei giochi funebri con al centro un aulete, suonatore di doppio flauto e una figura maschile danzante con una coppa in mano. Ai lati di queste due figure sono altri quattro danzatori. Tutte le figure sono nude ed indossano soltanto un mantello (himation).
La decorazione accessoria consiste in girali e palmette dipinte sulle fasce al di sopra ed al di sotto della scena figurata. Sono presenti sopra alcune figure le iscrizioni dipinte dei loro nomi o epiteti.
Il vaso è stato attribuito al Pittore di Kleophrades, così chiamato convenzionalmente perchè era l'artista che dipingeva (ceramografo) nell'officina ateniese del ceramista Kleophrades. Il pittore è uno dei principali artisti di “Stile Severo” attivo agli inizi del V secolo a.C. , rinomato per il senso monumentale delle figure e per i soggetti tratti dal ciclo troiano.

Testi a cura di Alessandra Merra (beni archeologici) e Valeria Sola (beni storico-artistici)
Servizio Museografico U.O. XXXI