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Visita il Museo - Sez. Classica - Piano Terra - Sala Archeologia Marina - Relitti di Panarea

Relitto Roghi. Rinvenuto nell'area ad est delle Formiche, trasportava anfore FIG. 9 - Panarea, relitto Roghi, anfore greco-italiche. (Ultime decadi del IV sec. a.C.).greco-italiche di cui ne sono state recuperate, tra integre e frammentarie, circa 25, databili alle ultime decadi del IV sec a.C. (Fig. 9). Tra il materiale è stata rinvenuta anche parte di una grande pelvis.FIG. 10 - Panarea, relitto Dattilo, ceramica a vernice nera. (IV sec. a.C.). 
Relitto  Dattilo. Risalente al IV sec. a.C., è stato individuato in prossimità dello scoglio di Dattilo, sui fondali caratterizzati da manifestazioni di vulcanismo secondario che ha parzialmente alterato la superficie dei vasi con incrostazioni ferrose (Fig. 10). Il carico è costituito solo da vasellame a vernice nera, di buona fattura, nelle forme più diffuse delle paterette, skyphoi, coppe monoansate, lucerne, brocchette miniaturistiche, coperchi, piatti da pesce, brocche, askoi.
Relitto Alberti (Formiche). Scoperto nel 1979,
FIG. 11 - Panarea, relitto Alberti - Formiche, anfore e ceppi d'ancora. (Seconda metà I sec. a.C.).il carico era costituito da anfore tipo Dressel 2/4 (Fig. 11), Dressel 43/Cretesi 4, della seconda metà del I sec. a.C. Le Dressel 2/4, tutte molto simili fra loro, conservano tracce di un'ingubbiatura giallastra; l'argilla fa propendere per un'origine pompeiana. Le Dressel 43/Cretesi 4, hanno il corpo simile ad una sacca di medie dimensioni, con  anse apicate, sormontanti l'orlo, e le pareti piuttosto sottili. Allo stesso carico apparteneva un gruppo di anfore di minori dimensioni, corpo piccolo e fondo piatto, ancora più raro del precedente. Dai frammenti lignei rimasti, si desume che lo scafo era costruito con la tecnica a mortasa e tenone.
FIG. 12 - Panarea, relitto delle Formiche, ceramica invetriata. (XVI-XVII sec. d.C.)Relitto delle Formiche.  Il relitto si daterebbe tra il XVI ed il XVII sec. d.C. Il vasellame, fra cui si distingue una brocca con orlo trilobato, doveva essere probabilmente tutto invetriato o dipinto (Fig. 12), ma la superficie è, per la maggior parte di esso, corrosa o parzialmente conservata. Nelle vicinanze è stata rinvenuta un'àncora in ferro, la cui appartenenza al relitto è stata ipotizzata da G. Kapitaen.  

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