L'Età del Bronzo (II millennio a.C. - X sec. a.C.), periodo in cui Lipari instaura intensi rapporti commerciali col mondo egeo e ritorna ad essere punto nodale delle rotte che conducevano ai giacimenti di metallo presenti in Italia e nell’Europa nord-occidentale, è così documetata nella sua evoluzione cronologica e culturale: la Prima Età del Bronzo (prima metà II millennio a.C.), rappresentata dalla "Cultura di Capo Graziano" (dal nome di un promontorio dell'isola di Filicudi), con produzioni di ceramiche strettamente ricollegate alle culture del Protoelladico e del Mesoelladico iniziale della Grecia continentale (Fig.12.); la Media Età del Bronzo (fine XV-prima metà XIII sec.a.C.), rappresentata dalla "Cultura del Milazzese" (dal nome di un promontorio dell'isola di Panarea), con produzioni di ceramiche somiglianti a quelle siciliane della "Cultura di Thapsos", così da far pensare ad una conquista delle Eolie da parte di genti provenienti, ancora una volta, dalla Sicilia (Fig.13). Con la Sala VI si conclude la visita al Piano Superiore dell’edificio che ospita la Sezione Preistorica e si passa al Piano Terra, ovvero alle Sale VII - X che documentano la Tarda Età del Bronzo e l'Età del Bronzo Finale, nonché il momento iniziale della fondazione della colonia greca. La Tarda Età del Bronzo (seconda metà XIII - fine XII sec. a.C.), rappresentata dalla "Cultura dell’Ausonio I", con tipi ceramici del tutto nuovi, improntati su quelli del Tardo - Appenninico dell’Italia peninsulare da dove, probabilmente, provenivano le genti che in questo momento avrebbero conquistato l’isola. Nelle ceramiche di questa Cultura sono singolari le sopraelevazioni sulle anse delle scodelle, conformate "a cilindro semplice" o "doppio", "a grandi corna", "ad ascia", "a volute contrapposte" (Fig.14). L’Età del Bronzo Finale (XI - X sec. a.C.), rappresentata dalla "Cultura dell’Ausonio II", con la produzione di una ceramica di impasto, decorata a bugne e a solcature, riconducibile a quella della "Cultura Protovillanoviana" della penisola italiana (Fig.15).
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