IL CORTILE DEI GENTILI 2015

28 gennaio – Le dipendenze del nostro scontento. Ciò che ci rende schiavi.

25 febbraio - Il tempo. Come sprecarlo, come guadagnarlo.

25 marzo - Fare pace con il Pianeta: una missione impossibile?

29 aprile - Messina e il mare: un rapporto difficile.

27 maggio - Parlare di bioetica, laddove l’etica è latitante.

24 giugno - Beni Culturali a Messina, tra opacità e disinteresse.

30 settembre - Gli ultimi. Solo un paradigma antropologico?

4 novembre - Perché tanti SUV? Perché tanti Supercellulari? La tentazione dell’apparire.

25 novembre - Cittadinanza attiva, in una città pigra.

16 dicembre - Cosa è ancora in grado di dirci il Dio che viene?

Bibliografie 2015

“Io non ho alle mie spalle nessuna autorevolezza, se non quella che mi proviene paradossalmente dal non averla o dal non averla voluta, dall’essermi messo in condizione di non avere niente da perdere e quindi di non essere fedele a nessun patto che non sia quello con un lettore che io del resto considero degno di ogni più scandalosa ricerca”.
Pier Paolo Pasolini, Scritti Corsari, 1975

Il cortile dei Gentili vuole essere un invito a farci tutti, in qualche modo, gentili, e quindi non ortodossi, curiosi, coraggiosi, odiosi delle soluzioni pronte, consapevoli della complessità delle cose, e al contempo puri, disposti a farsi – evangelicamente – poveri in spirito, tanto poveri da capire che in sé c’è tanto spazio perché qualcuno vi possa aggiungerne ancora, di spirito.

Al contempo, vuole essere un invito a farci – letteralmente – gentili d’animo, cortesi, tolleranti, disponibili all’ascolto, attenti alle sofferenze di un mondo sempre più brutto, volgare, incomprensibile. Sensibili alle foglie, alle trame invisibili che tengono insieme i sogni, le speranze, le certezze, i credi, le sconfitte.

Per fare ciò, occorrerà sempre più coltivare in sommo grado tre virtù, o umane attitudini, sempre più rare e più raramente compresenti nell’uomo di oggi: l’intelligenza, l’ironia e la pietà, nella consapevolezza che l’assenza anche di uno solo di tali elementi basterà a declinare quell’uomo senza qualità che affolla ormai le nostre giornate storiche, mentre un accorto e sofferto equilibrio tra essi potrà giovare alla costruzione di un modo più elementarmente umano di “essere nel mondo”.

Sergio Todesco

Letture al Cortile dei Gentili 2015

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