Mostri e Rostri |
Dicembre 2021 |
Inaugurazione 28 dicembre 2021 - ore 12 Ex Stabilimento Florio delle Tonnare di Favignana e Formica Isola di Favignana
Per le visite contattare il Comune di Favignana (Tel. 0923920011 - info@comune.favignana.tp.gov.it) oppure l’Area Marina Protetta Isole Egadi (Tel. 0923921659 - info@ampisoleegadi.it) |
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SEBASTIANO TUSA una vita per la cultura |
Dicembre
2021 |
Verrà inaugurata mercoledì 22 dicembre alle 17,30 all'Arsenale della Marina Regia di Palermo, la grande mostra "Sebastiano Tusa, una vita per la cultura".
Orari di visita:
dal 23 al 31 dicembre 2021 dalle 9,30 alle 13,30 escluso sabato e domenica
mercoledì 29 e giovedì 30 dalle ore 9.30 alle 13,30 visite guidate con i tecnici della Soprintendenza del Mare
dal 3 gennaio 2022 dalle 9 alle 13,30 e dalle 15 alle 19,30 escluso sabato, domenica e festivi
Via dell'Arsenale, 142 - Palermo
ingresso gratuito
Info clicca qui |
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Simposio internazionale di archeologia subacquea |
Dicembre 2021 |
Si è svolto a Taranto, dal 16 al 18 dicembre, l’evento “20-20-1 Simposio Internazionale di Archeologia Subacquea” organizzato dalla Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo per celebrare tre importanti eventi che riguardano l'archeologia subacquea in ambito internazionale e in Italia. Quest'anno, infatti, ricorre il ventennale della Convenzione UNESCO 2001 per la protezione del patrimonio culturale sommerso, il ventennale del progetto "Restaurare sott'acqua" -"Restoring Underwater" e il primo anno dall'istituzione della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo in seno al Ministero della Cultura. Il Soprintendente del Mare, Valeria Li Vigni, è intervenuta con un lavoro dal titolo “L’archeologia subacquea in Sicilia”. |
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Cordoglio per Dick D'Ayala |
Novembre 2021 |
È scomparso Pier Giovanni D’Ayala Pier Giovanni “Dick” D’Ayala, grande pioniere della subacquea insieme a Mario Savona, Cecè Paladino e altri avventurosi esploratori, è scomparso lasciandoci un bagaglio formidabile di ricordi e di grandi progetti che con tenacia ha sviluppato con la sua ONG Insula, finalizzata alla tutela e sviluppo delle Isole minori nel mondo. Con il suo ruolo all’interno dell’Unesco, collaborò con Sebastiano Tusa per sostenere la normativa sulla tutela del patrimonio sommerso che oggi è diventata norma condivisa a livello mondiale. |
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Borsa mediterranea del turismo archeologico |
Novembre 2021 |
La Soprintendenza del Mare alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum Importante presenza della Sicilia alla manifestazione che si svolgerà a Paestum (Salerno) dal 25 al 28 novembre dove l’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana sarà presente per promuovere i parchi archeologici regionali e gli itinerari sommersi. La Soprintendente del Mare, Valeria Li Vigni, presenterà i 25 itinerari culturali sommersi che rappresentano oggi una grande risorsa e un’importante attrattiva per il turismo archeologico della Sicilia. I 25 itinerari, comprendono anche gli ultimi due percorsi definiti, ovvero quello individuato nelle acque dell’Isola di Marettimo, nelle Isole Egadi, e quello del Plemmirio, all’interno dell’area marina protetta di Siracusa. Nell’ambito della Prima Conferenza Mediterranea sul Turismo Archeologico Subacqueo, alla presenza dell’assessore dei beni culturali Alberto Samonà, verrà consegnato il Premio Internazionale di Archeologia Subacquea “Sebastiano Tusa”, organizzato dalla BMTA in collaborazione con la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, e ispirato alla memoria e alla progettualità del grande archeologo siciliano scomparso, che proprio della Borsa fu un sostenitore. Verranno tributati riconoscimenti a diversi rappresentanti del mondo della cultura che, a vario titolo, hanno favorito la promozione e lo sviluppo dell’archeologia. Tra questi, il premio alla carriera a Xavier Nieto Prieto, Vice Presidente Comitato Scientifico della Convenzione 2001 dell’UNESCO sulla Protezione del Patrimonio Culturale Subacqueo; a Paolo Giulierini Direttore Museo Archeologico Nazionale di Napoli, per la migliore mostra dalla valenza scientifica internazionale; a Franco Marzatico Soprintendente per i Beni culturali della Provincia autonoma di Trento per il progetto più innovativo a cura di Istituzioni, Musei e Parchi Archeologici; a Donatella Bianchi, Giornalista RAI conduttrice di “Lineablu” e Presidente WWF Italia, per il miglior contributo giornalistico in termini di divulgazione. Nel corso della Conferenza verrà presentata ufficialmente la candidatura di certificazione di un Itinerario Culturale Europeo “Mediterranean Underwater Cultural Heritage”, reso attraverso una rete che collegherà Sicilia, Calabria, Campania, Puglia, Egitto, Grecia, Israele e Turchia attraverso i siti delle Isole Egadi/Pantelleria/Plemmirio/Ustica, Capo Rizzuto, Baia Sommersa/Parco Sommerso di Gaiola, Egnazia/Isole Tremiti/San Pietro in Bevagna, Alessandria d’Egitto, Pavlopetri/Peristera, Caesarea Maritima e K?zlan, che rappresenterà una risorsa chiave per il turismo responsabile e lo sviluppo culturale sostenibile. |
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Presentazione volume "Orgoglio siciliano" |
Novembre 2021 |
Prende il via giovedì 18 novembre, da Palermo, il tour di presentazione del libro “Orgoglio Siciliano, luci e ombre dell’Autonomia e dell’Anima siciliana”, a cura di Nuccio Carrara per Bonfirraro Editore. Appuntamento nella sede della Soprintendenza del Mare in via Lungarini n.9 a Palermo alle 17,30. Dopo i saluti del Soprintendente del Mare, Valeria Li Vigni, e di Alberto Samonà, Assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, interverranno il giornalista Giovanni Ciancimino, storico cronista parlamentare del quotidiano La Sicilia, e Mimmo Cuticchio, puparo ed esponente della tradizione dell’Opera dei Pupi inserita dall’Unesco fra i patrimoni immateriali della Sicilia. Saranno presenti l’autore, Nuccio Carrara, e l’editore, Salvo Bonfirraro. Modera gli interventi la giornalista Elvira Terranova. L’incontro – una narrazione fra luci e ombre, dal titolo del volume - prenderà spunto dai contributi di Giovanni Ciancimino e Valeria Li Vigni, due dei ventisei autori di “Orgoglio siciliano”. Il primo, testimone della stagione di gestazione e nascita dello Statuto – e puntuale cronista per oltre sessant’anni delle attività di Palazzo d’Orleans e Palazzo dei Normanni (sedi della Presidenza e dell’Ars, l’Assemblea regionale siciliana), interverrà sui limiti strutturali dello Statuto che, per quanto sia “stata una conquista, non ha liberato la Regione dalla dipendenza del potere romano, politico e burocratico”. La seconda sottolineerà il primato della Sicilia nell’istituzione della Soprintendenza del Mare, frutto dell’intuizione dell’archeologo Sebastiano Tusa, con l’obiettivo, scrive l’autrice, di “porre fine alla depredazione costante dei nostri mari da parte dei “cercatori di tesori” che oltre a depauperare il nostro immenso patrimonio cancellavano per sempre le tracce del contesto di provenienza privando il mosaico della storia di un segno fondamentale per la comprensione del reperto”. Ingresso libero nel rispetto delle norme anti-covid A seguire tappe a Messina (Salone delle Bandiere, giorno 24 novembre) e Catania (Le Ciminiere giorno 26 novembre). |
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Relitto di Isola delle Femmine |
Novembre 2021 |
Si è conclusa la campagna di documentazione del relitto profondo di Isola delle Femmine realizzata dalla Soprintendenza del Mare in collaborazione con l’ARPA - Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente e la consulenza scientifica dell’Università di Malta. Obiettivo della campagna è stato quello di documentare il carico del relitto del II secolo a.C. individuato a 92 metri di profondità nello specchio di mare a nord-ovest dell’Isolotto. Grazie ai dati raccolti, si procederà adesso allo studio del relitto romano che presenta un carico omogeneo di anfore destinate probabilmente al trasporto di vino. Nel corso delle operazioni è stata recuperata un’anfora della tipologia Dressel 1A grazie alla collaborazione tra la nave oceanografica dell’ARPA Calypso South che ha monitorato le operazioni in mare grazie all’ausilio di un ROV, i subacquei altofondalisti del Team guidato da Timmy Gambin dell’Università di Malta, il nucleo sommozzatori della Guardia Costiera di Messina comandato dal CC (CP) Sebastiano Sgroi e il coordinamento scientifico della Soprintendenza del Mare. La documentazione subacquea è stata realizzata grazie agli operatori video Riccardo Cingillo e Gianmichele Iaria, mentre il rilievo 3D del relitto è stato realizzato da John Wood del Team maltese. La riuscita della missione è stata possibile grazie alla sinergia stabilita tra le due pubbliche amministrazioni che hanno promosso la campagna - Arpa Sicilia e Soprintendenza del Mare - e l’Università di Malta, con la preziosa collaborazione del Diving Center Saracen di Tony Scontrino e del Diving Marenostrum che hanno assicurato la logistica sia a terra che per le operazioni in mare. Un team di grande spessore scientifico composto da subacquei altofondalisti, fotografi, video-operatori, tecnici, archeologi, ha permesso di acquisire dati importanti per lo studio del relitto che era stato individuato dall’ARPA nello scorso mese di luglio nel corso di una operazione di monitoraggio ambientale dei fondali. Oltre ai tecnici esperti dell’Arpa e della Soprintendenza del Mare, hanno partecipato alla missione, il direttore generale dell’ARPA, Vincenzo Infantino, la Soprintendente del Mare, Valeria Li Vigni e il prof. Timmy Gambin dell’Università di Malta.
SOPRINTENDENZA DEL MARE
Valeria Li Vigni
Fabrizio Sgroi
Pietro Selvaggio
Salvo Emma
ARPA SICILIA
Vincenzo Infantino
Vincenzo Ruvolo
Tecnici ed equipaggio della nave Calypso South
TEAM SUBACQUEI ALTOFONDALISTI
Timmy Gambin
John Wood
Charlie Vella
Natty Taylor
Riccardo Cingillo
Massimiliano Piccolo
Gianmichele Iaria
Eugenio Maria Longo
NUCLEO SOMMOZZATORI GUARDIA COSTIERA
CC (CP) Sebastiano Sgroi
1 M.llo NP/SMZ Gianluca Messina
C° 2ª cl SS/I Giuseppe Stasi
C° 2ª cl NP/SMZ Fabio Mazara
2º C° Sc. Q.S. Gerardo Lopez
SGT Salvatore Caruso
ASSISTENZA LOGISTICA
Tony Scontrino
Tatiana Geloso
Danilo Genovese
Alessandro Gallo |
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Blue Sea Land |
Novembre 2021 |
Nell'ambito dell'edizione 2021 di Blu Sea Land a Mazara del Vallo, si è svolto l'incontro “I Beni culturali come elemento propulsivo dell’economia siciliana”. Al tavolo di confronto, con l’assessore dei Beni culturali e l’Identità siciliana, Alberto Samonà, il Direttore Generale CoopCulture, Letizia e il Presidente del Distretto Pesca e Crescita Blu, Nino Carlino, è intervenuta la Soprintendente del Mare Valeria Li Vigni. “Fondamentale unire mare e Beni culturali - ha dichiarato la Soprintendente - una tradizione nel solco degli studi condotti da Sebastiano Tusa. In Sicilia abbiamo un patrimonio sommerso di inestimabile valore. In parte è stato recuperato e un’altra grande parte è stata già musealizzata. Bisogna però continuare a indagare ma soprattutto investire in cultura, visto che ad oggi altrettanti patrimoni saranno sicuramente ancora custoditi nel nostro mare". "Puntare sulla cultura, per il Governo regionale - ha aggiunto l'assessore dei Beni culturali Alberto Samonà - vuol dire rendere accessibili e accattivanti i luoghi, sostenere le imprese culturali e creative, costruire una politica di sviluppo. Questo - ha concluso Samonà - lo stiamo facendo anche a partire dal mare, che custodisce un immenso patrimonio archeologico e che, per la nostra politica culturale, diventa prioritario rispetto a una nuova narrazione della Sicilia. Non a caso, abbiamo puntato molto proprio sul mare, sulla valorizzazione degli itinerari archeologici sommersi e sul recupero di importanti testimonianze della storia". |
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Ritrovato relitto a Riposto |
Ottobre 2021 |
La prima segnalazione del ritrovamento di due motori aeronautici Junker Jumo 211 presso Torre Archirafi, nel comune di Riposto risale al 2017. Furono gli istruttori subacquei Andrea Bellu e Salvatore Mazzella, del Diving "Oceani", a comunicarne il ritrovamento, ma un sopralluogo effettuato dalla Soprintendenza del Mare non ne confermò la presenza, facendone temere lo spostamento o l'asportazione. Informazioni assunte sul posto, fecero allora ritenere che i motori appartenessero a due Junker Ju 87 "Stuka", ammarati a poca distanza dalla costa e smantellati nel dopoguerra, complice la profondità non eccessiva. La comunicazione del ritrovamento e la corretta georeferenziazione del sito è stata però confermata recentemente dall'istruttore subacqueo Mario Gangi, dell'associazione sportiva “Futuro Mare” e la qualità della documentazione effettuata ha consentito di trarre ulteriori elementi utili all'dentificazione. Sono attualmente in corso ulteriori indagini storichema si presume che i motori siano pertinenti ad un unico bimotore Junker Ju 88 e non a due singoli Junker Ju 87 "Stuka". Lo Junkers Jumo 211, sviluppato dall'azienda tedesca Junkers Flugzeug und Motorenwerke AG (JFM) dalla metà degli anni trenta e costruito in oltre 68mila unità, aveva un'architettura a 12 cilindri a V rovesciati di 35mila cm3 di cilindrata ed è stato il motore maggiormente usato dai bombardieri in forza alla Luftwaffe durante la seconda guerra mondiale. Con l’adozione di un circuito di raffreddamento pressurizzato, dal 1940 aumentò le sue prestazioni fino a raggiungere la potenza di 1340 CV, erogati dalla versione 211J, a cui apparterrebbero i motori di Riposto. |
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Giornate FAI d'autunno |
Ottobre 2021 |
Il 16 e 17 ottobre visite a Palazzetto Mirto grazie agli apprendisti ciceroni del Liceo Classico Vittorio Emanuele II Palermo. Una straordinaria occasione per conoscere Palazzetto Mirto, edificio che essendo sede amministrativa della Soprintendenza del Mare è poco conosciuta. Fu luogo molto amato dal compianto Sebastiano Tusa che scelse questo palazzo storico come sede della struttura da lui creata. Sabato 16 e domenica 17, dalle 10 alle 13, le porte del palazzetto risalente al XVI secolo, sito a Palermo in via Lungarini nell'antico quartiere della Kalsa, si apriranno a quanti vorranno conoscere la storia di un monumento dalle vicissitudini travagliate e che dagli anni 80 è sede dell'unica struttura pubblica che si occupa della tutela del mare e dei Beni culturali sommersi. La visita si inserisce all'interno dell'evento nazionale del Fondo Ambiente Italiano giunto alla sua decima edizione e che si svolge in contemporanea in 300 città italiane. Per visitare Palazzetto Mirto è necessario prenotare sul sito web www.giornatefai.it. Le visite saranno condotte dagli alunni del Liceo Classico Vittorio Emanuele II di Palermo che per l'occasione saranno gli apprendisti ciceroni del Fai Palermo. L'ingresso, consentito con il Green Pass e il rispetto della normativa anticovid, prevede un contributo di 3 euro. Inoltre, esclusivamente per gli iscritti Fai, è possibile prenotare sempre sul sito web www.giornatefai.it l’incontro con la Soprintendente del Mare Valeria Li Vigni che parlerà in anteprima della mostra dedicata a Sebastiano Tusa – archeologo e scienziato di fama internazionale, assessore dei Beni culturali della Regione Siciliana tragicamente scomparso in un incidente aereo nel 2019 – che verrà inaugurata nelle prossime settimane con l'esposizione di documenti, fotografie, documentari, strumenti tecnici, testimonianze e altro ancora, raccolto in tanti anni di passione per il mare. Quest’ultimo evento, si terrà sabato 16 ottobre alle 10.30 e alle 11.30 nel seicentesco Arsenale della Marina Regia in via dell'Arsenale a Palermo che, grazie ad un grande progetto già avviato, è destinato a diventare il Museo del Mare della Regione Siciliana. |
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Restituiti 38 reperti dall'Allard Pierson Museum |
Ottobre 2021 |
Con la restituzione di 38 importanti reperti archeologici da parte del direttore dell’Allard Pierson Museum di Amsterdam, Wim Hupperez, alla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, si è conclusa questa mattina all’Arsenale della Marina Regia di Palermo una vicenda relativa a beni del patrimonio regionale illecitamente sottratti da un relitto scoperto nel 1957 nel mare delle Eolie. Erano presenti alla cerimonia di consegna l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, il dirigente generale dei Beni culturali Mariella Antinoro, la soprintendente del Mare, Valeria Li Vigni e il comandante del Nucleo Tutela del patrimonio Culturale dei Carabinieri, Maggiore Giangluigi Marmora. I reperti, tutti provenienti dal sito subacqueo della Secca di Capistello a Lipari, erano esposti nelle sale del Museo olandese quando, in occasione della mostra “Mirabilia Maris”, organizzata da un consorzio europeo di musei con capofila la Soprintendenza del Mare, sono stati riconosciuti da Sebastiano Tusa come provenienti dai fondali siciliani. Grazie a Tusa, è stato interessato il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, che a sua volta ha informato la Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, dando l’avvio ad una fruttuosa attività d’indagine. Il relitto di Capistello, risalente al III secolo a.C., si trova tra i 60 e i 90 metri di profondità. È stato scoperto negli anni 60 ed è uno dei siti più importanti per la storia dell’archeologia subacquea in Sicilia. Si tratta di una nave oneraria che trasportava ceramica di fabbricazione campana e che, probabilmente a causa di un evento eruttivo dell’isola di Vulcano, deviò la propria rotta naufragando sulla secca nei pressi di Lipari. Furono proprio alcuni subacquei siciliani ad individuarlo oltre cinquant’anni fa, anche se le prime indagini ufficiali furono condotte da un team tedesco qualche anno dopo. Soggetto nel corso degli anni a numerose depredazioni è stato definito il “relitto maledetto” a causa di alcuni incidenti occorsi ai sommozzatori durante le prime esplorazioni. Il sito, negli anni recenti, è stato sottoposto dalla Soprintendenza del Mare a numerose operazioni di controllo e di tutela grazie anche all’ausilio di mini sommergibili e di subacquei altofondalisti. Una consistente esposizione di reperti provenienti dalla Secca si può oggi ammirare al Museo Eoliano di Lipari. “Abbiamo raggiunto l’obiettivo di Sebastiano Tusa – dichiara la soprintendente del Mare Valeria Li Vigni - di riportare nelle nostre sedi i reperti della Secca di Capistello, che ha fornito innumerevoli e importanti dati sulla documentazione del relitto. Siamo particolarmente grati al direttore dell’Allard Pierson Museum per aver tenuto fede alla promessa fatta a Sebastiano nel 2015”. La restituzione di oggi, è stata definita nel 2020 a seguito di un accordo tra la Direzione del Museo olandese e la Soprintendenza del Mare che ha ricondotto a procedura amministrativa quello che avrebbe potuto concludersi come procedimento penale, creando anche nuove opportunità di collaborazione tra il Museo olandese e la Sicilia. Le operazioni di rientro dei reperti in Sicilia sono state coordinate dal Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Palermo comandato dal maggiore Gianluigi Marmora che ha assicurato il proprio supporto alla riuscita dell’operazione. |
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Rassegna del cinema archeologico Licodia Eubea |
Ottobre 2021 |
“Thalassa, il racconto”, una produzione Teichos srl Servizi e Tecnologie per l’Archeologia e Museo Archeologico Nazionale di Napoli, per la regia di Antonio Longo, aprirà le proiezioni di venerdì 15 ottobre alle ore 19, come prima internazionale alla “Rassegna del Documentario e della Comunicazione Archeologica di Licodia Eubea”, per la sezione Cinema e Archeologia. Thalassa è un progetto ideato da Teichos, Mann e Soprintendenza del Mare nel 2017 e realizzato nel 2019. Sebastiano Tusa fu uno degli ispiratori del progetto e a lui è stata dedicata la mostra realizzata al Parco dei Campi Flegrei e al Museo archeologico di Napolili.
Clicca per il video https://www.youtube.com/watch?v=YCQIGZpwlOA
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Rassegna Internazionale di Archeologia Subacquea |
Ottobre 2021 |
Oltre settanta studiosi da tutto il mondo da oggi raccontano, di presenza e in remoto, le novità sugli scavi archeologici sommersi.
Archeologi subacquei, geologi marini, documentaristi, ricercatori universitari e indipendenti a Giardini Naxos per la XVII edizione della Rassegna Internazionale di archeologia subacquea. |
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Marettimo |
Settembre
2021 |
Un prezioso rostro punico in bronzo, recuperato nel mare delle Egadi e risalente all’epica battaglia che vide contrapposti Romani e Cartaginesi, è stato trasportato al Castello di Punta Troia, sull’Isola di Marettimo, dove rimarrà in esposizione. Il trasporto dell’importante reperto è stato affidato all’aviazione militare che ha operato attraverso l’82° Stormo Centro Combat Search di stanza presso l’aeroporto militare di Birgi.
Per visualizzare il servizio del Tg2 http://www.tg2.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-21bb7a20-2d8d-48c3-857e-2ff5ddb9e2f2-tg2.html#p=
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Proiezione documentario |
Agosto 2021 |
La nave romana di Ustica un documentario di Riccardo Cingillo
29 agosto Ustica centro accoglienza AMP
1 settembre Tonnara di Favignana
5 settembre Marina di Ragusa |
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Ninni La Gumina |
Agosto 2021 |
La Soprintendenza del Mare ricorda l’amato Ninni Lagumina. Da sempre vicino ai nostri progetti, valido sostenitore e promotore di grandi mostre, ha donato alla Soprintendenza una collezione di stampe sulla Sicilia. Ottemperando a una promessa fatta a Sebastiano Tusa, la donazione e’ stata formalizzata lo scorso maggio alla presenza del compianto Ninni che aveva a cuore la mostra su Sebastiano e nella quale saranno esposte le stampe oggetto della donazione. Caro Ninni ci mancherà la tua autorevole e gioiosa collaborazione |
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Un mare d'unione |
Luglio
2021 |
Si è svolta al Nautoscopio, alla Cala di Palermo, l’edizione 2021 della manifestazione “Un mare d'unione" rivolta ai giovani con disabilità. Promossa dall'Associazione Sant'Erasmo Onlus e dal suo Presidente Santi Gatto, con il sostegno del Movimento Cristiano Lavoratori rappresentato da Giuseppe Gennuso, quest’anno si è avvalsa anche della collaborazione della Soprintendenza del Mare della Regione Sicilia. La Soprintendente Valeria Li Vigni, ha sostenuto tanto il progetto quanto il programma delle attività organizzate per l’occasione, sottolineando l’impegno e la sensibilità che da anni sono stati rivolti a un tema così importante per la vita delle comunità, citando come esempio gli itinerari archeologici sommersi per i non vedenti messi a punto dalla Soprintendenza. Quattro giornate di incontri didattici, dal 22 giugno al Primo luglio, dedicati al mare nelle sue svariate sfaccettature: dal paesaggio dei fondali alla scoperta di antichi relitti sommersi alla bellezza delle coste, alla preziosa vita della flora e della fauna marina fino alla conoscenza dei rudimenti della navigazione e dell'arte marinaresca. E ancora le Riserve marine protette e la loro salvaguardia e più in generale, la tutela dell’ambiente marino oggi messo fortemente in pericolo dall’incuria e dai danni provocati dall’inquinamento. Il mare visto come luogo ricreativo, culturale e di inclusione. L’obiettivo è quello di porre le basi per realizzare una “Scuola del Mare” fatta di esperienze vissute, studio, momenti di condivisione e divertimento tra pari, senza preclusioni di genere o di capacità. |
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Scoperte a Ustica |
Luglio
2021 |
Rinvenuti ad Ustica i resti di un relitto romano in località punta Colombaia, ad est dell'isola. Le operazioni, iniziate il 10 maggio con il coordinamento scientifico della Soprintendenza del Mare, sono state condotte da un team di subacquei altofondalisti diretti da Riccardo Cingillo per la parte tecnica e dal Prof. Timmy Gambin dell'Università di Malta per la parte archeologica in collaborazione con il ROAN della Guardia di Finanza ed il Mare Nostrum Diving Centre di Ustica. l relitto si presenta come un cumulo di anfore concentrate in una zona di pochi metri di diametro e altro materiale ceramico risulta disperso attorno ad un'area per un raggio massimo di circa 7 metri. Le anfore, appartenenti alla tipologia Dressel 1° sono posizionate in modo vario e sembrano costituire l’apice di uno strato più compatto sottostante e sepolto dalla sabbia; appaiono inoltre fortemente concrezionate da organismi animali e vegetali marini e si riscontra la presenza di rotoliti /mearle che testimoniano come il sito sia soggetto a correnti sottomarine. Il 14 maggio, nonostante le condizioni meteo marine poco favorevoli ma comunque entro i parametri della sicurezza si è provveduto al recupero di due anfore dal relitto in questione scelte come materiale diagnostico; si tratta di due esemplari di anfore vinarie ascrivibili alle varianti del tipo Dressel 1A databili tra la fine del II e la metà del I secolo a.C. Che potrebbero aver fatto parte del carico di una nave romana che, partendo da centri situati nel Tirreno meridionale, effettuava rotte commerciali dirette verso la Sicilia ed il Mediterraneo, fermo restando che gli elementi fin qui raccolti sono suscettibili di ulteriori approfondimenti e studi. Al termine della missione le anfore recuperate sono state trasportate a Palermo con il mezzo dell’Amministrazione e sottoposte nei nostri locali del Roosevelt ad un primo trattamento conservativo mediante desalinizzazione |
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Filicudi |
Giugno
2021 |
Il mare di Filicudi restituisce altre preziose testimonianze del passato. Recuperate a poca distanza dall’isola eoliana tre anfore perfettamente integre, di cui le due più piccole di tipologia Msg 2 databili al III secolo a.C. e quella più grande di tipologia greco-italica risalente al II secolo a.C. che riporta incisa la lettera Eta maiuscola [H] dell’alfabeto greco, probabile sigla dell’artigiano del manufatto, impressa prima della cottura. E ancora erano presenti alcuni frammenti di un’anfora di tipologia Keay XXV, di provenienza tunisina. Le operazioni di controllo sono state effettuate dalla Soprintendenza del Mare, alla presenza del Soprintendente Valeria Li Vigni e di Pietro Selvaggio componente del Nucleo Subacqueo della struttura. Con loro l’Ispettore onorario Salvino Antioco, ex maresciallo del Nucleo Sommozzatori dei Carabinieri di Messina, da anni collaboratore della Soprintendenza del Mare. Al recupero dei reperti, prontamente consegnati al Museo di Filicudi (sezione distaccata del Museo archeologico Bernabò Brea di Lipari) hanno partecipato anche l’armatore del catamarano Kaskazi Four e l’Associazione “Attiva Stromboli”. Soddisfatta la Soprintendente che dichiara: “Siamo stati tempestivi e attenti conducendo un’operazione di monitoraggio e recupero che ha permesso di consegnare alla pubblica fruizione questi beni che da oggi saranno visibili al Museo di Filicudi. Un’operazione che ci riempie di gioia motivandoci sempre più nell’attività di vigilanza e tutela del patrimonio culturale sommerso del mare siciliano” |
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Ustica |
Maggio
2021 |
Sono iniziate nel mare di Ustica le attività di documentazione e rilievo in 3D del cosiddetto "relitto profondo" di Ustica. Si tratta di un’antica nave romana, ancora integra, che giace a circa 80 metri di profondità, 200 metri al largo dell’isola, individuata nel giugno 2019 durante il posizionamento, nell’itinerario subacqueo della Falconiera, della scultura “Il Cuore “(opera in marmo realizzata dal Maestro Giovanni Rizzo) dedicata a Sebastiano Tusa, scomparso tragicamente qualche mese prima. Fu proprio in quella stessa occasione che l’altofondalista Riccardo Cingillo, in ricognizione con un batiscafo, ha individuato il relitto e un carico di anfore. “Sono stati interventi molto impegnativi – dichiara la Soprintendente del Mare Valeria Li Vigni, coordinatrice delle operazioni insieme col Nucleo subacqueo della Soprintendenza – che ci hanno consentito di lavorare col team tecnico diretto dal Professore Timmy Gambin dell'Università di Malta e di realizzare un'interessante e ampia documentazione video-fotografica. Durante le immersioni sono stati installati idrofoni subacquei in collaborazione con il CNR di Capo Granitola, ciò ci ha consentito di affiancarci a grandi professionisti nel campo della ricerca strumentale in alto fondale. Questo relitto- conclude la Dottoressa Li Vigni- sarà il primo del suo genere che verrà musealizzato in situ”. Un altro supporto fondamentale è stato fornito dai sommozzatori del Reparto Operativo Aeronavale (ROAN) della Guardia di Finanza di Palermo, guidati dal Comandante Riccardo Nobile, da anni collaboratori della Soprintendenza. |
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La
strada del Mediterraneo |
Maggio
2021 |
Oggi
vi portiamo sott'acqua per raccontarvi una Sicilia sommersa che
svela segreti e battaglie. Lo faremo con Valeria Li Vigni, Soprintendente
del mare. Con lei ricorderemo anche il grande lavoro fatto da
suo marito, Sebastiano Tusa, scomparso in un incidente aereo.
Un lavoro che continua a essere portato avanti con grande passione
e determinazione
a cura di "La strada degli scrittori" |
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S.UND.A.I |
Maggio
2021 |
S.UND.A.I.
Sustainable Underwater Archaeological Itineraries Project
28 May – 20 June 2021 - Isola delle Femmine (PA), Italy
EU GREEN WEEK 2021 PARTNER EVENT
La Soprintendenza del Mare ed il LAS-Laboratorio di Archeologia
Subacquea del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università
degli Studi di Padova, hanno realizzato il progetto S.UND.A.I.
(Sustainable Underwater Archaeological Itineraries Project) che
ha avuto il riconoscimento come EU Green Week e come European
Maritime Day in My Country, entrambe iniziative annuali della
Commissione Europea per gli Affari Marittimi e la Pesca.
Il progetto, coordinato dalla Prof.ssa Giovanna Bucci, responsabile
del LAS, e dalla Federazione CMAS Diving Center Italia, con la
supervisione scientifica della Soprintendenza del Mare e con la
collaborazione tecnica di Saracen Diving Center e Associazione
Bluoltremare (PA), include una serie di appuntamenti dal vivo
e online con conferenze workshop e corsi subacquei che includono
anche le nostre attività con il Sea Diver di San Vito Lo
Capo ed il Saracen Diving Center di Isola delle Femmine.
Questo progetto mira a pianificare e creare nuovi itinerari archeologici
sottomarini nell'ambito dell'ambizione globale di inquinamento
zero, ambiente sottomarino privo di sostanze tossiche ed economia
circolare finalizzata alla conservazione del mare e al turismo
culturale sostenibile.
I percorsi archeologici subacquei sono solitamente impostati attraverso
alcuni specifici punti di interesse culturale indicati da pannelli
plastici, corde plastiche sospese, con polistirolo e boe galleggianti
in plastica (elementi semplici con indicazioni topografiche e
storiche); la sostenibilità è diventata una priorità
strategica anche nella ricerca scientifica rivolta al pubblico,
in questo caso rivolta al turismo culturale subacqueo, con l'intento
di progettare, pianificare e gestire nuovi itinerari sostenibili,
utilizzando solo materiali ecocompatibili.
Il piano è quello realizzare pannelli didattici specifici
dei percorsi con pannelli semi galleggianti eco compatibili nel
totale rispetto della fauna, della flora e dell'acqua: tutti gli
strumenti e i pannelli esposti sui punti di interesse archeologico
con l'indicazione dei reperti saranno realizzati in Nylon rigenerato
al 100% filato utilizzando materiale di scarto invece di materia
prima fossile. Stiamo studiando eco-design e materiali sostenibili
per un ottimo inserimento nel contesto naturale.
Il sito prototipo di questo progetto è Isola delle Femmine
dove abbiamo rilevato alcuni reperti molto importanti appartenenti
alle fasi romana e bizantina (pubblicazione internazionale in
corso sul sito).
I temi principali del progetto saranno discussi in un workshop
(evento ibrido online e dal vivo): aree marine protette, potenziale
interesse archeologico, conservazione, biodiversità, itinerari
subacquei, immersioni, turismo (relatori Università di
Padova, Laboratorio di Archeologia Subacquea, Soprintendenza del
Mare Palermo, Centro Diving Saracen Isola delle Femmine).
Importante contributo è stato fornito dall’AMP Isola
delle Femmine e Capo Gallo e dalla Capitaneria di Porto e Guardia
Costiera di Palermo che per l’occasione, nella veste di
struttura commissariale dell’AMP, ha concesso il nulla osta
alla realizzazione di questi itinerari archeologici subacquei
fruibili con accompagnatori autorizzati nella Zona B e itinerari
solo ad uso per attività esclusivamente scientifiche nella
Zona A .
Nell'ambito del progetto, seguendo il tema dell'inquinamento zero,
ci si propone quindi di migliorare l'archeo-snorkeling e l'archeo-apnea
in acque basse (fino a 10 m di profondità) come buone pratiche
per un buon approccio al mare e al suo mondo. Il progetto mira
a portare benefici dall'implementazione di pratiche di sostenibilità
nelle strutture subacquee presentando nuovi strumenti applicabili
ovunque.
28/05/2021
Workshop – hybrid event (online and on site)
SUSTAINABLE UNDERWATER ARCHAEOLOGICAL ITINERARIES
Federation CMAS Diving Center Italia, Soprintendenza del Mare
– Palermo, LAS – Laboratorio di Archeologia Subacquea
dBC UNIPD – CDCI, Saracen Diving Center, Association Bluoltremare
(PA)
19/06/2021
Archaeo-snorkeling and Archaeo free diving - Saracen Diving Center
ISOLA DELLE FEMMINE PERIPLUS
Federation CMAS Diving Center Italia, Soprintendenza del Mare
– Palermo, LAS – Laboratorio di Archeologia Subacquea
dBC UNIPD – CDCI, Saracen Diving Center, Association Bluoltremare
(PA)
20/06/2021 - Saracen Diving Center
From the bottom of the sea (online and on site)
DIRECT ONLINE CONNECTION FROM THE BOTTOM OF THE SEA OF ISOLA DELLE
FEMMINE WITH SCUBA DIVERS, ARCHAEOLOGISTS AND BIOLOGISTS EXPLAINING
ITINERARIES, HISTORY, BIOLOGY AND NEW DIDACTIC TOOLS (UNDERWATER
VIDEO COMMUNICATORS ON ZOOM PLATFORM)
- Federation CMAS Diving Center Italia
- Soprintendenza del Mare – Palermo
- LAS – Laboratorio di Archeologia Subacquea dBC UNIPD –
CDCI
- Saracen Diving Center
- Association Bluoltremare (PA)
Registration required: info@cmasdivingcenter.org |
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Rinvenute
anfore a Mondello |
Aprile
2021 |
Mondello-Palermo.
Tre anfore romane databili tra il II secolo a.C. e il II d.C. del
tipo Dressel 2/4 con bordo arrotondato e anse bifide, sono state
rinvenute nello specchio d'acqua antistante Mondello a circa 100
metri di distanza dall’Antico Stabilimento balneare della
borgata marinara.
Il sito, scandagliato tra gli anni '50 e '80 del secolo scorso,
ha dato modo di recuperare anfore ed ancore in piombo, rivelando
l'esistenza di un bacino ricco di testimonianze stratificate che
vanno dall’epoca romana fino al medioevo. “ Il ritrovamento
delle tre anfore nel golfo di Mondello - dice la Soprintendente
del Mare, Valeria Li Vigni - a sostegno dello studio avviato
da Sebastiano Tusa, conferma che in questo specchio di mare sono
conservate innumerevoli microstorie che attendono solo di essere
portate alla luce”. Le operazioni subacquee sono state coordinate
da Stefano Vinciguerra responsabile del Nucleo Subacqueo della
Soprintendenza del mare. |
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Giornata
nazionale del mare |
Aprile
2021 |
L'11
aprile di ogni anno si celebra la Giornata Nazionale del Mare,
a seguito dell’entrata in vigore del nuovo Decreto sul Codice
della Nautica del 2018, per promuovere e diffondere la cultura
marinara, soprattutto fra gli studenti di ogni ordine e grado.
clicca sul logo per vedere il video |
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Ritrovamento
del relitto di un aereo tedesco Junker Ju-88 |
Aprile
2021 |
E' stato segnalato
da Fabio Portella, titolare del Diving "Capo Murro"
di Siracusa, il ritrovamento del relitto di un velivolo a circa
1,5 miglia al traverso di capo Ognina di Siracusa. Per quanto
lo stesso si presenti frammentato in diverse parti d'alluminio
sparse su un'ampio areale (conseguenza di un violento impatto
ovvero di un'esplosione in volo), tra altri elementi, la presenza
di un motore aeronautico Junker Jumo 211 ed un portello in alluminio
con un oblò circolare d'ispezione in vetro del vano motore
(caratteristica univoca di un solo modello Junker), identificano
con ragionevole certezza il relitto di un bimotore bombardiere
multiruolo Junker Ju-88. Il ritrovamento, che si aggiunge a quello
già noto da tempo di un identico velivolo davanti capo
S.Elia ad Augusta (del quale uno dei due motori è oggi
esposto al museo dello sbarco di Catania), costituisce potenzialmente
un'ulteriore testimonianza delle cruente operazioni aeronavali
dello sbarco Alleato in Sicilia (Operazione Husky), che nell'area
di Siracusa videro impegnata l'8^ Armata Inglese e l'aviazione
dell'Asse. |
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Patrice
Pomey |
Marzo
2021 |
Un altro grande
studioso ci ha lasciato: Patrice Pomey, direttore emerito del
CNRS, della Direzione delle Ricerche Archeologiche sottomarine
del Ministero della Cultura e del Centre Camille Jullian di Aix-en
Provence è morto a 78 anni, dopo una lunga e ricca carriera.
Esperto di archeologia navale, i relitti legati al suo nome sono
numerosi: la Madrague de Giens, il Planier III, i reliti della
piazza Jules Verne a Marsiglia.
Negli anni la Soprintendenza del Mare, che lo ricorda con stima,
ha condiviso con lui numerosi progetti in una costante e reciproca
collaborazione con Sebastiano Tusa sfociati in tante pubblicazioni
e conferenze. |
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Paolo
Moreno |
Marzo
2021 |
E’ mancato
all’età di 86 anni Paolo Moreno, illustre storico
dell’arte classica formatosi alla scuola archeologica italiana
di Atene. Tra le sue innumerevoli attività anche l’insegnamento
in diverse Università e la redazione di prestigiose riviste
specializzate. Specialista dell'arte greca e romana ha studiato
e identificato lo stile di molte statue come i bronzi di Riace,
il giovane di Mozia e il satiro danzante di Mazara del Vallo.
In particolare, per l'analisi di questa statua Sebastiano Tusa
lo invitò a darne una interpretazione che giunse puntualmente
con l'attribuzione dell'opera a Prassitele. La Soprintendenza
del Mare lo ricorda come grande amico e prezioso collaboratore.
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George
Bass |
Marzo
2021 |
La Soprintendenza
del Mare ricorda con affetto e grande rispetto per il suo esempio
di sapienza e semplicità, George Fletcher Bass scomparso
all'età di 88 anni. Pioniere dell’archeologia , disciplina
alla quale ha dedicato una intera vita di ricerche e studi ( basti
ricordare i relitti dell' età del bronzo di capo Gelidonya,
Yassi Ada, Serçe Limani, Bodrum e molti altri), ha fondato
nel 1973 l' Institute of Nautical Archaeology INA, è stato
professore emerito della Texas A&M University e autore di
numerose pubblicazioni che illustrano il suo percorso scientifico
dalle prime prospezioni fino all’utilizzo di nuove tecnologie.
Maestro e amico di Sebastiano Tusa ha condiviso e supportato numerosi
suoi progetti, di cui resta preziosa traccia nell’introduzione
al libro "Arte e storia nei mari di Sicilia". |
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Giovanni
Gastel |
Marzo
2021 |
Ci
ha lasciati Giovanni Gastel, artista elegante e sensibile che
attraverso le sue fotografie ha saputo cogliere l’essenza
profonda dei personaggi immortalati nei suoi ritratti.
La Soprintendente del Mare, Valeria Li Vigni, che lo conobbe anni
addietro e che ha sempre ammirato la qualità del suo lavoro,
ricorda la sua vicinanza e solidarietà nel momento della
tragica morte di Sebastiano Tusa e oggi si rivolge alla famiglia
per esprimere il suo sentito cordoglio per questa grave perdita
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Una
targa in memoria dell'archeologo Sebastiano Tusa |
Marzo
2021 |
L“Antiquarium”
di Favignana, all’interno dell’ex Stabilimento Florio,
dove sono esposti i reperti archeologici provenienti dai fondali
dell’arcipelago , è stato intitolato a Sebastiano
Tusa con una cerimonia dedicata alla sua memoria. Il Comune dell’isola
in occasione dell’anniversario della storica “Battaglia
delle Egadi”, avvenuta il 10 marzo del 241 a.C., e della
“Giornata dei beni culturali siciliani”, ha voluto
destinare al già Soprintendente del Mare nonché
Assessore alla Cultura della Regione siciliana, l’area museale
ricavata nei locali dove un tempo era ubicata la tonnara della
struttura, che ospita anche i rostri delle navi della battaglia.
Erano presenti Valeria Li Vigni, attuale Soprintendente del Mare
e il sindaco di Favignana Francesco Forgione che hanno tracciato
un breve ricordo del compianto archeologo dopo avere svelato la
targa affissa all’ingresso della sala a lui dedicata. |
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TG2 |
Febbraio
2021 |
Intervista
alla Soprintendente del Mare, Valeria Li Vigni, che racconta la
lunga storia della Soprintendenza attraverso le sue attività;
un esempio da esportare e da replicare anche in ambito nazionale.
https://www.facebook.com/alessandro.filippini.969/videos/1447742968899036 |
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Società
Italiana di Design |
Febbraio
2021 |
Nell'ambito
dell'Assemblea annuale della Società Italiana Design, tenutasi
a Palermo con la collaborazione dell'Università degli Studi,
la Soprintendente del Mare, Valeria Li Vigni, è intervenuta
con un ampio contributo all'interno della sezione intitolata “
Design per connettere. Persone, Patrimoni, Processi. “L’ambito
tematico si riferisce agli studi e alle pratiche per favorire
la conoscenza e la fruizione collettiva dei patrimoni di valore
attribuiti al pensiero, ai beni culturali e ambientali nella definizione
più ampia che comprende i beni storici, i paesaggi protetti
naturali e costruiti, le culture immateriali e materiali legate
ai territori e ai sistemi di produzione, come le tonnare, opifici
per la lavorazione e trasformazione del pesce la cui attività
in Sicilia fu interrotta negli anni sessanta del Novecento, ma
che oggi potrebbero tornare a nuova vita come nel caso del bellissimo
Ex Stabilimento Florio di Favignana, esempio fulgido di Museo
della Memoria. |
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Arsenale
della Marina Regia di Palermo |
Febbraio
2021 |
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Rai
Storia |
Gennaio
2021 |
Rai
Storia, nell'ambito della programmazione della serie "Italia
viaggio nella bellezza", ha trasmesso un documentario dal
titolo "Il patrimonio sommerso - Un museo sul fondo del mare".
Regia di eugenio Farioli Vecchioli e Marta Saviane
Per rivedere la puntata:
https://www.youtube.com/watch?v=iDDNxbbBhvc
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Progetto
"Le A del Mare vanno in Rete" |
Gennaio
2021 |
La
salvaguardia del patrimonio marino ma anche la cultura e la memoria
di tutti i popoli e le civiltà che si sono avvicendati
lungo le coste lasciando tracce inestimabili per valore storico,
sociale e civile costituiscono, sin dalla sua nascita nel 2004,
la premessa dell’attività della Soprintendenza del
Mare. In questa struttura, l’Unità Operativa 2, a
cui si attestano la promozione, divulgazione e valorizzazione,
porta avanti da diversi anni un progetto didattico finalizzato
a diffondere fra i più giovani il proprio patrimonio storico,
archeologico, bibliografico ed etnoantropologico, coinvolgendo
pertanto le scuole siciliane di ogni ordine e grado. Il Progetto
intitolato Le 4 A del Mare (Archeologia, Architetture Marine,
Archivi e Antropologia) proposto negli anni passati, ha riscontrato
un grande successo e numerose sono state e sono le richieste di
partecipazione giunte da diversi istituti. Per soddisfare tali
richieste e al contempo continuare a restare vicino agli studenti,
agli insegnanti e a tutti gli appassionati del Mare anche in questo
periodo di pandemia, abbiamo pensato di realizzare una serie di
incontri sul web mirati a far conoscere sia le attività
di tutela, divulgazione e valorizzazione dei nostri tesori sommersi
sia il patrimonio materiale e immateriale ad essi strettamente
legato che si tramanda da secoli.
scarica il progetto |
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Dicembre
2020 |
La
Sopmare prosegue, nel solco di Sebastiano Tusa, l’azione di
tutela e monitoraggio dei nostri mari, volta a recuperare i reperti
a rischio di depredazione e a mantenere in situ quanto è
sotto il controllo costante delle telecamere o delle aree costantemente
monitorate dalla Capitaneria di Porto. Così come Sebastiano
Tusa aveva progettato, la Sopmare ha archeologi subacquei e non,
responsabili per area e sempre presenti nei recuperi di pertinenza
sulle imbarcazioni o a terra. Il nucleo subacqueo composto da tecnici,
operatori, fotografi, ingegneri, procedono ai recuperi previo rilievo
3D misurabile del sito. Proseguiamo a mettere in atto i preziosi
insegnamenti di Sebastiano Tusa affinchè la sua Sopmare continui
ad operare come lui ci ha insegnato. |
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Recuperata
anfora a Porticello (PA) |
Dicembre
2020 |
A
seguito delle consuete operazioni di tutela e monitoraggio svolte
dai nostri collaboratori esterni di Sicilia Archeologica guidati
da Gaetano Lino, preannunciate alla Capitaneria di Porto di Porticello,
e’ stato evidenziato un tentativo di trafugamento dell’anfora
del IV secolo a.C. Siamo tempestivamente intervenuti venerdì
17 e sabato 18 per recuperarla. L’intervento, reso possibile
grazie alla collaborazione del nucleo subacqueo del ROAN del Gdf
con il comandante Riccardo Nobile e del nostro coordinatore del
gruppo subacqueo della Sopmare Stefano Vinciguerra e dei volontari
di BC Sicilia, ha portato alla luce l’anfora.
Le Formiche di Porticello custodiscono un sito importante di
un relitto che nel tempo e’ stato oggetto di atti di depredazione
tanto da sollecitare, da parte della Sopmare, la richiesta alla
Capitaneria di Porto di emettere l’ordinanza di interdizione
dell’area. Stamattina era presente alle operazioni la Capitaneria
di Porto. L’anfora databile alla seconda metà del
IV secolo a.C. era utilizzata per il trasporto del garum, le cosiddette
“anfore a siluro”. Verrà esposta al Museo della
navigazione all’Arsenale.
Galleria fotografica su
https://www.facebook.com/48789133476/posts/10158290390383477/
Video su
https://www.facebook.com/sopmare/videos/498463597789687 |
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Marzamemi
Project 2019 |
Dicembre
2020 |
Sono
state ultimate le operazioni di salvaguardia e conservazione dei
reperti archeologici lapidei collocati, fin dal loro recupero
avvenuto al termine della campagna Marzamemi Project 2019, all’esterno
del Palmento Rudinì di Marzamemi. I reperti, dopo essere
stati sottoposti a trattamento conservativo, sono rimasti fino
ad oggi all’esterno dello stabilimento a causa dei numerosi
problemi determinatisi a seguito della pandemia da COVID-19 che
hanno sconvolto tutta l’organizzazione della Soprintendenza
del Mare e dei suoi partner del progetto di ricerca. Otto reperti
lapidei, due dei quali di piccole dimensioni, sono stati collocati
all’interno dello stabilimento e messi in sicurezza in modo
da consentire appena possibile il loro rilievo con il laser scanner.
Le operazioni, coordinate dall’archeologo della Soprintendenza
del Mare Fabrizio Sgroi, sono state effettuate dal partner del
“Marzamemi Project” El Cachalote Diving di Matteo
Azzaro, e da due collaboratori di quest’ultimo.
“La Soprintendenza del Mare - dichiara Valeria Li Vigni
- aveva aperto per alcuni giorni il Palmento per consentire ai
collaboratori che hanno seguito le operazioni dello scavo di Marzamemi,
di studiare i reperti malgrado le innumerevoli difficoltà;
tutto ciò testimonia l’attenzione della Soprintendenza
verso il patrimonio sommerso e testimonia la solerzia dei nostri
collaboratori, Matteo Azzaro in particolare, nel collaborarci
nella movimentazione per la tutela dei nostri reperti”.
Galleria fotografica su
https://www.facebook.com/48789133476/posts/10158283595623477/ |
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Aurelio
Pes |
Dicembre
2020 |
La
Soprintendenza del Mare rivolge l’ultimo saluto ad Aurelio
Pes.
Un uomo di grande cultura dai molteplici interessi che ci lascia
il ricordo indelebile di numerosi progetti realizzati insieme I
suoi studi volti ad approfondire la cultura del Mare, i miti legati
a questa terra da lui amata, le rappresentazioni teatrali, i suoi
indimenticabili testi utilizzati per il teatro e per il cinema e
i suoi saggi resteranno a perenne memoria del suo operato. Grande
ed esperto critico, musicologo e saggista , sempre attento a salvaguardare
quanto di bello era stato creato in Sicilia e sinceramente preoccupato
per il futuro del nostro Patrimonio Culturale ci lascia un bagaglio
di stimoli, di sensazioni e di idee. Ironico e piacevole con gli
amici più cari,riusciva a creare equilibri fantastici e rendere
ogni progetto occasione di approfondimento conoscenza e scambio
culturale.
Dalla mostra “De Rerum Natura” a Terrasini al suo Piano
Colore presentato a Selinunte, alle mostre realizzate in collaborazione
con il Museo Riso e la Soprintendenza del Mare e da ultimo la mostra
da realizzare sul mito della Grecia dal titolo:”La Grecia
Classica nel mondo moderno. Viaggio nel cuore dell’impero
Greco di Sicilia” con un carattere interdisciplinare, presentato
ad agosto c.a. dalla Soprintendenza del Mare con la sua cura scientifica.
Aurelio Pes ha dato una continua testimonianza della sua profonda
cultura e della sua polifunzionalità. Con Aurelio si chiude
una stagione culturale importante della Sicilia.
Ci auguriamo che i suoi progetti proseguano, attraverso coloro che
li hanno condivisi, fino al raggiungimento del traguardo. |
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Gela
- Contrada Bulala |
Novembre
2020 |
Il
mare di Gela continua a rivelarsi uno scrigno di straordinari
tesori archeologici. Ancora una volta i rinvenimenti arrivano
dalla contrada "Bulala" dove gli operatori della Soprintendenza
del Mare della Regione Siciliana hanno portato in luce preziosi
reperti del periodo greco. Il sito, già noto per la presenza
del relitto "Gela 2" ancora da investigare, restituisce
altri reperti che lo collocano sempre più fermamente nell'ambito
cronologico del VI secolo a.C. Tra gli oggetti recuperati un kotyle
e uno skyphos, tipiche coppe greche da bevanda con due anse orizzontali:
l'una con vasca bassa, l'altra profonda, entrambe acrome. Altro
reperto è un frammento architettonico in pietra costituito
da una base quadrata su cui si imposta una piccola colonna a base
circolare, lacunosa nella parte superiore. Lo stato di conservazione
al momento non consente di dire altro, tranne che le piccole dimensioni
potrebbero riferirsi ad una statuetta di bordo, proprietà
personale di un membro dell'equipaggio. La missione di ricerca
è stata coordinata da Stefano Vinciguerra, responsabile
Gruppo subacqueo della Soprintendenza del Mare che, nelle scorse
settimane, approfittando delle buone condizioni di visibilità
del mare si è recato nell'area di Gela, in località
"Bulala", per la documentazione fotografica e il rilievo
tridimensionale di un carro armato sommerso che, però,
è risultato coperto da almeno un metro di sabbia, che ha
vanificato l'impresa. L'impossibilità di effettuare le
riprese ha spostato la ricerca su un'area vicina dove è
stata individuata un'ancora in ferro, infissa per metà
nel fondale sabbioso, in prossimità della quale sono state
rilevate una ciotola fittile integra e una porzione di colonna
marmorea con figure a rilievo, oltre a reperti minori che sono
stati prelevati in considerazione dell'alto rischio di trafugamento.
"Malgrado le difficoltà oggettive dovute alla scarsa
visibilità del mare di Gela - dice la Soprintendente del
Mare Valeria Li Vigni - ogni intervento dei subacquei della SopMare
riesce a regalarci emozioni e scoperte sempre nuove. Grazie alla
segnalazione del nostro referente, il sub gelese Franco Cassarino,
siamo pervenuti in questi giorni al ritrovamento di interessanti
reperti recuperati che erano nascosti nei fondali. Questo mentre
continua il lavoro di ricerca relativamente al relitto "Gela
2" con uno scavo sistematico, finanziato con risorse del
PON-Fondi per la Sicilia, che ha fornito elementi di studio fondamentali
agli archeologi: tra questi lingotti di oricalco (una lega di
oro e zinco) e numerosi elmi. Siamo certi - evidenzia la Li Vigni
- che lo scavo sarà in grado di fornire nuove e fondamentali
tessere del variegato mosaico della cultura del Mediterraneo che
già nella stessa area ha dato luogo all'importante ritrovamento
del relitto navale greco più antico di tutta la Sicilia".
Sulla scoperta della nave greca il Soprintendente del Mare, Sebastiano
Tusa, aveva dichiarato che "questi beni dimostrano come l'area
di contrada Bulala sia ricca di giacimenti archeologici"
e che ci troviamo di fronte a "tasselli di storia dai quali
emerge una Gela ricca, una città da cui transitava mercanzia
pregiata" tanto da ipotizzare che, con molta probabilità,
nell'attuale località di Bulala ci fosse lo scalo marittimo
dell'antica Gela: uno fra i primi insediamenti greci in Sicilia,
una potentissima colonia dorica che, alla lunga, estese il proprio
dominio su gran parte dell'Isola.
Hanno contribuito al successo delle operazioni: l'equipaggio
della motovedetta V.805 della Guardia di Finanza di Licata su
comando del R.O.A.N. di Palermo e quello della motovedetta della
Guardia Costiera di Gela. Prezioso il ruolo svolto da Gaetano
Lino, Salvatore Ferrara e Alessandro Urbano del Gruppo sub Bc
Sicilia.
Con una nota, il Soprintendente del Mare Valeria Li Vigni ha
ringraziato il Roan della Guardia di Finanza per il puntuale supporto
alle attività in mare e l’equipaggio della motovedetta
V805 di Licata per la grande professionalità con la quale
ha prestato assistenza ai subacquei della Soprintendenza.
Per la galleria di immagini
https://www.facebook.com/48789133476/posts/10158242659903477/ |
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Recuperato
un cannone a Maddalusa (AG) |
Novembre
2020 |
In
seguito a segnalazione da parte del Sig. Gianluca Lopez, raccolta
e prontamente trasmessa dalla Capitaneria di Porto di Porto Empedocle
(AG), sulla presenza di un cannone di epoca storica nelle acque
di Maddalusa prospiciente il porto della città di Agrigento,
la Soprintendenza del Mare ha avviato nei giorni dal 24 al 26
novembre 2020 le operazioni di verifica del reperto ed eventuale
recupero. Il sito di Maddalusa, già noto per aver restituito
un altro cannone del tardo XVI secolo nel 2007, ha costituito
sin dall'antichità un luogo di importanti rotte mercantili,
come testimoniano i numerosi ritrovamenti fino ad oggi documentati.
Il manufatto odierno, che giaceva ad una profondità di
7 metri, semi sommerso in un fondale limaccioso, ad una distanza
di circa 300 metri dalla costa presso la foce del fiume Akragas
ad Agrigento, costituisce una importante testimonianza per la
sua tipologia, uguale al precedente. Il cannone, che è
stato recuperato dal nucleo subacqueo della Soprintendenza del
Mare e dal R.O.A.N. della Guardia di Finanza di Palermo con il
prezioso supporto tecnico logistico e operativo della Lega Navale
di Agrigento, è stato sollevato con l'ausilio di palloni
e poi salpato con una gru alla presenza della Soprintendente Valeria
Li Vigni.
Ad una prima ispezione visiva il cannone si conferma simile al
precedente, rendendo verosimile l'ipotesi della dispersione in
quello specchio di mare di un carico di artigliera destinato alla
vendita. Infine, è stato prontamente trasferito nei locali
del laboratorio di restauro del Parco archeologico della Valle
dei Templi per essere sottoposto ad un intervento di restauro,
grazie alla preziosa e immancabile disponibilità del Direttore
Roberto Sciarratta. Come previsto in tutti gli interventi di tutela
e valorizzazione del patrimonio subacqueo, il secondo cannone
di Maddalusa sarà reso fruibile alla cittadinanza, rimanendo
in esposizione presso il territorio di ritrovamento.
Dichiara Valeria Li Vigni: “Nonostante le notevoli difficoltà
dovute al Covid 19 la Soprintendenza del Mare prosegue l’attività
di tutela e ricerca e soprattutto, grazie al suo nucleo subacqueo
coordinato da Stefano Vinciguerra con i mezzi della Sopmare, continua
a restituire tasselli della nostra storia, sul solco di Sebastiano
Tusa portiamo avanti i suoi insegnamenti”.
Compontenti della missione: Archeologo Soprintendenza del Mare:
Francesca Oliveri; Responsabile del Gruppo subacqueo della Soprintendenza
del Mare: Stefano Vinciguerra. Volontari subacquei di Bcsiclia:
Gaetano Lino, Salvatore Ferrara, Alessandro Urbano, Francesco
Cassarino.
Altri volontari : il segnalatore Gianluca Lopez, Luigi Bisulca,
Antonina Lo Porto, Francesco Urso Col. MARTINENGO Andrea, Comandante
del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Palermo;
T.Col. AVERNA Giuseppe, Comandante della Stazione Navale della
Guardia di Finanza di Palermo: Lgt. Ugo Manganaro, Comandante
della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Licata
unitamente all'equipaggio della dipendente vedetta V.805. Dott.
Paolo Tuttolomondo, Presidente Lega Navale di Agrigento
Alle operazioni ha partecipato anche Mauro Sinopoli, ricercatore
di biologo ed ecologo marino della sede di Palermo della Stazione
Zoologica Anton Dohrn, che tramite lo studio degli organismi presenti
nelle concrezioni dei reperti e l’uso di carotaggi fatti
in prossimità dell’area del recupero, ricostruirà
il ritmo con cui i reperti sono stati coperti e sono riemersi
dai fondi mobili. Per queste ricerca saranno usate tecniche analitiche
complesse come la datazione tramite l’uso del radiocarbonio.
Per la galleria di immagini
https://www.facebook.com/48789133476/posts/10158237743043477/
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Individuato
relitto a Ustica |
Novembre
2020 |
Durante
le recenti operazioni effettuate a Ustica è stato individuato
un relitto giacente ad una profondità di circa 70 metri
di cui è ben evidenziato il carico, composto da anfore
databili tra il II e il I secolo a.C.
Le indagini preliminari sono state condotte con il supporto tecnico-logistico
della Guardia di Finanza comandata dal Col. Martinengo del ROAN,
con il Ten.Col. Averna Comandante della Stazione Navale, il Luogotenente
Bonura Comandante della sez. operativa navale, il m.llo Nobile
Comandante del nucleo subacqueo. Per la Soprintendenza del Mare
erano presenti i funzionari Selvaggio e Agneto responsabili degli
itinerari subacquei, l’archeologa Testa, il responsabile
del nucleo subacqueo Vinciguerra. Le immersioni sono state effettuate
dal nostro segnalatore e altofondalista Riccardo Cingillo. Nelle
tre giornate di lavoro sono state effettuate ricerche strumentali
tramite ecoscandaglio, ROV e Rebreather.
Valeria Li Vigni, Soprintendente del Mare, dichiara “abbiamo
ripreso le attività di ricerca e di manutenzione degli
itinerari sommersi grazie alla volontà dell’Assessore
Alberto Samonà, che vuole rimettere al centro dell’attenzione
la Soprintendenza del Mare che rappresenta tutt’oggi un
organo di ricerca tutela e valorizzazione unico in Europa che
prosegue la sua attività in tutti i mari di Sicilia. Seguiamo
con entusiasmo le orme del suo fondatore Sebastiano Tusa come
dimostrano le recenti scoperte”.
A Ustica le ricerche proseguiranno con saggi, rilievi videofotografici,
e analisi diagnostiche sui reperti recuperati.
Per la galleria di immagini
https://www.facebook.com/48789133476/posts/10158242568188477/ |
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ArcheoEgadi
2020 |
Ottobre
2020 |
Sono riprese il 24 ottobre, con l'arrivo della nave oceanografica
Hercules della RPM Nautical Foundation, le attività di ricerca
sottomarina nell’ambito della campagna ArcheoEgadi 2020 condotta
dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. Seppur fortemente
condizionata dalle restrizioni anti-Covid, che ha impedito ai partner
statunitensi di partecipare fisicamente alle attività di
ricerca, la campagna si potrà effettuare, dal momento che
la nave della RPM ha una dotazione tecnologica e un equipaggio
composto da tecnici europei che consente di continuare la mappatura
di nuovi tratti al largo di Capo Grosso di Levanzo.
Notevole l’attività programmata ad oggi. Una prima
campagna di ricerca, che si è svolta dal 26 luglio all'8
agosto con l'ausilio degli esperti altofondisti della Golbal Underwater
Explorers (GUE), con il supporto navale della Guardia di Finanza
e logistico dell’Area Marina Protetta delle Isole Egadi, ha
permesso il recupero, a circa 100 mt di profondità, del
rostro navale Egadi 17, di una spada in ferro, di monete, elmi e
paragnatidi in bronzo che appartenevano a componenti della flotta
romana del III secolo a.C. Dal 6 al 12 settembre si
è tenuta a Favignana la Seconda Summer School Archaeometry
and Underwater Archaeology “Sebastiano Tusa” in collaborazione
con l'Università di Palermo e Labor Artis CR Diagnostica.
Dal 5 al 10 ottobre è stata la volta dell'annuale
ArcheoCamp di Archeologia Subacquea della sezione italiana della
GUE svoltasi per la parte pratica sul sito del Relitto di
Cala Minnola, una nave oneraria di età romana perdutasi col
suo carico di anfore vinarie a poca distanza da Levanzo. Il sito,
non solo permette ad appassionati subacquei di esercitarsi nelle
tecniche immersive e nel rilievo tecnico dell’areale, ma comporta
un puntuale monitoraggio dello stato di conservazione del carico
per scoraggiare eventuali tentativi di depredazione. “Malgrado
le innumerevoli difficoltà, epidemiologiche ed economiche
- dichiara la Soprintendente del Mare Valeria Li Vigni – proseguiamo
a lavorare con impegno nel solco tracciato da Sebastiano Tusa. Il
nostro obiettivo resta quello di riuscire a programmare quanto prima
una nuova stagione di ricerca che consenta di sviluppare programmi
per accrescere la conoscenza e provvedere alla tutela e valorizzazione
dei luoghi che custodiscono il nostro patrimonio sommerso”.
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Chiusura
per sanificazione |
Ottobre
2020 |
Si
comunica che le tre sedi della Soprintendenza del Mare rimarranno
chiuse nei giorni 21, 22 e 23 ottobre per interventi di sanificazione. |
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Gruppi
archeologici subacquei |
Ottobre
2020 |
Valeria
Li Vigni, vedova dell’archeologo ed ex Assessore regionale
ai beni culturali, Sebastiano Tusa, è stata nominata Presidente
nazionale dei Gruppi archeologici subacquei che aderiscono ai GAI
(Gruppi Archeologici Italiani). La cerimonia di nomina è
avvenuta ieri pomeriggio a Menfi, durante il secondo giorno di “Archeologia
ritrovata”, l’iniziativa che per tre giorni ha visto
riuniti in Sicilia i Gruppi archeologici di tutta Italia. Valeria
Li Vigni è, attualmente, Soprintendente del mare, l’ente
che creò proprio Tusa dopo aver lasciato la Soprintendenza
di Trapani. L’iniziativa “Archeologia ritrovata”
– che gode del supporto dell’associazione “Rotta
dei Fenici” – è stata promossa per valorizzare
i siti archeologici minori che, spesso, seppur vicini a grandi aree
conosciute, rimangono fuori dal circuito delle visite. Da venerdì
i rappresentanti dei Gruppi di tutta Italia hanno fatto visita alle
Cave di Cusa, alla zona di Mokarta, Sambuca di Sicilia, Menfi, per
concludere oggi a Selinunte. «Quello che vogliamo mettere
in atto è un “sostegno” economico dei grossi
Parchi archeologici nei confronti dei siti minori», ha detto
Riccardo Guazzelli, ex Soprintendente ai beni culturali di Trapani
e oggi capo di gabinetto dell’Assessore regionale ai beni
culturali. Una sorta di “mutuo soccorso”, tramite un
fondo di solidarietà, che chi supera incassi di 2 milioni
di euro può dare ai siti minori». A Menfi è
stato anche siglato l’accordo tra la “Rotta dei Fenici”
e il Comune: «L’obiettivo è quello di valorizzare
l’identità della comunità e la tutela del patrimonio»,
ha detto il direttore della Rotta, Antonio Barone. Intanto Menfi
ha mosso i primi passi. Palazzo Pignatelli – che già
ospita i reperti della fattoria di contrada Fiori, della necropoli
di contrada Montagnoli e la mostra malacologica (allestita con la
donazione di 5.000 conchiglie della signora Vanna Rotolo) –
a pian terreno ospita le anfore che facevano parte del carico della
nave punico-romana ritrovata nelle acque antistanti Porto Palo.
si ringrazia www.castelvetranoselinunte.it |
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Donazione
reperti archeologici dall’Allard Pierson Museum |
Settembre
2020 |
Il
museo archeologico Allard Pierson di Amsterdam ha donato alla Soprintendenza
del Mare una quarantina di reperti archeologici, che aveva acquistato
negli anni ottanta del secolo scorso, provenienti dal relitto della
secca di Capistello a Lipari. Tra questi: ceramiche a vernice nera
(coppette e scodelle), un'anfora da trasporto greco-italica e un'àncora
in piombo. Il materiale, consegnato a Palazzetto Mirto, è
stato visionato dagli archeologi della Soprintendenza Francesca
Oliveri e Fabrizio Sgroi, in presenza dei carabinieri del Nucleo
Tutela Patrimonio Culturale di Palermo. |
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Convegno
Furnari e Oliveri |
Settembre
2020 |
Il
territorio riconoscibile: beni culturali, tipicità e identità.
Proposte a confronto.
Oliveri (ME) 17 settembre –
Furnari (ME) 18 settembre
I lavori prendono ispirazione
dalla delibera di Sebastiano Tusa, per le ATTIVITÀ DI TUTELA,
VALORIZZAZIONE, PROMOZIONE, CATALOGAZIONE, STUDI, RICERCHE, GESTIONE,
PIANI DI SVILUPPO E DEI CONNESSI SERVIZI, per un’azione
concreta concordata con i comuni costieri. A tale scopo il Soprintendente
del mare, nel suo intervento, ha focalizzato l’attenzione
sulle emergenze di quella costa che è stata teatro di battaglia
e dalla quale Sebastiano Tusa aveva recuperato lo splendido rostro
di Acqualadroni 4 sono i siti individuati nel SIT della SopMare
e entro la fine di ottobre verranno effettuate le ricognizioni
in collaborazione con le forze dell’ordine e il comune di
Oliveri che metterà a disposizione locali idonei per la
logistica La valorizzazione del patrimonio immateriale legato
alla tonnara è un emergenza improcrastinabile per documentare
dalla viva voce dell’ultimo maestro d’ascia della
tonnara le tecniche lavorative e le tradizioni legate a questa
arcaica pesca. Il Soprintendente del mare che ha partecipato con
l’ing Selvaggio, responsabile del monitoraggio e implementazione
degli Itinerari subacquei insieme a Floriana Agneto, al tavolo
di lavoro, ha asssicurato il suo sostegno tecnico scientifico
al recupero della storia sommersa e della funzione identitaria
che ha contrassegnato lo sviluppo di questo areale. |
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Chiusura
per disinfestazione |
Settembre
2020 |
Si
comunica che la Soprintendenza del Mare rimarrà chiusa al
pubblico venerdì 18 settembre p.v. per operazioni di disinfestazione
dei locali di via Lungarini 9. |
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Una
tre giorni per Sebastiano Tusa |
Settembre
2020 |
Una
tre giorni per Sebastiano Tusa: un vero e proprio tour de force
in ricordo del nostro ex Soprintendente del Mare e Assessore ai
Beni Culturali.
La sera del 3 settembre a Palazzo d'Amico, a Milazzo, l'Area Marina
Protetta di Capo Milazzo e il Comune di Milazzo hanno organizzato
un incontro per presentare il suo libro sulla battaglia delle Egadi:
"The Site of the Battle of Aegates Islands" (L'Erma di
Bretschneider). A moderare la serata l'assessore BB. CC. della Città
di Milazzo, Salvo Presti. Sono intervenuti per i saluti e per ricordare
Tusa il Presidente dell'AMP, Giovanni Mangano, e la Soprintendente
ai Beni Culturali di Messina, Mirella Vinci. A seguire, Nicolò
Bruno, funzionario archeologo della Soprintendenza del Mare, ha
illustrato brevemente le ricerche della Soprintendenza del Mare
nell'area messinese, tra Milazzo, le Eolie e Messina. Infine la
Soprintendente del Mare, Valeria Li Vigni, partendo dal testo sulla
battaglia delle Egadi, ha tracciato un profilo di Tusa studioso,
ricercatore meticoloso e puntuale, ponendo l'attenzione su alcuni
aspetti inediti del suo modus operandi, mettendo a fuoco il suo
temperamento, il suo modo di affrontare la ricerca a 360 gradi,
servendosi di tutti i dati utili e di tecnologie all'avanguardia,
grazie ai quali ha potuto ricostruire la dinamica della battaglia
navale tra romani e cartaginesi che il 10 marzo del 241 a. C. ha
cambiato le sorti della supremazia sul Mediterraneo.
Il giorno successivo, la mattina del 4, a Tripi (ME), si è
svolta la cerimonia di intitolazione della scuola di Tripi a Sebastiano
Tusa, fortemente voluta dall'amministrazione comunale; un primo
momento si è avuto presso la chiesa di San Vincenzo; alla
presenza della moglie Valeria Li Vigni, Soprintendente del Mare,
la prof.ssa Elena Santagati, moderatrice dell'evento, dopo avere
dato la parola al sindaco di Tripi, Michele Lemmo, per i saluti
istituzionali, ha invitato i tre relatori presenti a parlare delle
diverse anime di Tusa: Massimo Cultraro (Consiglio Nazionale delle
Ricerche), Sebastiano Tusa e la Preistoria del Mediterraneo; Edoardo
Tortorici (Università di Catania), Archeologia Subacquea
in Sicilia; Maria Caltabiano (Università di Messina), Sebastiano
Tusa: l'archeologo che pensava e costruiva il futuro. Un secondo
momento si è svolto presso l'Istituto Comprensivo Primario
della frazione di Campogrande, per la scopertura della targa da
parte di due bambine di Tripi. Ai due momenti erano presenti autorità
politiche, militari e rappresentanti delle istituzioni culturali
del comprensorio.
La sera del 4 settembre, a Marina di Ragusa (RG), nell'ambito della
rassegna libraria "Liolà", ideata e coordinata
da Caterina Giardina, Cecilia Tumino, Ludovica Gulino e organizzata
dalla Pro Loco Mazzarelli, si è riparlato del volume di Sebastiano
Tusa sulla Battaglia delle Egadi. Dopo i saluti del Soprintendente
ai Beni Culturali di Ragusa, Antonio Di Marco, e un ricordo su Sebastiano
Tusa di due amici, Maurizio Buggea, Commissario nazionale UISP,
responsabile per l'archeologia subacquea, e Gianni Insacco, direttore
scientifico del Museo Civico di Storia Naturale di Comiso, l'archeologo
subacqueo Nicolò Bruno ha intervistato la Soprintendente
del Mare, Valeria Li Vigni, sull'importante evento bellico che ha
sancito la disfatta della flotta cartaginese, mettendo fine alla
prima guerra punica. Si è sottolineata l'importanza dello
studio dei dati archeologici presenti nei fondali marini che hanno
permesso a Tusa di rielaborare e correggere le precedenti teorie,
ipotizzando una nuova localizzazione della battaglia navale, immaginando
una diversa dinamica dello schieramento delle flotte. Dal dialogo
è emersa dunque la sua lungimirante apertura mentale, inserendo
nella ricerca fondazioni americane dotate di strumentazioni innovative
che hanno permesso di pervenire ai risultati dapprima da lui solo
ipotizzati, dimostrando una nuova localizzazione della battaglia
navale e una diversa dinamica dello schieramentio delle flotte;
il ritrovamento proprio nel tratto di mare da lui precedentemente
supposto di oltre 20 rostri di navi e di numerosi elmi di soldati
di entrambi gli schieramenti ha permesso infatti di riscrivere una
nuova pagina di storia. A conclusione della serata Maurizio Buggea,
a nome della Uisp Nazionale, ha presentato al Soprintendente una
copia di una antica ancora litica a gravità, munita di tre
fori, realizzata da lui stesso, chiedendo di poter avviare le pratiche
per la collocazione presso un'area marina del ragusano in ricordo
di Sebastiano Tusa.
Il 5 mattina, il Soprintendente del Mare e il funzionario archeologo
Nicolò Bruno si sono recati presso il Museo Comunale del
Mare di Calabernardo (Noto), a seguito della dichiarazione del Sindaco
di Noto di qualche giorno addietro, esternata durante una manifestazione
ufficiale, nella quale lo stesso ha rappresentato la volontà
di intraprendere con la sua giunta le procedure per intitolare il
Museo del Mare a Sebastiano Tusa. La visita al museo è stata
condotta dall'Assessore al Turismo e Cultura del Comune di Noto,
Giusi Solerte; la soprintendente ha così potuto rendersi
conto degli spazi e dei reperti che custodisce il museo per eventuali
progetti di esposizione da portare avanti con l'amministrazione
comunale. A tale scopo è stata consegnata in custodia temporanea
e da musealizzare una ancora litica a gravità, provvista
di un foro, ritrovata giorni addietro da un militare dei carabinieri
presso i fondali della Contrada Bove Marino, in territorio comunale. |
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Il
Premio 91023 alla Soprintendenza del Mare |
Settembre
2020 |
Assegnato
alla scrittrice trapanese Stefania Auci, autrice del libro sui
Florio “I Leoni di Sicilia”, e alla Soprintendenza
del Mare della Regione siciliana, diretta da Valeria Li Vigni,
vedova dell’ex soprintendente Sebastiano Tusa, il “Premio
91023 – Eccellenze delle Isole Egadi”. La consegna
dei riconoscimenti è avvenuta a Favignana, all’Hotel
Cave Bianche. Il premio, giunto alla quarta edizione, è
promosso dalla Pro loco “Isole Egadi”, con la direzione
artistica di Filippo Peralta. Alla Soprintendenza del Mare è
stato assegnato il premio perché sotto la direzione di
Sebastiano Tusa è stata “riscoperta” la Battaglia
delle Egadi, consentendo il recupero dai fondali marini di numerosi
importanti reperti archeologici. Un’attività che
sta proseguendo anche sotto la direzione di Valeria Li Vigni.
Il “Premio 91023 – Eccellenze delle Isole Egadi”
è patrocinato dall’Assemblea Regionale Siciliana.
clicca sull'immagine per il video |
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Le
spoglie di Sebastiano Tusa a San Domenico |
Settembre
2020 |
Come
annunciato dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci,
all’interno della Chiesa di San Domenico – la seconda
per importanza e dimensioni, a Palermo, dopo la Cattedrale –
sarà presto realizzato un monumento funerario in cui verranno
accolte le spoglie dell’assessore Sebastiano Tusa, scomparso
il 10 marzo dello scorso anno nell’incidente aereo avvenuto
in Etiopia. L’Ufficio speciale per la progettazione, costituito
dal governatore a Palazzo Orleans, ha già predisposto il
progetto per realizzare una serie di lavori di restauro nella cappella
del Santissimo Crocifisso, il luogo scelto per collocare l’urna.
Su incarico della Giunta regionale, gli esperti della Struttura
diretta da Leonardo Santoro hanno pianificato l’intervento
che servirà a restituire l’antico splendore a una delle
sezioni più suggestive della chiesa, dove si trova l’altare
marmoreo sovrastato dal crocifisso ligneo realizzato da Giovanni
Matinati nel 1509 e che contiene tre opere attribuite alla scuola
di Antonello Gagini. “La Basilica – ricorda il presidente
Musumeci – già a partire dalla metà del XIX
secolo fu scelta come luogo di sepoltura da importanti personalità
della vita politica e sociale di Palermo e, proprio per questo,
fu consacrata come “Pantheon degli uomini illustri di Sicilia”:
il luogo più degno per custodire il ricordo del professore
Tusa, innamorato della propria terra e impegnato fino all’ultimo
a realizzare grandi progetti per renderla sempre migliore”.
Il restauro interesserà strutture murarie della cappella,
pavimentazione e una serie di opere scultoree di grande pregio aggredite
dall’umidità. La Soprintendente del Mare Valeria Li
Vigni esprime un sincero ringraziamento nei confronti del presidente
Musumeci per l’attenzione e l’affetto dimostrato. |
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Indagini
subacquee a Catania |
Agosto
2020 |
Si
è appena conclusa un'importante campagna di indagine nelle
acque di Catania per verificare lo stato di conservazione di due
giacimenti archeologici subacquei, già rilevati negli anni
passati. La Soprintendenza del Mare, in collaborazione con il 3°
Nucleo Subacqueo della Guardia Costiera di Messina diretto dal comandante
Giuseppe Simeone e supportato da mezzi nautici della Capitaneria
di Porto di Catania e dell'Ufficio Circondariale Marittimo di Riposto,
ha proceduto ad esplorare mediante ROV – un veicolo filoguidato
dalla superficie in grado di immagazzinare immagini - i fondali
di Capo Mulini e Ognina per monitorare e controllare il carico di
due antichi relitti che si sono inabissati in epoca romana. L'archeologia
subacquea si conferma un segmento particolarmente strategico e importante
dell'azione culturale del Governo regionale, sul quale sta operando
con crescente impegno - dapprima grazie all'attività di Sebastiano
Tusa e negli ultimi mesi con le iniziative dell’assessore
dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana, Alberto Samonà,
che ha impresso un’accelerazione alle iniziative della SopMare.
Quanto ai due relitti, il primo - segnalato nel 2009 e completamente
rilevato nel 2016 - giace su un fondale di circa 55 metri ed è
caratterizzato dalla presenza di centinaia di anfore, di 5 tipologie
diverse, che contenevano probabilmente vino e sono databili fra
la fine del II secolo a.C. e la metà del I secolo a.C. Il
secondo relitto - che è conosciuto fin dal 1986 e trasportava
un carico di tegole rettangolari di grosso modulo (66 x 50 cm) con
i bordi ad alette ripiegate e coppi semicircolari - giace, invece,
su un fondale di circa 40 metri molto vicino alla costa nei pressi
di Ognina. Il relitto non è stato mai studiato in maniera
scientifica per cui si è proceduto ad una valutazione dell'area
di dispersione e alle condizioni di giacitura del carico, con le
stesse modalità attuate per il primo relitto.
ll prezioso patrimonio sommerso lungo le coste della Sicilia è
oggetto di attenzione da parte dell'assessore Alberto Samonà
che, attraverso la Soprintendenza del Mare, sta cercando di operare
la messa a rete e la valorizzazione degli itinerari che si trovano
lungo le coste della Sicilia e che potrebbero rendere la nostra
Isola una delle mete ambite del turismo subacqueo, oltre che rappresentare
motivo di prestigio per il numero considerevole di aree rilevate
e censite. Il patrimonio scoperto - in linea con le direttive Unesco
che suggeriscono di non prelevare dal fondale reperti qualora sia
possibile la loro fruizione e la salvaguardia del bene stesso sul
luogo - viene lasciato per la maggior parte sui fondali marini come
testimonianza della consistenza e tipologia dei giacimenti archeologici
rinvenuti. Anche per migliorare la qualità delle indagini
e l'attività del SopMare è in programma il potenziamento
di un sistema di telerilevamento che favorisca una migliore indagine
dei relitti.
A coordinare le operazioni di indagine è stato l'archeologo
della Soprintendenza del Mare, Nicolò Bruno, supportato da
Teresa Saitta, archeologa esterna e grande conoscitrice dei fondali
catanesi che ha già al suo attivo altre collaborazioni con
la Soprintendenza del Mare nonché da Alessandro Barcellona,
esperto subacqueo locale. A controllare il buon andamento dell'immersione
è intervenuto direttamente il comandante del nucleo subacqueo
della Guardia Costiera che ha messo a disposizione il ROV per verificare
in situ le condizioni dei due relitti. "Poter operare a quelle
profondità con un veicolo munito di telecamera subacquea
e monitor - commenta l'archeologo Nicolò Bruno - ci ha consentito
di valutare le condizioni del giacimento archeologico e di indirizzare
l'operatore ROV su aree particolarmente importanti per una più
approfondita comprensione del relitto. Particolarmente preziosa
si è rivelata anche in questo caso la collaborazione con
il Nucleo Subacqueo della Capitaneria di Porto grazie alla quale
- dopo anni dalla scoperta del relitto – è stato possibile
verificare che il carico di anfore si mantiene abbastanza integro,
come anche tutti gli elementi in piombo delle ancore e la tubazione
plumbea relativa alla pompa di sentina lunga ben 4 metri, che sono
rimasti nella stessa posizione di giacitura del 2016”. "La
scelta di effettuare una ricognizione sui due relitti è stata
dettata anche dalla necessità di acquisire elementi utili
a creare itinerari subacquei per un turismo particolare, considerato
che nella zona vi sono diving che hanno tutte le caratteristiche
per poter operare in profondità.
L'attività della SopMare – sostiene la Soprintendente
del Mare, Valeria Li Vigni - è costantemente orientata alla
ricerca, tutela e manutenzione degli itinerari e dei siti individuati
che vengono protetti attraverso ordinanze di interdizione che provvediamo
a richiedere alla Capitaneria di Porto. Il primo relitto, anche
se posto a notevole profondità, è in condizione di
essere visitato senza alcun intervento, poiché il carico
anforario è visibile e ben conservato. Il relitto delle tegole,
invece, come constatato dalla ricognizione e dalla documentazione
prodotta, ha bisogno di una sostanziale pulitura che servirebbe
a far emergere le numerose tegole che, anche se coperte da sabbia,
appaiono essere impilate. In quest'ultimo caso non ci troviamo davanti
a un vero e proprio scavo subacqueo, ma ad un intervento che, oltre
a consentire una migliore fruizione, permetterebbe di studiare più
approfonditamente il sito ritrovando elementi utili per una più
precisa datazione della nave e del suo carico". |
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Nave
di Marausa |
Agosto
2020 |
A
seguito della individuazione a luglio del subacqueo, Giuseppe Brascia,
nelle acque di Marausa (TP) di una seconda nave romana di epoca
imperiale, la SopMare ha effettuato la verifica e messa in sicurezza
del Il relitto che giace a circa 2 metri di profondità e
a meno di 100 metri dalla riva. Il carico consisteva in anfore,
delle quali rimangono pochi resti, e 13 lastre litiche rettangolari
visibili, della grandezza di 80/90 cm per 100/130 cm, alte circa
15 cm, da utilizzare certamente per elementi architettonici o comunque
per lavori edili. Parte del relitto è scoperto. Tale relitto
era stato individuato da Sebastiano Tusa che aveva individuato le
lastre trasportate dal relitto ed ipotizzato la presenza di un emporio.
intravedendosi parte della murata e alcune ordinate, per una lungezza
di circa 10 metri. In questi giorni la Soprintendenza del Mare,
insieme a volontari di due associazioni culturali, ha provveduto
a mettere in sicurezza il relitto e l'eventuale carico ancora in
situ con una operazione durata tre giorni. Il primo giorno è
servito per delimitare il campo di azione (m 10 x 3) e fare i primi
rilievi sia in modo tradizionale sia in 3D. Il secondo giorno, tramite
sorbona, si sono effettuati dei sondaggi per capire l'entità
e l'ampiezza del giacimento archeologico, che pare sia di circa
m 11 per m 4.20. Il relitto e i sondaggi effettuati sono stati ricoperti
di sabbia e il giorno successivo, dopo avere coperto il giacimento
con tessuto non tessuto geotessile, sono stati posizionati circa
100 sacchi di juta riempiti di sabbia a protezione dell'area più
vulnerabile del relitto. L'operazione è stata condotta dalla
Soprintendenza del Mare con l'archeologo Nicolò Bruno e il
coordinatore dei subacquei, Stefano Vinciguerra. E' stato possibile
realizzare questi lavori grazie ai volontari subacquei dell'associazione
BC Sicilia: Gaetano Lino, Francesco Balistreri, Salvatore Ferrara,
Alessandro Urbano, Giampiero Tomasello, Francesco Cassarino, che
hanno messo a disposizione gommome, sorbona, tessuto non tessuto
e sacchi di juta, oltre alle proprie attrezzature subacquee e fotografiche.
Il rilievo sia tradizionale sia in 3D è stato anche realizzato
dai volontari dell'associazione. Inoltre, per Sicilia Antica, è
stato presente Francesco Torre che ha fornito la sabbia per i sacchi.
Un aiuto concreto è stato dato anche dallo scopritore, Francesco
Brascia, e da Rocco Cassarino. Ancora una volta la collaborazione
tra istituzioni e volontariato ha permesso di portare a termine
un' operazione delicata come la copertura di un sito archeologico
che rischiava di essere depredato o di andare perduto per eventi
meteo marini. Avendo quantificato l'area del giacimento archeologico
e avendola messa in sicurezza, ora è possibile aspettare
un finanziamento che possa salvaguardare e valorizzare l'ennesimo
relitto ritrovato nelle acque siciliane Dichiara Valeria Li Vigni:
"La Soprintendenza del mare procede a grandi passi sul solco
tracciato da Sebastiano Tusa affinché tutte le energie da
lui riversate abbiano continuità e fondamento per la rinascita,
la valorizzazione e la tutela del nostro patrimonio sommerso”. |
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Intitolato
a Sebastiano Tusa il Museo del Mare di Pantelleria |
Agosto
2020 |
Il
nuovo Museo del Mare di Pantelleria porterà il nome di Sebastiano
Tusa, l’archeologo, Assessore regionale dei Beni culturali
prematuramente scomparso, che a Pantelleria ha destinato numerosi
studi e campagne di ricerca, siglando anche progetti di rilevanza
internazionale. La cerimonia di intitolazione si è svolta
alla presenza dell’assessore dei Beni culturali e dell’Identità
siciliana, Alberto Samonà, della Soprintendente del Mare,
Valeria Li Vigni vedova del Prof. Tusa, del figlio di Sebastiano,
Andrea Tusa e di Vincenzo Campo, Sindaco del Comune di Pantelleria,
cui il Museo appartiene. “Sebastiano ha dedicato a Pantelleria
e al Museo del Mare – dice il Soprintendente del Mare Valeria
Li Vigni – una passione e un impegno che andavano oltre l’attività
di Soprintendente e di archeologo; amava Pantelleria riamato dalla
sua gente. Il Museo ha la sua impronta e racconta l’Isola
così come lui la vedeva: il cuore pulsante del Mediterraneo,
l’Isola nell’Isola”. Il “Museo del Mare
Sebastiano Tusa” si trova a Pantelleria nella zona dell’Arenella,
tra il porto, Mursia e il Villaggio dei Sesi. Il nuovo Museo, del
quale il Comune di Pantelleria curerà la struttura architettonica,
le soluzioni espositive e tecniche, si avvarrà della consulenza
tecnico-scientifica della Soprintendenza del Mare che fornirà
anche i reperti archeologici da esporre e il materiale documentario.
L’allestimento, che è in fase di definizione, prevede
quattro Sezioni: I SEZIONE
- PANTELLERIA IL CUORE DEL MEDITERRANEO Storytelling e Videomapping
- Il percorso museologico porta il visitatore in un viedeoambiente
(la sala d’ingresso) che riproduce il microcosmo di Pantelleria,
una sorta di macchina del tempo che fa rivivere con un video mapping
i traffici dell’ossidiana, l’arrivo del popolo dei Sesi
(necropoli e villaggi) le prime forme di antropizzazione dell’isola
e degli sviluppi sociali architettonici, fino alla sua funzione
centrale nel Mediterraneo con la dominazione romana. Le rotte e
le colonizzazioni nell’Isola sono illustrate attraverso la
voce narrante di Sebastiano Tusa, recuperata dagli innumerevoli
filmati in possesso della Soprintendenza del Mare. II
SEZIONE - LA NAVE DI SCAURI Conterrà la ricostruzione
dell’immagine della nave, la carta geografica con indicazione
delle rotte e la rappresentazione dello stivaggio della Pantellerian
Ware e dei corredi di bordo.
III SEZIONE - GLI ITINERARI SUBACQUEI E LE STORIE SOMMERSE DI PANTELLERIA
Caratteristiche morfologiche delle coste di Pantelleria con indicazione
degli antichi porti e approdi e illustrazione dettagliata dei sette
itinerari sommersi oggi visitabili. IV
SEZIONE - LA CULTURA DEL MARE - IL MAESTRO CHICCO VALENZA E IL GOZZO
PANTESCO |
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Recuperato
un rostro nei fondali delle Egadi |
Agosto
2020 |
Nel
mare delle Egadi, a nord ovest di Levanzo, la Soprintendenza del
Mare, in collaborazione con la Guardia di Finanza, con i subacquei
della Soprintendenza e con la Gue - Global Underwater Explorer,
ha recuperato un rostro, alcune monete puniche e una spada. I reperti
sono stati portati all’ex Stabilimento Florio di Favignana
per la diagnostica. |
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Rinvenuto
un relitto di una nave oneraria a Marausa |
Luglio
2020 |
La Soprintendenza del Mare ha effettuato un ritrovamento eccezionale
con il contributo della Capitaneria di Porto di Trapani e il sostegno
del Comandante Parisi, che ci ha collaborati nella verifica della
segnalazione di un relitto con anfore da parte dal sig Brascia
Francesco dipendente del ministero della difesa del 3/°
stormo Trapani Birgi. La Soprintendenza del mare ha tempestivamente
inviato il gruppo di intervento coordinato dal responsabile del
gruppo subacqueo della Soprintendenza del mare Stefano Vinciguerra,
e alcuni esperti collaboratori che sono stati assistiti dal Battello:
GCB36 comandato dal Com 2^cl np Giacalone Giuseppe.
L’immersione è iniziata alle ore dieci guidata dal
segnalatore a circa 60 mt dalla costa, dove era visibile una porzione
di circa dieci mt di relitto posizionato parallelamente alla costa
sostenuto da un costone di sabbia .La trincea di sabbia alla base
ha raccolto innumerevoli frammenti di anfore. Sono stati
prelevati tre reperti per le necessarie indagini diagnostiche,
di questi uno presenta sull'orlo un’iscrizione, l'altro
sotto il collo due lettere A e F e il terzo è una porzione
di anfora contrassegnata da un’incisione che ricorda una
torre. Il gruppo ha raggiunto il posto seguiti dal gommone della
Capitaneria di Porto, che interdiva l‘area per la sicurezza,
dove il nostro tecnico ha effettuato la documentazione video fotografica e
la geo referenziazione con il gps Al rientro in CP di Trapani
è stata segnalata la necessità di interdire l’area
che verrà delimitata dalla Sopmare a seguito di ulteriori
indagini che emetteranno un vincolo.
“I reperti prelevati, orli di anfora africana, sono attestabili
alla tarda età imperiale e la Sopmare - dichiara la dott.
Valeria Li Vigni – proseguirà le ricerche a Marausa
di questo relitto di cui si vede parte del fasciame e alcune ordinate
oltre numerosi frammenti anforacei. Le anfore venivano utilizzate
per il trasporto di derrate alimentari, ciò confermerebbe
la presenza di un emporium come aveva ipotizzato Sebastiano
Tusa al momento della scoperta del primo relitto di Marausa, recuperato
a 500 metri di distanza, oggi esposto al Baglio Anselmi di Marsala.
Marausa si conferma un importante luogo di approdo, alla luce
di questo secondo rinvenimento, un luogo che ci ha restituito
una delle più interessanti navi onerarie romane di età
tardo antica che è stata recuperata, restaurata e musealizzata,
attraverso una lezione di metodo eccellente che ci ha trasmesso
Sebastiano Tusa.
Le indagini ci daranno conferma di questa ipotesi, oggi rafforzata
da questo secondo rinvenimento che ci stimola a proseguire l’
attività di ricerca tutela e valorizzazione del nostro
patrimonio identitario ,ricchezza che è alla base di uno
sviluppo culturale ed economico legato a un’ offerta sempre
più qualificata.” |
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Individuato
a Siracusa il carico di un relitto tardo antico |
Luglio
2020 |
Eccezionale
rinvenimento da parte della Soprintendenza del Mare di un sito archeologico
nei fondali di Ognina, a Siracusa. Si tratta di una nave oneraria
con un carico di ceramiche da mensa di epoca tardo antica. L’importante
scoperta è avvenuta nel corso di alcune immersioni subacquee
di ricerca e documentazione, autorizzate e coordinate dalla Soprintendenza
del Mare ed effettuate dai subacquei altofondalisti Fabio Portella
e Stefano Gualtieri, con il contributo dell’associazione Capo
Murro Diving Center di Siracusa. Il relitto, individuato al largo
di Ognina ad una profondità di 75 metri, si trova posizionato
in un vasto areale caratterizzato da un fondale prevalentemente
pianeggiante costituito da sabbia mista a fanghiglia. “Abbiamo
disposto e coordinato il recupero di due reperti individuati dall’archeologo
della Soprintendenza del Mare, Fabrizio Sgroi – dice la Soprintendente
Valeria Li Vigni - quali elementi diagnostici del carico del relitto
sulla scorta di una sommaria descrizione degli scopritori. I due
reperti, che presentano notevoli incrostazioni, sono una ciotola
a doppio manico con coperchio e in una brocca a forma di campana.
La Soprintendenza del Mare - dichiara Valeria Li Vigni - svolge
da anni un lavoro capillare di sensibilizzazione e di collaborazione
con i diving che ha fornito risultati sempre più incoraggianti
e in costante evoluzione. A breve procederemo con la definizione
di un rilievo sistematico del relitto per studiarlo più approfonditamente”.
I due reperti, che rappresentano espressione di una ceramica da
mensa acroma, farebbero pensare ad un insieme di ceramiche di origine
africana databili intorno al IV secolo d.C.; va valutata, però,
la possibilità che si tratti di una produzione locale di
ceramiche da mensa, cosa che sarebbe attestata da fornaci presenti
nel siracusano intorno al VI secolo d.C. La brocchetta monoansata
rappresentava un bollitore a forma di campana a fondo convesso da
posizionare sulla brace con la funzione di riscaldare i liquidi;
un centro di fabbricazione di questa particolare forma, che presenta
forti influssi bizantini, è stato riscontrato in Africa del
Nord, in Tripolitania e in Tunisia. La ciotola con coperchio ha
forma emisferica e un piccolo piede sul quale si innestano due anse
probabilmente decorate, ma fortemente corrose dalla lunga permanenza
a mare. Il coperchio presenta una presa a bottone piuttosto rozza.
La localizzazione pone il relitto lungo la direttrice di uno dei
due cavi elettrici che, nel 1912, sono stati messi in posa sul fondale
dalla ditta Pirelli su commissione del Governo italiano per collegare
la Sicilia alla Libia con i due rispettivi approdi finali a Tripoli
e Bengasi. |
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Individuato
relitto romano a Ustica |
Luglio
2020 |
Durante
le recenti operazioni effettuate a Ustica è stato individuato
un relitto giacente ad una profondità di circa 70 metri di
cui è ben evidenziato il carico, composto da anfore databili
tra il II ed I sec. a.C. Le indagini preliminari sono state condotte
con il supporto tecnico-logistico della Guardia di Finanza comandata
dal Col. Martinengo del ROAN, con il Ten.Col. Averna Comandante
della Stazione Navale, il Luogotenente Bonura Comandante della sez.
operativa navale, il m.llo Nobile Comandante del nucleo subacqueo.
Per la Sopmare erano presenti i funzionari Selvaggio e Agneto responsabili
degli itinerari subacquei, l’archeologa Testa, il responsabile
del nucleo subacqueo Vinciguerra. Le immersioni sono state effettuate
dal nostro segnalatore e altofondalista Cingillo. Nelle tre giornate
di lavoro sono state effettuate ricerche strumentali tramite ecoscandaglio,
ROV e Rebreather. Valeria Li Vigni, Soprintendente del Mare, dichiara
“abbiamo ripreso le attività di ricerca e di manutenzione
degli itinerari sommersi grazie alla volontà dell’Assessore
Alberto Samonà, che vuole rimettere al centro dell’attenzione
la Sopmare che rappresenta tutt’oggi un organo di ricerca
tutela e valorizzazione unico in Europa che prosegue la sua attività
in tutti i mari di Sicilia. Seguiamo con entusiasmo le orme del
suo fondatore Sebastiano Tusa come dimostrano le recenti scoperte”.
A Ustica le ricerche proseguiranno con saggi, rilievi videofotografici,
e analisi diagnostiche sui reperti recuperati. |
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Cannone
prodiero del dragamine “Filicudi" |
Luglio
2020 |
Il
Nucleo subacqueo della Soprintendenza del Mare, con il supporto
logistico della Legione Carabinieri Sicilia - Nucleo Carabinieri
Subacquei di Messina e la collaborazione del Diving Center “FREE
DIVERS ITALY” di Stefano Ravalli, ha verificato l'avvenuto
ritrovamento del cannone prodiero del relitto del dragamine “Filicudi”
ed il suo riposizionamento vicino al supporto originario.
L'assenza del pezzo d'artiglieria, verificata la scorsa estate e
che in un primo momento si era temuto fosse la conseguenza di un
trafugamento, è stata probabilmente dovuta all'utilizzo di
una rete da pesca a strascico o ad un maldestro tentativo di ancoraggio
(ambedue attività vietate ai sensi della vigente Ordinanza
n°58/2009 della competente Autorità Marittima).
E' auspicio della Soprintendenza del Mare, che la consapevolezza
del valore culturale dei nostri relitti, induca pescatori e diportisti
che assiduamente operano nel circondario marittimo trapanese, ad
essere portatori di comportamenti responsabili. |
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Il
Sindaco di Tripi in visita alla Soprintendenza del Mare |
Luglio
2020 |
Il
Sindaco di Tripi, Michele Lemmo, ha incontrato presso la sede della
Soprintendenza del Mare il Soprintendente Valeria Li Vigni. Il Sindaco,
in occasione dell’incontro, ha manifestato la volontà
di intitolare a Sebastiano Tusa un istituto scolastico della cittadina
messinese. E’ inoltre in programma una giornata dedicata all’illustre
studioso scomparso lo scorso anno. |
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Master
in Archeologia Giudiziaria |
Giugno
2020 |
Domenica 14 giugno si è tenuta la Cerimonia di assegnazione
delle Borse di Studio offerte dal Centro Studi Criminologici agli
allievi del Master in Archeologia Giudiziaria e Crimini contro
il Patrimonio Culturale.
Le tre Borse di Studio, di cui due riservate ai candidati under
36 ed una senza limiti di età, sono state dedicate alla
memoria di altrettanti protagonisti della tutela del patrimonio
culturale che il nostro Paese può vantare nello scenario
internazionale: l’archeologo Fabio Maniscalco, pioniere
della salvaguardia del Patrimonio Culturale nelle aree di crisi
e di guerra, il generale Roberto Conforti, indimenticato comandante
e padre morale del TPC dei Carabinieri, l’archeologo Sebastiano
Tusa, instancabile promotore della tutela del patrimonio culturale,
terrestre e subacqueo, in Italia e all’estero.
Il Master, promosso dal CSC – Centro Studi Criminologici,
Ente di Formazione Superiore riconosciuto dalla Regione Lazio,
accreditato presso il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei
Giornalisti come Ente Terzo Formatore ed iscritto all’Anagrafe
Nazionale delle Ricerche del Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca, in collaborazione
con l’Osservatorio Internazionale Archeomafie, è
giunto quest’anno alla sesta edizione, che nonostante le
difficoltà legate all’attuale emergenza epidemiologica,
vede una nutrita e qualificata partecipazione di professionisti
del settore, da tutta Italia e anche dall’estero.
«Nello spirito dell’art. 34 della Costituzione della
Repubblica Italiana, che sancisce che i capaci e meritevoli, anche
se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più
alti degli studi, pur non usufruendo di finanziamenti pubblici,
abbiamo sinora stanziato oltre 14mila euro per finanziare borse
di studio e premi per sostenere la pubblicazione delle migliori
tesi, avendo sempre come imperativi inderogabili il riconoscimento
del merito dei candidati e la trasparenza della procedura di selezione».
A dichiararlo è Marcello Cevoli, Presidente del Centro
per gli Studi Criminologici.
Il Master si svolge sotto la Direzione Scientifica dell’archeologo
Tsao Cevoli, Direttore dell’Area Patrimonio Culturale del
CSC, mentre il Coordinamento Didattico è affidato da quest’anno
a Sabina Angelucci, Conservatore dei Beni Culturali, già
in forza all’Area Patrimonio Culturale del CSC come Tutor
e docente in edizioni precedenti. Subentra all’archeologo
Walter Grossi, che continuerà ad operare con altri incarichi
all’interno dell’Area Patrimonio Culturale del CSC.
La Commissione per l’assegnazione delle Borse di Studio
è composta da Marcello Cevoli, Presidente del CSC, Rita
Giorgi, Direttore Scientifico del CSC, Tsao Cevoli, Direttore
del Master, Sabina Angelucci, Coordinatore Didattico del Master,
Barbara Buonomo, Tutor Didattico del Master, Lidia Vignola, Direttore
dell’Osservatorio Internazionale Archeomafie, Paolo Giorgio
Ferri, già Sostituto Procuratore della Repubblica, Docente
del Master, che saranno affiancati dai familiari dei tre paladini
della tutela alla cui memoria sono dedicate le Borse di Studio:
Mariarosaria Ruggiero, vedova dell’archeologo Fabio Maniscalco,
Valeria Li Vigni, vedova dell’archeologo Sebastiano Tusa,
ed Ena Conforti, vedova del generale Roberto Conforti.
«Siamo particolarmente onorati – afferma Tsao Cevoli,
Direttore del Master – della presenza ai lavori della Commissione
per l’assegnazione delle Borse di Studio e alla Cerimonia
di inaugurazione del Master dei familiari di quelli che possiamo
senza retorica considerare degli eroi che hanno dedicato e spesso
sacrificato la loro vita per la tutela del Patrimonio Culturale.
Offrendo agli allievi del Master delle Borse di Studio a loro
intitolate speriamo di poter offrire un contributo affinché
essi, così come lo sono stati per noi, continuino a costituire
dei modelli da imitare per le future generazioni di difensori
del Patrimonio Culturale».
La proclamazione dei vincitori delle Borse di Studio si è
tenuta durante la Cerimonia di inaugurazione del Master, alla
quale sono stati invitati a partecipare i membri del Comitato
Scientifico del CSC, le vedove Maniscalco, Conforti e Tusa, e
i rappresentanti delle associazioni professionali con le quali
sono in atto convenzioni: Alessandro Garrisi, Presidente dell’Associazione
Nazionale Archeologi, e Mauro Piermarocchi, Presidente dell’Associazione
Nazionale Consulenti Intelligence e Security.
In osservanza dei provvedimenti legati alla situazione sanitaria,
la Cerimonia di inaugurazione del Master e la proclamazione dei
vincitori delle Borse di Studio si sono svolte in modalità
telematica domenica 14 Giugno 2020, dalle 8.50 alle 10.30, sulla
piattaforma digitale del CSC, www.criminologi.com.
La borsa di studio intitolata a Fabio Maniscalco è stata
data a Lucia Foderà
La borsa di studio intitolata al Generale Conforti è andata
a Giuseppe Pucci
La borsa di studio dedicata a Sebastiano Tusa è andata
a Logoluso Francesca
Una menzione speciale per la collaborazione con Sebastiano Tusa
è andata a Salvatore Palazzolo |
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Paolo Giorgio Ferri |
Giugno
2020 |
Si
è spento improvvisamente Paolo Giorgio Ferri, ex sostituto
procuratore di Roma, esperto per i rapporti internazionali e i recuperi
del Ministero per i Beni culturali, protagonista di oltre 15 anni
di inchieste sui furti d’arte, autore di fondamentali recuperi
di opere italiane dall’estero. Anche in pensione, non hai
mai smesso di prodigarsi e impegnarsi come collaboratore alle indagini,
come studioso del fenomeno dei traffici illeciti di beni culturali,
come formatore per le nuove generazioni di professionisti del patrimonio
e come divulgatore. La Soprintendenza del Mare si unisce al dolore
dei familiari per la perdita di un uomo che tanto ha dato al mondo
dei Beni culturali. |
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Lineablu |
Maggio
2020 |
Le attività
della Soprintendenza del Mare ancora una volta protagoniste del
mondo sommerso in un'ampia panoramica che ha come protagonisti
i tanti reperti archeologici ritrovati in questi ultimi anni.
https://www.facebook.com/sopmare/videos/930562290748002 |
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San
Vito Lo Capo. Ritrovata ancora dedicata ad Afrodite |
Maggio
2020 |
La
Soprintendenza del Mare ha recuperato nei fondali al largo di San
Vito Lo Capo, nel trapanese, una piccola àncora a ceppo fisso,
di epoca ellenistico-romana ( IV-III sec a.C.) con cassetta quadrangolare
e perno centrale che presenta su uno dei due bracci, una decorazione
a rilievo raffigurante un delfino, animale noto per essere uno dei
simboli marini legati ad Afrodite Euploia, fra i più benauguranti
per la navigazione. L’operazione è stata effettuata
da Stefano Vinciguerra componente del nucleo subacqueo e responsabile
delle riprese video della Soprintendenza del Mare, in collaborazione
con il Ten. Sebastiani della GDF sezione operativa navale di Trapani
e con Marcello Basile uno dei titolari del Centro Diving Sea Diver
di San Vito lo Capo, vecchia conoscenza della Soprintendenza, che
ha segnalato il reperto |
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Dalle
ricerche per mare… agli incontri in rete |
Maggio
2020 |
La
Soprintendenza del Mare desidera restare vicino agli studenti,
agli insegnanti e agli appassionati del Mare, realizzando un programma
di incontri nel web che ci consentirà di condividere con
voi i nostri progetti ma soprattutto le nostre attività
volte alla tutela, alla divulgazione e alla valorizzazione dei
nostri tesori sommersi, patrimonio materiale e immateriale ad
essi strettamente legato che si tramanda da millenni ed è
ancora vivo nella mente degli ultimi artigiani e maestri d’ascia
marini. Sarà anche una occasione per potere raccontare
e dialogare sulle attività svolte in questi anni dalla
Soprintendenza del Mare, dei progetti in itinere e di quelli in
programmazione. Progetti rivolti anche all'utilizzo delle nuove
tecnologie e finalizzati a rendere sempre più accessibile
a tutti il ricco patrimonio culturale sommerso.
10 incontri interdisciplinari che, partendo dalla pubblicazione
“Ricerche per mare” curata dalla Soprintendenza del
Mare nel 2018, ci permetteranno di dialogare con voi per raccontare
alcune delle nostre ricerche. Dalle storie legate alle tradizioni
popolari, ai miti e alla religiosità della nostra isola
in riferimento al mare, a quelle di importanti battaglie navali
ma anche alle cronache storico-economiche di mestieri del mare
“emigrati” dalla Sicilia verso altre sponde o dei
porti franchi dove era consentita la libera circolazione delle
merci.
La storia e la cultura sono incise nelle cose, nei sassi, nei
volti, negli sguardi e nelle voci degli uomini, nei colori, negli
odori e nei suoni dei paesaggi. Non dobbiamo mai dimenticare che
dietro una testimonianza, un reperto ritrovato, c’è
sempre una storia che l’uomo, nel corso dei millenni, ha
lasciato dietro di sé durante il suo passaggio, nel suo
“viaggio” per mare sia fatto per spirito di avventura,
che per lavoro o per sfuggire a una guerra. |
scarica il progetto
scarica il calendario degli incontri |
Ricordo
di Sebastiano Tusa |
Marzo
2020 |
La
Soprintendente del Mare Valeria Li Vigni ricorda la figura di
Sebastiano Tusa nel primo anniversario della sua scomparsa nell'intervista
rilasciata durante la trasmissione della TGR Sicilia Buongiorno
Regione
Clicca sul logo per il video |
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Contrasto e contenimento
emergenza coronavirus COVID-19 |
Marzo
2020 |
Si
comunica che gli uffici della Soprintendenza del Mare sono chiusi
al pubblico fino al 15 marzo.
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Emergenza Coronavirus |
Marzo
2020 |
Pubblicata
la nota presidenziale del 5 marzo 2020 e il decreto n. 10/gab del
5/3/2020
nota presidenziale 3944 del 5/3/2020
DA n 10 del 5/3/2020
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Mostra
Ulisse, l'arte e il mito |
Febbraio
2020 |
Inaugurata
a Forlìla mostra dedicata all’eroe omerico che sarà
visitabile fino al 31 ottobre. L'esposizione, che conta la presenza
di oltre 200 opere, è imperniata su questa mitica figura
che da tremila anni domina la cultura europea e universale. Tra
i reperti archeologici di maggiore rilievo, la nave arcaica rinvenuta
nei fondali di Gela nel 1988, esposta assieme a una parte del carico.
La Soprintendenza del Mare partecipa con due rostri in bronzo, le
micidiali armi da guerra poste nella prua delle navi per speronare
quelle nemiche, ma anche con una ventina di lingotti in oricalco,
il prezioso metallo che rimanda alla leggendaria Atlantide, un cothon
corinzio e una antefissa fittile con gorgoneion, provenienti dal
mare di Gela. La Sicilia, in questo evento, è largamente
rappresentata non solo dagli oggetti esposti che ne raccontano la
storia millenaria ma anche dalle autorità istituzionali che
li accompagnano tra cui il Presidente della Regione, Nello Musumeci,
la Soprintendente del Mare, Valeria Li Vigni e il Direttore del
Parco archeologico di Gela, Luigi Gattuso |
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VI
Salone dell’archeologia e del turismo culturale TourismA |
Febbraio
2020 |
La
Soprintendente del Mare, Valeria Li Vigni, è intervenuta
alla VI edizione di TourismA di Firenze per parlare dell’archeologia
subacquea in Sicilia, durante l’incontro “Sicilia archeologica
- Il sistema regionale dei parchi”, a cura dell’Assessorato
dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana. All’interno
della manifestazione, Vittorio Sgarbi, Andrea Carandini e Piero
Pruneti hanno dedicato un ricordo commosso all’amico Sebastiano
Tusa sottolineandone tanto l’attività di studioso dell’archeologia
quanto quella di Assessore ai Beni Culturali della Regione siciliana. |
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Centro
di eccellenza per i beni culturali subacquei |
Febbraio
2020 |
Nasce
in Sicilia un Centro di eccellenza per i beni culturali marini
Un Centro regionale di eccellenza
per il patrimonio sommerso siciliano. Lo ha deciso il governo
Musumeci, fissandone la sede a Palermo, nei locali del complesso
Roosevelt, all’Addaura, di proprietà regionale, dove
hanno sede gli uffici della Soprintendenza del Mare. L’obiettivo
del governo è quello di fare del Centro un punto di riferimento
internazionale per la ricerca archeologica subacquea. Intanto,
sono stati aggiudicati i lavori di adattamento della sede che
verranno realizzati in dodici mesi: a giugno del prossimo anno
la struttura sarà operativa con una dotazione tecnologica
di prim’ordine che consentirà alla Sicilia di diventare
un Polo di ricerca subacquea all’avanguardia. Sono previsti
interventi per oltre due milioni di euro per dotarlo di attrezzature
e locali idonei alla documentazione dei beni culturali subacquei,
al loro studio, al restauro e alla ricerca in alto fondale. La
struttura sarà anche un punto di riferimento per gli studiosi,
le università, gli istituti di ricerca e si doterà
di un nuovo Sistema informativo territoriale per la gestione e
lo studio dei beni sommersi. Il Centro, oltre agli uffici, comprenderà
aule multimediali, una sala congressi e laboratori per la ricerca.
Le attività saranno rivolte anche alla formazione esterna,
con l’organizzazione di corsi specialistici. È previsto
anche lo sviluppo delle ricerche subacquee in alto fondale con
l’acquisto di strumentazioni tecnologiche per le indagini
profonde. Un progetto realizzato con lungimiranza e competenza
da Sebastiano Tusa.
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Arsenale della
Marina Regia |
Febbraio
2020 |
Si
comunica che i locali dell’Arsenale della Marina Regia di
Palermo rimarranno chiusi al pubblico per lavori di risistemazione
delle collezioni. |
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Donazione
carte geografiche collezione Lagumina |
Gennaio
2020 |
Antonino
Lagumina, noto collezionista e appassionato di cartografia siciliana
antica, ha donato alla Soprintendenza del Mare 21 carte nautiche
del XIX secolo, alcune delle quali acquarellate a mano, riprodotte
da prestigiosi Istituti geografici inglesi, francesi e italiani
di quel periodo. Questa donazione, di fatto, costituisce la base
per la realizzazione del primo archivio storico cartografico in
seno alla Soprintendenza, che si spera possa essere implementato
in un prossimo futuro con altre acquisizioni. |
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Arte
è Scienza |
Gennaio
2020 |
In
occasione della XX edizione nazionale della Manifestazione Arte
è Scienza di Palermo, a cura dell’Associazione Italiana
di Archeometria e in collaborazione con l’Università
degli studi di Palermo, la Soprintendenza del Mare presenterà
il risultato degli studi archeometrici portati avanti nell'ambito
dei compiti istituzionali e delle attività di ricerca, studio
e valorizzazione del patrimonio culturale sommerso. Negli spazi
dell’Arsenale della Real Marina saranno esposti i preziosi
lingotti di oricalco rinvenuti nei fondali di contrada Bulala a
Gela, tra il 2014 e il 2017, grazie alla segnalazione di Francesco
Cassarino, collaboratore esterno della Soprintendenza del Mare.
Ai lavori parteciperanno gli alunni della direzione scolastica statale
2° Circolo di Gela e del Liceo scientifico e linguistico Elio
Vittorini di Gela. Al termine delle presentazioni dei relatori,
si potrà assistere in situ a dimostrazioni pratiche che consistono
nell’applicazione di alcune tecniche non invasive mediante
apparecchiature portatili utilizzate con successo nel campo dell’analisi
di reperti e manufatti di interesse archeologico e storico artistico |
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Il
Dialogo delle 5A |
Gennaio
2020 |
Archeologia,
Architettura, Antropologia, Archivi, Ambiente Un viaggio tra Mare
e Terra alla ricerca della bellezza contro l’inquinamento
Il Dialogo delle 5A (Architettura, Archeologia, Antropologia,
Archivi, Ambiente) – un viaggio tra Mare e Terra alla ricerca
della bellezza contro l’inquinamento, nasce dall’incontro
tra la Soprintendenza del Mare e I Rotary Club del distretto che
hanno voluto unirsi in un progetto comune rivolto alla conoscenza
e alla salvaguardia del Pianeta. Un “incontro” perfetto
che mira ad incrementare l’attenzione della popolazione
sulle diverse tematiche che coinvolgono il nostro mare, i fiumi,
i laghi e la terraferma. Le attività si articoleranno attraverso
una campagna di formazione ed informazione, rivolta agli studenti
delle scuole elementari, medie e superiori, corredate da iniziative
d’impatto su territori e siti particolarmente sensibili
e/o caratterizzati da inquinamento specifico. Sono previste, inoltre,
campagne di sensibilizzazione degli studenti delle scuole volta
alla conoscenza del ricco e diversificato patrimonio culturale
(materiale e immateriale) sommerso del mare Mediterraneo, con
lo scopo di creare un corretto approccio alle risorse marine.
Il progetto verrà presentato giovedì 23/01/2020,
alle ore 10:00, presso Palazzo D'Aumale Museo Regionale di Terrasini
(Lungomare Peppino Impastato), con la presenza del Soprintendente
del Mare, delle Autorità Rotariane coinvolte, di Sindaci,
Dirigenti Scolastici ed Amministratori. |
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Saluti
di Natale alla Soprintendenza della Mare |
Dicembre
2019 |
Sommessi
saluti di Natale alla Soprintendenza della Mare della Regione
Siciliana. Un breve, intenso e partecipato momento quello vissuto
in Soprintendenza del Mare nel ricordo di Sebastiano Tusa. È
stata frutto di una corale e sommessa richiesta da parte di tutti
i dipendenti della Soprintendenza del Mare che ha convinto Valeria
Li Vigni, nuovo Soprintendente del Mare, a scambiarsi i saluti
e gli auguri in questo Natale e per il 2020. “E’ nostro
compito istituzionale procedere sulla strada tracciata chiaramente
da Sebastiano Tusa che tutti noi abbiamo il dovere morale di portare
avanti. E’ Una missione strepitosa la progettualità
della Soprintendenza del mare in continua evoluzione, contrassegnata
dall’armonia che ha caratterizzato il nostro operato da
settembre a oggi. Per questo siamo qui e vi ringrazio per l’impegno
e l’affetto che state dimostrando alla Soprintendenza del
Mare”. Così, oggi, durante une breve e raccolto momento
per lo scambio degli auguri e per fare il punto di questi primi
mesi di lavoro in via Lungarini, la dott.ssa Valeria Li Vigni,
nuovo Soprintendente del Mare della Sicilia, moglie e compagna
di vita del carissimo Sebastiano Tusa. Una serena navigazione
da parte di tutto il personale della Soprintendenza del Mare.
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Thalassa |
Dicembre
2019 |
Protagonista
a Napoli è il mare con i reperti che ha custodito per secoli,
a volte millenni, prima di un loro recupero.
E' stata inaugurata al Museo archeologico nazionale di Napoli
“Thalassa”, mostra che racconta l’archeologia
subacquea, il Mediterraneo visto sia come confine che, allo stesso
tempo, via di comunicazione e incontro per i popoli di Europa,
Africa e Asia minore. In rassegna, quattrocento oggetti, molti
provenienti da istituzioni internazionali. Proprio come le trenta
opere del relitto di Antikythera, oggi custoditi nel Museo Archeologico
di Atene.
“Thalassa, meraviglie sommerse dal Mediterraneo" è
un lungo omaggio al “Mare Nostrum”, ancora oggi crocevia
di speranza per i popoli del Mediterraneo. Il percorso espositivo
è nato nel più ampio progetto di collaborazione
con la Regione Siciliana: una rete di ricerca sostenuta da Sebastiano
Tusa, che prima della sua tragica scomparsa dello scorso mese
di marzo, aveva ideato e pianificato la mostra napoletana. Più
di 160 i reperti siciliani protagonisti della mostra, allestita
nella prestigiosa sala della Meridiana fino al prossimo mese di
Marzo. |
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Martedì di Carthago |
Dicembre
2019 |
Intensa
giornata di lavori, i Martedì di Carthago, tenutasi alla
Curia del Parco Archeologico del Colosseo a Roma e dedicata alla
Sicilia nell'ambito della mostra Carthago, in corso al Colosseo
fino al prossimo 29 marzo con importanti prestiti della Soprintendenza
del Mare. Tra i molti interventi, le novità e i tanti temi
ancora da approfondire per quanto riguarda l'archeologia fenicio-punica
della nostra Isola, anche le comunicazioni della Soprintendente
del Mare Valeria Li Vigni sulle recenti attività della
Soprintendenza del Mare e dell'archeologa Francesca Oliveri sulle
nuove iscrizioni e iconografia dei rostri delle Egadi. |
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Chiusura per
disinfestazione |
Dicembre
2019 |
Si
comunica che i locali delle tre sedi della Soprintendenza del
Mare rimarranno chiusi giorno 13 dicembre per disinfestazione. |
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Operazione
a Cala Minnola |
Dicembre
2019 |
Il 7 dicembre la Soprintendenza del Mare con il guardacoste G.119
Vitali della sezione operativa navale della Guardia di Finanza
di Trapani con il comandante Leonardo Fodera’ e l’equipaggio,
con il gruppo subacqueo di Bc Sicilia Gaetano Lino, Gianpiero
Tomasello, Francesco Balistreri e Salvatore Ferrara, coordinato
da Stefano Vinciguerra del gruppo subacqueo della Soprintendenza
del Mare e da Valeria Li Vigni Soprintendente del Mare, nell’ambito
di una verifica dello stato del sito di Cala Minnola, ha constatato
un’ iniziale abrasione dell’anfora, contrassegnata
dal timbro Papia, dovuta all’azione dei sedimenti mossi
dalle forti correnti marine e pertanto l’ha prelevata e
portata nelle vasche di dissalazione per la stabilizzazione per
la futura esposizione al museo della navigazione del Regio Arsenale |
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Tavola rotonda |
Novembre
2019 |
Si
è svolta giorno 29 novembre, presso la Soprintendenza del
Mare, una tavola rotonda sulla diagnostica e le nuove tecnologie
applicate al patrimonio sommerso. Erano presenti il prof. Midiri
dell’Università di Palermo, il prof. Leone, il prof.
Caponetti dell’Università di Palermo, il dott. Mario
Pagliaro del CNR di Palermo, il dott. Roberto La Rocca, il dott.
Nicolò Bruno, il dott. Di Franco, la dott.ssa Francesca
Oliveri e la Soprintendente del Mare Valeria Li Vigni. |
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Cerimonia
di consegna dei Premi di Laurea |
Novembre
2019 |
Si
è svolta presso la sede del Consorzio Università,
nei locali dell'ex orfanotrofio femminile Moncada prima e poi Corte
d'Appello della città di Caltanissetta, la cerimonia di consegna
dei Premi di Laurea Anno Accademico 2017-2018 per le facoltà
di Medicina-Chirurgia e Ingegneria Elettrica. La manifestazione
è stata dedicata a Sebastiano Tusa dal Presidente del Consorzio
Universitario, Prof. Giovanni Arnone. Rosalba Panvini, Soprintendente
ai Beni Culturali di Catania, ha tracciato un ricordo del compianto
assessore regionale a cui è seguito un commosso minuto di
silenzio. L’evento è stato celebrato alla presenza
del Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, dei rappresentanti
di alcune università siciliane, del Soprintendente del Mare
Valeria Li Vigni e di altre autorità civili e militari. |
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Convegno
sull'Art Bonus |
Novembre
2019 |
Mercoledì
di Palazzetto Mirto, conferenza sul tema: “Art Bonus, mecenati
di Oggi per la Sicilia di Domani” Nell’ambito dei
Mercoledì di Palazzetto Mirto, incontri a tema curati dalla
Soprintendenza del Mare, si terrà mercoledì 20 Novembre
2019 alle ore 17,00 presso la sede di Palazzetto Mirto in via
Lungarini, 9, a Palermo, l’incontro sul tema “Art
Bonus, mecenati di Oggi per la Sicilia di Domani”.
Ad affrontare l’argomento sarà Andrea Grigoletto,
consulente legale in tema di beni culturali che opera a Venezia.
Interverranno, inoltre, Lina Bellanca, Soprintendente ai Beni
Culturali di Palermo, Valeria Li Vigni, Soprintendente del Mare
e rappresentanti di istituzioni pubbliche e private. |
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Borsa
Mediterranea del Turismo Archeologico |
Novembre
2019 |
L’ultima
giornata della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico ha visto
come protagonista Sebastiano Tusa alla cui memoria è stato
assegnato il prestigioso Premio Paestum “Mario Napoli”,
per il suo tenace impegno nella valorizzazione del patrimonio culturale,
la promozione del turismo archeologico e il dialogo interculturale.
Il premio è stato consegnato alla Soprintendente del Mare,
Valeria Li Vigni, dal Direttore della Borsa mediterranea Ugo Picarelli.
Fra gli ospiti il noto archeologo americano John Adams. In occasione
della cerimonia è stato proiettato il documentario realizzato
da Folco Quilici e Sebastiano Tusa sulle scoperte subacquee a Pantelleria,
a cui è seguita una tavola rotonda per ricordare la figura
dell'archeologo tragicamente scomparso. |
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Borsa
Mediterranea del Turismo Archeologico |
Novembre
2019 |
La
Soprintendenza del Mare ritorna come di consueto alla Borsa Mediterranea
del Turismo Archeologico di Paestum per presentare le sue attività
e le programmazioni future. Per la prima volta senza Sebastiano
Tusa i cui insegnamenti, però, sono stati ricordati dalle
tante associazioni presenti, dai gruppi Archeologici Italiani,
di cui il compianto archeologo era Presidente, a Marenostrum,
ad alcuni Club Rotary di Sicilia e Campania. Numerosi i convegni,
le relazioni, i laboratori didattici, le performance ma al centro
di tutto, il tema dei cambiamenti climatici descritti nella interessante
mostra “Poseidonia città d’acqua. Archeologia
e cambiamenti climatici”. Argomento di assoluta importanza,
per il quale la Soprintendenza del Mare ha presentato diversi
progetti incentrati sul rischio di distruzione del nostro patrimonio
archeologico costiero che per questo necessita di interventi urgenti.. |
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Premio alla
memoria |
Novembre
2019 |
Conferito
il premio Amici della Fondazione Sicilia alla memoria di Sebastiano
Tusa.
Il premio è stato consegnato presso la Società Siciliana
di Storia Patria nell’ambito della celebrazione del premio
letterario internazionale Mondello |
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Escape
from Pompei |
Novembre
2019 |
Inaugurata
la mostra archeologica “Escape from Pompei. The Untold roman
rescue” presso il Moesgaard Museum di Aarhus in Danimarca,
seconda tappa europea della prestigiosa esposizione. La Soprintendenza
del Mare partecipa con dieci reperti provenienti dal patrimonio
archeologico di origine subacquea rinvenuto negli ultimi anni
nelle acque della Sicilia. La Soprintendenza ha già partecipato
alle precedenti esposizioni (Hong Kong, Sydney e Freemantle) che
hanno avuto enorme successo: Hong Kong ha registrato centomila
visitatori paganti in soli tre mesi. La mostra illustra ai visitatori
il mondo romano in età imperiale immediatamente prima l’eruzione
del Vesuvio del 79 d. C. che distrusse le città di Pompei
ed Ercolano. Il percorso espositivo, attraverso l’esperienza
diretta di uno dei protagonisti che ha vissuto in prima persona
gli eventi di quei nefasti giorni, lo storico latino Plinio il
Vecchio, e da colui che ce l’ha poi potuta raccontare, il
nipote Plinio il Giovane, illustrerà ai visitatori la vita
degli abitanti di Pompei ed Ercolano ed il loro tragico epilogo,
durante il quale, mentre tutti cercano di fuggire da Pompei, lui
vi si dirige, per assistere e documentare l’eccezionale
fenomeno naturale in atto e nel tentativo di salvare il maggior
numero possibile di residenti in pericolo da parte della flotta
militare romana. Questo fu da molti considerato come il primo
caso registrato nella storia dell’uomo di salvataggio di
civili da parte di una forza militare. Grazie a Plinio, infatti,
il racconto si amplia e il visitatore ha la possibilità
di approfondire la conoscenza dell’Impero Romano non solo
come incontrastata potenza di terra, dominatrice delle importanti
Province Romane, ma come grande potenza di mare. La baia di Napoli
fa sempre da sfondo a questo racconto, con Miseno, sede della
potente flotta militare, con i porti commerciali di Pozzuoli e
Napoli, favorirono lo sviluppo dell’intero territorio. |
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Biblioteca
dedicata a Sebastiano Tusa |
Novembre
2019 |
L’8 novembre 2019, a completamento dell’evento conclusivo
della due giorni dedicata alla presentazione dei risultati del
progetto di cooperazione internazionale Interreg COASTING, è
stata inaugurata la Biblioteca della Soprintendenza dei Beni Culturali
di Ragusa, intitolata al compianto assessore regionale Sebastiano
Tusa, già Soprintendente del Mare. La dedica a Sebastiano
Tusa e l’ammodernamento della biblioteca, sono stati fortemente
voluti dal Soprintendente dei Beni Culturali di Ragusa, Giorgio
Battaglia con la partecipazione di tutto il personale della Soprintendenza
di Ragusa. COASTING è un progetto di cooperazione internazionale
tra paesi del Mediterraneo per la valorizzazione e tutela dal
rischio idrogeologico delle coste, iniziato con Sebastiano Tusa
Soprintendente del Mare. In tale ambito la Soprintendenza del
Mare della Regione Siciliana, ha posto l’attenzione sui
siti archeologici a rischio idrogeologico lungo le coste della
Sicilia. All’evento ha partecipato il Soprintendente del
Mare Valeria Li Vigni che ha presentato i risultati del lavoro
fatto e proposto la prosecuzione dell’iniziativa nella nuova
programmazione a regia della Soprintendenza del Mare, anche in
onore e memoria di Sebastiano Tusa. I lavori sono stati moderati
dalla giornalista Patrizia Biagi. |
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Progetto Coasting |
Novembre
2019 |
Dal
confronto internazionale ad un accordo per la Provincia di Ragusa
Il contratto di costa come strumento di governance territoriale
per un turismo sostenibile
Il 7 e l’8 Novembre prossimo si terrà a Ragusa, presso
la sede della Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali,
ex Cinema Ideal, la conferenza finale del progetto “Coasting
– Coastal Integrated Governance for Sustainable Tourism”
(co-finanziato con fondi FESR nell’ambito del programma
Interreg Med), un’iniziativa di cooperazione internazionale
che ha come obiettivo il rafforzamento dello strumento di governance
multilivello come i Contratti di Costa. La conferenza è
organizzata dal Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e Identità
Siciliana, partner del progetto COASTING, attraverso il Servizio
Programmazione in uno con la Soprintendenza del Mare, e con il
supporto logistico della Soprintendenza per i Beni Culturali ed
Ambientali di Ragusa. La giornata del 7 Novembre sarà dedicata
alla presentazione dei risultati raggiunti nel corso di questi
due anni di attività, a livello regionale e internazionale,
avviando il dibattito sulle possibili future collaborazioni con
i partner europei quali FAMP -Federazione Andalusa di Comuni e
Province (Spagna), Regione di Gozo (Malta), Aix Marseille Provence
Metropolis (Francia), DUNEA Agenzia Regionale di Sviluppo (Croazia)
e Regione dell’Epiro (Grecia). Ci si confronterà
sulle esperienze in tema di governance costiera e buone pratiche
implementate anche attraverso altri progetti di cooperazione europea.
Verranno presentati e discussi i risultati principali di progetto
per la governance integrata sul turismo costiero sostenibile,
quali: la nuova metodologia sviluppata da COASTING, le buone pratiche
e le strategie, e infine, la creazione di un osservatorio permanente
per mappare, condividere e promuovere le diverse esperienze in
materia di governance costiera: CoastingWiki. L’8 Novembre,
a seguito di un importante confronto sulla governance costiera
a livello regionale, sarà siglato un impegno da parte della
Regione Siciliana e delle altre regioni partner del progetto,
quali Spagna, Croazia, Malta, Grecia e Francia, al fine di dare
continuità agli obiettivi di COASTING, ossia identificare
possibili soluzioni per una pianificazione partecipata e condivisa,
seguendo l’approccio proposto dal Contratto di Costa, attraverso
la condivisione di dati e informazioni, che permettano agli Enti
preposti una pianificazione funzionale allo sviluppo di un turismo
sostenibile con una particolare attenzione alla tutela del patrimonio
costiero. Sarà sottoscritto dal Libero consorzio dei comuni
e dai comuni interessati, un atto di indirizzo, “Accordo
per lo Sviluppo sostenibile della fascia costiera della Provincia
di Ragusa”, da consegnare agli organi decisori della Regione
Siciliana. Il documento è stato elaborato dal Libero Consorzio
Comunale di Ragusa, dalla Soprintendenza dei Beni Culturali e
Ambientali di Ragusa e da SVI.MED. Questo accordo condiviso e
firmato dai Comuni della costa ragusana è un primo importante
risultato dei 3 giorni di Roadshow, processi partecipati multi-stakeholder,
che si sono svolti lo scorso ottobre 2019, nella provincia di
Ragusa, in qualità di area pilota del progetto. L’Accordo
è proposto come parte integrante, quindi piano operativo
per la Provincia di Ragusa, del Contratto di Costa, promosso dal
Commissario di Governo per l’emergenza del rischio idrogeologico
della Regione Sicilia, che coinvolge il tratto di Costa della
Sicilia sud-orientale. |
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Taormina
Palazzo Ciampoli |
Ottobre
2019 |
In
occasione del VI Convegno nazionale di Archeologia Subacquea, la
Soprintendente Valeria Li Vigni ha illustrato le attività
della Soprintendenza del Mare a cui è seguita la presentazione
del volume di Sebastiano Tusa "The site of the battle of the
Aegates Islands", con interventi di Luigi Fozzati, Mario Bolognari,
Gabriella Tigano e Valeria Li Vigni. |
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Convegno
nazionale di archeologia subacquea |
Ottobre
2019 |
Per
tre giorni, dal 10 al 12 ottobre, Taormina ospita a Palazzo Ciampoli,
antica residenza in stile gotico-catalano, il VI Convegno nazionale
di Archeologia Subacquea in concomitanza con la XV rassegna internazionale
di Giardini Naxos, storica manifestazione della cittadina ionica
che torna a distanza di ben diciotto anni dall’ultima edizione
del 2001. Il meeting, organizzato dalla Soprintendenza del Mare
diretta da Valeria Li Vigni e dal Parco Archeologico Naxos Taormina,
diretto da Gabriella Tigano, dopo la tappa di tre anni fa a Udine,
è stato riportato in Sicilia per volontà di Sebastiano
Tusa, l’insigne archeologo scomparso prematuramente nel marzo
scorso. Presenti oltre un centinaio di studiosi, ricercatori, archeologi
e tecnici subacquei giunti da tutta Italia e da Malta, cinque sezioni
di studio, circa 70 relazioni sulle ultime scoperte e sugli scavi
in corso, una trentina di contributi accademici forniti da alcuni
Atenei e centri di ricerca per la sezione poster, il focus sulla
“Carta di Udine” con il decano degli archeologi subacquei,
Luigi Fozzati; tre mostre destinate al grande pubblico con reperti
unici e l’esperienza immersiva con visori hi-tech per sperimentare
dal vivo una vera esplorazione subacquea. |
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Indagini a
S. Alessio Siculo |
Ottobre
2019 |
Indagini
storiche su due aerei inglesi “Bristol Blenheim” precipitati
a Sant'Alessio Siculo (ME)
Il 9 ottobre 1943, due aerei da bombardamento inglesi “Bristol
Blenheim” del 107th squadron di stanza a Malta, decollati
per uno “Sweep” antinave nel Golfo di Catania e pilotati
dal C.te dello squadron W/Cdr Harte e dal F/O.N. Walders, entrano
in collisione per cause sconosciute nei pressi di Capo S.Alessio.
Entrambi gli equipaggi KIA (Killing in Action) sono oggi sepolti
nel “War Cemetery” di Catania. Alla prima segnalazione
dell'evento, effettuata dallo storico Alessandro Bellomo, è
seguita quella di Sanny Moschella, con il quale i subacquei della
Soprintendenza del Mare hanno effettuato due distinte prospezioni
alla ricerca dei resti dei bombardieri: nel corso della prima,
effettuata a NE del promontorio e a circa 40 metri di profondità,
è stata verificata la presenza di due frammenti metallici
appena affioranti dal fondale, dei quali uno avente un profilo
sagomato a 90° di dimensioni compatibili con le ampie finestrature
dei "Blenheims", mentre l'altro di forma rettangolare
e minori dimensioni, è stato recuperato e sarà a
breve sottoposto a esami approfonditi per determinare la pertinenza
del materiale con le leghe d'alluminio utilizzate per le costruzioni
aeronautiche. Ciò al fine di circoscrivere l'area sulla
quale svolgere le future indagini strumentali dedicate, che si
prevede di effettuare in collaborazione con il 3° Nucleo sommozzatori
della Guardia Costiera di Messina. |
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Progetto Coasting |
Ottobre
2019 |
Giorno
7 e 8 novembre 2019 a Ragusa, si terrà l'evento pubblico
nell'ambito del progetto Coasting. Giorno 7 verrà presentati
i risultati raggiunti a livello nazionale e internazionale; giorno
8 sarà siglato un impegno da parte della Regione Siciliana
con le altre regioni partner del progetto.
clicca sul logo per scaricare l'invito |
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Dive
in Blue Growth |
Ottobre
2019 |
Si
è tenuta ad Atene dal 16 al 18 ottobre 2019, la Conferenza
Internazionale su “Management of Accessible Underwater Cultural
and Natural Heritage Sites: “Dive in Blue Growth”.
Nel corso della stessa è stato dato risalto al nuovo progetto
archeologico voluto fortemente dal compianto Sebastiano Tusa nel
2017, ed inaugurato a Gela dal mese di novembre 2018 con l'obiettivo
di intensificare lo studio scientifico del contesto archeologico
di contrada “Bulala”. I risultati dell'utilizzo dei
droni, concepiti e registrati dal Laboratorio della Hublot, sono
stati divulgati a seguito del loro primo utilizzo a Gela. Le prime
operazioni a mare si sono rivelate utili per testare la logistica
ed il funzionamento dei droni. Le condizioni di scarsa visibilità
dei fondali gelesi, possono essere considerate il motivo principale
per il quale il sito archeologico di Contrada Bulala si è
preservato fino ad oggi. Inoltre, la complessità del suo
contesto, unitamente all'importanza dei reperti e dei relitti
noti, costituisce un severo banco di prova per i droni “Bubblot”.
L’obiettivo è quello di fornire in tempo reale, posizionamento
ottico, visione e registrazione 3D, visione grandangolare, rilevazione
dei metalli, analisi dell'ossido di metallo, aspirazione e conservazione
dei sedimenti. Il progetto è frutto della collaborazione
tra la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, il Dipartimento
di Scienze dell'antichità dell'Università di Ginevra
e il laboratorio Ricerca e sviluppo di Hublot.
Remotely operated group of vehicles for underwater scientific
exploration and intervention: Gela-Underwater Archaeological Project
This partnership follows in the
steps of Hublot’s innovations at the Antikythera shipwreck
where, fortunately, research resumed this year. As from November
2018 we have embarked on a new underwater archaeological project
in Gela, on the south-west coast of Sicily. In 2017 Sebastiano
Tusa, Superintendant of the sea and Assessore in Sicily suggested
we develop a research project for Gela. The aim of our project
is to study and enhance the archaeological site. The first Gela
underwater archaeological campaign, carried out in May 2019, tested
the logistics and the drones. Research in the sea around Gela
is complicated by poor visibility, due to the strong sea current
that constantly moves the sand in all directions and to the pollution
(ENI). These conditions are, however, the reason why the archaeological
site, known as Contrada Bulala, has been preserved. In light of
the complexity of the site and the importance of the objects,
it is a real chance to be able to use Hublot’s drones. This
equipment is currently the only one available to document this
site both with pictures and in 3D. The “Bubblots”,
a group of remotely operated vehicles, specialized in underwater
scientific exploration and intervention, are currently developed
at Hublot R&D in Nyon, Switzerland. The initial conception
of the idea for the creation of the Bubblots was based on the
need for remote supervision and underwater archaeological intervention
at the Antikythera shipwreck site in Greece. The Bubblots integrate
a selection of technological and analytical tools accessible through
a web-based interface at their control centre: optical positioning,
real-time 3D vision and recording, wide-angle vision, metal detection,
metal oxide analysis, sediment aspiration and storing, and others,
with all acquired data being stored within an open-source database.
The initial deployment of the group of vehicles was planned to
take place at the underwater archaeological site of the city of
Gela, in Sicily, in spring 2019, in the framework of collaboration
between the Sciences of Antiquity Department of the University
of Geneva, the Research & Development Department of Hublot
and the Surintendance of the Sea, with usage results being verified
in real time by underwater experts. Its 3D vision system can offer
a unique dry-dive experience to non-divers, and its interface
can serve the purpose of such an application.
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Tusa. Giovedì
la camera ardente |
Ottobre
2019 |
Le
autorità etiopi consegnano alla famiglia le spoglie di
Sebastiano Tusa, perito nella sciagura aerea dello scorso 10 marzo.
La salma arriverà a Palermo nel pomeriggio di giovedì
e sarà portata a Palazzo d'Orleans, dove sarà allestita
la camera ardente.
I funerali si svolgeranno l'indomani alle ore 10 nella Chiesa
di San Domenico a Palermo |
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Presentazione
libro a Linguaglossa |
Ottobre
2019 |
A Linguaglossa, presemtazione
del libro di Sebastiano Tusa "The site of the battle of
the aegates islands".
Interventi di:
Andrea Cerra, assessore Beni culturali del Comune di Linguaglossa
Valeria Li Vigni, Soprintendente del Mare
Rosalba Panvini, Soprintendente di Catania
Fulvia Toscano, Direttore artistico di Naxoslegge
12 ottobre 2019 ore 17
Museo Messina Incorpora di Linguaglossa
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Grammichele
- Premio Paladini della cultura |
Ottobre
2019 |
A
Grammichele, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci
ha consegnato al Soprintendente del Mare Valeria li Vigni il Premio
ad honorem “Paladini della Cultura” assegnato a Sebastiano
Tusa. Il premio è stato assegnato all’archeologo
recentemente scomparso per aver comunicato nel mondo una Sicilia
rinnovata e aver valorizzato i Beni Culturali creando eccellenze
uniche come la Soprintendenza del Mare. |
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Capo Granitola |
Ottobre
2019 |
Si
è svolta a Capo Granitola, in provincia di Trapani, l’inaugurazione
della nuova Stazione marina internazionale, istituita presso la
sede dell’Istituto per lo studio degli impatti antropici
e sostenibilità in ambiente marino (Ias) del Cnr. L’evento
ha visto la firma del “Memorandum di collaborazione scientifica
per la costituzione della Stazione marina internazionale di Capo
Granitola” che ambisce a essere “un vero e proprio
campus delle scienze del mare che sia riferimento per l’ampia
rete di strutture di ricerca presenti sul territorio nazionale,
per il sistema universitario e per il tessuto aziendale e industriale
orientato come strategia di sviluppo ai settori marino-marittimi.
Il Memorandum sarà siglato da: Consiglio nazionale delle
ricerche; Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente
della Sicilia; Consorzio nazionale interuniversitario per le scienze
del mare; Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia
e lo sviluppo economico sostenibile; l’Istituto nazionale
di fisica nucleare; l’Istituto nazionale di geofisica e
vulcanologia; l’Istituto nazionale di oceanografia e di
geofisica sperimentale; l’Istituto zooprofilattico sperimentale
della Sicilia “A. Mirri”; Stazione zoologica “Anton
Dohrn”. Intitolate due aree della sede a due figure importanti
e carismatiche per la Sicilia: Sebastiano Tusa, assessore regionale
ai Beni culturali, morto nell’incidente aereo di Addis Abeba
lo scorso 10 marzo; Rita Atria, giovane testimone di giustizia
e vittima innocente della mafia, scomparsa nel 1992 a soli 17
anni. L'Assessore Cordaro, presente in rappresentanza del governo
regionale, nel corso del suo intervento si è soffermato
a ricordare le straordinarie doti umane e culturali del compianto
Sebastiano Tusa del quale era presente la moglie Valeria Li Vigni,
soprintendente del mare. E’ stato invece don Luigi Ciotti
a ricordare la figura di Rita Atria. |
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Progetto COASTING |
Ottobre
2019 |
Nei
comuni di Acate, Ispica e Ragusa, si svolge dall’1 al 3
Ottobre un evento organizzato nell’ambito del progetto “Coasting
– Coastal integrated governance for Sustainable Tourism”
(cofinanziato dal FESR nell’ambito del programma Interreg
Med), un’iniziativa di cooperazione internazionale che ha
come obiettivo il rafforzamento dello strumento di governance
multilivello come i Contratti di Costa e i Contratti di Baia.
Il Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità
Siciliana della Regione Siciliana, con la Soprintendenza del Mare
e la Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Ragusa,
è partner del progetto. L’evento si sviluppa in tre
giorni nel territorio di Ragusa, identificata come “area
pilota” nell’ambito del progetto, e mira ad affrontare
tre tematiche di rilievo della costa iblea coinvolgendo, oltre
ai comuni e le istituzioni competenti, le imprese locali, le associazioni
che operano a livello locale nei settori dell’ambiente,
dell’agricoltura, della cultura e del turismo e rappresentanti
della comunità locale. I temi principalmente affrontati
sono relativi all’erosione costiera, alla governance costiera
e alla riqualificazione delle attività antropiche sulla
costa. Il Soprintendente del Mare Valeria Li Vigni, durante il
suo intervento, ha sottolineato che “tutelare significa
conoscere e senza la conoscenza adeguata e precisa del patrimonio
culturale diventa vana ogni azione di tutela. Dobbiamo supportare
una proposta di turismo sostenibile in grado di promuovere, nel
rispetto del patrimonio culturale e paesaggistico delle zone costiere,
le risorse naturali”. |
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E' scomparsa
Maria Rita Sgarlata |
Settembre
2019 |
La
Soprintendenza del Mare ricorda con affetto l’amica ed ex
Assessore dei Beni Culturali Maria Rita Sgarlata. Tutto il personale
si stringe con affetto alla famiglia della studiosa siciliana
che ha contribuito con la sua passione allo sviluppo culturale
della Sicilia. |
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Carthago.
Il mito immortale |
Settembre
2019 |
La
Soprintendenza del Mare è presente alla Mostra “Carthago.
Il mito immortale” in uno dei focus più significativi,
con i reperti esposti nella sezione dedicata alla Battaglia delle
Egadi. Sono in esposizione due rostri romani, un rostro punico
e due elmi del tipo montefortino. Il rostro Egadi XIII, individuato
e recuperato dai fondali a Nord-Ovest di Levanzo tre anni fa,
è stato sottoposto a un processo di restauro da parte dell’Istituto
Superiore per la Conservazione e il Restauro di Roma. Dopo la
fase di pulitura, sono state individuate nella parte superiore
due iscrizioni in lingua punica, una realizzata prima della fusione
del reperto, l’altra successivamente. L’elaborazione
digitale delle riprese microfotografiche, sta fornendo utili indizi
per la comprensione dell’iscrizione; lo studio è
in corso e a breve verranno forniti i risultati. L’ISCR
ha provveduto anche al restauro del rostro romano e dell’elmo
che ha come peculiarità, estremamente rara, di avere sulla
sommità un elemento applicato in rilievo che riproduce
una pelle di leone che sembra abbracciare la pigna centrale che
ne orna la punta. La Soprintendenza del Mare ha inoltre realizzato
per la mostra il documentario che racconta la storia della battaglia
e le operazioni di ricerca che hanno portato al recupero dei preziosi
reperti.
La mostra rimarrà aperta al Colosseo e al Foro Romano fino
al 29 marzo 2020. |
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Comunicazione
al personale |
Settembre
2019 |
Si
comunica a tutto il personale della Soprintendenza che giorno
25 settembre alle ore 9 presso la sede di Palazzetto Mirto, si
svolgerà il corso sulla sicurezza dei lavoratori. Tutti
i dipendenti dovranno partecipare e quindi la sede di Lungomare
Cristoforo Colombo e quella dell’Arsenale della Marina Regia
rimarranno chiuse. |
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Documentazione
del relitto della nave da sbarco LST – 158 |
Settembre 2019 |
A
seguito di una segnalazione dell'associazione BC-Sicilia, la Soprintendenza
del Mare, con l'appoggio logistico e nautico della locale sezione
“Finziade” dell'associazione “Gruppi Archeologici
d'Italia”, ha effettuato delle prospezioni negli areali
marini a levante del porto di Licata. La zona indagata è
quella dello sbarco, avvenuto il 10 luglio 1943 della statunitense
“Joss Force”, un convoglio navale formato da 256 unità
di cui 202 mezzi da sbarco, al comando del generale Lucian K.
Truscott. Alle ore 8:10 del mattino dell’11 luglio 1943,
mentre proseguiva lo scaricamento del materiale bellico sulla
spiaggia, analogamente a quanto avvenuto il giorno prima a Gela
per la LST 313, sei aerei, di cui due Focke Wulf 190 del III gruppo
dell'unità aerea tedesca SKG10, con un’azione fulminea
misero a segno colpi letali sulla nave da sbarco LST 158. Nonostante
gli sforzi dell’equipaggio, l’incendio andò
fuori controllo e l’unità fu abbandonata, mentre
le esplosioni di mine, munizioni e proiettili di artiglieria continuarono
a devastarla: bruciò per diversi giorni prima che fosse
possibile risalire a bordo e verificarne l’irreparabilità.
Accanto a quest'evento di maggiore portata, ne sussistono altri
che hanno coinvolto unità minori e le cui tracce si è
tentato di individuare: a pochi km a levante del porto di Licata
è stata infatti evidenziata la presenza di grossi frammenti
metallici e della parte terminale della murata di un'imbarcazione,
che emerge dal fondale sabbioso e che è probabilmente riconducibile
ad un mezzo da sbarco di dimensioni più piccole, le cui
caratteristiche potranno però evincersi solo dopo uno scavo
sistematico. Nello spirito dell'art.10 della L.R. 11/2018, l'areale
marino attorno Licata, identificato quale teatro dell'operazione
Husky e custode del relitto della grande nave da sbarco LST 158,
si candida virtualmente ad essere individuato quale “luogo
della Memoria” e pertanto sarà cura della Soprintendenza
del Mare porre in essere ogni atto finalizzato al predetto riconoscimento,
inclusa la regolamentazione dell'accesso al sito a mezzo ordinanza
da emettere a cura della locale Autorità marittima. E’
prevista, inoltre, la realizzazione di un documentario sulla LST158,
in collaborazione con il GAI “Finziade” e nell'ambito
dell'attività di valorizzazione della Soprintendenza del
Mare. |
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Ritrovato reperto
aeronautico della II Guerra Mondiale |
Settembre 2019 |
In
località "Mortelle", nei pressi del villaggio
di Torre Faro a Messina, è stata confermata la presenza
del rotore e di un'elica appartenente ad un motore aeronautico
probabilmente risalente alla 2^ Guerra Mondiale. Il sopralluogo
della Soprintendenza del Mare è avvenuto alla presenza
dei segnalatori Santi Arena, Salvatore Felis e Nicola Panetta,
con l'appoggio logistico della Soc. Coop. Ecosfera di Messina
e l'assistenza, ai fini della sicurezza in mare, dei mezzi nautici
e del personale della Guardia Costiera di Messina. Trattandosi
dell'apparato propulsivo di un aereo, peraltro danneggiato, non
è semplice formulare ipotesi identificative certe. L'esame
visivo, la misura della pala dell'elica (non integra) e la comparazione
effettuata con altri analoghi reperti giacenti nei mari siciliani,
dei quali è invece nota l'appartenenza alla tipologia del
velivolo, con buona approssimazione induce a ritenere plausibile
che possa trattarsi di una delle eliche di un bimotore inglese
da bombardamento "Wikers Wellington". Tale ipotesi è
anche statisticamente suffragata dai numerosi abbattimenti avvenuti
nel 1943 di svariati "Wellington" spesso utilizzati
nel bombardamento notturno di Messina. Considerato che il fondale
sabbioso, in perenne movimento a causa delle condizioni meteo
marine, potrebbe celare altri reperti utili per l'dentificazione
ma anche ordigni bellici non bonificati, si è ritenuto
opportuno concordare con la competente Autorità marittima,
l'emanazione di ordinanza di regolamentazione dell'accesso al
sito. |
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Ritrovata e
recuperata un'arma da fuoco medievale |
Settembre 2019 |
E'
stato recuperato dal subacqueo trapanese Gianpaolo Mirabile, dall'areale
marino prospiciente la località Pozzitello nel comune di
Campobello di Mazara (TP), un fucile monocanna ad avancarica con
il calcio in legno frammentato, probabilmente munito di meccanismo
di accensione a pietra focaia, in uso fino alla seconda metà
del secolo XIX. Tipologia e datazione sono state ipotizzate dall'esperto
di armi leggere Vincenzo Poma, da anni collaboratore della Soprintendenza
dei Beni Culturali di Trapani. L’arma sarà trasferita
a breve presso i laboratori di restauro della Soprintendenza di
Trapani per un restauro volto alla verifica della sua qualità
culturale e della presenza di punzoni identificativi al di sotto
dello spesso strato concrezionato. Sono state già avviate
dagli archivisti storici della Soprintendenza del Mare, le indagini
per l’individuazione dell'evento storico cui fare risalire
la presenza del reperto nei fondali di contrada Pozzitello. |
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Scoperto un
sito archeologico subacqueo a Cannatello (AG) |
Settembre
2019 |
A
seguito di segnalazioni effettuate dal Sig. Francesco Urso, oggi
vice-presidente della sezione Agrigentina dell'Associazione Bc-Sicilia,
è stato effettuato un sopralluogo congiunto tra il nucleo
subacqueo dell’associazione e il personale della Soprintendenza
del Mare. E’ stata confermata la presenza di almeno cinque
ancore litiche e due lingotti plumbei, sparsi in un vasto areale
prospiciente la località Cannatello, nel comune di Agrigento.
Considerato il concreto rischio di trafugamento ed il valore scientifico
dei lingotti, unitamente alla necessità di ulteriori studi
sui bolli con i quali sono stati marcati, ne è stato autorizzato
e disposto il recupero e l'immediato trasferimento presso la sede
della Soprintendenza del Mare. La concentrazione e la natura dei
reperti inducono a ritenere plausibile la presenza di una vasta
area d'approdo e di un probabile relitto navale in zona. Ogni
ulteriore determinazione ai fini dell'esercizio dell'attività
di tutela, volta alla salvaguardia del sito, sarà assunta
dalla Soprintendenza del Mare in collaborazione con la competente
Autorità marittima, dopo avere effettuato le indagini di
rito e ulteriori prospezioni subacquee. Oltre al segnalatore Sig.
Francesco Urso, hanno partecipato alle operazioni subacquee, sotto
la supervisione scientifica dell’archeologa della Soprintendenza
Francesca Oliveri, Claudio Di Franco - Soprintendenza del Mare
e Gaetano Lino, Salvatore Ferrara, Giampiero Tomasello e Maurizio
Di Rosa del Nucleo subacqueo BC-Sicilia. |
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Polarquest |
Settembre
2019 |
Dedicato
uno speciale riconoscimento a Sebastiano Tusa in occasione della
manifestazione sulla spedizione “Polarquest. L’evento,
ospitato al Parco archeologico Lilibeo di Marsala, ha visto la
presenza del geologo Gianluca Casagrande, membro dell’equipaggio
che ha effettuato la spedizione al Polo Nord. Il premio “Sebastiano
Tusa” è stato consegnato alla giovane Federica Sammartino
per il suo significativo contributo allo studio e consolidamento
dei legni archeologici bagnati. E’ intervenuto il Soprintendente
del Mare Valeria Li Vigni che ha ricordato il progetto di Tusa
di creare itinerari culturali subacquei, in particolare legati
al Parco Lilibeo anche tramite l’utilizzo di sistemi di
telecontrollo. |
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Utopia
Fest |
Settembre
2019 |
Utopia
Fest, è il festival di arte pubblica che celebra il paesaggio
e la bellezza della Città di Agrigento. Un percorso di
ricerca nell’ambito della migliore arte pubblica, con lo
scopo di offrire alla città un panorama completo delle
ultime produzioni della Street Art e dei suoi rappresentanti più
interessanti. Tre artisti di street per tre muri, due land artist
e due scultori, performance artistiche estemporanee, insieme ad
un fitto programma di eventi collaterali come il convegno sulla
rigenerazione urbana e il patrimonio culturale, dj-set e percorsi
enogastronomici, workshop e performance collettive. Il Soprintendente
del Mare Valeria Li Vigni ha presentato giorno 5 settembre un
suo intervento all’interno del focus “Innovazione
e management per la valorizzazione del patrimonio culturale”.
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Marine
Litter Art 2019 |
Settembre
2019 |
Si
è conclusa presso l’Oasi di Marevivo (che ha sede
tra la spiaggia di Eraclea Minoa e Bovo Marina in provincia di
Agrigento) la terza edizione del concorso Marine Litter Art 2019.
Il concorso ha accolto gli artisti che hanno risposto al bando
lanciato dall’associazione ambientalista e che sono arrivati
da tutta Italia. Artisti eclettici e sensibili ai temi della tutela
ambientale, che sperano di dare un contributo personale alla battaglia
che Marevivo porta avanti da quasi 35 anni per la tutela del mare,
riaffermando il successo delle passate edizioni con la produzione
di opere di grande valore artistico ed espressivo. L’edizione
di quest’anno è stata intitolata ed interamente dedicata
a Sebastiano Tusa, che proprio l’anno scorso ha chiuso il
convegno finale e i lavori espositivi del concorso a Palermo presso
Palazzo Branciforte, sede della Fondazione Sicilia che sostiene
con il suo contributo anche la realizzazione di questa terza edizione.
Il presidente regionale Fabio Galluzzo e il dirigente regionale
Mariella Gattuso di Marevivo, hanno celebrato con la partecipazione
della Soprintendente del Mare Valeria Li Vigni - Presidente della
giuria con Michele Canzoneri e Rossella Leone, la conclusione
del concorso con la nomina dei tre vincitori. Tra i partecipanti
alla giornata Franco Andaloro direttore del centro siciliano della
stazione zoologica di Napoli Anton Dohrn. |
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Premio Internazionale
Città di Marineo |
Settembre
2019 |
Nell’ambito
del Premio Internazionale Città di Marineo, gli organizzatori
hanno consegnato un riconoscimento al Soprintendente del Mare
Valeria Li Vigni, già direttrice del Museo Riso, per il
suo eccellente lavoro che ha dato un contributo insostituibile
alla diffusione dell’Arte contemporanea in Sicilia ed oggi
da Soprintendente del Mare, degna interprete della continuità
operativa del compianto Sebastiano Tusa, il quale con il suo grande
spessore culturale, non solo ha recuperato un ingente patrimonio
archeologico sottomarino, ma ha portato avanti, con pervicacia,
il rilancio dei Parchi archeologici in Sicilia e della fruizione
pubblica del bene archeologico, così come fece il padre
Vincenzo Tusa, cui si deve il merito di aver dato l’impulso
decisivo per la valorizzazione del sito della Montagnola di Marineo.
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Campagna di
ricerche a Eraclea Minoa |
Settembre
2019 |
Si
è conclusa ad Agrigento la prima campagna di ricerche nelle
acque tra la Foce del Platani e Capo Bianco. Le indagini sono
mirate all'identificazione dell'antica portualità della
nota colonia greca di Eraclea Minoa. La campagna è stata
condotta dalla Soprintendenza del Mare in collaborazione con la
BGFU - Baverysch Gesellschaft fur Unterwasserarchaologie di Monaco
di Baviera (Germania) e con l’ausilio di uomini e mezzi
del Reparto Operativo AeroNavale della Guardia di Finanza, concentrandosi
su target noti dalle fonti storiche (Fazello) e da segnalazioni
di studiosi locali, tra cui Primo Veneroso, che hanno indicato
un'insenatura del fiume Platani come sede dei resti di un porto-canale.
Le indagini sono state propedeutiche ad una più intensa
campagna che proseguirà l'anno prossimo in convenzione
con l'Università Ludwig Maximilian di Monaco.
Il team di ricerca
Soprintendenza del Mare: Adriana Fresina, Francesca Oliveri, Claudio
Di Franco
BGFU: Tobias Plededer, Max Fiederling
Collaboratori esterni: Antonella Lo Porto |
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Mozia 2019 |
Settembre
2019 |
Si
è conclusa la campagna 2019 di ricerche e scavi nelle acque
dello Stagnone di Mozia, condotta dalla Soprintendenza del Mare
in collaborazione con la BGFU - Baverysch Gesellschaft fur Unterwasserarchaologie
di Monaco di Baviera (Germania) e con l’ausilio di uomini
e mezzi del Reparto Operativo AeroNavale della Guardia di Finanza.
Le operazioni si sono concentrate sullo scavo e rilievo di un
lungo molo di attracco posto sul versante orientale, tra Porta
Est e Porta Nord, presso la cosiddetta Torre Orientale. È
stato portato alla luce materiale ceramico relativo a tutte le
fasi abitative di Mozia, ma anche di età romana a testimonianza
della frequentazione dell'isola successivamente alla sua distruzione
nel IV sec. a.C., in cui Mozia viene indicata dalle fonti come
disabitata e abbandonata. Campioni dei materiali (frammenti lignei
e metallici) saranno a breve analizzati per permettere di tracciare
un quadro storico più preciso.
Il team di ricerca
Soprintendenza del Mare: Adriana Fresina, Francesca Oliveri
BGFU: Detlef Peukart, Gerd Knepel, Marike Stoever, Ulrike Koy-Seeman,
Jurgen Reitz, Daniel C. Anton, Franziska Domen
Fondazione G. Whitaker: M. Pamela Toti
Collaboratori esterni: Antonella Lo Porto |
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Valeria
Li Vigni è il nuovo Soprintendente del Mare |
Settembre
2019 |
La moglie dell’archeologo e assessore Sebastiano Tusa dirige
dal 1 settembre la Soprintendenza fondata dal marito scomparso
nel disastro aereo in Etiopia il 10 marzo scorso. La Soprintendenza
del Mare fu istituita nel 2004 proprio per volontà di Tusa
che la diresse quasi ininterrottamente fino al mese di aprile
del 2018, quando fu nominato Assessore regionale dei Beni Culturali
nella Giunta Musumeci. Valeria Li Vigni inizia la sua carriera
nel 1987 come Dirigente antropologo presso la Soprintendenza ai
Beni Culturali di Palermo e nel 1994 assume il coordinamento del
settore antropologico della Soprintendenza ai Beni Culturali di
Trapani. Nel 2000 è nominata Direttrice del Museo d’Aumale
di Terrasini dove fa convergere le collezioni regionali etno-antropologiche,
naturalistiche e archeologiche, creando il primo museo interdisciplinare
della Sicilia e centro di interpretazione territoriale. Nel 2010
assume la direzione del Museo Pepoli di Trapani dove realizza
grandi mostre e dal 2013 dirige il Museo Riso di Palermo occupandosi
di sviluppare i rapporti nternazionali attraverso progetti europei
e il coinvolgimento di artisti di levatura internazionale; realizza
le mostre dei grandi artisti siciliani e il numero dei giovani
artisti dell’archivio Sacs che partecipano a numerosi scambi
di residenza con musei e istituzioni nazionali europee e extraeuropee.
Incrementa il patrimonio del Museo Riso del 40% ricevendo donazioni
di importanti opere e un Art Bonus per il completamento della
nuova ala del Museo. Assume la carica di Soprintendente del Mare,
più volte sollecitata dal compianto marito. |
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Recuperati
importanti reperti nei fondali di Levanzo |
Agosto
2019 |
Recuperati
altri due rostri dai fondali delle Egadi. I preziosi reperti sono
stati ritrovati grazie alla sinergia operativa tra la Soprintendenza
del Mare della Regione Siciliana, la RPM nautical foundation e
i subacquei della GUE - Global Underwater Explorer. Nel corso
delle ricerche, anche quest’anno condotte con la nave oceanografica
Hercules, sono stati scoperti ulteriori target che vanno ad arricchire
il ricco database costruito negli ultimi anni. Nelle prime tre
settimane di indagini, sono state individuate sessantotto anfore
greco-italiche, due Dressel, quattro puniche e quattro piatti.
I due rostri in bronzo, portano a diciotto il numero di quelli
recuperati dei diciannove individuati in questi anni.
Dettagli e immagini nella sezione
EVENTI
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Ricerche nel
luogo della Battaglia delle Egadi |
Luglio
2019 |
Sono riprese le annuali attività
di ricerca subacquea tra i 75 e i 95 metri di profondità,
nei fondali a Nord - Ovest dell’isola di Levanzo. Le operazioni
sono condotte dalla Soprintendenza del Mare in collaborazione
con la RPM Nautical Foundation e i subacquei altofondalisti
della GUE - Global Underwater Explorer.
Quest’anno le indagini si concentrano all'interno dell'area
ritenuta più importante per numero di target individuati
durante la campagna effettuata nella scorsa estate dalla nave
oceaonografica Hercules della statunitense RPM Nautical Foundation,
con l'ausilio di side scan sonar e multibeam.
La zona è già nota per la presenza di ben tre
rostri, che saranno preparati per il recupero dopo le necessarie
operazioni di rilievo e documentazione. Nel frattempo proseguono
le operazioni di survey e mappatura dei fondali che rivelano
nuovi target costituiti da anfore greco-italiche, anfore puniche,
oggetti di bordo e numerosi elmi.
Le ricerche proseguiranno fino al 31 agosto 2019.
De |
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Kaukana Project |
Luglio
2019 |
Ha
preso il via giorno 24 la III campagna di ricerche archeologiche
“Kaukana Project” svolte dalla Soprintendenza del
mare in collaborazione con il L.A.D.A. - Laboratorio di archeologia
delle acque del Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio
Culturale dell’Università degli Studi di Udine. Previste
le prospezioni subacquee con saggio esplorativo sui relitti “delle
colonne di Kamarina” e “Portulisse”. Il focus
delle attività si concentrerà principalmente sullo
studio della nave lapidaria contenente le due colonne di marmo
numidico affondata davanti la costa di Kamarina. Il coordinamento
scientifico delle ricerche è dell’archeologo Fabrizio
Sgroi, su delega della Soprintendente Adriana Fresina, svolto
congiuntamente al responsabile del L.A.D.A., l’archeologo
Massimo Capulli. Il team di ricerche è coadiuvato dalle
associazioni Centro Subacqueo Ibleo Blu Diving e BcSicilia. Collaborano
alle operazioni i militari dell’Ufficio Locale Marittimo
della Guardia Costiera di Scoglitti messi a disposizione per questa
campagna 2019 dal Comandante della Capitaneria di Porto e Guardia
Costiera di Pozzallo. |
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Recuperata
a Levanzo un'anfora frammentaria Dressel 2-4 |
Luglio
2019 |
A
seguito della segnalazione del ritrovamento di un'anfora in località
“Cala Fredda” - isola di Levanzo - da parte della
Società “Egadi Scuba Diving” di Marsala (TP),
la Soprintendenza del Mare ed il Nucleo Carabinieri Subacquei
di Messina hanno effettuato un sopralluogo cui è seguito
il recupero di un reperto frammentario a rischio di depredazione.
Si tratta di un'anfora vinaria da trasporto di età romana
del tipo Dressel 2-4, caratterizzata dal collo cilindrico, a volte
nettamente distinto dal corpo affusolato, fondo a puntale e anse
applicate sotto l'orlo e sulla spalla. Il materiale di costruzione
è l'argilla di colore arancio rosato, compatta e grossolana
in frattura, a tratti porosa, ricca di piccole inclusioni calcaree,
esternamente coperta di ingubbio color crema. Con l'indicazione
di Dressel 2-4, si fa riferimento oggi ad una famiglia eterogenea
di contenitori, di origine sia mediterranea che europea, che nelle
grandi linee traggono ispirazione dalle anfore di Kos; l'area
geografica in cui tali contenitori sono prodotti comprende gran
parte dell'Europa occidentale, tra cui spicca la provincia Tarraconense,
con una presenza, tra I e II secolo d.C., almeno pari a quella
delle anfore prodotte in Italia. Tra i centri di produzione uno
di quelli bene individuato è Pompei, allo stato attuale
delle conoscenze il grosso della produzione di Dressel 2-4 italiche
proviene dal Lazio e dalla Campania. L'area di diffusione comprende
gran parte dell'Italia, la Gallia fino alla regione renana, la
Corsica e il nord Africa. Il reperto, affidato in custodia temporanea
all'equipaggio del mezzo nautico della Stazione Carabinieri di
Favignana, sarà a breve trasferito presso la struttura
museale dell’ex Stabilimento Florio di Favignana. |
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Il
10 Giugno si ricorda l’Assessore Tusa |
Giugno
2019 |
La
Regione Siciliana ricorderà, lunedì 10 giugno, l’assessore
ai Beni culturali Sebastiano Tusa, a tre mesi dalla tragica scomparsa
nell’incidente aereo in Etiopia. Alle ore 17, nella Cattedrale
di Palermo, si terrà una messa di suffragio, celebrata
dall’arcivescovo Corrado Lorefice. A seguire, nel Palazzo
d’Orleans, sono previsti gli interventi commemorativi del
governatore Nello Musumeci, del sindaco di Palermo Leoluca Orlando,
del rettore dell’Università Fabrizio Micari, della
giornalista Donatella Bianchi e dello scrittore e storico Valerio
Massimo Manfredi. |
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Recuperati
reperti culturali d'interesse storico a Gela |
Giugno
2019 |
Nell'ambito
delle prospezioni subacquee effettuate dalla Soprintendenza del
Mare, in collaborazione con il subacqueo gelese Francesco Cassarino
e il nucleo subacqueo di BC Sicilia, sono stati recuperati dai
fondali di contrada Bulala a Gela, all'interno dell'areale marino
compreso tra i siti contrassegnati dalla presenza del relitto
della nave da sbarco LST 313 e di un Carro armato, alcuni reperti
culturali provenienti dallo sbarco Anglo/Americano del 10.7.1943,
che nell'ambito dell'operazione “Husky”, diede avvio
alle campagne terrestri degli alleati nel continente europeo.
Fatto salvo l'esito di ulteriori verifiche storiche, l'identificazione
dei reperti recuperati e sinteticamente descritti è la
seguente:
anello in bronzo di 80 cm di diametro, all'origine utilizzato
quale supporto girevole di una mitragliatrice montata su un mezzo
militare, che anche con l'indizio costituito dalla presenza della
targhetta identificativa appena leggibile, si tratterebbe di un
camion “M41 Truck, Cargo (G744)”;
una batteria d'avviamento riportante la scritta “NAVY STANDARD
BATTERY” da 175 A/h, di probabile appartenenza al carro
armato citato in premessa;
un elmetto militare standard tipo M1, in uso alle forze armate
degli Stati Uniti d'America dalla seconda guerra mondiale fino
al 1985, completamente concrezionato;
una carabina semi automatica M1 cal. 7,62x33 mm., prodotta negli
Stati Uniti dal 1941 al 1945 ed utilizzata fino alla guerra del
Vietnam, parzialmente concrezionata.
Per i reperti di cui sopra, affidati un custodia temporanea ai
Sigg.ri Maurizio Cantavenere e Fabio Amato, della Associazione
Licatese “Finziade”, affiliata ai “Gruppi Archeologici
d'Italia”, è stata prevista l'esposizione finalizzata
alla pubblica fruizione, nella sezione dedicata allo sbarco alleato
ed allestita presso il Chiostro S.Angelo di Licata (AG). |
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Convegno nazionale
di archeologia subacquea |
Maggio
2019 |
VI
CONVEGNO NAZIONALE DI ARCHEOLOGIA SUBACQUEA
XVI RASSEGNA INTERNAZIONALE DI GIARDINI NAXOS
Dal 10 al 12 ottobre 2019 – Palazzo Ciampoli Taormina
A tre anni dal V Convegno nazionale di archeologia subacquea di
Udine e a diciotto anni dalla XV edizione della Rassegna internazionale
di archeologia subacquea di Giardini Naxos, si terrà a
Taormina la VI edizione del Convegno nazionale di archeologia
subacquea. Dopo la preview del 2018 a Giardini Naxos, in occasione
del convegno “Aspettando la rassegna di archeologia subacquea”,
e nel rispetto della volontà di Sebastiano Tusa, l’idea
è di rifondare e riorganizzare in quella che è stata
la prima colonia greca di Sicilia, l’appuntamento internazionale
con l’archeologia subacquea. Il Convegno nazionale di archeologia
subacquea, accogliendo quindi la Rassegna internazionale di Giardini
Naxos, si propone di rilanciare l’evento in campo nazionale
e internazionale.
ckicca sulla locandina per il download |
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Gela
Project – Underwater Archaeology Research |
Maggio
2019 |
Si
è conclusa la prima campagna di ricerche archeologiche
del “Gela Project – Underwater Archaeology Research”
a Gela (CL) in Contrada Bulala, avviata il 12 novembre 2018 nell’ambito
delle attività scientifiche sancite da una nuova convenzione
stipulata nel mese di agosto tra: l’Assessorato Regionale
dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, rappresentato
dall’Assessore Professore Sebastiano Tusa, la Soprintendenza
del Mare rappresentata dalla Soprintendente Dottoressa Adriana
Fresina, l’Unité d’Archéologie Classique
dell’Università di Ginevra rappresentata dai Professori
Lorenz E. Baumer e Alessia Mistretta e la Hublot Explorations
rappresentata dal Direttore Matthias Buttet. La campagna ha mirato
a due obiettivi principali: l’avvio della documentazione
grafica e fotografica dei reperti rinvenuti nel sito di Contrada
Bulala e la mappatura del sito archeologico subacqueo tramite
rilievo diretto e impiego del drone BUBBLOT di nuova generazione.
Il gruppo di lavoro composto dall'archeologa Alessia Mistretta,
dal Maestro d’Arte Antonino Cellura e dal fotografo professionista
Jürg Zbinden, ha curato la documentazione grafica e fotografica
dei reperti rinvenuti in maniera sporadica ed occasionale nel
corso degli ultimi dieci anni e conservati nei locali del Museo
Archeologico Regionale di Gela, i cui elaborati saranno consegnati
all’archivio della Soprintendenza del Mare. Dopo 3 anni
di lavoro e preparazione nei laboratori di ricerca della Hublot
ed in collaborazione con l’Unité d’Archéologie
Classique de l’Université de Genève, è
operativo uno dei tre droni subacquei brevettati dalla “Hublot
Xplorations”, che è sceso per la prima volta in acqua
il 13 maggio u.s. nel sito di Contrada Bulala a Gela. Questa prima
campagna, che ha rappresentato soltanto un vero e proprio test
delle apparecchiature e un primo approccio diretto al sito, ha
consentito di avviare la mappatura dell’area archeologica
con la collocazione di una griglia sottomarina, realizzata con
paletti in ferro di 1,50 m di lunghezza posti ad una distanza
di 40 x 40 m., a cui se ne aggiungeranno altre fino alla copertura
di un’area più ampia nel corso della prossima campagna.
Il progressivo inserimento all’interno delle griglie, dei
reperti già noti e recuperati nel corso degli ultimi dieci
anni, contribuirà a definire il relativo contesto storico-archeologico
di rinvenimento. L’inserimento dei punti GPS nella piattaforma
GIS del Gela_Project è stato realizzato tramite trasmissione
vocale diretta tra l’archeologa responsabile Alessia Mistretta
(che ha curato in tempo reale il loro posizionamento) e l’operatore
subacqueo Alexandros Sotiriou, impiegando due cuffie trasmettici
ed il noto Ocean Technology Systems SSB-2010. Considerate le particolari
condizioni meteo marine dell’area, che hanno condizionato
le potenzialità di questi primi 12 giorni di ricerca in
situ, nell’imminente prosieguo della campagna saranno previste
indagini di side scan sonar, sub bottom profiling e magnetometria.
L’équipe di ricercatori, che è stata supportata
dalle istituzioni locali preposte alla tutela, alla conservazione
ed alla valorizzazione, si è avvalsa della collaborazione
della Capitaneria di Porto di Gela, rappresentata dal Comandante
Dott. Roberto Cosimo Carbonara e dal Tenente Russo, nonché
del Museo Archeologico di Gela, rappresentato dal direttore Emanuele
Turco. La logistica è stata supportata dal Signor Francesco
Cassarino, storico collaboratore e segnalatore locale della Soprintendenza
del Mare, che nel corso degli anni ha dato un notevole contribuito
alle ricerche ed alle scoperte archeologiche e storiche nel mare
di Bulala. Molto apprezzato è stato il sostegno dato dall’amministrazione
comunale di Gela, nella persona nel neo-sindaco Avv. Lucio Greco,
foriero dei migliori auspici di una rinnovata gestione e valorizzazione
del patrimonio storico, culturale ed archeologico di Gela antica
e moderna. L’equipe di ricerca: Adriana Fresina e Claudio
Di Franco della Soprintendenza del Mare; Lorenz E. Baumer e Alessia
Mistretta, professori di archeologia classica all'Università
di Ginevra; Matthias Buttet, Jean-Michel Blumenthal, Ioannis Bitsakis,
Alexandros Sotiriou, Alois Aebischer, Olivier Werro, Antonino
Cellura, Marie Drielsma e Zbinden Jurg dell’Università
di Ginevra e Hublot Explorations, nonchè il Gruppo Ormeggiatori
e Battellieri del Porto di Gela-Licata, coordinati dal Presidente
Vincenzo Casciana, Francesco Cassarino, già collaboratore
della Soprintendenza del Mare, Gaetano Lino, Salvatore Ferrara
e Franco Balistreri dell’Associazione Culturale “BC
– Sicilia”. |
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[IN]ACCESSIBILE
STORIE DAGLI ABISSI |
Aprile
2019 |
[IN]ACCESSIBILE
STORIE DAGLI ABISSI
Immersioni nei Mari di Sicilia tra Reale e Virtuale
Inaugurata il 13 aprile presso APE Parma Museo la mostra sui Mari
di Sicilia tra Reale e Virtuale dal titolo [IN]ACCESSIBILE STORIE
DAGLI ABISSI”, organizzata da Fondazione Monteparma, Regione
Siciliana e Aquacorps, con il patrocinio di Regione Emilia Romagna,
Ufficio Scolastico Regionale dellEmilia Romagna, Comune di Parma,
Università degli Studi di Parma, ICOM e IBC.
L'esposizione, che resterà aperta fino al 7 agosto, è
stata introdotta dal presidente di Fondazione Monteparma, Roberto
Delsignore, il quale ha sottolineato che i reperti in mostra hanno
di per sé un fascino straordinario, ma molto spesso le
stratificazioni di storie che custodiscono, relative al loro originario
utilizzo, ai secoli trascorsi nascosti nelle profondità
marine e al loro avventuroso ritrovamento, non sono facilmente
fruibili ai più. Da qui il titolo della mostra e la volontà
di rendere accessibile linaccessibile attraverso questo innovativo
percorso.
Percorso nel quale un ruolo fondamentale è giocato dalla
tecnologia: app interattive, approfondimenti, ricostruzioni 3D
e mini-documentari, nonché unoriginale e coinvolgente esperienza
virtuale di immersione nei Mari della Sicilia per avvicinare i
visitatori al mare e alle ricchezza culturali in esso custoditi.
Aspetti sottolineati anche da Sergio Alessandro, dirigente generale
del Dipartimento dei Beni culturali della Regione Siciliana, che,
in un video-saluto, ha evidenziato lunicità in Italia della
Soprintendenza del Mare, istituzione creata per tutelare la straordinaria
ricchezza, dal punto di vista archeologico, storico e ambientale,
dei fondali circostanti lisola. Non è mancato nelle sue
parole un riferimento commosso allassessore Sebastiano Tusa, scomparso
lo scorso 10 marzo nel disastro aereo del Boeing 737 dellEthiopian
Airlines, lasciando un grande vuoto umano e professionale in tutti
quelli che lhanno conosciuto e hanno avuto la fortuna di lavorare
con lui.
L'esposizione, che si chiuderà il 7 agosto, è curata
da Francesco Spaggiari che, insieme ai volontari della Global
Underwater Explorer e in stretto rapporto con la Soprintendenza
del Mare, si occupa da anni di campagne di ricerca, recupero e
tutela dei beni archeologici sommersi nei fondali della Sicilia.
La mostra vede in esposizione reperti archeologici risalenti al
periodo compreso tra il VII secolo a.C. e il I secolo d.C., esposti
in un allestimento elegante e magnetico. Sorprendente lesperienza
immersiva offerta dal visore 3D: non si tratta di una ricostruzione
al computer, ma di video di immersioni reali girati a 360°
che conducono il visitatore a ben 115 metri di profondità.
A fare da guida virtuale in questa mostra unica nel suo genere
è unAPP interattiva, visibile tramite il tablet messo a
disposizione del visitatore e attivata con comodi QRCode posizionati
nelle varie sale: è sufficiente inquadrarli per essere
accompagnati da interessanti mini-documentari alla scoperta di
ciascun reperto. Il percorso museale così costruito consente
di valorizzare al meglio i reperti in mostra, rappresentati da
rostri navali, elmi, strumenti per riti devozionali collocati
a bordo delle imbarcazioni, ceppi dancora con simboli e iscrizioni,
anfore da trasporto, monete e lingotti di oricalco.
Previsti inoltre, come eventi collaterali alla mostra, una serie
di incontri a tema sulla ricerca archeologica subacquea, sullambiente
marino, sulle battaglie e sulle antiche rotte navali.
Per informazioni: Fondazione Monteparma - tel. 05212034
e-mail: info@fondazionemonteparma.it |
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Inaugurazione
esposizione Nave di Marausa |
Aprile
2019 |
Grande
emozione sabato scorso al Museo archeologico Lilibeo di Marsala
per l'inaugurazione dell'allestimento espositivo della Nave romana
di Marausa. Oltre al grandissimo valore culturale dell'evento,
infatti, si tratta di uno dei più importanti progetti culturali
a cui ha lavorato l'assessore regionale ai Beni culturali Sebastiano
Tusa, scomparso tragicamente lo scorso 10 marzo. A tagliare il
nastro è stato il presidente della Regione Siciliana Nello
Musumeci, insieme alla moglie di Tusa Valeria Li Vigni e al vescovo
di Mazara del Vallo Domenico Mogavero. "Si realizza oggi
- ha sottolineato il governatore Musumeci - uno dei tanti sogni
di Sebastiano Tusa. Un progetto da lui fortemente voluto e per
il quale ha messo in campo le sue energie e la sua passione. La
fatalità ha voluto che per pochi giorni non fosse lui stesso
a inaugurare ciò per cui si era tanto impegnato. Oggi viene
onorata la sua memoria e viene consegnata alla storia una delle
tante eredità culturali e umane che ci ha lasciato".
"Il relitto di Marausa - come spiegò il professor
Sebastiano Tusa - contribuisce ad approfondire le conoscenze sulle
intense relazioni commerciali tra la Sicilia e l'Africa in epoca
tardo-romana, offrendo un quadro di integrazione economica soprattutto
nell'ambito della produzione agricola". Il completamento
del più ampio percorso espositivo del Museo Lilibeo di
Marsala, prevede oltre alla Nave di Marausa, la nave punica e
i relitti medievali di Lido Signorino. L'allestimento dell'esposizione
propone una fedele ricostruzione del relitto, e presenta la parte
destra dello scafo in assetto di navigazione, mentre la parte
sinistra fa vedere lo scafo così come è stato ritrovato
sott'acqua. La nuova sala adesso inaugurata, comprende le testimonianze
più significative degli elementi costruttivi, delle dotazioni
di bordo e del carico; un ricco apparato multimediale, un sistema
di realtà aumentata e panelli didattico-illustrativi completano
l'esposizione. Insieme al governatore siciliano Nello Musumeci,
sono intervenuti Sergio Alessandro, dirigente generale del dipartimento
dei Beni culturali; Luigi Biondo, direttore del Polo di Trapani
e Marsala per i siti culturali; Adriana Fresina, soprintendente
del Mare. Individuato dai subacquei Tony Di Bono e Dario D'Amico
a circa 2 metri di profondità e a 150 metri di distanza
dalla costa, il relitto, dopo un primo intervento effettuato nel
2000, divenne oggetto di scavo archeologico subacqueo nel 2011
a cura della Soprintendenza del mare guidata da Sebastiano Tusa.
L'intervento ha consentito di mettere in luce l'intero scafo e
numerosi reperti. Il relitto è stato interamente recuperato
e successivamente inviato a Salerno per il trattamento conservativo
effettuato dal laboratorio specializzato "Legni e segni della
memoria". Ubicato in posizione strategica agevole all'approdo,
il Lido di Marausa, in prossimità della città di
Trapani, dovette essere sin dall'antichità un circuito
di intensa diffusione di cultura e scambio commerciale con le
isole Egadi (Favignana- Levanzo- Marettimo) e la costa limitrofa
da Marsala a Trapani. La maggior parte del carico rinvenuto all'interno
dello scafo è rappresentato da varie tipologie di anfore
africane chiuse da tappi di sughero utilizzate per il trasporto
di frutta secca (pinoli, nocciole, mandorle, pesche, fichi secchi),
olive e con ogni probabilità vino e garum (salsa di pesce),
come testimonierebbe la presenza di un tipo di resina all'interno
dei contenitori. Si tratta di un'imbarcazione larga circa 8 metri
e lunga 16 metri che presenta tutti i requisiti per rientrare
tra le strutture realizzate con la tecnica di costruzione a guscio
portante. Sul cantiere subacqueo, e questa è stata una
novità per questo tipo di interventi, sono stati presenti
i tecnici che successivamente hanno effettuato il restauro; già
dal momento in cui le parti lignee dello scafo sono uscite dall'acqua,
sono state prese in consegna dagli esperti che hanno iniziato
il trattamento già sul posto; gli stessi restauratori hanno
fornito il loro contributo metodologico anche per le modalità
di smontaggio subacqueo. Durante l'inaugurazione, il presidente
Musumeci, accompagnato dal dirigente generale del dipartimento
Beni culturali Sergio Alessandro, dal direttore del Polo museale
di Trapani Luigi Biondo e dalla Soprintendente del Mare Adriana
Fresina, ha avuto modo di ammirare l'imponente imbarcazione in
legno, attraversando le due metà della nave grazie a una
passerella appositamente realizzata che permette di osservare
da vicino proprio l'interno della nave. La visita è proseguita
lungo il percorso espositivo completato da ricche vetrine con
reperti e parti del carico nonchè da pannelli didattici
che raccontano la storia dell'imbarcazione e dei lavori di recupero.
Il numeroso pubblico intervenuto, si è soffermato nella
sezione dedicata alla multimedialità dove un documentario
ideato da Sebastiano Tusa, che lo vede protagonista nel racconto,
ripercorre l'intera storia dell'affondamento, del recupero e del
restauro della nave. E il racconto è proseguito con affascinanti
e innovative esperienze grazie a visori di realtà virtuale
realizzati da ETT Solutions che consentono allo spettatore di
immergersi in un racconto in realtà aumentata con la possibilità
di conoscere le varie parti della nave, la rotta di navigazione
e l'ipotesi ricostruttiva dello scafo: un'esperienza che porta
lo spettatore a bordo dell'imbarcazione navigando nella storia,
in un ambiente a 360° con un commento in italiano e in inglese.
Una postazione multimediale con schermo touch screen che rappresenta
una linea del tempo, illustra tutte le fasi della vita della Nave
di Marausa, dal periodo della sua navigazione nel III secolo d.C.
all'affondamento, alla successiva individuazione nel fondo del
mare, alle varie fasi dello scavo archeologico, al recupero, al
restauro e alla sua attuale musealizzazione. |
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E' scomparso
Sebastiano Tusa |
Marzo
2019 |
Abbiamo
appreso con sgomento della morte di Sebastiano Tusa, da circa
un anno assessore regionale ai Beni culturali. Ma al di là
della carica politica per noi è rimasto il Soprintendente
del Mare, struttura da lui creata dopo aver dato vita al GIASS
(Gruppo Intervento Archeologia Subacquea Sicilia) e successsivamento
allo SCRAS (Servizio Coordinamento Ricerche Archeologiche Sottomarine).
A Sebastiano ci legano ricordi bellissimi, un lungo impegno quasi
ad inseguire, tra mille difficoltà, il sogno di una Sicilia
diversa e bellissima. Per lui che aveva il cuore rivolto al passato
ma la mente proiettata al futuro, il lavoro era una forma di impegno
civile, totale e totatilizante, a cui si dedicava interamente
senza mai fermarsi o abbattersi. Con un entusiasmo che non cessava
mai di colpirti e di coinvolgerti. Sebastiano Tusa ci lascia il
10 marzo, il giorno che la storia ricorda come la data della celebre
Battaglia della Egadi, che tra tutte le scoperte della sua lunga
carriera, era quella di cui andava più orgoglioso: avere
ricostruito con precisione lo svolgersi della giornata e il luogo
preciso dove avvenne lo scontro, fino ad allora ancora incerto.
Ma molti lo hanno conosciuto come archeologo preistorico, settore
a cui ha dedicato buona parte della sua vita. Indimenticabile
il suo libro “La Sicilia nella preistoria”, scritto
quando aveva appena trent'anni. Alla luce delle sue ricerche,
i suoi studi in vari siti dell'Isola, la sua visione innovativa
dell'evoluzione delle prime comunità di cacciatori e raccoglitori
che popolavano la Sicilia, si può affermare che con lui
scompare anche l'ultimo grande maestro della preistoria siciliana.
Per noi è imprescindibile ricordare il suo tratto umano,
il suo sorriso, la sua leggiadra ironia. In lui non trovavi mai
un ostacolo alle proposte, spesso anche innovative, ma anzi stimoli
ed incoraggiamenti ad andare avanti, consigli su come procedere.
Generoso e di grande umiltà era disponibile con chiunque,
senza guardare cariche o titoli di studio, pronto all'ascolto
al dialogo con tutti, a raccogliere e fare proprie idee e progetti
e a riconoscere e valorizzare il lavoro altrui. Con lui scompare
uno studioso di fama internazionale che dava prestigio alla Sicilia,
e rappresentava l'anima più bella della nostra terra, che
sapeva mettere al centro il recupero della memoria storica e l'orgoglio
delle sue radici pur sentendosi contemporaneamente e con lucidità
cittadino del mondo. Da oggi la Sicilia perde una dei suoi uomini
migliori di cui si sentirà la mancanza man mano che passeranno
i giorni e gli anni. Per noi è stato un grande onore, conoscerlo,
averlo vicino, lavorare fianco a fianco. Con lui se ne va anche
una parte di noi. A tanti mancherà lo studioso prestigioso,
il ricercatore instancabile, il funzionario brillante, a noi mancherà
il carissimo amico, il fratello maggiore con cui abbiamo condiviso
anni di passione e di lavoro avendo insieme nel cuore una speranza
in una Sicilia più bella e più giusta. L'auspicio
è che si possa far tesoro della sua eccezionale conoscenza,
del suo stile, della sua competenza, del suo entusiasmo, della
sua umiltà: un modello da seguire ed imitare. Solo in questa
maniera può trovare senso una tragedia incomprensibile
e una scomparsa inaccettabile. |
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Nuova scoperta
a Marettimo |
Dicembre
2018 |
Scoperto
un nuovo cannone nel sito subacqueo di cala Spalmatore nell’isola
di Marettimo.
Si sono concluse le ultime operazioni del progetto di conservazione
“in situ” dei cannoni di Cala Spalmatore, nell’isola
di Marettimo, svolte in collaborazione con l'istituto Superiore
del Restauro di Roma e con il supporto logistico del Nucleo dei
Carabinieri subacquei di Messina. Il sito di Cala Spalmatore,
che custodisce uno dei relitti post medievali di maggiore rilevanza
nel panorama del patrimonio culturale subacqueo siciliano e itinerario
visitabile dai subacquei, ha restituito la scoperta di una bocca
da fuoco leggera, di caratteristiche tipologico-costruttive non
assimilabili a quelle degli ulteriori nove pezzi d'artiglieria
già presenti e contraddistinti da fatture disomogenee.
La scoperta è stata effettuata dai sommozzatori dei Carabinieri
nel corso delle prospezioni svolte nel sito, con l'obiettivo di
confermare la presenza di tutti i reperti a suo tempo identificati
e georeferenziati. Per quanto lo spesso strato di concrezioni
non consenta un'identificazione più precisa, anche con
l’autorevole indicazione dell'esperto di artiglierie Gianni
Ridella, si può affermare con ragionevole certezza che
si tratta di una “petriera in ferro fucinato” costruita
con il metodo delle doghe e cerchi, di datazione compresa tra
la fine del XV e la seconda metà del XVII sec. La sua presenza
sembra al momento coerente con le ipotesi formulate dalla Soprintendenza
del Mare all'epoca della scoperta del sito, in particolare con
l'attribuzione ad una nave pirata che stazionava nella cala, di
tutti i pezzi d'artiglieria adagiati sul fondo. Potrebbe essersi
trattato di una nave appostata per tendere un agguato oppure di
una nave ferma all’ancora in prossimità della riva,
per rifornirsi di acqua o per operazioni di manutenzione. Tracce
di esplosione fanno pensare ad un affondamento da parte di una
nave nemica, ma potrebbe anche ipotizzarsi un bombardamento più
al largo e una deriva della nave sino al punto dell’affondamento.
Le caratteristiche dei pezzi d’artiglieria di maggiori dimensioni,
in ferro colato, escluderebbero un’appartenenza al XVI secolo,
spostando più avanti la datazione (XVII-XVIII secolo),
ma ancora oggi sono troppo pochi i dettagli in nostro possesso
per delle ipotesi più circostanziate. Bisogna pertanto
accontentarsi di squarci informativi parziali, immaginando con
buona approssimazione le circostanze dell’accaduto. Creare
le basi a cui potersi riferire, nel momento in cui maggiori dettagli
emersi dalle analisi dei manufatti, consentiranno di precisare
più dettagliatamente le datazioni possibili. È questo
l'auspicio che si rinnova in occasione di quest'ultimo ritrovamento,
con l'obiettivo di fare uscire i reperti di Cala Spalmatore, dal
novero di quelli confinati dalla storia in una miriade di piccoli
episodi destinati a rimanere avvolti nel mistero. |
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Chiusura per
disinfestazione |
Novembre
2018 |
Si
comunica che venerdì 21 dicembre i locali della Soprintendenza
del Mare rimarranno chiusi per disinfestazione |
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Gela
Project – Underwater Archaeology Research |
Novembre
2018 |
Alla
presenza dell’assessore dei Beni culturali e dell’Identità
siciliana Sebastiano Tusa, del soprintendente del mare Adriana
Fresina, del direttore del Museo di Gela Ennio Turco e del comandante
della Guardia Costiera di Gela Cosimo Roberto, hanno preso il
via i lavori del progetto “Gela Project – Underwater
Archaeology Research”. Si tratta di un partenariato d’eccezione
che si basa sulla sinergia di un’équipe dalle comprovate
competenze scientifiche, accademiche e tecnologiche come l’Unité
d’Archéologie Classique dell’Università
di Ginevra, la Hublot Explorations e la Soprintendenza del Mare.
“Il progetto – dichiara il soprintendente Adriana
Fresina, è rivolto in una prima fase allo studio e alla
documentazione grafica e fotografica del sito subacqueo di contrada
Bulala di Gela, utilizzando nuove ed avanzate apparecchiature
concepite e realizzate dagli ingegneri del laboratorio di ricerca
e sviluppo della Hublot Explorations diretto da Mathias Buttet.
L’operazione avviata a Gela – aggiunge il Soprintendente
- realizzata a seguito di un’intesa siglata lo scorso anno
dalla Soprintendenza del Mare, proseguirà con un secondo
step nel prossimo mese di maggio. Quello di Gela è un areale
particolarmente ricco di testimonianze – conclude il Soprintendente
– e ha restituito relitti e numerosi reperti di straordinaria
importanza per la storia dell’antica colonia rodio-cretese
fondata agli inizi del VII secolo a.C.”. La Hublot, azienda
svizzera che produce orologi di lusso e l’Università
di Ginevra, coordinati dalla Soprintendenza del Mare della Regione
Siciliana, stanno testando quindi nei fondali di Gela un mini
robot appositamente costruito per la ricerca di reperti archeologici
sommersi. Una sofisticata apparecchiatura che per le sue dimensioni,
risulta molto versatile e efficace nei fondali a bassa visibilità,
rivelandosi utilissimo proprio nei fondali gelesi. Dotato di telecamere
ad alta risoluzione, presenta sensori capaci di rilevare in acqua
la presenza di metalli. Nei fondali di Bulala, l’azienda
svizzera con la sua equipe di tecnici e il gruppo di studiosi
guidati da Lorenz Baumer e Alessia Mistretta dell’Università
di Ginevra, realizzeranno una mappatura dei fondali nel corso
di una campagna finanziata dalla stessa Hublot che nel recente
passato ha investito in ricerche e recuperi archeologici nei mari
della Grecia. «Fui invitato ad una conferenza a Ginevra
e parlai dei grandi tesori che il mare di Gela restituiva e che
ancora custodisce – dichiara l’assessore Tusa. Il
gruppo Hublot doveva testare il nuovo robot e li ho convinti a
farlo in Sicilia in un mare come quello gelese dove tanti reperti
tra elmi e lingotti sono di metallo. I fondali gelesi, per le
loro caratteristiche, non si prestano a ospitare musei sottomarini:
i reperti vanno studiati, recuperati e musealizzati e per farlo
è necessario che in Sicilia intervengano i privati».
L’assessore dei Beni cuturali Tusa ha lanciato un progetto
che gli è caro. «In Sicilia non abbiamo un laboratorio
di restauro del legno bagnato e dei reperti provenienti dai dondali
marini. Siamo costretti a mandarli fuori in Italia o all’estero
con costi esorbitanti che non ci possiamo più permettere.
Potrebbe anche essere realizzato a Gela, nei cui fondali ci sono
ancora tre relitti da recuperare e che proprio per le caratteristiche
e la sua posizione è un grande giacimento culturale ancora
inesplorato». |
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Esplorato
un nuovo sito subacqueo a Lampedusa. |
Ottobre
2018 |
Nel corso di una campagna di immersioni subacquee nel Canale di
Sicilia, un team composto dai centri subacquei Blue Dolphins di
Lampedusa ed Ecosfera di Messina, si è imbattuto nel fortuito
rinvenimento di un relitto d'interesse culturale, che da indagini
preliminari effettuate, non sembrerebbe essere stato esplorato
in precedenza. La chiglia e le ordinate in ferro del troncone
di prua, unitamente al legno rivestito del fasciame, sembrano
indicare uno scafo moderno a struttura mista legno/metallo (fine
XIX inizio XX sec.). Il rinvenimento di tubi e di un mattone refrattario
inciso con le iniziali B.B. (Bartlett Bros. di Hudson, New York,
che operò nel 1800), farebbe altresì propendere
per la presenza di una propulsione a vapore. Ulteriori elementi
utili alla conferma della predetta ipotesi e all'identificazione
del relitto, potranno essere acquisiti nel corso di successive
prospezioni subacquee sul troncone di poppa. La scoperta è
stata comunicata tempestivamente alla Soprintendenza del Mare.
Non appena saranno effettuati gli ulteriori sopralluoghi e confermato
il dato di posizionamento satellitare, la Soprintendenza del Mare
provvederà a richiedere all'autorità marittima competente
l'emissione dell'apposita ordinanza di regolamentazione dell'accesso
al sito. |
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Recuperato
il rostro EGADI 18 |
Ottobre
2018 |
IL
MARE DELLE EGADI CONTINUA A RESTITUIRE TESTIMONIANZE STRAORDINARIE.
Eccezionale recupero nell’ambito della campagna di ricerche
archeologiche subacquee nel luogo della Battaglia delle Egadi
del 241 a.C.
Tra i 75 e i 95 metri di profondità, nei fondali a Nord
- Ovest dell’isola di Levanzo, nel corso della campagna
di ricerche effettuata nei mesi di Settembre e Ottobre dalla Soprintendenza
del Mare in collaborazione con i subacquei altofondalisti della
GUE - Global Underwater Explorer e il Reparto Operativo Aeronavale
della Guardia di Finanza, sono state effettuate nuove scoperte
di grande interesse scientifico che arricchiscono le conoscenze
sulla “Battaglia delle Egadi”. Il luogo della battaglia
era stato già identificato negli anni scorsi, ma quest’anno
le ricerche si sono concentrate in un'area ritenuta più
importante per numero di target, individuati durante la campagna
effettuata nella scorsa estate dalla nave oceaonografica della
statunitense RPM Nautical Foundation. La zona individuata infatti
risultava essere molto promettente, visto che evidenziava la presenza
di ben tre rostri. Le attività appena concluse si sono
concentrate sul rilievo, la documentazione e il recupero del rostro
denominato “Egadi 18”.
“La ricerca nei fondali delle Egadi – dichiara l’assessore
dei Beni culturali e dell’Identità siciliana Sebastiano
Tusa – continua con grande successo, dimostrando ancora
una volta la grande ricchezza dei fondali egadini e, in particolare,
presso il luogo dove avvenne la Battaglia delle Egadi nel 241
a.C.. Malgrado ormai il corpus dei materiali rinvenuti sia estremamente
ricco, come dimostra il numero di rostri ed elmi individuati e
recuperati (19 rostri, 22 elmi del tipo montefortino e numerose
anfore), l’originalità di quest’ultimo reperto
è foriera di ulteriori sorprese che la ricerca futura sicuramente
ci offrirà”.
L’eccezionale novità scaturita dai rinvenimenti di
questa campagna di ricerche è costituita proprio dal rostro
Egadi 18, chiaramente romano, e che risulta essere il primo del
suo genere, un unicum nel panorama di tale classe di rostri visto
che presenta una decorazione in rilievo raffigurante una vittoria
alata a tutto tondo.
“E’ un risultato molto importante - dichiara il soprintendente
del mare Adriana Fresina - soprattutto sotto il profilo scientifico,
poiché aggiunge altri reperti con caratteristiche assolutamente
inedite rispetto a quelli già noti e recuperati e che certamente
potranno fornire nuovi dati tipologici, tecnici, epigrafici e
storici. Le indagini subacquee, sono state condotte quest’anno
con nuove tecniche di ricerca in un esempio di giusto equilibrio
fra ricerca strumentale e intervento diretto dell’uomo”.
Queste ultime scoperte si aggiungono alle tante effettuate nel
passato in questo tratto di mare tra Levanzo e Marettimo e che
hanno permesso di localizzare esattamente il sito in cui si combatté
una delle più grandi battaglie navali dell’antichità
per numero di partecipanti, circa 200 mila, tra i Romani, guidati
da Lutazio Catulo, e i Cartaginesi, capeggiati da Annone, e che,
oltre a chiudere a favore dei primi la lunga e lacerante Prima
Guerra Punica, sancì la supremazia di Roma su Cartagine.
Alle operazioni hanno preso parte l’Assessorato dei Beni
culturali della Regione Siciliana, la Soprintendenza del Mare,
la Global Underwater Explorer, il Reparto Operativo Aeronavale
della Guardia di Finanza, l’ex Stabilimento Florio di Favignana,
l’Area Marina Protetta Isole Egadi, il Comune di Favignana
e la RPM Nautical Foundation.
IL TEAM DI RICERCA
GUE - Global Underwater Explorer
Francesco Spaggiari (ITA)
Mario Arena (ITA)
Craig Walker (USA)
Luca Palezza (ITA)
David Lee (KOR)
Marco Colman (ITA)
Chanone Park (KOR)
Roberto Picciol (ITA)
Fabio Portella (ITA)
Jan Medenwaldt (GER)
Jin Hui (CIN)
Federico De Gado (ITA)
Claudio Provenzani (ITA)
Piero Labò (ITA)
Andrea Farnesi (ITA)
Giovanni Polizzi (ITA)
Assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana
Sebastiano Tusa
Roberto La Rocca
Salvo Emma
Soprintendenza del Mare
Adriana Fresina
Ex Stabilimento Florio di Favignana
Luigi Biondo
Giuseppe "Beppe Nue" Giangrasso
Comune di Favignana
Giuseppe Pagoto
Area Marina Protetta Isole Egadi
Crediti fotografici
Craig Walker (GUE)
Claudio Provenzani (GUE)
Luca Palezza (GUE)
Salvo Emma (Assessorato BB CC e IS)
Sponsor tecnici
SUEX - scooter subacquei (ITA)
DAN Europe
CEIA - metal detector (ITA)
NEMO - tools (HK)
HALCYON - attrezzature subacquee (USA)
K01 - attrezzature subacquee (ITA)
KRNICA - Diving Center (HR) |
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Ricerche subacquee
a Licata |
Ottobre
2018 |
Conclusa
la campagna di ricerche del nucleo subacqueo del Gruppo Archeologico
Finziade di Licata, diretto da Maurizio Cantavenera. Quest’anno
le attività del gruppo hanno interessato le acque dell’isolotto
di San Nicola e della Secca di Poliscia a Licata. I reperti individuati
abbracciano un arco cronologico di circa cinque secoli, dal VII
al XII secolo d.C. e con le ultime individuate, sale a nove il
numero delle ancore bizantine scoperte in questi fondali. La campagna
di ricerche subacquee è stata realizzata grazie al lavoro
svolto dal nucleo sommozzatori Finziade, coordinato dall’archeologo
Fabio Amato, supervisionato e diretto dalla Soprintendenza del
Mare e finanziato dalla ditta Cuttita Srl. Una scoperta importante
che aggiunge altri reperti, alle evidenze archeologiche recuperate
proprio in quel tratto di mare con le ricerche svolte a partire
dagli anni ’80, dall’allora competente Soprintendenza
ai Beni culturali di Agrigento, Le nuove testimonianze archeologiche
rappresentano un’ulteriore conferma della frequentazione
dell’isola di San Nicola, relativa sia alla sua funzione
di refugium, sia a quella più strettamente religiosa, determinata
dall’impianto ecclesiastico individuato sulla sommità
dello scoglio. Parallelamente a questi nuovi dati archeologici,
emergono ulteriori tracce, individuate sulla parte rocciosa di
San Nicola: si tratta di due croci, una a rilievo la seconda incisa
proprio sulle scoscese pareti rocciose dell’isola. Elementi
che confermano la teoria che vuole la presenza di un piccolo insediamento
di culto cristiano sull’avamposto insulare. La stagione
di lavori del Gruppo Archeologico Finiziade ha visto anche lo
svolgimento di un corso di archeologia subacquea promosso in collaborazione
con il G.A. di Siracusa e la Soprintendenza del Mare. Il corso
ha avuto come sede di esercitazione pratica lo specchio di mare
antistante la spiaggia della Poliscia, già luogo di frequentazione
marinaresca molto antica, nonché sede di un importante
tesmophorion d’epoca classica e di una necropoli a ridosso
della costa. È continuato un meticoloso lavoro di documentazione
delle evidenze archeologiche scoperte negli anni scorsi, che si
è concluso con il recupero di diversi frammenti di anfora
(orli, anse, colli e puntali) ascrivibili ad un range cronologico
che va dal periodo greco classico fino al tardo antico. Individuate
anche presenze lignee che saranno desalinizzate e successivamente
verificate nelle prossime settimane dalla Soprintendenza del Mare,
per accertare se si tratta dei resti di una imbarcazione lignea
naufragata nei pressi della Secca. Un’occasione importante
per far conoscere l’importanza sia del territorio e delle
sue potenzialità archeologiche, per educare al concetto
di mare come bene collettivo e alla tutela dell’ecosistema
marino. Hanno partecipato al corso Federico Fazio, Fabio Amato,
Michele Ruggieri, Giovanni Morreale, Andrea Cannizzaro, Angelo
Tidona, Calogero Bontà e Daniela Miceli. |
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I cunti del
mare |
Ottobre
2018 |
I
cunti del mare
Storie di pescatori siciliani
Con questo lavoro il cuntista Alessio Di Modica, attraverso l’arte
affabulatoria del cunto siciliano, recupera e rende contemporanee
il patrimonio orale dei pescatori della costa Est della Sicilia.
Per anni il narratore ha ascoltato le loro storie, le loro leggende,
i loro vissuti più profondi, i loro segreti, e ha vissuto
attraverso la memoria la scomparsa del loro mestiere e del loro
mare che era ricco, grande e pieno di pesci tanto ricco che “Mancu
un diu grecu so puteva permettere”, troppo diverso da quello
di ora. Le parole di questo racconto sono onde che si increspano,
s’alzano e si infrangono. Il cunto con il suo suono, il
suo ritmo e il suo respiro, richiama il suono del mare e consegna
alla memoria un mondo che non c’è più e i
cui ultimi testimoni sono sempre di meno.
Mercoledì 24 ottobre 2018 - ore 17
Via dell'Arsenale, 144 - Palermo
ingresso libero |
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Relitto a Torre
del Lauro - Caronia |
Ottobre
2018 |
A
quasi un mese dall'inizio dell'operazione Husky e dopo essere
entrati a Palermo il 22 luglio 1943, gli americani tentarono uno
sbarco dietro le linee nemiche in direzione di Messina: secondo
i piani, la forza anfibia sarebbe dovuta atterrare vicino Terranova
ed attaccare l'entroterra per tagliare la strada costiera ed intrappolare
i difensori dell'Asse, tenendo la cresta di San Fratello. Alle
prime ore dell'alba dell'8 agosto 1943, una piccola forza navale
di sedici mezzi anfibi Dukws e mezzi da sbarco LCVP, caricati
sui ponti di due navi da sbarco LST, condusse sulle spiagge le
truppe delle compagnie F e G, 30th Infantry. Considerato il dirompente
successo dell'operazione, che consentì alle truppe alleate
di avanzare di 12 miglia in un sol colpo, si preparò un'altra
azione anfibia per il giorno successivo, ma l'ambizione del Generale
Patton, di precedere l'arrivo degli Inglesi su Messina, fu momentaneamente
frustrata dall'attacco di tre caccia tedeschi Focke Wulf 190 alla
LST 318, che gravemente danneggiata fu abbandonata alla deriva
ed affondò: l'azione di disturbo ritardò di oltre
48 ore le operazioni di sbarco a Brolo.
La LST 318 giace a circa 250 metri dalla riva in località
“Torre del Lauro” e 500 metri dallo “scoglio
di San Biagio”, nel territorio del Comune di Caronia (ME):
solo pochi anni addietro era visibile la sentina e parte della
struttura sovrastante ad una profondità di circa 10 metri,
ma il continuo insabbiamento, che ha ridotto il fondale a meno
di 4 metri, ha ridimensionato la parte visibile del relitto. L'individuazione
della nave ed il relativo posizionamento, si deve al subacqueo
Carmelo La Monica, che con il supporto logistico della Guardia
Costiera di S.Agata di Militello, ha condotto sul sito il personale
della Soprintendenza del Mare e del Nucleo Sommozzatori della
Guardia Costiera di Messina.
La Soprintendenza del Mare ha richiesto all'autorità marittima
competente, l'emissione di un'ordinanza di regolamentazione dell'accesso
all'area, al fine di preservare la testimonianza e custodire la
memoria dell'evento. |
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Conferenza
a Ravenna |
Ottobre
2018 |
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Claudio Mocchegiani
Carpano |
Ottobre
2018 |
Non è facile per chi
ha condiviso speranze, segmenti importanti della propria vita,
aspirazioni, gioie e delusioni, ma soprattutto tanti momenti
di felice convivenza di esperienze formative e importanti, meditare
sulla scomparsa dell’amico di una vita. Claudio è
stata una presenza costante nelle nostre vite di appassionati
del mare e di idealisti e visionari costruttori di progetti
ad esso legati. Una presenza discreta ma fortemente coinvolgente
che, con la sua pacata, colta e fine ironia riusciva a condizionare
spesso le decisioni di tanti di noi spesso animati dal furore
del fare senza la concretezza della realtà. Era un uomo
pratico e disilluso, ma al contempo vivace e propositivo. Capace
di essere leader senza farlo pesare. Era forte nel difendere
il suo punto di vista, ma aperto al dialogo e ad accettare consigli
e indicazioni. Personalmente non posso non ammettere che fu,
in una fase importante della mia vita e della mia carriera,
un modello da seguire e lo seguii, anche se poi la mia strada
prese sentieri diversi. Tuttavia i suoi consigli e la sua grande
esperienza di archeologo, di uomo di mare e di funzionario pubblico
mi hanno accompagnato fino alla fine dei suoi giorni. L’equilibrio
che contraddistingueva tutte le sue scelte è stato fondamentale
per tante avventure nelle quali ci siamo trovati coinvolti.
I ricordi si affastellano infiniti e su tutti campeggia la sua
immagine gioiosa e la sua sottile ironia che aveva un commento
pungente ma bonario per tutti riuscendo ad allietare anche i
momenti più complessi e difficili della vita. Dal punto
di vista professionale non possiamo non riconoscere in Claudio
un apripista che, nel solco della strada intrapresa da Antonino
Lamboglia, fece diventare l’archeologia subacquea una
pratica diffusa al livello nazionale ed internazionale intessendo
una capillare rete di collaborazioni che ha permesso al nostro
Paese di mantenere un ruolo di primo piano nel mondo dell’archeologia
subacquea internazionale. Dobbiamo molto a Lui per aver difeso
la dignità della nostra disciplina nelle istituzioni
e nel mondo universitario. Dobbiamo molto a Lui per averci insegnato
che esistono l’archeologia lacustre e fluviale. Personalmente
devo a lui l’esempio che mi ha consentito di continuare
idealmente la sua opera di sensibilizzazione delle istituzioni
permettendomi il palinsesto della sua opera nel panorama siciliano
facendo tesoro della sua preziosa esperienza. Un grande studioso
che ci ha lasciato pregevoli interpretazioni di manufatti e
contesti terrestri, marini, fluviali e lacustri che hanno contributo
a rinnovare e rendere moderna la gloriosa tradizione della scuola
italiana degli studi sulla topografia antica da cui Lui proveniva.
Un grande integerrimo funzionario dello Stato che ne ha sempre
servito con passione e dedizione le regole e le direttive a
volte anche sacrificando se stesso e la sua grande professionalità.
Infine un grande amico compagno di tante esperienze, di tanti
momenti allegri e di tante imprese scientifiche alle quali ha
sempre offerto un contributo determinante.
Sebastiano Tusa, Assessore dei
Beni culturali e dell'Identità siciliana
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Ritrovamenti
subacquei a Sciacca |
Settembre
2018 |
A
seguito della segnalazione di Vincenzo Bono, la Soprintendenza
del Mare ha effettuato un sopralluogo a Sciacca in località
“San Giorgio”, e in corrispondenza di una secca affiorante
a circa 200 metri dalla riva, su un fondale a circa 3 metri di
profondità, è stata verificata la presenza di resti
attribuibili ad un relitto. La prospezione subacquea ha portato
al recupero di alcuni frammenti di anfore da trasporto che sono
stati consegnati al Museo del Mare di Sciacca. Per tutelare il
sito, è stata richiesta l'emissione di un'ordinanza di
regolamentazione da parte della competente Autorità marittima. |
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Mostra - Installazione |
Settembre
2018 |
Mostra
- Installazione
PLASTICA
Il riciclo, le forme, il colore
Mercoledì 3 ottobre 2018 ore 16.00
Via dell'Arsenale, 144 - Palermo |
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Chiusura per
disinfestazione |
Luglio
2018 |
Si
comunica che venerdì 27 luglio le tre sedi della Soprintendenza
del Mare (Palazzetto Mirto, Istituto Roosevelt e Arsenale della
Marina Regia) rimarranno chiuse per disinfestazione dei locali. |
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Il nuovo Soprintendente
del Mare |
Luglio
2018 |
Adriana
Fresina è il nuovo Soprintendente del Mare. Archeologa
e già Dirigente dell'Unita' operativa ricerca e tutela
dei beni archeologici antichi e moderni, paesaggistici e demoetnoantropologici
inerenti il mare, subentra a Sebastiano Tusa, nominato Assessore
dei Beni culturali e dell'Identita' siciliana. |
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Recuperato
un ceppo d'ancora a Lipari |
Luglio
2018 |
Nell’ambito
delle ricerche e della mappatura che la Soprintendenza del Mare
sta effettuando nei fondali della secca di Capistello a Lipari,
con la collaborazione dei subacquei della Global Underwater Explorer,
si sono svolte le operazioni di recupero di un ceppo di ancora
romana.
Nella sezione EVENTI foto e video delle operazioni
di recupero.
clicca sull'immagine per la sezione
EVENTI |
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Ritrovato relitto
bizantino a Portulisse RG |
Luglio
2018 |
Ritrovato al largo di Ispica (RG) in zona Porto Ulisse, un relitto
del VI sec. d.C. A soli due metri di profondità, Antonio
Giunta, segnalatore della Soprintendenza del Mare, ha individuato
una porzione di legno affiorante lunga circa 6 metri. Il relitto,
prontamente segnalato, è stato verificato dai subacquei
della Soprintendenza del Mare che hanno effettuato i rilievi e
la documentazione. La scoperta è stata presentata nel corso
di una conferenza stampa questa mattina presso il comando provinciale
della Guardia di Finanza di Ragusa alla presenza dell'Assessore
dei Beni culturali Sebastiano Tusa, del Comandante provinciale
della Guardia di Finanza, Claudio Solombrino, del Soprintendente
di Ragusa Calogero Rizzuto e Fabrizio Sgroi, archeologo della
Soprintendenza del Mare. L'ipotesi formulata nelle prime ore è
quella di una imbarcazione di epoca bizantina naufragata in prossimità
della costa e che presenta un carico di anfore frammentate sparse
su un ampio areale sabbioso. Sono state già programmate
le operazioni di indagine che prossimamente verranno avviate in
collaborazione con il nucleo sommozzatori della Guardia di Finanza.
"Si tratta di una scoperta di grande valore - dichiara l'Assessore
dei Beni culturali Tusa - che si aggiunge alle numerose effettuate
in questi anni nei fondali Siciliani. Scoperta che contribuisce
ad arricchire uno dei momenti piu felici della storia dell'Isola:
quello bizantino". Nel periodo bizantino giustinianeo, frequenti
e intensi erano i contatti con l'Asia minore ed in particolare
con Costantinopoli. Notevole infatti era l'attivismo delle diocesi
vescovili che diventano centri di aggregazione sociale ma anche
economico, oltre che religiose. In questo contesto lo scavo del
relitto potrebbe aprire nuovi orizzonti per la comprensione dei
rapporti commerciali tra oriente e occidente. Tutto cio si inquadra
in una presenza bizantina nella Sicilia sud orientale già
nota con la ricchezza monumentale di Siracusa e attraverso i numerosi
rinvenimenti subacquei tra cui spicca il relitto di Marzameni,
attualmente in fase di scavo da parte di una missione congiunta
italo statunitense (Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana,
Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e Università
di Stanford). Grazie ad un accordo in via di formalizzazione,
il relitto sarà oggetto di indagine e studio nei prossimi
mesi da parte del Dott. Massimo Capulli in virtù di una
convenzione con l'Università di Udine. Il relitto si aggiunge
a un importante ritrovamento effettuato negli anni '60 a Pantano
Longarini, vicino Siracusa: un'altra nave bizantina recuperata
in seguito a scavi subacquei effettuati dall'allora Soprintendenza
archeologica di Siracusa in collaborazione con una missione americana
diretta dal noto archeologo Peter Trockmorton. Il relitto allora
recuperato, è purtroppo ancora in fase di trattamento e
dopo tanti anni si spera di concludere le fasi di restauro per
restituire alla pubblica fruizione una preziosa testimonianza
del passato. |
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Recuperata
ancora a Giardini Naxos |
Giugno
2018 |
A
seguito di una segnalazione effettuata da Alessandro Lentini,
titolare del Diving "Divesicily", il 7 giugno, all'interno
del porticciolo "Saja" nella baia di Giardini Naxos,
ad una profondità di 8 metri, è stato recuperato
un ceppo d'ancora in piombo a rischio di depredazione. L'operazione
è stata condotta dal Nucleo carabinieri Subacquei di Messina
con la supervisione e la direzione scientifica della Soprintendenza
del Mare. Il ceppo plumbeo, di tipo fisso, è riconducibile
alla tipologia di ancora romana ed è stato consegnato al
Parco Archeologico di Giardini Naxos. |
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Campagna di
scavo a Marzamemi |
Giugno
2018 |
Alla
presenza del Dirigente della Soprintendenza del Mare Adriana Fresina
e del Direttore del Maritime Archaeology Lab dell’Università
di Stanford (USA) Justin Leidweinger, hanno preso il via il 18
Giugno 2018 i lavori della VI campagna di scavo archeologico subacqueo
del relitto della chiesa bizantina di Marzamemi. Lo scavo di questo
relitto, avviato dalla Soprintendenza del Mare nel 2013 in collaborazione
con l’Università di Stanford, l’Università
Suor Orsola Benincasa di Napoli e il Diving Center El Cachalote
di Marzamemi, si concluderà il 4 Agosto; fino ad oggi ha
permesso di riportare alla luce numerosi reperti archeologici,
in particolar modo elementi architettonici in marmo tra i quali
spiccano quelli in "Lapis atracius" oggi conosciuto
come marmo della Tessaglia e riconducibili ad una chiesa cristiana
di epoca bizantina. L'immagine può contenere: 21 persone,
persone che sorridono, persone in piedi e spazio all'aperto |
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We lost the
sea |
Giugno
2018 |
WE
LOST THE SEA
Una grande installazione ambientale di Federica Di Carlo che mette
in scena il respiro della terra attraverso i suoi elementi fondamentali:
mare, luce e atmosfera. Un’opera immersivo-percettiva che
attraverso un gioco di equilibri sottili e ammalianti, invita
a una riflessione sulla situazione climatica attuale. L’installazione,
ospitata dalla Soprintendenza del Mare all’Arsenale della
Marina Regia di Palermo, è curata da Simona Brunetti e
promossa dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana
e dalla Fondazione Mondo Digitale, prodotta da Snaporazverein
con il patrocinio di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018.
Inaugurazione lunedì 18 giugno, ore 18.00 Via dell’Arsenale
144 – Palermo
La mostra rimarrà aperta dal 18 giugno al 15 settembre
Ingresso gratuito
possono entrare solo 15 persone alla volta
i minorenni devono essere accompagnati
Orari apertura mostra
Lunedì 18 giugno dalle 10:00/ 21:00
Dal 19 giugno 2018:
lunedì, martedì, giovedì 8:00/17:00
mercoledì 8:00/18:30
venerdì 8:00/15:00 |
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Corso archeologia
subacquea |
Giugno
2018 |
Gruppi
archeologici d'Italia - GANS di Siracusa organizzano il I Corso
introduttivo in Archeologia subacquea.
Ognina CT Giugno 2018.
Per info:
teresasaitta.archeo@gmail.com
archeosubsicilia@gmail.com |
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Corso archeologia
subacquea |
Maggio
2018 |
II
Corso in archeologia subacquea
organizzato dai Gruppi Archeologici d'Italia sedi di Siracusa e
Licata
Il corso si svolgerà a Palermo e Licata
per info e iscrizioni rivolgersi a:
Federico Fazio
archeosubsicilia@gmail.com
Fabio Amato
amato.f@gmail.com |
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Ricerche per
mare |
Maggio
2018 |
Ricerche
per mare - La cultura afferente al mare
a cura di Alessandra De Caro e Sebastiano Tusa
Il volume offre un’ampia panoramica delle vicende storiche
legate ad alcune scoperte effettuate nel corso degli ultimi anni
come quella inerente la Battaglia di Avola. O come lo studio sulle
credenze, i miti e la religiosità connessa con il mare.
Un approccio interdisciplinare dove le notizie di archivio aiutano
a comprendere le tracce trovate in mare e viceversa.
Presentazione del volume all'Arsenale della Marina Regia
Via dell'Arsenale 144 - Palermo
30 maggio 2018 - ore 16.30 |
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La
Battaglia delle Egadi |
Aprile
2018 |
Le
ricerche della Soprintendenza del Mare: la Battaglia delle Egadi
Sebastiano Tusa, Assessore dei Beni culturali e dell’Identità
siciliana
La Battaglia delle Egadi ritrovata
Francesca Oliveri, Soprintendenza del Mare
Minima Aegatium. Considerazioni iconografiche, epigrafiche, etc.
Roberto La Rocca, Soprintendenza del Mare
La battaglia delle Egadi: aspetti tecnici e metodologici delle
ricerche
Cecilia Buccellato, Assessorato dei Beni culturali e dell’Identità
siciliana
La manifattura dei rostri delle Egadi
Stefano Zangara, Dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità
siciliana
La Prima Guerra Punica: la supremazia militare e commerciale romana
nel Mediterraneo attraverso le nuove sperimentazioni applicate
alle ricerche marine
coordinano Alessandra De Caro e Alfonso Lo Cascio, Soprintendenza
del Mare
Venerdì 4 maggio 2018 - ore 16.00
Arsenale della Marina Regia
Via dell'Arsenale - Palermo |
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Ulisse Il piacere
della scoperta |
Aprile
2018 |
La
puntata di Ulisse andata in onda Sabato 21 aprile con un servizio
sulle attività della Soprintendenza del Mare.
clicca sull'immagine per vedere il servizio |
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Vinitaly 2018 |
Aprile
2018 |
L'Assessore
dei Beni culturali e dell'Identità siciliana Sebastiano
Tusa allo stand della Soprintendenza del Mare allestito all'interno
del padiglione 2 di Vinitaly 2018.La
La Soprintendenza del Mare ha realizzato all'interno del padiglione
2 Sicilia una mostra di anfore di varie epoche per testimoniare
non solo l'antica vocazione della produzione del vino, ma anche
la centralità geografica. L'esposizione presenta la ricostruzione
di una parte dello scafo in legno di una imbarcazione antica dove
sono collocate alcune delle anfore delle più note tipologie
adibite al trasporto del vino, restituite dai fondali siciliani.
Inoltre, all'interno dello stand vengono proiettati filmati relativi
alle scoperte archeologiche degli ultimi anni e agli itinerari
turistici subacquei. Una brochure illustartiva e gadget promozionali
sono stati appositamente realizzati per l'evento. |
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Tusa nominato
Assessore ai Beni culturali |
Aprile
2018 |
Sebastiano
Tusa è stato nominato Assessore regionale dei Beni culturali
e dell'Identità siciliana. La Soprintendenza del Mare augura
al neo Assessore buon lavoro |
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Ulisse RAI3 |
Aprile
2018 |
Si
sono concluse domenica 8 aprile le riprese per un servizio sulle
attività della Soprintendenza del Mare che verrà
trasmesso all’interno del programma di Alberto Angela “Ulisse
– Il piacere della scoperta”.
La troupe, diretta dalla regista Fiorella Ravera, ha effettuato
le riprese presso la sede della Soprintendenza del Mare e durante
una operazione in mare effettuata in collaborazione con il Reparto
Operativo AeroNavale della Guardia di Finanza comandato dal Colonnello
Alessandro Carrozzo. La puntata, dal titolo “Sfida agli
abissi”, andrà in onda su RAI3 sabato 21 aprile alle
21.15 |
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Museo del Mare
di Sciacca |
Aprile
2018 |
E’
stata inaugurata sabato 7 aprile 2018 la mostra "La Battaglia
delle Egadi - 241 a.C." a cura di Michele Benfari.
L’inaugurazione della mostra è stata preceduta da
un convegno organizzato dal Museo del Mare di Sciacca e dalla
Soprintendenza del Mare in collaborazione con il Comune di Sciacca
e l'associazione "Amici del museo del mare Vincenzo Tusa".
Dettagli e immagini nella sezione
EVENTI |
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L’eredità
archeologica del fiume Platani |
Aprile
2018 |
Si
è tenuto il 7 aprile 2018, il convegno organizzato dal
Rotary Club di Ribera dal titolo “L’eredità
archeologica del fiume Platani: una risorsa per le future generazioni
“. L’evento si è svolto nella sala convegni
“Emanuela e Giovanni Ragusa” del palazzo municipale
di Ribera. Sono intervenuti Sebastiano Tusa, Soprintendente del
Mare della Regione Siciliana e Calogero Ferlisi, Presidente del
TAR Sicilia. |
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Vinitaly 2018 |
Aprile
2018 |
La
Sicilia al Vinitaly di Verona dal 15 al 18 aprile con 144 aziende
e uno spazio espositivo di circa 3000 metri quadri all'interno
del quale è previsto il Palcoscenico Sicilia, un'area business
dedicata agli incontri con buyer e giornalisti provenienti da
tutto il mondo oltre che alle attività di degustazione
affidata a critici di fama internazionale. Protagoniste le associazioni
di produttori vitivinicoli e i consorzi di tutela, che hanno concordato
la loro presenza direttamente con l'Ente Fiera di Verona: la Providi
e la Vitesi presenti con 59 aziende, Assovini con 42 aziende e
il Consorzio Etna Doc presente con 43 aziende. L'assessorato alle
Risorse agricole partecipa all'allestimento esterno del padiglione
2 e del Palcoscenico Sicilia. Presente anche uno spazio "Sol"
dedicato alle aziende siciliane dell'olio. Per l'Assessore all’Agricoltura
della Regione Siciliana Edy Bandiera "il made in Sicily si
conferma sempre di più un brand vincente sui mercati internazionali.
Puntiamo su organizzazione, aggregazione e qualità per
accrescere l'export e conquistare nuovi mercati". Negli ultimi
anni la produzione dei vini DOC è aumentata in maniera
consistente, così come il quantitativo di prodotto confezionato,
DOC e IGT; si è passati dai quasi 130 mila ettolitri certificati
a DOC nel 2012 ai circa 483 mila hl certificati nel 2017 e, sempre
nel 2017, si sono confezionati circa 1.700.000 hl, equivalenti
a 226 milioni di bottiglie. "La partecipazione della
Sicilia al Vinitaly quest'anno si arricchisce con la presenza
degli Assessorati al Turismo, Sport e Spettacolo e dei Beni Culturali
con la Soprintendenza del Mare", ha aggiunto l'assessore
regionale all'Agricoltura, nel corso della conferenza stampa di
presentazione della partecipazione siciliana alla fiera di Verona.
Nel dettaglio, l'Assessorato al Turismo vanterà una duplice
postazione, all'interno del padiglione Sicilia con un info point
dedicato alla promozione e valorizzazione delle iniziative e dei
territori di richiamo turistico, e nella città di Verona
(in piazza dell'Arsenale) con l'evento Vinitaly and the City nell'ambito
del quale le varie regioni italiane possono promuovere le proprie
eccellenze territoriali turistiche e culturali nelle più
belle piazze di Verona. La Soprintendenza del Mare realizzerà
all'interno del padiglione 2 Sicilia una mostra di anfore di varie
epoche per testimoniare non solo l'antica vocazione della produzione
del vino, ma anche la centralità geografica. L'esposizione
prevede la ricostruzione di una parte dello scafo in legno di
una imbarcazione antica dove verranno collocate alcune delle anfore
delle più note tipologie adibite al trasporto del vino,
restituite dai fondali siciliani. Inoltre verranno proiettati
filmati relativi alle scoperte archeologiche degli ultimi anni
e agli itinerari turistici subacquei. |
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Presentazione
libro |
Aprile
2018 |
Nell’ambito dell’iniziativa 30 Libri in 30 Giorni
promossa da BCSicilia, venerdì 6 Aprile 2018 alle ore 10,00
presso la Sala Conferenze Parco della Valle dei Templi di Agrigento,
presentazione del libro: I popoli del Grande Verde di Sebastiano
Tusa.
Introduzione:
Giuseppe Parello, Direttore Parco Valle dei Templi
Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia
Presentazione: Alessandra De Caro, Dirigente Soprintendenza del
Mare
Nuccia Gullì, Archeologa, Soprintendenza BB.CC. - AG
Sarà presente l’autore |
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Tavola rotonda |
Aprile
2018 |
La
conservazione delle tartarughe marine in Sicilia: il progetto
Life Euroturtles e i dati del primo anno di attività
Ore 15: Saluti delle autorità
- Salvatore Cordaro - Assessore all’Ambiente - Regione Siciliana
- Sergio Marino - Assessore all’Ambiente - Comune Palermo
- Gianluca Sarà - Docente Università Palermo
Ore 15.30: Introduzione ai lavori e presentazione progetto Life
Euroturtles
- Sebastiano Tusa - Soprintendente del Mare - Regione Siciliana
- Alessandra De Caro - Soprintendenza del Mare - Regione Siciliana
- Franco Andaloro - Delegato WWF Italia per la Sicilia
- Luigi Agresti - Coordinatore campagna mare WWF Italia
Ore 16.15: Tavola rotonda
- Dario Cartabellotta - Dirigente Generale Dipartimento della
Pesca Mediterranea - Regione Siciliana
- Fabio Badalamenti - Dirigente di ricerca IAMC CNR
- Salvatrice Vizzini - Docente DiSTeM - Università Palermo
- Mauro Sinopoli - Ricercatore ISPRA
- Santo Caracappa - Direttore sanitario Istituto Zooprofilattico
Sperimentale della Sicilia
- Mario Candore - Dirigente Generale Dipartimento dello sviluppo
rurale e territoriale – Regione Siciliana
- Giuseppe Maurici - Dirigente Ufficio gestione e attuazione del
territorio – Regione Siciliana
- Giuseppe Mistretta - Amministratore delegato Gesap
- Gianfranco Zanna - Presidente Legambiente Sicilia
- Mariella Gattuso - Associazione Marevivo Sicilia
6 aprile 2018 - Arsenale della Marina Regia - Via dell'Arsenale,
142 - Palermo
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Turismo azzurro |
Aprile
2018 |
Nuove
forme di reddito a favore della pesca siciliana dal Registro identitario
a Sicilia Seafood
Travelexpo - Borsa globale dei turismi
Terrasini (PA)
6/8 aprile 2018
clicca sulla locandina per scaricare il programma
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Francesco
Marraffa |
Aprile
2018 |
E’
scomparso all’età di 62 anni Francesco Marraffa,
subacqueo di Levanzo e storico collaboratore della Soprintendenza
del Mare. Tutta la Soprintendenza lo ricorda con affetto e si
stringe attorno alle figlie Chiara e Carlotta.
Un ricordo di Francesco attraverso le parole del Soprintendente
Sebastiano Tusa.
Il sole era già nei pressi della linea d’orizzonte
e i comandanti delle tre motovedette della Guardia di Finanza
con le quali avevano fatto una delle spedizioni più avventurose
della mia carriera, si stavano preparando per salpare e rientrare
a Cagliari e Palermo. Eravamo nei pressi di uno degli scogli più
affioranti del temibile Banco Skerki dove avevamo ispezionato
i resti della fregata francese Athenienne. I motori rombavano,
ma facendo un rapido appello della mia squadra mi accorsi che
mancava Francesco - Francesco Marraffa. Lo avevamo imbarcato nella
notte precedente a Levanzo perché, avendo saputo che andavamo
allo Skerki, aveva insistito per aggregarsi al nostro gruppo.
Dov’era Francesco? In nessuna delle tre unità navali
si riusciva a trovare. Si era perso in mare! Urlai al Comandante
Spampinato che dirigeva le operazioni, di mettere subito un gommone
a mare per cercarlo. La corrente montava e le tenebre iniziavano
a calare. Girammo a lungo senza esito. L’oscurità
avanzava e le speranze di trovarlo si affievolivano. Insistetti
nel continuare le ricerche e dopo oltre un’ora vedemmo delle
braccia che si agitavano comparendo e scomparendo fra le onde:
era Francesco. Appena lo issammo a bordo lo abbracciai con forza
e mi misi a piangere scaricando le mie tensioni. Capii allora
chi fosse quel piccolo subacqueo che avevo conosciuto qualche
decennio prima a Levanzo intrecciando subito un’amicizia
che è durata fino ad oggi quando un atroce destino lo ha
strappato dalla vita. Non ci riuscirono le onde e la terribile
corrente dello Skerki nè le tante immersioni che spesso
faceva con quel coraggio insito nella sua natura che spesso lo
portava a sfidare il mare con la naturale incoscienza di chi è
sicuro di se, ma con quell’enorme bagaglio di esperienza
che lo faceva sempre riemergere. Amava e sfruttava il mare con
quella spontaneità tipica di chi vive nel mare e del mare.
A volte mi arrabbiavo per le sue frequenti intemperanze e per
quella innata incapacità a uniformarsi alle regole, ma
gli volevo un gran bene perché la sua solare spontaneità
e ingenuità lo rendeva un personaggio reale e fortemente
umano. Mi rimane il ricordo d’innumerevoli immersioni tra
le anfore di Cala Minnola dove ogni volta aveva qualcosa di nuovo
da mostrarmi, o le tante ore trascorse a raccontarci le rispettive
storie di mare tra ironia e realtà. Un amico di mare cui
non potevi non voler bene per la sua proverbiale bontà
e disponibilità. Grazie Francesco per avermi fatto vivere
il mare attraverso la tua spontaneità. |
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Campi scuola
di archeologia subacquea |
Marzo
2018 |
Progetto
AKIS – Campi scuola di archeologia subacquea
Aci Castello (CT) dal 2 al 16 settembre 2018
Sotto la direzione scientifica della Soprintendenza del Mare,
quest’anno si terrà la seconda campagna di ricerche
sistematiche subacquee nel comune di Aci Castello (CT). Scopo
del progetto è la mappatura di tutti gli elementi archeologici
compresi tra la costa e la batimetria -25 m in modo tale da poter
permettere di identificare le zone di rada e i probabili punti
di approdo legati ai centri abitati lungo la costa. Il campo scuola
è rivolto a archeologi professionisti, studenti e appassionati
che vogliono avvicinarsi al mondo dell’archeologia subacquea.
Il lavoro sarà articolato in fasi di addestramento teorico
e pratico e in attività di indagine estensiva direttamente
sul campo: in particolare prospezioni sistematiche del fondale
con tecnologie innovative, studio e documentazione fotografica
e digitale dei reperti e elaborazione finale dei dati emersi.
I corsisti saranno divisi in squadre che si alterneranno a terra
e a mare affiancati costantemente da un team di specialisti, in
modo da poter prendere parte a ogni fase del campo e capire le
dinamiche di lavoro di squadra in questo ambito. Uno degli obiettivi
del progetto è, oltre alla finalità scientifica
e didattica, formare nuovi professionisti del settore, in modo
da poter in futuro organizzare, in aggiunta ai corsi base, sessioni
specifiche di lavoro con persone già formate professionalmente.
A conclusione del corso sarà fornito a ogni partecipante
il brevetto Archaeology Diver W.A.S.E. e l’attestato di
partecipazione.
Info:
www.archeodive.it
akis@archeodive.it
tel. 3283930070 |
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Gela dal mare
al museo |
Marzo
2018 |
GELA
DAL MARE AL MUSEO
I REPERTI DI CONTRADA BULALA
AL MUSEO ARCHEOLOGICO DI GELA
Martedì 10 aprile alle ore 10.00 nei locali del Museo archeologico
regionale di Gela, verranno presentati i reperti subacquei recuperati
dalla Soprintendenza del Mare nel corso delle campagne di indagine
svolte negli ultimi anni in collaborazione con la Guardia di Finanza
ROAN di Palermo, la Capitaneria di Porto di Gela e il subacqueo
gelese Francesco Cassarino. Tra gli altri, verranno esposti i
due elmi corinzi provenienti dai fondali di contrada Bulala; si
tratta di due oggetti molto simili tra di loro, inquadrabili nella
tipologia dell’elmo diffuso in Grecia tra il 650 e il 450
a.C. Sono costituiti da un’ampia calotta con paranaso rettangolare
allungato e da due ampie paragnatidi. Una fila di piccoli fori
presenti lungo tutto il bordo serviva per il fissaggio di fodere
in cuoio all’interno. Gli elmi possono essere datati nell’arco
del VI sec. a.C. I lingotti, anch’essi in esposizione, facevano
parte di un prezioso carico trasportato da un’antica nave
naufragata a qualche centinaio di metri dalla costa gelese, ad
una profondità di circa cinque metri. I lingotti sono di
un metallo particolare, chiamato “oricalco”. Una lega
di rame e zinco simile al nostro ottone e considerato nell’antichità
un metallo prezioso e al terzo posto per valore commerciale dopo
l'oro e l'argento. La scoperta dei lingotti di oricalco è
tra le più importanti di questi ultimi anni sia perché
costituisce un unicum come ritrovamento sia perché i reperti
finora conosciuti forgiati con questa lega sono molto rari. Fra
i più significativi reperti anche un exaleiptron (cothon)
di importazione corinzia con decorazione geometrica databile dalla
seconda metà alla fine del VI secolo a.C., una macina in
pietra lavica con inserto in legno e un’ancora in piombo
e legno. La mostra sarà inaugurata dal Soprintendente del
Mare Sebastiano Tusa e dal Direttore del Museo di Gela Ennio Turco.
Il restauro di alcuni dei reperti esposti, è stato effettuato
grazie al supporto del Club per l’UNESCO di Gela. |
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art&go
- Presentazione a Milano |
Marzo
2018 |
Una
campagna di crowdfunding per il patrimonio artistico italiano
Presentazione della nuova APP Art&GO
Lunedì 26 marzo, alle ore 11.00 presso l’Acquario
Civico di Milano, People4funds, start up a vocazione sociale,
presenterà la prima applicazione mobile tutta italiana
dedicata al patrimonio artistico nazionale: Art & GO.
ART & GO risponde alle esigenze di coloro che visitano i siti
culturali italiani; la tecnologia al servizio della storia e dell’arte
per conoscere maggiormente lo spazio in cui viviamo e ci muoviamo.
Creata per dispositivi Android e Ios, offre informazioni di base
e schede informative su monumenti, chiese, musei, giardini, parchi
archeologici, itinerari culturali subacquei, giardini storici
e molto altro sullo smartphone/tablet dell’utente. L’applicazione
è parte di un progetto più ampio, parzialmente realizzato
grazie all’aggiudicazione del bando Intraprendo
di Regione Lombardia, progetto che si concluderà nel mese
di settembre 2018 con nuove ed innovative funzioni.
“Essere e fare vocazione sociale, talvolta può apparire
difficile, ma non è così per noi, da sempre convinti
che la ricaduta sociale delle proprie attività è
parte intangibile e fondamentale della propria professionalità
qualunque essa sia”. Il segno della vocazione sociale nella
app è un imprimatur che si concretizza anche in una dichiarata
volontà filantropica: parte del ricavato dell’applicazione
sarà devoluta alla Soprintendenza del Mare della Sicilia,
per il recupero della nave greca di Gela del V sec. a.C., sotto
la guida di Sebastiano Tusa. Al termine della conferenza stampa,
seguirà una breve agorà dal titolo “Nuove
frontiere dell’archeologia moderna”; ospite in rappresentanza
della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana –
Francesco Spaggiari – esploratore subacqueo internazionale.
Tutte le info e i link per scaricare la APP sul sito www.artandgo.it
L’iniziativa rientra nel calendario italiano dell’Anno
europeo dei Beni culturali
http://annoeuropeo2018.beniculturali.it/eventi/art-go/
Si ringrazia il Comune di Milano per il patrocinio concesso alla
giornata di presentazione.
#Europeforculture, #sharingheritage #Patrimonio2018 #artandgo
Per info e accrediti
stampa@people4funds.com
www.peolpe4funds.com
phone 3454094968 |
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La Battaglia
delle Egadi - 241 a.C. |
Marzo
2018 |
Verrà
inaugurata sabato 7 aprile 2018 alle ore 17.00, la mostra/convegno
"La Battaglia delle Egadi - 241 a.C." a cura di Michele
Benfari. L'evento, organizzato dal Museo del Mare di Sciacca e
dalla Soprintendenza del Mare in collaborazione con il Comune
di Sciacca e l'associazione "Amici del museo del mare Vincenzo
Tusa", si terrà presso i locali del Museo del Mare
di Sciacca a Palazzo Fazello.
Saluti:
Francesca Valenti, Sindaco di Sciacca
Luigi Biondo, Direttore del Polo museale di Trapani e Marsala
Anna Maria Parrinello, Direttore del Museo archeologico Lilibeo
di Marsala
Gaspare Falautano, Presidente associazione "Amici del museo
del mare V. Tusa"
Interventi:
Sebastiano Tusa, Soprintendente del Mare
Maria Grazia Griffo, Polo museale di Trapani e Marsala
Franco Andaloro, ISPRA
Sciacca, Palazzo Fazello
Sabato 7 aprile 2018 - ore 17.00
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Un mare di
scienza |
Marzo
2018 |
Incontri
con la scienza, l'arte e l'industria nella città di Archimede
Terzo appuntamento: un mare di scienza.
Relatori:
Sebastiano Tusa - Soprintendente del Mare
Il relitto di Marzamemi e il trasporto della pietra nel Mediterraneo
antico
Patrizia Maiorca - Presidente Area Marina Protetta del Plemmirio
L'Area Marina Protetta del Plemmirio
Mercoledì 14 marzo - ore 17.00
Via S. Lucia alla Badia, 1
Ortigia Siracusa |
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Corso di archeologia
subacquea |
Marzo
2018 |
Si svolgerà dal 25 al
28 aprile 2018, a cura della Divisione per l’Archeologia
Subacquea di Marzamemi il corso di formazione "Metodologie
della ricerca archeologica subacquea" in collaborazione
con la Soprintendenza del Mare. L’obiettivo del corso
è dare la possibilità agli studenti ed ai professionisti
di acquisire la conoscenza di base del settore di ricerca e
le competenze tecniche per potere operare attività di
ricerca archeologica subacquea. Il programma del corso si suddivide
in lezioni teoriche di approccio all’archeologia subacquea,
dimostrazioni teoriche delle metodologie e pratica sul campo
delle tecniche di ricerca archeologica subacquea. Il corso sarà
incentrato sull’acquisizione dei metodi e delle tecniche
applicate alla mappatura, la documentazione e il rilievo tridimensionale
con fotogrammetria dei siti archeologici subacquei. Al termine
del corso verrà rilasciato ad ogni partecipante un attestato
di partecipazione. Il corso è aperto anche a coloro che
non sono in possesso di un brevetto subacqueo, che potrà
essere acquisito nell’ambito del corso. I partecipanti
che intendono conseguire anche il brevetto Open Water I.S.D.A.
dovranno concordare per e-mail le date per le relative lezioni.
Per informazioni (programma del corso, pacchetto partecipazione
e alloggio, brevetto I.S.D.A.) e iscrizioni, contattare:
duas.mz@gmail.com
deadline iscrizioni: 20 aprile 2018
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Corso di archeologia
subacquea |
Marzo
2018 |
WAS
2018 - WATERSCAPE ARCHAEOLOGY IN SICILY
Programma formativo di Archeologia subacquea.
Dal 21 al 27 maggio 2018 a Isola delle Femmine (PA), CMAS CDC
Italia organizza un programma intensivo che prevede un corso archeo
di livello 1 e un corso archeo di livello 2. E' previsto anche
un update che permette il conseguimento del brevetto CMAS Underwater
Cultural Heritage Discovery.
Per info e iscrizioni:
giovibucci@yahoo.it |
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14
relitti della II guerra mondiale in Libia e Tunisia |
Marzo
2018 |
Giovedì
15 marzo 2018 alle ore 17.30, presso la sede dell’Associazione
Amici della Soprintendenza del Mare, si terrà una conferenza
a cura di Jean Pierre Misson.
Verranno presentati 14 relitti della II guerra mondiale scoperti
a Tabarka in Tunisia e a Marsa El Hilal in Libia. Oltre alle immagini
strumentali realizzate in questi ultimi anni, verranno proiettati
documenti storici relativi all’identificazione dei relitti
del Regio Sommergibile FOCA, del sommergibile URGE della Royal
Navy, della petroliera PICCI FASSIO, del sommergibile della Regia
Marina italiana ARGONAUTA, del cacciatorpediniere britannico HMS
QUENTIN e di altri sommergibili italiani e britannici affondati
lungo le coste del nordafrica. L’evento, organizzato dalla
Soprintendenza del Mare in collaborazione con l’Associazione
Amici della Soprintendenza del Mare, grazie alle ricerche effettuate
da Jean Pierre Misson nei fondali libici e tunisini, cercherà
di aggiungere un tassello alla storia e alla memoria di tanti
uomini che hanno perso la vita durante la II guerra mondiale.
Ingegnere nel settore delle telecomunicazioni, Jean Pierre Misson
ha lavorato in Libia negli anni sessanta occupandosi di ponti
radio governativi. In quel Paese è tornato nel 2012 su
invito del Libyan Department of Antiquities per contribuire all’addestramento
di personale locale nella ricerca archeologica subacquea con tecniche
innovative. Attraverso un lungo e paziente lavoro, sorretto da
una profonda passione per la ricerca subacquea, Misson ha potuto
finora identificare i relitti dei sommergibili Urge, Argonauta
e Foca e della nave cisterna Picci Fassio. Dopo Marsa el Hilal,
la sua base operativa per nuove esplorazioni al largo della costa
nordafricana è diventata Tabarka, in Tunisia.
Amici della Soprintendenza del Mare
Via dell’Arsenale 144 – Palermo
Giovedì 15 marzo 2018 - ore 17.30 |
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Convegno |
Marzo
2018 |
Dal
relitto al museo: studio, conservazione, restauro e esposizione
di navi antiche in Italia e in Europa
Mercoledì 7 marzo 2018 - École française
de Rome
Piazza Navona, 62 - Roma
Giovedì 8 marzo 2018 - Istituto superiore per la conservazione
e il restauro
Via di San Michele, 23 - Roma
Giovedì 8 marzo nel corso della seconda sessione, il Soprintendente
del Mare Sebastiano Tusa presenterà un inervento dal titolo
"Il restauro e la valorizzazione di antichi relitti: casi
di studio dal mare della Sicilia".
clicca sulla locandina per scaricare il programma completo |
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Folco Quilici |
Febbraio
2018 |
E'
scomparso all'età di 87 anni Folco Quilici. Lo ricorda
il Soprintendente del Mare Sebastiano Tusa.
Lo incontrai adolescente. Ero al seguito di mio padre a Selinunte.
Lui era li con la sua troupe e stava girando uno dei suoi più
importanti documentari della sua carriera con il quale diede al
famoso saggio sul Mediterraneo di Braudel il conforto d’immagini
spettacolari non solo per la poesia delle inquadrature, ma soprattutto
per la capacità attraverso la semplicità di un paesaggio
o di un rudere di esprimere e far comprendere a tutti il senso
della ricchezza storica, a volte anche contraddittoria, del Mediterraneo.
Al di la dei suoi meriti e delle sue infinite capacità
tecniche di operatore e regista ciò che colpiva in lui,
e mi colpì anche allora da adolescente, era la sua semplicità
mista ad una spiccata curiosità quasi infantile con la
quale riusciva a dialogare con tutti traendo da ognuno quelle
qualità spesso nascoste dalla diffidenza o dalla timidezza.
Questa sua estrema facilità nel dialogo, mista ad una modestia
difficile da trovare in personaggi del suo calibro, era tutt’altro
che superficialità. Attraverso questa sua dote riusciva
a comprendere il senso dei luoghi, delle persone e degli eventi
in maniera naturale. Riusciva a darcene una descrizione altrettanto
semplice da comprendere e non banale nei contenuti e nelle forme.
Il suo stile di narratore di storie scritte e d’infiniti
paesaggi era la perfetta riproduzione della sua vivace ed affabile
personalità. In queste circostanze si dice sempre che chi
se ne va ci mancherà per sempre, ed è vero. Ci mancheranno
i suoi sorrisi e le sue leggiadre e ingenue, quanto intelligenti
ironiche battute. Ci mancheranno gli stimoli dovuti alla sua immensa
curiosità capace di entusiasmarsi di fronte ad un normale
gozzo che scivola lento sul mare, così come di fronte ad
una possente eruzione vulcanica. Ci mancherà la sua capacità
di interpretare e spiegare le piccole, così come le grandi
cose del mondo senza iperboli e senza esagerazioni, ma con garbo,
correttezza nei contenuti e semplicità nella forma sia
del dialogo che dell’immagine. Ebbi la fortuna di lavorare
con lui e, avendo una discreta esperienza di lavoro al fianco
di registi di documentari (termine che a Lui non piaceva preferendo
quello di narrazione), potei apprezzarne la grandezza. Riusciva
a imporsi sulla troupe senza fare in alcun modo pesare la gerarchia
del suo ruolo e della sua storia. La sua autorevolezza scaturiva
da una capacità interpretativa dei luoghi e delle persone
da “narrare” che lo rendeva sicuro nel suo agire,
infondendo sicurezza e naturale approvazione in chi lo seguiva.
Era come un capo che guidava la sua tribù avendone il carisma
indiscusso. Ci mancherà il privilegio di apprendere da
lui storie e principi, ma non ci mancherà la sua grande
lezione perché, almeno in chi scrive, ha lasciato un segno
indelebile che sono certo si trasmetterà in futuro. Le
narrazioni iperboliche e sensazionaliste della gran parte della
produzione contemporanea nel campo della documentaristica dureranno
il breve tempo di una serie televisiva. Le sue immagini e le sue
parole hanno dato a tutti noi, e lo daranno per sempre, la gioia
di essere abitanti di questa terra esaltandone i caratteri migliori
senza derive massimaliste, ma cogliendone l’essenza e la
bellezza come monito a ricavare dalla natura quegli insegnamenti
etici che lui aveva e praticava con semplicità ed entusiasmo. |
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Nitto Mineo |
Gennaio
2018 |
E’
scomparso Nitto Mineo, pioniere della subacquea alle Isole Egadi,
comandante di pescherecci, corallaro, scopritore di relitti e
soprattutto subacqueo delle tonnare. Uomo stimato e apprezzato
da tutti per la sua umanità e per la sua grande passione
per il mare, era nato a Marettimo 84 anni fa ma ha vissuto a Levanzo
prima di tornare a Trapani a causa delle sue condizioni di salute.
La sua grande popolarità la raggiunse a Favignana dove
nel 1963 diventò il sommozzatore della tonnara. Iniziò
la sua esperienza sott’acqua nel 1958 dapprima come pescatore,
poi come sub della tonnara e infine come corallaro. Grazie al
suo legame con Cecè Paladino, l’archeologia subacquea
siciliana ebbe un forte impulso verso una delle scoperte più
importanti effettuate alle Isole Egadi. Nitto aveva confidato
a Cecè Paladino della scoperta, intorno al 1961, di un
carico di anfore al largo di Cala Minnola a Levanzo che si rivelò,
dopo i primi studi, un relitto romano del I sec. a. C.. Successivamente
Nitto confidò un ritrovamento di ceppi d’ancora in
piombo su un fondale di 25 metri a Est dell’isola nella
zona di Capo Grosso. Paladino insieme ad altri amici, sulla base
di quelle informazioni, estese le ricerche sui fondali circostanti
al luogo del primo rinvenimento e rilevò la presenza di
altri ceppi, molto numerosi stavolta, disposti secondo uno schema
regolare, e che verosimilmente poteva essere correlato all’ormeggio
di una ingente flotta di navi. Fu l’inizio di quella che
diventò in breve tempo la scoperta del luogo dove si combattè
la Battaglia delle Egadi nel 241 a. C. La Soprintendenza del Mare
ricorda con affetto Nitto Mineo, grande appassionato e prezioso
collaboratore, stringendosi con affetto alla moglie Giovanna e
a tutta la famiglia. |
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Roma e Cartagine:
due civiltà a confronto |
Gennaio
2018 |
Convegno
nazionale di studi
Roma e Cartagine: due civiltà a confronto
Politiche, saperi, miti, arti materiali, scoperte e relazioni
Oscar Belvedere
Romanizzazione tra ellenismo ed età augustea nella Sicilia
tripolare
Rossana De Simone
Cartaginesi a Roma
Rosalia Marino
Città di Sicilia tra violenza e consenso nell’età
della prima e seconda guerra romano-punica
Stefano Medas
Il riarmo navale cartaginese tra la prima e la seconda guerra
punica. Un progetto per attaccare Roma dal mare?
Daniela Motta
Metus Punicus e rappresentazioni dei Cartaginesi
Carlo Ruta
Caratteri della Roma repubblicana prima e dopo le guerre puniche
Sebastiano Tusa
Roma e Cartagine tra guerra e pace
Claudio Vacanti
Trattati o ritratti? Propaganda e trattativa nei patti tra Roma
e Cartagine
mercoledì 7 febbraio 2018 - ore 16
Via Lungarini n. 9 Palermo |
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Convegno a
Villa Zito - Palermo |
Gennaio
2018 |
PATRIMONI
CULTURALI E NATURALI SITI UNESCO:
BUONE PRATICHE E GOVERNANCE
Venerdì 19 gennaio 2018 ore 9.00--14.00
Palermo Villa ZITO, via Libertà 52
Ore 9.00
Interventi di apertura
Leoluca ORLANDO Sindaco di Palermo, Presidente Comitato di Pilotaggio
sito UNESCO arabo-normanno
Nello MUSUMECI Presidente della Regione Siciliana
Vittorio SGARBI Assessore Regionale ai Beni Culturali e all'Identità
Siciliana
Giovanni PUGLISI Presidente Emerito CNIU, Presidente Fondazione
Patrimonio UNESCO Sicilia
Coordina
Enrico VICENTI Segretario generale della Commissione Nazionale
Italiana UNESCO
ore 9.30 Relazioni
Aurelio ANGELINI Direttore Fondazione Patrimonio UNESCO
Sicilia La gestione e la governance del sito Arabo--normanno
Antonio PURPURA Università di Palermo
L’economia dei Beni Culturali e del patrimonio UNESCO
Sebastiano TUSA Sovrintendente del Mare
La Sicilia dei mille patrimoni
Giuseppe PARELLO Direttore Area Archeologica di Agrigento--Valle
dei Templi -- sito UNESCO
La valorizzazione di un sito archeologico nel cuore della città
Marisa MAZZAGLIA Presidente Parco Etna – sito UNESCO
Monte Etna e la valorizzazione di un sito naturalistico dell'UNESCO
Fabio GRANATA Direttore Distretto Turistico Sud est
Val di Noto 2020: la sfida del Distretto Sudest
Maria Amalia MASTELLONI Direttore Polo Regionale delle Isole Eolie,
Parco e Museo Archeologico "L. Bernabò Brea"
Eolie, sito UNESCO naturalistico tra archeologia, etnoantropologia
e sviluppo del territorio
Caterina GRECO Direttore C.R.I.C.D. Regione Sicilia
Le attività del Centro Regionale per il Catalogo sui siti
UNESCO siciliani
Laura ANELLO Presidente Associazione "LE VIE DEI TESORI"
Le vie dei tesori UNESCO di Sicilia
Andrea CUSUMANO Assessore Cultura Comune Palermo
Palermo 2018: Capitale della Cultura e Manifesta
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Workshop Il
Cairo - 17/18 Gennaio |
Gennaio
2018 |
Dal
17 al 18 gennaio 2018, si terrà presso la Bibliotheca Alexandrina
il workshop dal titolo
Egyptian - Italian workshop on blue economy
Mercoledì 17 gennaio il Soprintendente del Mare Sebastiano
Tusa interverrà con un lavoro dal titolo "The ancient
Mediterranean routes and the underwater archaeology"
17 e 18 gennaio 2018
Bibliotheca Alexandrina
Alexandria - Egypt
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Arsenale della
marina regia |
Gennaio
2018 |
Marhanima
Testo poetico e mostra delle opere tridimensionali di poesia sculturata
In collaborazione con la Soprintendenza del Mare
ne parlano con l'autrice Giovanna Fileccia
Sebastiano Tusa - Soprintendente del Mare
Alessandra De Caro - Responsabile U.O.II
Caterina Vitale - psicologa e psicoterapeuta
Veronica Billone - Ed. Simposium
Voci narranti
Marisa Palermo - Attrice e regista
Francesco Ferrante Scrittore e poeta
Mercoledì 17 gennaio 2018, ore 18,30
Via dell'Arsenale, 144 - Palermo |
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Nave da sbarco
nel Canale di Sicilia |
Gennaio
2018 |
Si
sono concluse le operazioni di monitoraggio del relitto della
nave da sbarco HMS LST-429 nel Canale di Sicilia a opera del team
composto dal centro subacqueo Blue Dolphins di Lampedusa, guidato
da Alessandro Turri, e del centro subacqueo Ecosfera di Messina,
guidato da Domenico Majolino. L’attività è
stata svolta nell’autunno del 2017, durante la quale è
stato realizzato materiale video-fotografico utile per la concreta
identificazione del relitto e per la valutazione delle condizioni
dello stesso. Tutto il materiale è stato consegnato alla
Soprintendenza del Mare nell’ambito di una attenta e proficua
collaborazione per la preservazione e divulgazione dei beni storici-culturali
presenti nelle acque che furono teatro dei violenti scontri durante
la seconda guerra mondiale. La nave da sbarco LST-429, classe
mk2, nasce per la Marina americana presso i cantieri Bethlehem-Fairfield
Shipyard Inc.di Baltimora nel 1942. Fu varata l’11 gennaio
1943 e non entrò mai in servizio per gli Stati Uniti in
quanto subito trasferita alla Royal Navy Britannica. Il 3 Luglio
1943 affondò nelle acque internazionali del Canale di Sicilia.
Il relitto giace su un fondale di circa 38 metri, avvolto da reti
da pesca e spezzato in due tronconi. Il troncone di poppa si trova
in assetto di navigazione; le due eliche e i due timoni, caratteristici
dei mezzi da sbarco, si sono mantenute integre così come
la torretta. Alle spalle del ponte di comando sono ben visibili
le due difese, ricoperte da fitte concrezioni biologiche. Il troncone
prodiero giace parallelo a quello di poppa, capovolto, con la
prua rivolta verso le eliche. All’interno sono identificabili
i mezzi gommati parte del carico. Alla spedizione hanno partecipato:
Alessandro Turri, Domenico Majolino, Monica Tentori, Mauro Bombaci,
Antonio De Carlo, Marco Ruello, Francesco Donato, Maria Giovanna
Piro, Stefano Saleri, Giorgia Pelegalli. |
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Il Mediterraneo
al tempo di al-Idrisi |
Gennaio
2018 |
Presentazione
del volume
Il Mediterraneo al tempo di al-Idrisi
Relazioni tra Nord e Sud, oriente e occidente
Giovedì 18 gennaio 2018 - ore 17.30
Fondazione G. Whitaker
Villa Malfitano - Via Dante 167 - Palermo |
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Viaggiatori
stranieri nella Sicilia dell'Ottocento |
Gennaio
2018 |
Presentazione
del volume
Viaggiatori stranieri nella Sicilia dell'Ottocento
Il contatto con il retaggio storico e l'attenzione per le questioni
sociali
Mercoledì 10 gennaio 2018 - ore 18.00
Palazzetto Mirto
Via Lungarini, 9 - Palermo |
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Festività
2017_2018 |
Gennaio
2018 |
La
Soprintendenza del Mare augura buone feste. |
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