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Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
Nucleo di Palermo

Corso Calatafimi 213 - 90129 Palermo
Tel. 091422825 - 091422772 fax 091422452
tpcpanu@carabinieri.it

 

Nel sito internet dei Carabinieri pagina dedicata al Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale

Banca dati: Beni Culturali Illecitamente Sottratti

Beni archeologici e opere d'arte da ricercare

L’arte trafugata:
1 il caveau dei tesori ritrovati;
2 a caccia di capolavori;
3 dai saccheggi al web;
4 Io, segugio di opere d'arte

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Comunicati stampa 2005


comunicati stampa 2008 / 2007 / 2006 / 2004

     
Ragusa: I Carabinieri recuperano in Germania un importante mosaico trafugato in Sicilia



1 dicembre 2005
  I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Palermo, a coronamento di una delicata attività investigativa durata circa un anno, condotta in collaborazione con la polizia di Monaco di Baviera a seguito di apposita rogatoria internazionale emessa dalla Procura della Repubblica di Ragusa, riuscivano, nel corso della prima decade del mese di novembre, a riportare in Italia un pregevolissimo pavimento musivo caratterizzato da una trama di grandi formelle ottagonali raffiguranti soggetti animali o antropomorfi risalente con buona probabilità al periodo romano, trafugato nel comprensorio ragusano presumibilmente nel corso dei primi mesi dello scorso anno.
Il recupero è stato possibile inizialmente grazie alla proficua collaborazione tra le forze di polizia italiana e tedesca, finalizzata soprattutto alla localizzazione del sito archeologico dal quale il manufatto artistico risulta essere stato illecitamente asportato.
Nel corso delle operazioni venivano fermati ed arrestati in Germania 3 pregiudicati italiani, tutti provenienti da Vittoria (RG) e da Gela (CL), che a bordo di un’auto trasportavano oltre al prezioso manufatto, ormai ridotto in migliaia di piccoli tasselli, anche le foto scattate al momento del ritrovamento e dello scavo clandestino.
Essendo stato illegalmente trasportato in territorio straniero il compito più arduo affrontato dai carabinieri è stato quello di riuscire a dimostrarne la reale provenienza dal territorio italiano.
Infatti in relazione alla legislazione internazionale vigente, ai vari trattati ed alle convenzioni stipulate con gli altri stati in materia di beni culturali, l’Italia, prima di avanzare ogni pretesa di restituzione, ha l’onere di dimostrare la provenienza dal proprio territorio di ogni bene trafugato.
Approfonditi esami chimico-fisici del terriccio presente tra i tasselli del mosaico, condotti da prestigiosi laboratori specializzati nel settore, hanno consentito ai carabinieri della tutela del patrimonio culturale di dimostrare, al di là di ogni legittimo dubbio, che il manufatto in argomento non poteva che provenire dalla Sicilia ed in particolare dall’ area del ragusano.
Si tratta con ogni probabilità di uno dei più pregiati manufatti di tale fattura, secondo forse ai soli mosaici presenti nella più conosciuta Villa del Casale di Piazza Armerina.
foto: <1>; <2>; <3>; <4>; <5>

Messina: i Carabinieri recuperano dai fondali del litorale tirrenico preziosi beni archeologici

19 novembre 2005

 

I carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di palermo, in collaborazione con il comando provinciale di messina ed il nucleo subacquei di messina, nel tratto di mare antistante villafranca tirrenica (capo rasocolmo), hanno recuperato antichi reperti archeologici di notevole importanza.
L’intervento dei militari del nucleo tutela patrimonio culturale, coadiuvati dagli esperti sommozzatori dell’arma e dalle motovedette del comando provinciale, hanno portato alla superficie numerosi reperti (anfore, fondi di piatti ecc.) appartenenti ad una nave da carico, già localizzata, risalente al periodo medievale.
L’importante recupero, che a avuto il plauso della soprintendenza del mare di palermo, si inserisce nella particolare attenzione che l’arma dedica alla tutela del patrimonio archeologico sommerso, in stretta collaborazione con la stessa soprintendenza.
Tra gli oggetti recuperati, e messi in salvo a seguito di segnalazioni di attività clandestine già iniziate, vi sono numerose anfore e fondi di piatti di una tipologia non comune e pertinenti ad un relitto verosimilmente risalente ad un periodo compreso tra il XIII ed il XV sec.

foto del recupero (110 Kb)
foto dei reperti (64 Kb)


Ragusa: i Carabinieri del TPC sequestrano reperti archeologici di provenienza marina, due denunce



24 agosto 2005
  Nell’ambito delle attività di controllo a tutto campo nel territorio di Ragusa da parte dell’arma, personale del nucleo carabinieri "tutela patrimonio culturale" di Palermo, unitamente ai militari della compagnia CC di Vittoria, a seguito di perquisizioni domiciliari effettuate nella frazione Scoglitti di Vittoria, rinvenivano presso le abitazioni di P.L., 56enne del luogo e F.Q. 54enne del luogo, complessivi 15 (quindici) reperti archeologici, tra cui anfore, piatti e bottiglie, risalenti a periodi compresi tra il I ed il XII secolo D.C..
Del materiale archeologico rinvenuto i detentori non hanno saputo fornire notizie sulla provenienza.
Il materiale rintracciato, giudicato di significativo valore da personale della Soprintendenza per i Beni Culturali archeologici di Ragusa, e di provenienza subacquea, veniva posto sotto sequestro, mentre i due soggetti, trovati in possesso dei reperti, venivano deferiti in stato di liberta’ per i reati di "ricettazione" e "illecita detenzione di materiale archeologico".
Nel corso del medesimo servizio venivano inoltre rinvenuti, abbandonati in zona periferica dell’abitato di Scoglitti, ulteriori 5 reperti, dello stesso tipo di quelli precedentemente posti sotto sequestro, anch’essi di consistente valore artistico.

Fotografia (420 Kb)

Palermo: i Carabinieri del T.P.C. recuperano la tela della “Madonna del Lume” , trafugata da una Chiesa di Palermo nel 2004

14 luglio 2005

 

Per quasi due anni l'opera č rimasta nelle mani degli ignoti malviventi che, nel febbraio del 2004 l'avevano trafugata dalla centralissima Chiesa di S. Stanislao Kostka, sita nel cuore del Capo, in piazzetta del Noviziato. La scomparsa del quadro, un dipinto ad olio su tela delle dimensioni di 75 cm x 50cm, attribuita con buone probabilitą al pittore Rodrigo Censuales, anno 1733, aveva suscitato da subito molto scalpore, sia per il valore artistico dell'opera sia per la devozione dei fedeli del Capo nei confronti dell'immagine sacra; si č trattato, infatti, del pił grave furto di opere d'arte avvenuto negli ultimi due anni a Palermo. I Militari del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, con il supporto dell'Arma Territoriale, avevano fin da subito sviluppato una incisiva e penetrante attivitą di indagine, percorrendo ogni possibile “pista” del mercato clandestino di opere d'arte. Le pressioni esercitate dai Carabinieri, sia con una incalzante attivitą investigativa, sia con una consistente attivitą di divulgazione delle fotografie dell'opera, anche con l'utilizzo di internet, hanno fatto “terra bruciata” intorno ai ladri che si sono trovati tra le mani un'opera di enorme valore ma di difficile collocazione sul mercato, in quanto riconosciuta universalmente come rubata. La poderosa opera di divulgazione dell'immagine in ogni luogo pubblico della cittą č stata possibile anche grazie all'impegno dei volontari dello sportello “WANTED” di Extroart e di altre associazioni culturali del capoluogo che hanno stampato e distribuito migliaia di volantini e cartoline raffiguranti l'opera trafugata. Nel tardo pomeriggio di ieri i ladri hanno abbandonato la tela di fronte al convento delle "Vincenziane" in via Noce a Palermo; intervenuti sul posto i Militari dell'Arma hanno riconosciuto immediatamente l'opera, priva della cornice ma completamente integra, e hanno provveduto a restituirla nelle mani di Don Giosuč Lo Bue, parroco della Chiesa di S. Stanislao, che ha ricollocato il quadro nella sua posizione originale.

Fotografia


ENNA : I Carabinieri del T.P.C. scoprono una zecca clandestina per la falsificazione di monete antiche.

11 giugno 2005

 

In seguito ad una articolata attività investigativa, condotta dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale della Sicilia congiuntamente a quelli della Compagnia di Nicosia, finalizzata a contrastare il saccheggio dei siti archeologici, è stato possibile individuare una persona di Centuripe che aveva dato vita, nel piccolo centro ennese, ad un laboratorio clandestino per la falsificazione di monete antiche. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Enna, hanno portato tra l'altro al sequestro di oltre 1500 monete antiche, 170 conii e 250 calchi e al deferimento all'autorità giudiziaria di T.G., 54enne da Centuripe, per “detenzione abusiva di reperti archeologici, riproduzione e falsificazione di monete antiche” (artt. 176 e 178 del Codice dei Beni Culturali). La maggior parte del materiale sequestrato è di interesse archeologico: oltre 1570 monete antiche, punte di frecce, anelli, campanelli, fibule. Il resto consiste, invece in oggetti falsi, per lo più monete, conii ed altro materiale utilizzato per la falsificazione di monete antiche.
Altro aspetto che è emerso è la presenza di alcune monete antiche, autentiche, le quali sarebbero state ribattute in epoca moderna. Le incrostazioni terrose rilevate sulle monete di interesse archeologico lasciano presupporre che provengono dal sottosuolo, e pertanto da siti ed aree di interesse culturale. Per la ricerca dei reperti sono state utilizzate, verosimilmente, apparecchiature tecniche quali sofisticati metal detector. Altro elemento non comune e sottoposto anch'esso a sequestro è un blocco di ossidazione, ovvero migliaia di monete antiche e false in epoca moderna unite in un unico conglomerato con il fine di agevolarne una perfetta “patinatura”.
Per quanto riguarda i conii sono anch'essi stati realizzati con precisione e in nessuno di essi è stata rilevata un'imperfezione del disegno, essi riproducono emissioni greche, magnogreche e siceliote dei secoli V-III a.C. di bronzo, argento, oro, nonché romano-imperiali e repubblicani.
Per i Carabinieri si tratta del più importante sequestro di un laboratorio di falsificazione numismatica fatto negli ultimi anni.

foto 1

foto 2


I Carabinieri del TPC recuperano importanti beni d'arte trafugati alla diocesi di Piazza Armerina



Piazza Armerina, 1 maggio 2005
  I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, unitamente a quelli della compagnia di Piazza Armerina, nell'ambito di indagini volte a reprimere i furti all'interno di chiese e luoghi di culto, hanno recuperato la statua di S. Vincenzo Ferreri (foto), opera lignea siciliana risalente al XVII sec., trafugata da ignoti qualche mese addietro dai locali del seminario della curia vescovile di Piazza Armerina, ove erano stati trovati segni di scasso alle finestre.
La statua, alta circa 1,80 m. e del peso di circa 80 kg., è stata rinvenuta all'interno di un rudere alla periferia dell'abitato, avvolta in un sacco insieme a due tele dipinte ad olio del XIX secolo (foto), raffiguranti i coniugi Pulici, opere sottratte da ignoti lo scorso mese di febbraio dalla chiesa di S. Giuseppe di Piazza Armerina.
La statua e le tele recuperate sono state restituite alla curia vescovile.
L'operazione e' stata possibile grazie ad un articolato piano di controllo del territorio definito in sintonia con le direttive emanate dalla procura della repubblica di Enna, predisposto per far fronte ai numerosi furti commessi nell'ultimo periodo all'interno delle chiese del luogo.
Nei mesi scorsi, infatti, gli episodi di furto all'interno dei luoghi di culto ha dato modo di elaborare un piano di intervento nel quale si e' inciso significativamente nell'ambiente malavitoso dedito alla commissione di furti di opere d'arte, in particolare beni chiesastici, attenzionando particolari ambienti e soggetti di interesse operativo noti per precedenti penali specifici.
il costante controllo e gli accertamenti compiuti dalle pattuglie, hanno permesso di immobilizzare il mercato illecito di queste opere, impedendo che parte di questi beni provento di furto uscissero da Piazza Armerina per essere acquistati da ricettatori d'arte in altra parte del territorio .

Messina: Operazione "Barocco", i Carabinieri sgominano un'associazione a delinquere dedita a furti di opere d'arte in ville e chiese: cinque arresti



28 aprile 2005
  I Carabinieri del Comando Provinciale di Messina, unitamente al Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Palermo, hanno smantellato un'associazione per delinquere dedita ai furti di opere d'arte e di mobili antichi di inestimabile valore artistico in ville e chiese delle province di Messina, Catania e Siracusa.
Le indagini, condotte dalla compagnia di Messina e dal reparto speciale, e coordinate dalla procura della repubblica di Messina, hanno permesso di individuare laboratori di restauro di mobili, rivendite di antiquariato e mercatini rionali attraverso i quali i preziosi trafugati venivano smistati.
Nel corso dell'operazione sono state eseguite 5 ordinanze di custodia cautelare in carcere (foto) e sono state recuperate consolle di antica fattura e colonne di altare in marmo del '600 (foto), trafugate da chiese della Sicilia orientale, tra le quali la chiesa di San Teodoro martire a Casalvecchio Siculo (foto).


Carabinieri e Corpo Forestale, firmata oggi la convenzione per la tutela
L'assessore Pagano: 'Una collaborazione per vigilare sui Beni Culturali'




Palermo, 11 aprile 2005
  PALERMO ' 'Da oggi in poi, il Corpo Forestale vigilerà sui nostri beni culturali affiancando, nella loro opera di prevenzione e di contrasto all'illegalità, i Carabinieri del nucleo tutela del Patrimonio culturale della Sicilia che tanti successi hanno ottenuto in questi anni. Il 90% del territorio dove si trovano i nostri siti archeologici è sotto il controllo del Corpo Forestale che ora combatterà fianco a fianco con il Nucleo Tutela dei Carabinieri per contrastare l'avidità dei 'tombaroli', che da decenni saccheggiano i nostri preziosi giacimenti archeologici. Il danno è tangibile, anche perché tali reperti rivestono una grande importanza scientifica: siamo convinti che questo coordinamento potrà alzare il livello di guardia sulla legalità e sulla sicurezza e farà drasticamente ridurre il numero delle violazioni commesse in Sicilia in questo settore'.
Lo ha dichiarato l'assessore regionale ai Beni Culturali, Alessandro Pagano, nel corso della cerimonia per la firma, a Palazzo d'Orleans, del protocollo d'intesa tra Carabinieri e Corpo Forestale siglato dal Presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, dall'assessore Pagano, dall'assessore regionale all'Agricoltura, Innocenzo Leontini e dal generale Ugo Zottin, comandante del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale dei Carabinieri. Foto 1 (jpeg 215 kb)
'Con i Carabinieri, da almeno vent'anni, esiste la massima collaborazione ' ha continuato l'assessore Pagano ' perché abbiamo entrambi il duplice scopo di proteggere e salvaguardare le perle naturali della Sicilia e di reperire opere d'arte di notevole interesse storico che rappresentano la nostra storia e sono il nostro fiore all'occhiello. L'azione dei carabinieri è talmente importante che ad aprile apriremo a Siracusa una sezione distaccata del Nucleo Tutela dei Carabinieri che avrà competenza su tutta la Sicilia Orientale, una struttura in cui crediamo molto e grazie alla quale potrà essere monitorato il territorio in modo capillare'. Foto 2 (jpeg 180 kb)

I Carabinieri del Nucleo T.P.C. recuperano una tela del '700 trafugata dalla chiesa di S. Francesco di Palermo



Palermo, 5 aprile 2005

  I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Palermo, a seguito di complesse attività di indagine finalizzate alla repressione dei reati contro il patrimonio ecclesiastico siciliano, hanno recuperato un importante dipinto del '700, precedentemente rubato nel mese di agosto del 2003 dal convento di S. Francesco di Palermo, edificio di culto attiguo al famoso oratorio di S. Lorenzo.
Il dipinto, olio su tela, di forma ottogonale, cm. 130 x 104, raffigura Gesù Bambino stante su un globo terraqueo attorno al quale è attorcigliato un serpente; il Bambino è avvolto da un mantello azzurro e regge un'asta con vessillo su cui vi è la scritta 'Ad Maiorem dei Gloriam'.
Il dipinto è stato recuperato assieme alla sua cornice, anch'essa di pregio, che ha costituito un ulteriore elemento probante durante la fase di accertamento presso la Banca Dati del Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri: infatti l'opera era stata già catalogata dalla Soprintendenza di Palermo fin dal 1991, ed, all'epoca, fotografata completa della stessa cornice.
Determinante, per il recupero di quest'opera d'arte, è stato il monitoraggio continuo del mercato antiquario locale, una delle attività peculiari dei militari del T.P.C., che ha consentito di individuare la tela presso un esercente antiquario di Palermo.
Il dipinto sarà riconsegnato nei prossimi giorni ai religiosi del convento di S. Francesco.
(Foto .jpg 370 kb)

Caltagirone. I Carabinieri del Nucleo TPC di Palermo recuperano tre importanti vasi attici



Palermo, 11 marzo 2005

  I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Palermo al termine di indagini volte a contrastare il fenomeno degli scavi clandestini e della ricettazione di reperti archeologici di ambito siciliano, hanno sequestrato, a seguito di perquisizione domiciliare ad un pregiudicato di Caltagirone (CT), svoltasi unitamente ai militari della locale compagnia, tre vasi attici del V sec. a. C.
I tre reperti, subito esaminati dagli archeologi della Soprintendenza di Palermo, si sono rivelati di eccezionale importanza.
Si tratta di un Hydria a figure rosse raffigurante Eracle in lotta con il leone Nemeo ed Ares su biga volta a destra; uno Stamnos a figure rosse con scena di duello oplitico raffigurante due duellanti con lancia e scudo in piedi e due con spada in ginocchio e sul lato opposto un cavaliere preceduto da una figura maschile con elmo e lancia a piedi volto a sinistra, con un cane accovacciato sotto il cavallo; un'Anfora con anse a cordone e coperchio a figure rosse raffigurante Dioniso che suona la cetra ed un sileno in corsa con due anfore sulle spalle.
Per alcune particolarità stilistiche, gli studiosi che hanno esaminato l'ultimo reperto, l'Anfora con anse a cordone, hanno dedotto che potrebbe ricollegarsi alla scuola del Pittore di Berlino, uno dei più importanti ceramografi ateniesi attivo nella prima metà del V sec.
I tre vasi sequestrati saranno consegnati alla Soprintendenza di Catania competente per territorio. Sono tuttora in atto indagini al fine di reperire ulteriori ed utili informazioni circa la provenienza dei reperti.

I Carabinieri arrestano ad Acireale cinque ladri di oggetti d'arte



Acireale, 26 febbraio 2005
  I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale della Sicila, unitamente a quelli della Compagnia di Acireale (CT) hanno arrestato cinque persone responsabili di reiterati furti ai danni dell'antica Villa del '700 denominata 'Villa Laudani' di Pedara (CT), su cui esiste il vincolo monumentale dell'Assessorato Regionale ai Beni Culturali. Le indagini dirette dal Sostituto Procuratore Lucia GUARALDI della Procura di Catania, oltre al recupero di: mascheroni, portali e manufatti in pietra lavica, posti ad ornamento della predetta villa e risalenti al XVIII e XIX sec., hanno permesso, durante la perquisizione, anche il recupero di nr.16 reperti archeologici risalenti a un epoca compresa tra il I ed il VI secolo a.C.



PIAZZA ARMERINA (EN) ARRESTATI 3 TOMBAROLI A MONTAGNA DI MARZO



Piazza Armerina, 24 gennaio 2005

  Tre persone sono state arrestate in nottata dai Carabinieri della Compagnia di Piazza Armerina (EN), ritenuti responsabili di danneggiamento del patrimonio dello Stato, per avere effettuato scavi clandestini nell'area archeologica di Montagna di Marzo, danneggiando il sito archeologico ove la Soprintendenza ai beni culturali della Provincia di Enna sta effettuando scavi per riportare alla luce ciò che rimane della antica città di “Erbesso”.
Si tratta dei piazzesi:
ROVETTO Gaetano, 42enne operaio, pregiudicato, già noto alle forze dell'ordine per precedenti di scavo clandestino proprio a Montagna di Marzo;
MINOLFI Massimo, 30enne, agricoltore, pregiudicato per reati contro il patrimonio;
RIVOLI Ernesto, 55enne, agricoltore, pregiudicato.
(fotografia)
A seguito delle numerose le segnalazioni pervenute alla Caserma di Via G. D'Annunzio di Piazza Armerina, i militari della locale Compagnia, nel contesto di un più ampio servizio predisposto dal Comando Provinciale di Enna – Reparto Operativo, rinforzavano il dispositivo dei servizi a tutela dei siti archeologici presenti nel territorio, avviando un piano di collaborazione con il Nucleo Carabinieri Tutela del patrimonio Culturale di Palermo. Il piano di intervento è orientato a mettere fine ad una serie di danneggiamenti causati ignoti tombaroli che effettuano scavi clandestini volti al trafugamento di reperti archeologici e loro successiva immissione nel mercato illecito.
Nella nottata di ieri l'operazione portava i primi risultati con l'arresto dei tre uomini, dopo che gli stessi avevano perpetrato una fossa del diametro e profondità di circa 2 metri proprio in corrispondenza del cantiere aperto dalla Soprintendenza di Enna.
Una lunga attività di osservazione iniziata nel primo pomeriggio di sabato e conclusasi al chiarore della luna piena, quando scattava l'intervento dei militari che riuscivano a bloccare uno dei tre proprio mentre tentava di allontanarsi dall'area archeologica insieme ai complici che, aiutati dall'oscurità della notte, si dileguavano verso l'abitato di Piazza Armerina.
Scattato l'allarme per le ricerche, i due fuggitivi venivano tuttavia immediatamente bloccati dalle pattuglie della Compagnia, sorpresi a bordo delle rispettive automobili con attrezzi da scavo e dispositivi per l'illuminazione notturna.
Le perquisizioni operate dai militari nei confronti degli interessati, consentivano recuperare alcune monete antiche risalenti al periodo greco appena trafugate dal sito archeologico, nonché altri oggetti metallici fra i quali la punta di una lancia. Singolare l'organizzazione del trio dei tombaroli, ai quali erano sequestrati cannocchiali, due metal detector, zappe e picconi, una torcia professionale da fissare al capo con fascia elastica.
I tre uomini sono stati arrestati con l'accusa di danneggiamento, violazione in materia di ricerche archeologiche, impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato; gli stessi sono stati associati al Carcere di Enna a disposizione della Autorità Giudiziaria di Enna, alla quale renderanno conto per ciò che è stato accertato dai militari dell'Arma.
Piazza Armerina (EN), 24.01.2005

La tutela del patrimonio archeologico marino.
Conferenza a Favignana



8 gennaio 2005

  I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale della Sicilia hanno stilato il primo consuntivo, relativo all'anno 2004, attinente il piano di tutela e monitoraggio dei siti archeologici marini siciliani.
Le attività condotte nel corso dell'anno appena terminato hanno visto lo sviluppo ed il consolidamento di una assidua sinergia tra il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, il Nucleo Carabinieri Subacquei di Messina e le componenti navali dell'Arma territoriale, unitamente al coordinamento tecnico della nuova soprintendenza del mare, diretta dal prof. Sebastiano Tusa.
La duplice finalità operativa si è focalizzata su di una fase repressiva, attinente il recupero materiale dei reperti archeologici, nel numero di 110, precedentemente sottratti da 'archeosub' clandestini dai siti marini, ed una fase preventiva, concretizzatasi attraverso il monitoraggio costante di ben 12 siti archeologici marini distribuiti lungo tutto il periplo dell'Isola.
Tra i reperti archeologici più importanti recuperati dai Carabinieri vi sono il rostro in bronzo attribuito ad una nave romana del III sec. a.C., di cui si conosceva un unico esemplare esistente in Israele, un elmo romano di tipo 'montefortino', collocabile nel periodo della prima guerra punica ed un'ancora greca, del IV-III sec. a.C., con un'interessante iscrizione in greco: EUPLOIA ovvero 'buona navigazione', e che sia di buon auspicio anche per le future attività di tutela del nostro patrimonio culturale.
La conferenza stampa si è svolta presso il museo di Favignana alla presenza dell'assessore ai BBCC Alessandro Pagano e del soprintendente del mare Sebastiano Tusa.

 

regione siciliana http://www.regione.sicilia.it/beniculturali