Uno dei problemi di base che si incontrano
nel momento in cui si affronta il fenomeno dell'handicap nel nostro
Paese è relativo alla determinazione della rilevanza numerica
del fenomeno stesso. Ciò non vuol dire, ovviamente, che
non si sia in grado di effettuare delle stime, da considerarsi
anche ragionevolmente precise, relative al numero di invalidi
e disabili presenti in Italia, ma piuttosto che appare complesso,
se non impossibile, effettuare analisi di profondità che
consentano di comprendere rispetto ad alcune variabili, caratteristiche
fondamentali per orientare gli interventi.
Prima di esemplificare alcune di
queste carenze - ciò in effetti sarà fatto in sede
di analisi dei dati - è opportuno analizzare le ragioni
di tale difficoltà nella ricomposizione complessiva del
quadro statistico. Essa può essere ricondotta sostanzialmente
alle seguenti ragioni:
- l'assenza di uno specifico sistema
informativo nazionale così come di indagini periodiche
e finalizzate;
- la presenza di fonti diverse,
sia per periodo che per tipologia di classificazione, e dunque
difficilmente confrontabili;
- la rilevanza pubblica, ancora
insufficiente del fenomeno, che dunque rende probabilmente poco
"appetibile" la realizzazione di indagini ad hoc.
A ciò vanno certamente aggiunti
altri due elementi:
- il fatto che il fenomeno dell'handicap,
da un punto di vista demografico, è piuttosto ridotto e
che dunque laddove non esistano rilevazioni specifiche sull'universo
della popolazione disabile o su un campione rappresentativo di
questo, il rischio di errore statistico conseguente all'incrocio
di più variabili diviene elevato. Ciò comporta così
l'impossibilità di conoscere il fenomeno a determinati
livelli di disaggregazione dei dati: se dunque possiamo sapere
quanti sono i disabili in generale o per tipo disabilità
(o gli invalidi per tipo di invalidità) in relazione alla
condizione professionale o al settore di attività economica,
non riusciamo a conoscere gli stessi dati anche per Regione o
per classi di età;
- che certamente esiste un problema
di definizione che da un lato porta spesso ad esercitare una impropria
identificazione fra disabile e handicappato, e dall'altro, consentendo
una classificazione sia in termini medico-legali, sia funzionali,
sia di patologia crea al tempo spesso sovrapposizioni o diversificazioni
frequentemente del tutto arbitrarie.
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