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Via Alloro
Oltre a Palazzo Abatellis, si affacciano su questa antica strada medievale altri antichi edifici, sia religiosi che civili.
Usciti dal museo, risalendo la strada, si nota sulla sinistra il fianco della Chiesa di Santa Maria degli Angeli (detta «Gancia dei Francescani»), edificata nel 1485 come ospizio cittadino dei Padri Osservanti Riformati di San Francesco. I rimaneggiamenti subiti dall’edificio a partire dal XVI secolo non hanno stravolto tuttavia la disposizione originaria ad unica navata.
La chiesa custodisce dipinti di Pietro Novelli («S. Pietro d’Alcantara»-IV cappella di sinistra), Antonello Crescenzio («Madonna di Monserrato»-II cappella di destra), Vincenzo da Pavia («Natività»-II cappella di sinistra; «Sposalizio della Vergine»-cappella di sinistra del transetto); due formelle di Antonello Gagini («Gesù al limbo» e «San Michele»-penultima cappella di sinistra).
Tornati su via Alloro, risalendo ancora per un breve tratto, si scorge sulla destra la facciata di Palazzo Cefalà, di origini tardo gotiche e, di fronte, il settecentesco Palazzo Castel di Mirto Bonagia, gravemente danneggiato durante la guerra, di cui resta il fastoso scalone d’accesso.
Proseguendo ancora si incontrano prima la piazzetta Croce dei Vespri con Palazzo Gangi, quindi il piano di Sant’Anna, con l’omonima chiesa dalla mossa facciata tardobarocca e il convento con ampio chiostro porticato.

Testo di riferimento:
Chirco Adriana, Palermo La città ritrovata: venti itinerari entro le mura, Palermo1997