Tutti pazzi per i musei. Soprattutto quando il tour è gratis. Il weekend di Pasqua ha dato il via ufficiale alla stagione turistica siciliana e - nonostante le temperature poco primaverili in metà dell’Isola - sono stati monumenti e luoghi d’arte le mete preferite di domenica e Lunedì dell’Angelo. Una sorta di test per l’assessorato regionale ai Beni culturali guidato dall’economista Antonio Purpura: a Pasqua, in concomitanza con l’iniziativa nazionale della prima domenica del mese gratuita nei musei pubblici, tutti i siti e le aree archeologiche dell’Isola hanno aperto le loro porte senza ticket. Nel giorno di Pasquetta, invece, la fruizione festiva dei beni culturali ha seguito il principio della razionalità: aperti solo musei e monumenti che nel 2014 hanno registrato un numero di visitatori pari a oltre il 90% del totale accolto da tutta la rete museale e dei siti archeologici regionali. I numeri finali saranno a disposizione dell’assessorato ai Beni culturali nei prossimi giorni, ma le prime stime su alcuni musei “campione” sono chiare: se gratis, attraggono di più. Un dato che ha un chiaro risvolto sociale: complice la crisi, le famiglie approfittano di gite culturali quando l’accesso è libero. «Paragonando gli ingressi registrati a Pasqua 2014 – dice Gaetano Pennino, direttore generale del Dipartimento Beni culturali della Regione – con quelli di quest’anno ad ingresso gratuito, e facendo lo stesso tra Pasqua e Pasquetta 2015, appare chiaro che la fruizione senza ticket di accesso invoglia i visitatori. Il museo Pepoli di Trapani, solo per citare un esempio, nella domenica di Pasqua dello scorso anno ha registrato 41 turisti, quest’anno 147 e 42 ieri, giorno di Lunedì dell’Angelo». Pennino evidenzia come la strategia della Regione segua la consapevolezza che tenere aperti nei giorni festivi i siti “star” sia la strada giusta. «Nessun dubbio sul fatto che la Valle dei Templi, l’area di Selinunte, Selinunte, la Neapolis di Siracusa o ancora il Teatro antico di Taormina siano mete di migliaia e migliaia di visitatori nei giorni festivi come è accaduto in questi due giorni - dice Pennino - ma le aperture straordinarie dei cosiddetti “siti minori” registrano poche presenze e, dunque, riteniamo più utile assicurare la fruizione delle mete turistiche tradizionalmente più affollate». Il test analizzato dal Dipartimento Beni culturali della Regione sarà utile anche alla programmazione che l’assessore Antonio Purpura sta predisponendo, con il diretto coinvolgimento dei direttori di siti e musei oltre che dei sindacati. E anche alla luce di questo, il weekend di Pasqua diviene significativo per capire luci e ombre del settore “cuore” della Sicilia: il turismo legato alla cultura, appunto. A Siracusa, è stato il parco archeologico della Neapolis la meta per antonomasia dei turisti. A seguire - ma con netto distacco - il museo archeologico “Paolo Orsi” che ha registrato 673 presenze domenica e circa la metà a Pasquetta, aperto in entrambe le giornate dalle 9 alle 14. «L’ingresso gratuito voluto dal ministero ai Beni culturali per la prima domenica del mese - dice la direttrice Gioconda Lamagna - è ormai una consuetudine positiva. La media è di mille visitatori e tra questi sono numerosi i siciliani; molti anche i siracusani che approfittano dell’iniziativa per ammirare le bellezze archeologiche a due passi da casa. Di certo, la novità rilevata in occasione di Pasqua è stata la presenza di gruppi turistici a dimostrazione che, davvero, è cominciata la stagione». Quasi 80 i visitatori alla Casa-museo “Antonino Uccello” di Palazzolo Acreide, aperta a Pasqua. «Un buon numero per la nostra piccola struttura museale. Siamo soddisfatti - dice il direttore Calogero Rizzuto - soprattutto per i commenti felici dei visitatori che hanno apprezzato anche l’allestimento dedicato ai riti pasquali e alle tradizioni popolari iblee».
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