Firmato un protocollo d’intesa con Buscemi per rilanciare il turismo
L’accordo. Operare in costante contatto sia per un’offerta unitaria del “pacchetto storico” sia per affrontare in sinergia le eventuali difficoltà o necessità del momento
Il rilancio dei musei di Palazzolo e Buscemi è iniziato, ieri, nella sala Verde del centro ibleo con la firma di un protocollo di intesa “per l’individuazione di azioni di coordinamento volte a potenziare la gestione integrata dei siti museali, archeologici e monumentali, nonché per la valorizzazione degli eventi culturali del loro territorio”. A siglare il protocollo sono stati i sindaci di Palazzolo e Buscemi, rispettivamente, Carlo Scibetta e Nellino Carbè, il sovrintendente ai Beni culturali di Siracusa Beatrice Basile, il presidente dell’associazione del Museo dei Viaggiatori, il direttore della Casa museo “A. Uccello” Calogero Rizzuto e il direttore delle Case della civiltà contadina di Buscemi Rosario Acquaviva. Scopo dell’intesa sarà la gestione integrata dei musei e dei siti archeologici. Si tratterà, quindi, di fare diventare un’unica realtà operativa la fruizione del patrimonio culturale dei due Comuni iblei. Si vuole creare una rete museale vera, con un sistema collegato mirato alla riqualificazione dell’offerta museale tale da produrre miglioramenti significativi nella valorizzazione e nella fruizione dei beni. Il museo dei Viaggiatori, presenta una collezione che è il frutto di appunti e annotazioni, spesso corredate da carte geografiche e disegni, di chi tra Settecento e Ottocento intraprese il viaggio in Sicilia attratto dalle antichità classiche, lasciando una valida e insostituibile testimonianza grafica e descrittiva di conoscenza storicosociale. Tra le più significative testimonianze si menzionano quelle dell’architetto e pittore francese Jean Houel La Casa museo “Uccello” racchiude il desiderio di ognuno di vedere qualcosa del proprio mondo: vi si ritrova il vecchio bracciante, come lo studente, il contadino come l’intellettuale. A Buscemi si può precorrere un itinerario etno-antropologico: i luoghi del lavoro contadino, che coinvolge tutto il paese, qualificandosi, allo stesso tempo, d’interesse paesaggistico e monumentale, dando a questo piccolo centro ibleo la singolare definizione di “paesemuseo”, considerato un esempio particolare in Europa. «Questo protocollo - ha detto Carlo Scibetta - potrebbe rappresentare una svolta epocale per i rapporti tra soggetti pubblici e privati. Auspichiamo che questa gestione in rete possa essere allargata alle altre comunità della zona montana e ad altre realtà museali dei comuni limitrofi per costituire percorsi turistici importanti ai fini di un incremento dei visitatori e di una loro maggiore permanenza sul territorio. Per tale motivo si continua a chiedere in maniera corale l’istituzione di un Parco archeologico degli Iblei». PAOLO MANGIAFICO.
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