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venerdì 17 maggio 2024


Home PageAl MEAB le musiche tradizionali della Brianza

Dal sud al nord Italia: un volume che raccoglie “le musiche tradizionali in brianza”. Potrebbe sembrare strano, ma sono molti gli studiosi che dal Sud Italia hanno contribuito in modo significativo alla promozione della cultura del Nord.
Due di questi sono stati studiosi particolarmente legati alle attività del Museo Etnografico dell’Alta Brianza di Galbiate (Lc): Angelo Sirico e Antonino Uccello.
Il primo era un salernitano grande artigiano che si era appassionato all’uso del flauto di Pan, al famoso firlinfö, apprendendone le tecniche tradizionali di costruzione e divenendo molto apprezzato dai gruppi di suonatori lombardi. È stato grande suonatore, informatore e studioso dello strumento e ha contribuito in maniera significativa alla realizzazione del locale del MEAB dedicato al flauto di Pan.
Il secondo è stato protagonista, attraverso le sue ricerche e la sua testimonianza di vita, domenica scorsa del quinto incontro della rassegna del MEAB dal titolo “Voci e gesti delle tradizioni 2011”, dedicata al 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia. Non a caso, Antonino Uccello e la sua storia appaiono come l’emblema di un’Italia che, in tempi di sbandierata “secessione”, ha fatto tesoro dei contributi dei migranti del Sud dei primi del ‘900.
La storia di Antonino Uccello è simile a quella di molti che prima, dal Sud, approdavano al Nord e oggi, da paesi più o meno lontani, arrivano in Italia. Maestro elementare, dalla lontana Sicilia si trasferì prima a Mariano Comense, poi a Olginate e Cantù con la famiglia portando con sé anche le sue grandi passioni sociali e culturali. Nonostante le difficoltà dell’arrivo in una terra apparentemente “straniera”, il maestro seppe da una parte, immergersi nel nuovo ambiente e apprenderne la lingua, attraverso la vita quotidiana e le relazioni con la gente semplice della Brianza; dall’altra, dare giusta dignità con l’importante contributo della moglie Anna a ninne nanne e filastrocche, favole e proverbi, canti rituali e d’osteria, satirici e di lavoro, ballate e brani strumentali di flauto di Pan che allora (come sovente avviene anche oggi) venivano considerati inferiori rispetto alla “cultura alta”. Proprio questo materiale consistente e vario della tradizione orale brianzola è contenuto all’interno dell’opera “Musiche tradizionali in Brianza” presentato la scorsa domenica al MEAB dai coautori del libro, Massimo Pirovano, Roberto Valota e Giorgio Foti, alla presenza emozionata dei familiari del maestro giunti per l’occasione dalla Sicilia. Il volume consta di 500 pagine e racchiude testi e spartiti delle registrazioni di Antonino Uccello, oltre ai tre CD contenenti i documenti sonori della tradizione popolare brianzola, dalle canzoni della “Giübiana” a “E la bella la va al fosso” e molte altre ancora.
Un repertorio ricco e complesso, che un uomo del Sud ha saputo valorizzare e, poi, regalare a chi, del Nord, considerava ordinario questo incredibile patrimonio culturale.
PAOLA D'AMBROSIO


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