Da domenica 27 marzo a domenica 16 ottobre il Museo Etnografico dell'Alta Brianza di Galbiate (Lc) ripropone, come ogni anno, la rassegna di incontri dal titolo: “Voci e gesti delle tradizioni”. Il tema degli appuntamenti di quest'anno – presentato dal direttore del MEAB Massimo Pirovano in occasione della conferenza stampa del 23 marzo – non poteva che legarsi al 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia. “Beni immateriali e ricerche etnografiche a 150 anni dall’Unità d’Italia” è, appunto, il titolo dei sette incontri che accompagneranno la vita del MEAB fino al prossimo ottobre. Queste iniziative si propongono di offrire una serie di occasioni preziose di conoscenza e di riflessione sui fenomeni culturali che hanno accompagnato il nostro paese e che, ancora oggi, ci propongono interrogativi essenziali per la convivenza civile. L'Unità d'Italia racconta di migrazioni e “contaminazioni” che hanno spesso portato ad un arricchimento di conoscenze e di pratiche, e dunque a nuove possibilità di scelta per gli individui e per le comunità. Il MEAB non può esimersi dal raccontare tutto questo, nonostante le restrizioni finanziarie di questo 2011 in materia di cultura (con una riduzione delle risorse finanziarie dell'80% su mostre e convegni). La rassegna di incontri è resa possibile, infatti, dal coinvolgimento gratuito degli importanti ospiti-relatori e dal sempre pronto, presente e gratuito sostegno attivo dei volontari dell'Associazione Amici del MEAB.
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“Tornando a casa. Antonio Uccello tra Sicilia e Brianza, e la sua raccolta inedita di canti, filastrocche, musiche popolari” è il quinto appuntamento del MEAB del prossimo 19 giugno. Febo Guizzi, Gaetano Pennino, Massimo Pirovano e Roberto Valota sono i protagonisti della riflessione sul giovane maestro siciliano, Antonio Uccello, che nel 1947 è approdato in Brianza divenendo un importante folkorista, capace di inaugurare nel 1971 nel siracusano, uno dei musei etnografici più importanti in Italia. Non solo. È stato capace di valorizzare un patrimonio di canti e tradizioni orali brianzoli che per lungo tempo sono stati considerati legati a un passato ormai obsoleto e, quindi, non degni di essere conservati. Molte delle sue ricerche (inedite per 50 anni) si riferiscono, infatti, a una vasta e preziosa raccolta di canti e di musiche di tradizione orali raccolte in Brianza. Ora il MEAB ha promosso la loro pubblicazione in una serie di volumi e di cd audio che grazie alla collaborazione con l’Accademia di Santa Cecilia e le edizioni Squi(libri) vengono messi a disposizione del pubblico.
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