Mercoledi 6 gennaio 2010 alle ore 19.30 presso l’Auditorium della Camera di Commercio di Piazza Libertà a Ragusa, la Compagnia di Canto e Musica Popolare, l’agenzia Elfocai di Ragusa, l’Associazione Teatro Club e l’Assessorato alla Cultura della Città di Ragusa, in collaborazione con l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali, Ambientali e della Pubblica Istruzione presentano lo spettacolo dal vivo Musica dai Saloni: le tradizioni strumentali dei barbieri. Nell’ambito delle attività editoriali della Casa museo Antonino Uccello di Palazzolo Acreide, il più antico e prestigioso museo etnografico della Regione Siciliana, è stato pubblicato, un libro-CD sul repertorio strumentale dei barbieri siciliani. La pubblicazione è il risultato di un lavoro di ricerca e di ricostruzione storica condotto dai musicisti Giuseppe Calabrese e Domenico Pontillo della Compagnia di canto e musica popolare di Favara. La pubblicazione si compone di una parte musicale, contenuta nel CD e di una parte letteraria cui ha voluto dare un prologo Andrea Camilleri. Le musiche sono state registrate a seguito dell’apprendimento degli antichi repertori e delle originarie tecniche esecutive, avvenuto presso le antiche barberie per iniziativa e per beneficio degli stessi musicisti della Compagnia. Si tratta, prevalentemente, di musiche ballabili o serenate eseguite con mandolino, chitarra e fisarmonica talvolta accompagnate dal contrabbasso. Sono state altresì riascoltate criticamente le vecchie registrazioni superstiti degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta ancora in possesso dei musicisti, sono stati ripresi i contatti con alcuni vecchi suonatori ricostituendo un percorso di apprendimento delle musiche. Il risultato di questo lavoro, contenuto nel CD, restituisce il percorso di messa in forma del materiale musicale effettuato sia dai musicisti sia dai curatori, offrendo un ascolto strutturato che conduce da brevi tracce di documenti originali d’archivio, alla riproposizione in modalità quasi di fedele modello allo stile esecutivo dei barbieri, alla riproposta arricchita di effetti, tanto cara alle abitudini dei gruppi folkloristici e del grande pubblico delle piazze di provincia (ma, talvolta, anche dei grandi teatri). Per iniziativa inoltre di Giuseppe Maurizio Piscopo e per sua diretta cura e personale impegno di relazioni, di credito e di pervicace convincimento nei confronti degli Autori, si è determinata una sorta di raccolta spontanea di fogli d’album sui barbieri e sulle barberie, non privi di un valore documentario e, in taluni casi, letterario che va ben oltre la collazione di memorie. Attraverso queste pagine si consegna una sorta di galleria di atmosfere, di ritratti, di relazioni e di ambienti che illustrano il contesto in cui le musiche erano eseguite; inoltre si descrivono comportamenti comuni, gesti, atteggiamenti, espressioni che permeavano la vita dei protagonisti delle sale da barba, dai garzoni apprendisti, agli aspiranti politici, ai suonatori di vari strumenti tra i quali i più comuni erano violini, chitarre, mandolini, fisarmoniche e talvolta clarinetti.

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