La prima Epifania dopo la scomparsa di padre Moncada a Mendola e contemporaneamente due i presepi viventi, sia a Mendola che a Palazzolo. Quest’ultimo tra i ruderi restaurati del castello medievale. A Santa Lucia di Mendola l’omonima associazione ha organizzato il presepe metafora di una comunità viva nelle sue numerose iniziative durante l’anno. Nuovo è il parroco, padre Ottavio Ruta, che ha condotto il Natale in uno dei luoghi più suggestivi dell’entroterra ibleo. Costante, come sempre, l’impegno della catechista Rita Cantone e dei contradaioli. A Palazzolo quest’anno il presepe vivente, anziché snodarsi nelle grotte di via Ebraida, è ambientato nella suggestiva cornice del castello che domina la valle dell’Anapo. Anche in questo caso l’occasione serve per valorizzare ulteriormente il patrimonio storico acrense, che copre diverse epoche ed offre al viaggiatore sempre nuovi spunti. Aperti anche i percorsi museali e le iniziative nella Casa museo intitolata ad Antonino Uccello. Il presepe vivente nell’antica fortezza medievale è organizzato dalla pro-loco e dall’associazione «Madrigale». Sarà visitabile dalle ore 18 alle 20. All’interno dell’antico castello sono state ricostruite scene di vita del Medioevo, per esaltare e far conoscere la storia del sito appena riportato alla luce. Oltre al presepe vivente sarà anche possibile visitare oggi l’itinerario dei presepi artistici della Consulta giovanile nel quartiere Lenza-Orologio e i presepi di Ettore Gazzara e Giovanni Leone a San Sebastiano.
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