PALAZZOLO. «La sua voce risuona» è il prossimo appuntamento per la Casa Museo creata da Antonino Uccello e attualmente diretta da Gaetano Pennino. Il 7 novembre saranno frammenti di pensieri, scritti inediti, lasciti dell’indimenticato etnologo a riaccendere Palazzo Ferla. Ci sarà anche l’assessore regionale Leanza. «Il 29 ottobre del 1979 Antonino Uccello si spegneva prematuramente nella sua dimora di Palazzolo Acreide - ricorda Leanza - dal 1983 totalmente adibita a museo in ossequio alle sue volontà: la Regione, grazie anche alla lungimiranza degli eredi, rese imperitura l’opera dello studioso acquisendo e salvaguardando contenitore e contenuto della Casa museo, che oggi è considerata una delle più importanti istituzioni a carattere etnoantropologico dell’Italia meridionale». Secondo l’assessore il tempo trascorso dalla morte di Uccello impone di pensare al futuro dell’Istituzione con nuovi programmi. La disponibilità delle sale di Palazzo Ferla Bonelli, in dotazione al museo dal 2008, «apre prospettive e stimola a un’intensificazione delle iniziative culturali, già numerose e qualificate, in particolare negli ultimi due lustri. Ma è soprattutto il rapporto con il territorio ibleo e con le istituzioni del Val di Noto che induce a potenziare il ruolo sociale del museo, orientando verso una ridefinizione dei suoi ruoli e delle sue finalità». Il museo etnografico deve sempre più divenire luogo di accoglienza e di irradiazione verso il tessuto umano e sociale di riferimento. «L’opera, il lascito e la lezione di Antonino Uccello - conclude Leanza - consentono di sviluppare progetti solidi e concreti basati su un rapporto integrato tra economia, cultura e tradizione». ROBERTO RUBINO
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