PALAZZOLO. S’intensifica il connubio fra la Casa Museo intitolata ad Antonino uccello e i giovanissimi. «Musica e incontri» è un’occasione che apre la nuova stagione del museo etnoantropologico diretto da Gaetano Pennino. La prima data è fissata per il 14 febbraio alle 17,30. Il gruppo folkloristico scandinavo Habbadàm è inserito nel circuito internazionale del Festival per la musica popolare acustica. Si tratta di strumentisti provenienti dal mar Baltico, precisamente dall’isola di Bornholm permeata dalle influenze celtiche. I tre esecutori hanno sempre svolto attività di ricerca negli archivi delle scuole di musica e nei conservatori. Hanno già suonato in Danimarca, in Scozia, in Nuova Zelanda e nella Penisola. Il giorno successivo, il 15 febbraio, sempre alle 17, la manifestazione per far conoscere all’estero i manufatti iblei si sposterà a Buscemi. Nella chiesa di San Giacomo, in collaborazione col museo etnoantropologico saranno i palestinesi, i Dalouna, a proporre il loro repertorio. Questo gruppo è accolto dal locale museo etnoantropologico «I luoghi del lavoro contadino » e dall’amministrazione comunale per dar seguito al percorso de «La musica attraverso i suoni». Anche attraverso il canto e la danza, secondo il curriculum presentato dai mediorientali. Il repertorio spazia dalla Palestina fino alla musica classica orientale ed occidentale. L’approccio che ne scaturisce è quindi innovativo. I Dalouma si esibiscono anche per aiutare le popolazioni svantaggiate della striscia palestinese. Realizzando campi didattici, portando quanto possibile ai villaggi più interni di quelle lande. La caratteristica dei musici è di aver creato una mescolanza fra culture differenti. La rassegna si chiuderà il 28 febbraio, a Palazzolo, nell’Istituto d’Istruzione superiore Alberghiero ed Agrario. Si ritorna al folk-acustico, con l’apporto dell’associazione etnea «Darshan» e del team «Pivari Trio», anch’esso alla ricerca di nuovi percorsi sonori. R. R.

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