Matilde Politi in concerto alle 21,30 all' auditorium Rai, in viale Strasburgo 19. Ingresso libero La sua voce unisce «lo sgomento suscitato da un campo arso dal sole e la mitezza del verde di collina, il ruvido dell' antica pietra e la levigatezza del tratto di un sapiente artigiano - dice di lei l' etnomusicologo Gaetano Pennino - curando ogni patimento dello spirito degli animi più sensibili». Da questa antica e sempre viva funzione della musica trae spunto il titolo del disco "Si eseguono riparazioni dell' anima" che la «leonessa» palermitana Matilde Politi (voce, chitarra, fisarmonica, tamburello e castagnette) affiancata da un variegato ensemble presenterà stasera alle 21,30 all' auditorium Rai (viale Strasburgo 19, ingresso libero, il concerto sarà preceduto alle 21 dalla conferenza di Gaetano Pennino) per la stagione di Curva Minore. Il titolo del cd è in realtà in bilico tra il serio e il faceto. «In generale la musica ha questo potenziale curativo - racconta Politi - e noi musicisti saltimbanchi lavoriamo perché non si perda di vista la sua funzione. Dopo alcuni concerti c' è stato chi mi ha detto di aver riguadagnato un benefico equilibrio interiore, così come accade a noi che suoniamo. Per scherzo allora pensai che avremmo dovuto girare con un furgone con su scritto "Si eseguono riparazioni dell' anima"». Al suo fianco stasera si esibiranno i musicisti con cui ha inciso il disco: Simona Di Gregorio (voce, organetto, tamburello, marranzano, friscaletto), Gabriele Politi (violino, viola, oud), Lelio Giannetto (contrabbasso), Lajos Zsivkov (percussioni) e il cantante italo-greco Dimitri Voutsinas. Un ensemble che denota l' apertura all' «altro da sé», al medio-oriente per la presenza dell' oud, all' Africa occidentale con le sue percussioni e alle canzoni popolari greche, ma guarda soprattutto ai canti siciliani, forte anche degli studi antropologici e teatrali della cantatrice. Tra brani tradizionali e nuove composizioni cantautorali «il cd investiga quei canti popolari della tradizione siciliana ognuno destinato a un preciso scopo nella vita quotidiana d' un tempo, filtrati da musicisti che hanno alle spalle una formazione di stampo occidentale. Pur nello snaturamento del contesto originario, cerchiamo di ricreare la semplicità, la freschezza e la verità dell' approccio, anche senza quella fedeltà filologica e manieristica che lo stravolgerebbe molto più di una rivisitazione piena di senso». Inutile dunque precisare che nulla viene composto a tavolino «ma nasce a volte senza ch' io ne colga neanche il senso - conclude la cantatrice - viene fuori naturalmente e in siciliano, forse per la sua fluida costruzione poetica. L' arrangiamento musicale nasce poi suonando insieme agli altri». - ALESSANDRA SCIORTINO
|
Download
|