Lo spazio di mare di Punta Priola costituiva uno dei tanti luoghi
di ancoraggio presenti lungo le coste del Golfo di Palermo, in prossimità
degli scali di Arenella, Addaura e Mondello, località, tra
l’altro, ricche d’acqua e sedi di insediamenti satelliti
dell’antica metropoli. La presenza di oggetti eterogenei per
cronologia ne è una conferma. L’ancora recuperata dal
nucleo subacqueo della Soprintendenza del Mare in collaborazione
con la Polizia di Stato, dovrebbe essere di epoca romana (dal II
sec.a.C. al II d.C.). Il grande vaso ovoide di cui si è recuperata
la parte superiore si data ad epoca tardo romana e, forse anche
oltre data la decorazione leggermente incisa a pettine con fasce
rettilinee ed ondulate. Infine il tegame dovrebbe datarsi al XVIII
secolo a giudicare dalla forma e dalle caratteristiche della superficie
stagnata interna.
Le ricerche continueranno sistematicamente al fine di contribuire
alla contestualizzazione di questi rinvenimenti nel quadro di un’intensa
attività di ricognizione del golfo mirata al recupero delle
tantissime informazioni degli innumerevoli recuperi fortuiti dei
decenni scorsi e di quanto ancora rimane con l’obiettivo di
dettagliare sempre meglio la lunga storia del golfo più importante
dell’isola. |