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MODELLI DI NAVI E ZATTERE

I modelli navali presentati sono realizzati da Domenico Presti e rappresentano un breve viaggio attraverso la storia della navigazione fino al XIX secolo. I modelli, realizzati in scala, rivelano le attitudini, la conoscenza dei mezzi e la scelta dei materiali che ben rappresentano l'esperienza e la creatività dell'ottantenne modellista palermitano.

Adatta alla navigazione in mare e fluviale. Se ne ha notizia fin dal 1500 a.C. Utilizzata per il trasporto di merci pregiate, aveva come forza di propulsione una vela rettangolare finemente istoriata e remi di cui due posteriori a pala larga con funzioni di timoni. Mancava di ordinate quindi lo scafo era tenuto in sesto da una liana tesa per torsione da prua a poppa. L'insegna regale a prua, un fiore di loto stilizzato, era un lascia passare nei mari lontani. Fu costruita fino al 300 a.C. Le peculiarità di queste navi sono state trovate nei graffiti egizi.
nave egizia

La sua costruzione inizia intorno all'anno 1000 a.C. I Fenici ebbero l'intuizione di apportare modifiche molto funzionali introducendo la coperta e un albero ribaltabile a metà scafo che sosteneva una grossa vela rettangolare. I due remi di poppa fungevano da timone. A prua era presente un piccolo rostro.
nave assiro fenicia

Sia per forma che per dimensioni è simile a tutte le navi dei popoli mediterranei; caratteristico è l'ornamento alla sommità della poppa. Presenta un solo albero, innestato nella chiglia e un rostro a prua dove spiccavano le rappresentazioni di due occhi. Fu la nave utilizzata dalla Grecia nelle guerre che condusse nel Mediterraneo.
nave greca
 

Le navi romane, alcune a tre ordini di remi sovrapposti, si rivelarono utili sia come navi da carico che come navi da guerra. Le prime, definite onerarie, erano fornite di una capiente stiva e a circa tre quarti dello scafo verso la poppa, un albero sosteneva la vela quadra, ausilio per le fatiche dei rematori. erano presenti camminamenti e un rostro utilizzato per lo più come tagliamare. A ridosso dell'albero un castelletto e una tenda a cupola completatvano l'imbarcazione. La nave da combattimento era invece fornita di un ponte levatoio che gettato sulla nave nemica dava modo ai combattenti di trasformare la battaglia navale in scontro all'arma bianca. i camminamenti per mettevano ai soldati di raggiungere tutti i punti dell'imbarcazione. Un potente rostro veniva utilizzato per colpire le navi arvversarie.
 
nave romana

Le navi agili e la ferocia permisero alle popolazioni vichinghe di dominare su tutti i mari occidentali. Con un singolo albero, vela quadra e remi, presentava un'ampia coperta che riusciva a contenere un gran numero di guerrieri. La rappresentazione di un mostro marino orna la prua.
nave vichinga
 

Nel Mediterraneo, attorno al 1100, le navi vichinghe subirono una trasformazione divenendo più grandi, con due alberi - di cui uno più piccolo - e due grandi piattaforme; un ordine di remi e un remo a grossa pala con funzioni di timone.
 
nave normanna

Appartiene al genere delle Caravelle, mercantili e da guerra, note per le imprese di Cristoforo Colombo e di altri esploratori. Scafo tondo, un ponte con castello a prua, poppa quadra con il cassero, tre alberi di cui due con vele quadre e il terzo con vela latina; un'altra vela e tarchia in cima all'albero prodiero e una quarta vela quadra sul bompresso.
nave Santa Maria - 1492
 

Si diffuse come nave mercantile dal XVI al XVII sec. ed era utilizzata per il trasporto di grandi carichi. La versione militare aveva uno scafo a due ponti attrezzati con tre alberi e bompresso, inclinato di 20° sull'orizzonte. Era fornito di un potente armamento di artiglieria con cannoni disposti su più ponti. In questi anni si perfezionarono tecnica e strumenti per la navigazione.
 
galeone spagnolo - 1607

Imbarcazione ad eslusivo uso privato con scafo basso e largo. Un solo albero con vela a tarchia. Gli yacht furono molto utilizzati per imprese in cui erano necessarie velocità e destrezza. Il termine da cui deriva il nome - "Jaghten" -, significa correre, inseguire, cacciare.
yacht olandese - 1670
 

Piccolo bastimento a vela di stazza non superiore a 150 tonnellate, nato per i viaggi commerciali venne utilizzato, grazie all'elevata velocità, per un uso bellico. La linea dello scafo è snella ed è dotato di cnnoni disposti in coperta. A poppa era sempre presente una tenda per il posto del comandante. Tre gli alberi: albero di trinchetto, inclinato in avanti; albero di maestro, verticale e albero di mezzana, inclinato verso poppa. Fino al 1700 la velatura era composta da tre vele latine.
 
sciabecco francese "Indiscret" - 1600

Imbarcazione a due alberi con vele latine triangolari, con il lato maggiore fissato ad un'asta. Lo scarso pescaggio e la linea elegante dello scafo la resero adatta al piccolo cabotaggio nei mari orientali. Alcune di queste imbarcazioni vennero utilizzate in Africa dalla Marina italiana per combattere lo schiavismo nel Mar Rosso.
sambuco arabo
 

Veliero da trasporto tipica dei mari dell'Estremo Oriente, attrezzata con tre alberi e vele progettate per la superficie esposta al vento. Presenti ornamenti sia a poppa che a prua.
 
giunca cinese

Natante attrezzato per la pesca in mari interni, munito di capiente stiva e di comodi locali per la lavorazione del pesce e l'alloggio dell'equipaggio. Naviga a motore e a prua è presente la cabina di comando; in coperta strumenti e attrezzi per la pesca.
peschereccio
 

Barca tipica dell'Adriatico con due vele latine governata da un timone a barra. Albero centrale che comanda la posizione di due vele.
 
panzarella

Imbarcazione da carico e da pesca con un albero inclinato verso prua, con una grande vela latina, bompresso e fiocco. Diffusa nel Tirreno.
leudo o leubo
 

Questa imbarcazione presenta un solo albero spostato verso prua e due vele utilizzate con lo stesso albero. Adatta alla pesca ed al trasporto merci è indicata per mari relativamente profondi. la stiva è capiente e il timone a barra; in coperta attrezzature per la navigazione.
 
barca spagnola

Di piccole dimensioni, presenta un albero con vela latina al centro dello scafo; a poppa il pescatore ne comanda la direzione con un timone la cui barra non è orizzontale ma inclinata verso il basso per una migliore manovrabilità. Utilizzata per la pesca e per il diporto è ravvivata da motivi pittorici simili a quelli dei carretti siciliani. A prua è raffigurato un delfino.
barca siciliana
 

 
 
galeone S. Felipe - 1693

 
galeone Bounty - 1787
 

 
 
galeone Essex - 1700

La costruzione della Victory durò sei anni e fu il primo di dodici vascelli di linea da cento cannoni; voluto da Giorgio II, prenderà il nome dalle vittorie ottenute dal Re nelle guerre dei sette anni. Per la costruzione fu impiegato il miglior legno di quercia inglese; rimase ferma fino al 1778 a causa dei danni prodotti dalle teredini e nel 1780 fu ricoperta con 3923 lastre di rame per evitare gli attacchi. Dal 1780 al 1782 partecipò alla liberazione di gibilterra contro la flotta franco-spagnola. nel 1792 giunse nel Mediterraneo e il 14 febbraio 1797 vinse la battaglia di Capo St. Vincent. Dopo aver prestato servizio come nave ospedale, nel 1805 subì un'accurata revisione che modificò in parte il suo aspetto.Fu sostituita la polena e tolti i balconi di poppa. Al comando di Nelson la Victory combattè a Trafalgar e dopo una sosta nei cantieri, svolse la sua attività nel Baltico. Nel 1815, terminata la sua carriera, passò alla riserva e dal 1821 fu sede del Dipartimento militare marittimo e nave scuola. nel 1922 fu tirata in secco e restaurata; durante la II guerra mondiale fu gravemente danneggiata e chiusa al pubblico fino al 1946 quando fu riaperta ai visitatori.
Victory - 1505
 

 
 
Reale di Francia - 1600

 
Marieville - 1812
 

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