Prima
tappa al Museo Paolo Orsi per il progetto scuola-museo “Un
Mare da toccare”, percorso formativo di archeologia subacquea,
indirizzato alle scuole medie di primo e secondo grado, con itinerario
tattile per ipovedenti. L’evento elaborato, promosso e organizzato
dalla Soprintendenza del Mare, Assessorato regionale ai Beni Culturali,
in collaborazione con l’Area Marina Protetta del Plemmirio,
la Provincia di Siracusa e il Museo Archeologico Regionale “P.Orsi”
si svolge nell’ambito delle iniziative promosse dal Dipartimento
Beni Culturali, Ambientali ed Educazione Permanente ed è
finalizzato ad offrire al mondo della scuola uno strumento divulgativo
riguardante le problematiche del grande patrimonio subacqueo isolano
di età antica, evidenziando l’importanza del ruolo
centrale della Sicilia nel contesto culturale e ambientale del Mediterraneo.
Al primo appuntamento hanno presenziato: la direttrice del museo
archeologico “P.Orsi”, Concetta Ciurcina, il presidente
e il vicepresidente dell’Area Marina Protetta del Plemmirio
rispettivamente Sebastiano Romano e Gigi Muti, la dirigente del
servizio beni archeologici della Soprintendenza del mare Caterina
Greco, la dirigente dell'U.O. VII della Soprintendenza del mare
Angela Accardi, Francesca Oliveri, archeologa della Soprintendenza
del Mare, la presidente della Commissione di riserva dell’Amp
del Plemmirio Cettina Pipitone Voza, il direttore dell’Amp
del Plemmirio Enzo Incontro e la campionessa subacquea ipovedente
Benedetta Spampinato e, per le associazioni di disabili, Fernando
Peretti della consulta provinciale per i disabili, e il presidente
provinciale Uic Sebastiano Calleri. Lo studioso Giuseppe Voza ha
tenuto la lectio magistralis introduttiva sul tema “Siracusa
dall’età arcaica all’ellenismo”.
Dopo i saluti della direttrice Ciurcina, la quale ha ricordato i
lavori in corso al museo e alcune iniziative in itinere, come il
corso per formazione per archeologi in erba, ha preso la parola
la referente del progetto per la soprintendenza del mare Angela
Accardi, la quale si è soffermata sull’evento. Oliveri
invece ha esposto gli obiettivi regionali della Soprintendenza del
Mare con particolare riferimento alle attività di salvaguardia
del patrimonio culturale archeologico e ha rilevato altresì
come la realizzazione di “laboratori subacquei” sia
la vera chiave di volta e l’elemento innovativo del progetto
“mare da toccare” giacchè permette un contatto
diretto con i reperti archeologici subacquei agli ipovedenti per
i quali sono disponibili alcune attrezzature idonee, come i pannelli
esplicativi in braille e la manipolazione, un’esperienza,
quest’ultima, molto utile anche agli studenti normodotati.
"Il progetto è aperto agli ipovedenti – ha spiegato
la Oliveri – ma mira anche a potenziare la percezione sensoriale
di tutti gli studenti". I vertici del Plemmirio, Romano, Muti
, Voza e Incontro, hanno ribadito che la “mission” dell’Area
marina protetta è rendere fruibile il mare a tutti. "Abbiamo
subito sposato il progetto “Mare da toccare” –
ha detto il vicepresidente Muti – perché va nella direzione
che l’area marina protetta ha già tracciato con la
sua attività". "Il Plemmirio – ha invece
sottolineato la Voza – è la controanima di Siracusa,
una città che finalmente si “apre” per toccare
il mare". "Le aree marine – ha affermato durante
il suo intervento il direttore Incontro – sono luoghi di cultura
e devono potere essere fruite senza barriere né limitazioni,
è importante che la cultura del mare non sia preclusa a nessuno".
Dai membri del consorzio Plemmirio è poi partita una richiesta
di collaborazione con la Soprintendenza del Mare e la Soprintendenza
ai beni culturali, per il supporto logistico ai due percorsi subacquei
tattili permanenti nell’oasi marina siracusana. Infine, dopo
il racconto dell’esperienza vissuta nelle acque del Plemmirio
della subacquea non vedente Spampinato, lo studioso Giuseppe Voza
ha tenuto la prima “lectio magistralis” nell’auditorium
del museo con l’ausilio di alcune dispositive. "Dopo
un secolo – ha detto Voza – Siracusa ha ricominciato
a mettere i piedi in acqua" sottolineando la centralità
della Sicilia nel Mediterraneo sin nel mondo civile antico e concludendo
con una citazione di Goethe che definiva l’isola “il
luogo dove convergono tanti raggi della storia del mondo”.
si ringrazia Graziella Ambrogio
Ufficio Comunicazione -Area Marina Protetta del Plemmirio
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