Martedì 2 Dicembre 2014, organizzata dal Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica e dalla Soprintendenza del Mare, si è svolta a Palermo nei locali dell'Arsenale della Marina Regia la riproposizione del cantastorie Paolo Zarcone della novella "Lu principi Gerbinu" tratta dal Decameron. Storia d’amore di un giovane principe siciliano e della figlia del Re di Tunisi, nato “a distanza” sulla fama di bellezza dei due giovani, dal finale tragico con epilogo ad Ustica. Dopo il saluto iniziale di Alessandra De Caro, in rappresentanza del Soprintendente Sebastiano Tusa, che ha sottolineato la lunga e preziosa storia di collaborazione che lega la Soprintendenza del Mare con l'isola di Ustica e i suoi abitanti, il Presidente del Centro Studi Vito Ailara ha introdotto l’evento. Il cantastorie Paolo Zarcone, accompagnandosi con la sua chitarra ha presentato una serie di ballate tradizionali siciliane per poi raccontare in parole e musica, nella sua particolare ed apprezzata versione, la tragica storia d'amore e morte di Gerbino e dell'amata. È seguito l'intervento di Giovanna Fiume, docente di storia moderna all'Università di Palermo che con una articolata e puntigliosa analisi della novella del Decameron ha offerto ai presenti una lettura arricchita da sagaci riflessioni, ben oltre la storia di un amore infelice. Si è soffermata a descrivere l'ambiente familiare e storico in cui matura la formazione del Boccaccio, figlio di mercanti e dal padre addestrato alla professione di mercante, che si rispecchia anche nella sua opera animata più da ideali mercantili che cavallereschi; ancora sulla “lingua dei corsari”, sulla distinzione tra corsari e pirati e su come il Mediterraneo fosse una mare vissuto intensamente e intensamente condiviso dai popoli rivieraschi. Alla conclusione degli interventi è seguito un interessante dibattito sulle tematiche trattate con grande e appassionata partecipazione da parte dei numerosi soci dell'Associazione dal Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica intervenuti.
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