Giorno 31 maggio 2014 la Soprintendenza del Mare ha recuperato a Gela un importante reperto archeologico subacqueo. Le operazioni, coordinate da Stefano Zangara e Claudio Di Franco della Soprintendenza del Mare, hanno consentito di prelevare nelle acque antistanti contrada Bulala, un elemento metallico concrezionato e parti lignee che potrebbero essere riconducibili ad un antico scafo. Da una prima analisi e dai rilievi dimensionali si potrebbe trattare di un'arma da fuoco leggera a retro carica. Al momento il reperto è stato immerso in vasca per i primi trattamenti di desalinizzazione e solo dopo il successivo recupero conservativo sarà possibile stabilirne l'esatta identificazione e datazione.
Le operazioni si sono svolte con il patrocinio del Comune di Gela e in collaborazione con:
Francesco Cassarino, Mare Nostrum di Gela
Alessandro Aronica, Associazione Nautilus di Comiso
Nuccio Mulè, Archeoclub di Gela
Salvatore Granvillano, ONA
Lucio Greco, Associazione per la Giustizia dei Cittadini
Le attività preliminari e di recupero sono state rese possibili grazie alla valida e indispensabile collaborazione della Capitaneria di Porto, dello SDAI della Marina Militare, della Polizia di Stato, dell'Arma dei Carabinieri, dei Vigili del Fuoco e di tutti i volontari locali che, con uomini e mezzi, hanno contribuito alla riuscita delle operazioni in mare e a terra.
Si ringraziano: Francesco Cassarino, Francesco La Rocca Riccardo Cappello, Alessandro Aronica, Biagio Troisi, Stefano Antoci, Giovanni Recca.
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