E'
stato ripristinato, grazie ad un finanziamento del Dipartimento
regionale ai Beni culturali, il sistema di telecontrollo subacqueo
installato sul sito archeologico di Cala Gadir a Pantelleria. I
tecnici della Teknomar di Napoli hanno ripristinato il sistema che
in seguito alle forti mareggiate della scorsa stagione aveva subito
ingenti danni. Sotto l'alta sorveglianza della Soprintendenza del
Mare, è stato sostituito e riposizionato il cavo in fibra
ottica e di alimentazione che porta le immagini in diretta dalle
due telecamere subacquee al centro di controllo installato presso
i locali del Diving Center "Dive X" di Edoardo Famularo,
nei pressi di Cala Gadir. Tutto il sitema tecnologico composto dai
contenitori stagni e dalle due telecamere nonchè dalla nuova
centrale subacquea di controllo, appositamente riprogettata dai
tecnici Silvio Napolitano e Fabio Iorio della Westend di Napoli,
è stato riposizionato in prossimità dei reperti a
circa 30 metri di profondità.
Il telecontrollo di Gadir nasce nel 2007 grazie ad un finanziamento
europeo; realizzato da un consorzio di imprese in collaborazione
con la Soprintendenza del Mare il sistema, mediante il posizionamento
di alcune telecamere all’interno di un tubo in plexiglass
che inquadrano un’area occupata da anfore giacenti sul fondo,
consente la fruizione in diretta anche a chi non si immerge, fornendo
anche un valido strumento di controllo per prevenire furti o danneggiamenti
del sito.
Le immagini in diretta, mediante un sistema di trasmissione dati
appositamente realizzato, possono essere viste da chiunque e da
qualunque parte del mondo attraverso la rete internet. Inoltre,
sempre tramite internet, si possono controllare le telecamere azionando
i comandi di zoom, scorrimento sul binario, movimento orizzontale
e verticale, consentendo di inquadrare a proprio piacimento i reperti.
Nelle ore notturne è in funzione un sistema a led che illumina
i reperti.
Si tratta di una tecnologia assolutamente innovativa, unica al mondo,
che presto verrà replicata per il controllo e la fruizione
di altri siti subacquei siciliani. |
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