Riprende la campagna di ricerche strumentali “Atlantis 2012”. Il progetto nato da una sinergia tra il Servizio Soprintendenza beni culturali e ambientali del Mare, il Comune di Messina, Oloturia Sub di Messina, Bimaris Edizioni e Aurora Trust, fondazione internazionale no profit che si occupa d’investigazioni marine, ricerca e recupero di beni archeologici sommersi. Il campo d’azione è compreso tra lo Stretto di Messina, Capo Peloro e il Golfo di Milazzo e i lavori contribuiranno allo studio del patrimonio culturale sommerso del litorale peloritano. Ancora una volta la Regione Siciliana e in particolare il Servizio Soprintendenza beni culturali e ambientali del Mare opera in sinergia con organismi privati e pubblici al fine di raggiungere risultati di eccellenza nel campo della ricerca archeologica subacquea attraverso la selezione di aree di interesse e grazie all’impiego della più innovativa tecnologia di settore, di personale altamente specializzato e sempre con l’appoggio delle istituzioni e delle forze dell’ordine locali. Il progetto “Atlantis 2012” , che prenderà il via giorno 24 novembre 2012, prevede una più accurata verifica delle scansioni dei fondali marini realizzate con l’utilizzo di strumentazione di ricerca sonar ad alta tecnologia. Sarà eseguito il rilievo e il censimento delle risultanze di interesse archeologico e scientifico acquisite nelle precedenti campagne e sono previsti alcuni recuperi mirati di campioni o di singoli reperti nelle due più interessanti aree. Si tratta di ritrovamenti di grandissima importanza archeologica e georeferenziati con Side Scan Sonar su un’area di 49 kmq. Il primo relitto presenta un cumulo di anfore nord-africane perfettamente conservate, forse risalenti al II-IV secolo d.C., il secondo, forse una nave di dimensioni piuttosto importanti, consiste in un carico costituito da macine intere e ben preservate, lingotti di piombo con timbro – elemento fondamentale per individuarne la provenienza – e dalla zavorra, sono presenti anche le 3 ancore in ferro il che ci permette di azzardarne la datazione alla tarda età romana/epoca bizantina. Il programma 2012 è finalizzato allo studio e all’approfondimento di relativi settori d’indagine (archeologica, biologica, etc) e come di consueto le operazioni saranno documentate, oltre che dalle strumentazioni e dalle tecnologie adottate durante la verifica diretta, da cameramen e fotografi professionisti che saranno impegnati per la futura realizzazione di un documentario a carattere scientifico - divulgativo per la promozione della ricerca. L’Unità Operativa IV del Servizio Soprintendenza beni culturali e ambientali del Mare, diretta da Stefano Zangara, coordinerà le attività. Le Capitanerie di Porto di Messina e Milazzo, l’Autorità Marittima dello Stretto e il Nucleo subacqueo della Polizia Municipale di Messina garantiranno la sicurezza delle operazioni in mare assicurando anche il supporto logistico in immersione e in superficie al team di altofondalisti impegnati nelle prospezioni e durante i recuperi. Sarà utilizzata per le operazioni la motovedetta “ME2864 Pasquale Giliberto”.
info:
Stefano Zangara - Unità Operativa IV Progettazione delle ricerche in alto fondale e degli itinerari culturali subacquei
sopmare.uo4@regione.sicilia.it
Ufficio Relazioni con il Pubblico
urp.sopmare@regione.sicilia.it |