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Un antico strumento per la raccolta del corallo rinvenuto nelle acque di Pantelleria
13 agosto 2010

Grazie alla segnalazione del responsabile del Diving Club Cala Levante - Consorzio Pantelleria Ricerche - Francesco Spaggiari, la Soprintendenza del Mare, guidata da Sebastiano Tusa, ha effettuato in data 13 agosto 2010 un ritrovamento di grande interesse archeologico nelle limpide acque di Cala Levante a Pantelleria. Ad una profondità di circa 23 metri, su un fondale sabbioso è stato rinvenuto un elemento a prima vista assolutamente incomprensibile costituito da un trave ligneo inserito in una semisfera di piombo del diametro di circa cm 50. Analizzandolo con attenzione si sono individuati gli agganci al trave centrale di due elementi di ferro ortogonali tra loro posti rispettivamente al di sopra e al di sotto della semisfera di piombo. Ad una prima analisi sembra probabile che si tratti di uno strumento utilizzato per la raccolta del corallo, molto simile alle “ingegne” o croci di Sant’Andrea utilizzate fino in tempi recenti per la rovinosa raccolta del corallo nei nostri mari. Il nostro strumento sembra più elaborato poiché costituto da un elemento ligneo su cui fusero la semisfera che faceva da peso per fare aderire bene al fondo i bracci incrociati che fuoriuscivano dal trave centrale. Si tratta del più antico strumento per la raccolta del corallo mai rinvenuto nelle acque della Sicilia. Rinvenimenti di simili oggetti sono avvenuti soprattutto in Sardegna e sulla costa mediterranea della Francia.

ceramiche tardo romane rinvenute nei fondali di cala tramontana
ceppo d'ancora in piombo

Il nostro rinvenimento conferma l’ipotesi che la “croce di Sant’Andrea” usata fino in tempi recenti affondi le sue radici in epoca romana o addirittura ellenistica. Il nostro esemplare, tuttavia presenta una maggiore accuratezza nell’esecuzione e potrebbe rappresentare un’evoluzione di epoca tardo romana di quanto era stato precedentemente inventato. Che la raccolta del corallo fosse una delle attività principali nell’economia marittima di epoca romana ce lo afferma con dovizia di particolare anche Plinio. Investigare con attenzione il fondale circostante è stato di grande utilità poiché sono state identificate tracce consistenti che lasciano presupporre che lo strumento per la raccolta del corallo fosse a bordo di una nave di epoca romana databile al IV sec d.C. naufragata per cause ignote al momento in questa zona. Sia sul fondo, che effettuando limitate sorbonature, sono stati identificati numerosi frammenti di ceramiche pertinenti soprattutto a due tipi di ciotole molto in uso in quel momento dell’epoca romana. Inoltre sono state anche identificate due ancore pertinenti il relitto. Una è in ferro del consueto tipo a T. L’altra è in piombo e di essa si è recuperato il ceppo ottimamente conservato. Non si conosceva nulla di quanto descritto. Pertanto il rinvenimento è di grande importanza sia per l’oggetto in se che per la conoscenza di un ulteriore relitto il cui scafo si troverà certamente al di sotto della sabbia di Cala Levante. La sua identificazione potrebbe avvenire certamente mediante sub bottom profiler (penetratore di sedimenti) nell’ambito delle prossime ricerche che sono state programmate. La notizia del rinvenimento è stata immediatamente notificata al Sindaco di Pantelleria Alberto Di Marzo ed all’Assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana Prof.Gaetano Armao che, complimentandosi per la scoperta, dichiarano l’interesse ad approfondire le indagini al fine di identificare una nuova pagina di storia mediterranea e di fornire un ulteriore elemento di sviluppo culturale e turistico all’isola di Pantelleria.

strumento per la raccolta del corallo
strumento per la raccolta del corallo dopo il recupero

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