La
prima Soprintendenza del Mare d’Italia è stata istituita
in Sicilia con un apposito articolo nella legge finanziaria regionale
del 2004 per tutelare, gestire e valorizzare la cultura del mare
in Sicilia.
La nuova Soprintendenza opera presso il Dipartimento regionale
dei Beni culturali e dell'Identità siciliana
dell’Assessorato dei Beni culturali
e dell'Identità siciliana della Regione Siciliana ed ha compiti
di tutela, ricerca, censimento, vigilanza, valorizzazione e fruizione
del patrimonio culturale sommerso dei mari siciliani e delle sue isole minori.
Questa struttura rappresenta l’approdo di un percorso nato
nel 1999 con l’istituzione di un gruppo per la ricerca archeologica
subacquea: il G.I.A.S.S. (Gruppo d’Indagine
Archeologica Subacquea Sicilia) evolutosi nello
S.C.R.A.S. (Servizio Coordinamento Ricerche Archeologiche
Sottomarine).
L’ottica a tutto campo - intesa come approccio sistematico
alla cultura, alla tradizione ed alla storia del rapporto tra
l’uomo ed il mare - con cui ha operato ha affrontato tematiche,
studiato siti e relitti inerenti l’evo antico, ma anche
quelli medievali e moderni, nonchè le tradizioni marinare
contemporanee.
L’attività operativa è stata garantita dalla
dotazione tecnico-strumentale e dall’aiuto
costante delle forze dell’ordine che agiscono in mare (Guardia
di Finanza, Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato, Capitanerie
di Porto e Guardia Costiera). La struttura opera in piena
autonomia avendo assimilato le risorse e i mezzi delle precedenti
esperienze.
La sua sede si trova presso Palazzetto Mirto,
nel centro storico di Palermo, mentre i locali dell’ex Istituto
Roosevelt, all’Addaura, continuano ad essere sede
dei laboratori tecnici. L'Arsenale della Marina Regia di Palermo è la sede espositiva e il centro per eventi e convegni.
L’istituzione della Soprintendenza del Mare qualifica la
Regione Siciliana nelle politiche per la tutela delle sue risorse
archeologiche sottomarine, ispirandosi alla Grecia che - unica
in Europa - possiede una struttura analoga. L'assoluta novità
dell'ottica multidisciplinare con cui la Soprintendenza del Mare
si presenta, associa gli aspetti etnoantropologici e naturalistici
a quelli archeologici e la pone così in una situazione
di primato europeo. |
|