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Tra gli acquisti più espressivi eseguiti dal Museo troviamo la Collezione Astuto del barone Antonio Astuto di Fargione. Alla fine del XVIII sec. il barone aveva istituito a Noto un Museo d'Antichità, un Gabinetto di Storia Naturale ed una Biblioteca che si era incrementata di manoscritti e di preziose opere a stampa. La parte più rilevante dei materiali era stata acquistata a Roma nel mercato antiquario. Un insieme dei materiali proveniva dalle Vigne Cordini e Nari e dal Palazzo Capponi, a Roma. Il criterio che era seguito nelle acquisizioni era privo di qualsiasi accortezza, questo spiega la grande varietà della collezione, che comprendeva sia pezzi autentici di elevata qualità, sia oggetti di dubbia originalità, ed anche falsi rinascimentali dell'antico. Il Museo astuto è rimasto a Noto fino alla metà del secolo scorso, e nel 1860 è acquistato dal Museo A. Salinas, tranne i libri e le monete che sono andati smarriti.
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