Questa
breve esposizione si prefigge di definire gli aspetti essenziali
del processo di pianificazione dei trasporti in Sicilia, partendo
dalla situazione pregressa.
L`
esigenza di dotare la Regione Siciliana di uno strumento pianificatorio
del settore, era stata avvertita dall`Amministrazione regionale
già dalla metà degli anni ottanta, quando con
legge regionale n.68 del 14 Giugno 1983 venne sancito che
la Regione siciliana avrebbe dovuto dotarsi di un proprio
Piano Regionale dei Trasporti.
Recentemente la Corte dei Conti - Sezione di controllo sulla
Regione siciliana nel novembre 2001, in sede di indagine ispettiva
sul trasporto pubblico locale, evidenziava la necessità
di procedere alla redazione del PRT, in quanto necessario
per il superamento delle criticità riscontrate nel
comparto dei trasporti in Sicilia, individuando nel Dipartimento
Regionale Trasporti e Comunicazioni l` Organo istituzionalmente
preposto alla redazione di tale strumento, e garante della
centralità delle esigenze regionali in materia di trasporti.
Il
Dipartimento regionale Trasporti e Comunicazioni, nel rispetto
delle funzioni istituzionali ad esso demandate e nella consapevolezza
della necessità di procedere in tempi brevi alla stesura
dello strumento pianificatorio, nel gennaio del 2002, ha avviato
le procedure per la estensione del Piano necessario per la
riqualificazione del sistema dei trasporti e della mobilità
nell'Isola.
Ciò
premesso, occorre preliminarmente evidenziare che le pregresse
esperienze in tema di pianificazione dei trasporti nella Regione
siciliana, quanto meno sotto l`aspetto metodologico, non possono
essere considerate come punto di riferimento, perché
non tengono conto dei sopravvenuti indirizzi in tema di redazione
dei Piani Regionali di Trasporto, contenuti nel Piano Generale
dei Trasporti e della Logistica (PGTL), predisposto nel 2001
dal Ministero dei Trasporti e della Navigazione (oggi Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti).
Il PGTL affronta, tra l' altro, il tema della pianificazione
regionale dei trasporti, riportando nell`appendice A 06 dell`
allegato tecnico, apposite "linee guida" per la
redazione e gestione dei PRT, volte a garantire il coordinamento
tra Pianificazione Nazionale e Pianificazione Regionale in
materia di trasporti.
In tali "linee guida" vengono definiti l`esercizio
ed i compiti dei Piani Regionali dei Trasporti, al fine di
pervenire alla realizzazione di una univoca procedura di pianificazione
a livello regionale, che sia coerente e coordinata con la
pianificazione nazionale.
Ciò anche allo scopo di assicurare il massimo coordinamento
con le scelte del PGTL, e per consentire di procedere, anche
tramite altri rami dell` Amministrazione, alla distribuzione
nel territorio di infrastrutture e servizi attraverso investimenti
pubblici il più possibile flessibili ed alle incentivazioni
fiscali e creditizie.
Un tema fondamentale è il rapporto con il Sistema Nazionale
Integrato dei Trasporti (SNIT), con il quale si stabilisce
che la mobilità regionale si svolge in parte sulle
infrastrutture del suddetto sistema, ed in parte su quelle
di preminente interesse regionale.
Le scelte d`intervento relative al sistema SNIT, essendo di
interesse nazionale, rimangono a carico dello Stato, sia pure
con il concorso delle regioni, alle quali sono demandate le
scelte relative a quelle di preminente interesse regionale
e locale.
Nel PGTL inoltre, viene stabilito che nei PRT vanno operate
scelte "macro" di base per il riassetto dei trasporti
da individuarsi con un Piano Direttore e che tali scelte andranno
ad arricchirsi progressivamente attraverso Piani Attuativi.
Nell`ambito di questi ultimi, vanno affrontati ed approfonditi
i temi specifici di natura istituzionale, gestionale ed infrastrutturali,
per ogni modalità e settore di trasporto, nel rispetto
delle scelte generali e delle realtà locali.
Tra gli indirizzi del PGTL, viene, tra l`altro, ritenuto fondamentale
che i Piani Regionali "non vengano più intesi,
come è troppo spesso avvenuto in passato, come una
mera sommatoria di interventi infrastrutturali, in pratica
un elenco di opere, molto spesso molto lungo ed avulso da
una logica di vincolo di bilancio
" e viene introdotto
piuttosto il concetto di "progetto di sistema" da
modulare nel tempo, ove necessario, in funzione delle istanze
e delle esigenze socio economiche della regione, procedendo
conseguentemente, ove necessario, al suo aggiornamento.
Fin
qui, in estrema sintesi, i principi fondamentali introdotti
dal Piano Generale dei Trasporti e della Logistica in tema
di redazione dei piani regionali dei trasporti.
In
tale contesto il Dipartimento Trasporti e Comunicazioni della
Regione Siciliana ha strutturato il complesso di indirizzi,
obiettivi e strategie, nonchè gli interventi infrastrutturali
prioritari ratificati dal Governo Regionale, nel rispetto
dei vincoli derivanti da direttive europee e da leggi nazionali.
Pertanto, per la Regione siciliana, tra le prime ad intraprendere
un processo di pianificazione dei trasporti, successivamente
all'emanazione delle suddette linee guida nazionali, è
imprescindibile che il modello pianificatorio sia quello indicato
dal PGTL.
E' appena il caso di ricordare, inoltre, che il mancato rispetto,
o il riferimento a esperienze diverse, avrebbero comportato
una pianificazione regionale non in linea con quella nazionale.
Il riferimento agli indirizzi indicati dal PGTL è apparso
dunque necessario oltre che opportuno per la stesura della
pianificazione regionale dei trasporti, che, se riferita a
metodologie pregresse, avrebbe comportato la redazione di
documenti di piano privi di riferimenti metodologici a livello
nazionale.
L`
impianto pianificatorio adottato dal Dipartimento, si basa
sulla stesura di un documento di inquadramento generale definito
"Piano Direttore" che contiene gli obiettivi, gli
indirizzi, le strategie che andranno a svilupparsi nella redazione
dei "Piani Attuativi" e contiene gli interventi
infrastrutturali ritenuti prioritari, già ratificati
dal Governo regionale.
Il Piano Direttore contiene pertanto le linee guida sia per
gli interventi istituzionali, gestionali ed infrastrutturali,
da ricomprendere nella cosiddetta "Pianificazione Strategica"
(di lungo periodo) a scala regionale, sia per la "Pianificazione
tattica" (di breve periodo) a scala provinciale e locale.
Di conseguenza il Piano Direttore recentemente predisposto
contiene le determinazioni e gli orientamenti in materia di
trasporto regionale, individuati ed approfonditi dal Dipartimento
Trasporti e Comunicazioni con il supporto di un apposito consesso
di alto livello accademico, scientifico e culturale che a
conclusione di serrate e ripetute riunioni, ha individuato
la metodologia, gli obiettivi, i percorsi e le strategie necessarie
per la riqualificazione dei trasporti in Sicilia, successivamente
condivisi dall'organo di Governo regionale e dalla Commissione
legislativa dell'Assemblea regionale siciliana competente
nella materia.
E' appena il caso di sottolineare pertanto che il Piano Direttore
nella versione definitiva approvata dalla Giunta di Governo
nel novembre 2002, costituisce esso stesso un primo livello
di pianificazione regionale in materia di trasporti.
Il Piano, oltre a comprendere e fissare gli orientamenti fondamentali
in materia di trasporto e mobilità regionale, sotto
il profilo infrastrutturale, contiene l`elencazione degli
interventi infrastrutturali ritenuti prioritari, già
individuati e ratificati dalla Regione siciliana, in parte
in corso di realizzazione o in avanzata fase di progettazione,
e pertanto devono essere compresi nella sfera pianificatoria
come infrastrutturazioni di base la cui realizzazione è
imprescindibile.
Tali interventi inseriti nel Piano Direttore come punto di
partenza per la infrastrutturazione dei trasporti regionale,
trovano conforto sotto l`aspetto scientifico in quanto la
loro individuazione è stata condotta sulla base di
analisi e studi preparatori per la definizione degli Accordi
di Programma Quadro e inseriti negli strumenti della Programmazione
regionale.
Si
passa, di seguito ad illustrare le finalità della pianificazione
strategica e di quella tattica.
La
Pianificazione strategica, o di lungo termine, prevede un
orizzonte temporale al 2015, intendendo con tale data il traguardo
entro il quale si prevede vengano realizzati gli interventi
a scala regionale previsti dal Piano Direttore, che solitamente
richiedono diversi anni per la loro attuazione.
In
prosecuzione della attuale fase di pianificazione, conclusa
con la predisposizione del Piano Direttore, è prevista
nell`ambito della Pianificazione strategica, la fase di maggior
dettaglio, consistente nella redazione dei "Piani Attuativi".
Tale fase è stata recentemente avviata dal Dipartimento
con la pubblicazione del Bando per l`affidamento del servizio
"Studio di fattibilità e procedure attuative per
il riordino complessivo delle modalità di trasporto
nella Regione siciliana".
Attraverso le analisi e gli studi di base che si andranno
ad acquisire con l`affidamento del suddetto servizio, si proseguirà
con un livello di pianificazione progressivamente più
dettagliata.
A conclusione dei passaggi necessari per il raggiungimento
della massima condivisione delle risultanze delle analisi
e degli studi di dettaglio, attraverso i confronti che si
renderanno necessari, il Dipartimento procederà alla
predisposizione dei Piani Attuativi, relativi alle varie modalità
di trasporto che si svilupperanno, come detto sulla base delle
"tracce" indicate dal Piano Direttore.
La
Pianificazione tattica o di breve periodo, da sviluppare in
ambito sub regionale, riguarda la individuazione di interventi,
soprattutto di tipo gestionale, finalizzati alla ottimizzazione
delle condizioni esistenti della mobilità dei passeggeri
e delle merci, tramite la definizione di strumenti la cui
elencazione, per l` appunto, è indicata nel Piano Direttore.
Sono pertanto strumenti di pianificazione di tipo "tattico":
- i Piani Urbani del Traffico;
- i Piani del Traffico per la viabilità extraurbana(art.36
D.Lgs. 285/92-Codice della Strada);
- i Piani Urbani della Mobilità (D. lgs.430 /2000);
- i Programmi triennali dei servizi di Trasporto Pubblico
Locale;
- i contratti di servizio del TPL.
La attuazione di tali strumenti, secondo il principio della
sussidiarietà, è demandata agli enti locali
mentre rimane di competenza regionale la sola funzione di
coordinamento e di indirizzo.
Il
Piano Regionale dei Trasporti, nella sua interezza, sarà
pertanto costituito dal Piano Direttore e dai Piani Attuativi
relativi al trasporto stradale, al trasporto ferroviario,
al trasporto aereo, al trasporto marittimo, al trasporto delle
merci e della logistica ed al Trasporto Pubblico Locale, conferendo
al PRT la configurazione di "progetto di sistema dei
trasporti e della mobilità in Sicilia", nell'ambito
del quale ogni singolo documento, una volta predisposto e
condiviso, avrà una sua propria validità individuale
in quanto espressione di un quadro generale consolidato, appunto
il Piano Direttore.
Inoltre, nel rispetto della "dinamicità"
del piano, indicato dal PGTL, sia il Piano Direttore che i
Piani Attuativi potranno essere rielaborati separatamente
e periodicamente e aggiornati in funzione di sopraggiunte
necessità, accertate sulla base di fondamenti scientifici.
A
tali strumenti di pianificazione, possono essere aggiunti
ulteriori strumenti di valutazione e di programmazione, costituiti
da Studi di fattibilità e Progetti di sistema, indirizzati
a specifici Piani o Programmi per il potenziamento dei sistemi
di trasporto, in relazione alla complessità o alle
dimensioni considerevoli, o ad interventi specifici, da operare
nell`ambito dei vari rami dell` Amministrazione regionale,
comunque compatibili con la pianificazione regionale dei trasporti.
Si
auspica che quanto fin qui riportato possa contribuire ad
illustrare i processi di pianificazioni avviati, e si confida
che in tempi brevi, in tale strumento possano convergere i
contributi di pianificazione demandati per competenza ad ogni
singolo soggetto sia pubblico che privato, al fine di pervenire
all'atteso sviluppo economico e sociale dell'Isola, in coerenza
con le previsioni di assetto territoriale.
A maggior chiarimento si riporta di seguito lo schema della
struttura del modello del Piano Regionale dei Trasporti e
della Mobilità:
Piano
Regionale dei Trasporti e della Mobilità
PIANO
DIRETTORE
Documento di indirizzi ed interventi prioritari (*)
|
Pianificazione
Strategica
(a scala regionale)
Previsione temporale di lungo periodo |
Pianificazione
Tattica
(a scala sub regionale)
Previsione temporale di breve periodo
Piani
Urbani del Traffico.
Piani del traffico per la viabilità extraurbana
Piani Urbani della Mobilità.
Programmi Triennali dei servizi del TPL.
Contratti di servizio del TPL.
Piano dei Parcheggi.
|
PIANI
ATTUATIVI: |
Piano
del trasporto stradale. (**) .
Piano del trasporto ferroviario. (**)
Piano del trasporto marittimo. (**)
Piano del trasporto aereo. (**)
Piano del trasporto delle merci e della logistica. (***)
Piano del trasporto Pubblico Locale. |
(*)
Approvato dalla Giunta di Governo regionale (Delib.
N. 322 del 11.10.2002 e Delib. N.375 del 20.11.2002)
previo parere favorevole della IV Commissione legislativa
dell'Assemblea Regionale Siciliana e adottato con D.A.
n.237 del 16 dicembre 2002.
(**) bando di gara per l`affidamento del servizio per
l`acquisizione degli studi preparatori pubblicato in
data 10.12.2002
(***) Affidato studio per la individuazione degli autoporti
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