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28.07.2004

SESSIONE PLENARIA DELLA CONSULTA NAZIONALE
DELLA SICUREZZA STRADALE

Il Dipartimento, rappresentato dal funzionario responsabile dell’ufficio “Piano della Sicurezza Stradale”, ha partecipato nei giorni scorsi alla sessione plenaria indetta dalla Consulta Nazionale della Sicurezza Stradale, svoltasi presso la sede del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro e dedicata alla attuazione del relativo Piano Nazionale, in particolare alle prime realizzazioni dei “progetti pilota”.
L’obiettivo della Consulta è quello di avviare una serie di incontri di valutazione e confronto sulle esperienze realizzate nei principali settori di intervento sulla sicurezza stradale.

La prima parte della riunione è stata dedicata all’illustrazione dei progetti pilota, in particolare quelli delle Province di Milano, Bologna, Roma e Reggio Calabria e dei Comuni di Genova e Trento, ammessi di recente al cofinanziamento previsto dal bando statale, nel quale rientra anche il progetto della Regione Siciliana predisposto dal Dipartimento.
Successivamente i rappresentanti delle istituzioni presenti hanno espresso le loro considerazioni tecniche, cui sono seguiti gli autorevoli interventi dei Presidenti delle Commissioni parlamentari della Camera dei Deputati e del Senato, l’On. le Franco Raffaldini e il Sen. Mauro Fabris.

La questione principale che è emersa nel corso di tale riunione è stata certamente quella della disponibilità finanziaria necessaria per assicurare continuità operativa ai Programmi annuali di attuazione del PNSS, fino alla scadenza (2010) dell’impegno assunto per il raggiungimento dell’obiettivo europeo.
E’ stata, pertanto, unanimemente condivisa l’esigenza di rappresentare formalmente al Ministro Lunardi la richiesta di assumere come impegno prioritario nell’azione quotidiana di governo quello della sicurezza stradale, assicurando le risorse necessarie per realizzare una razionale programmazione degli interventi.
La recente recrudescenza dei decessi sulle strade italiane impone infatti, immediatamente, la realizzazione di una serie di interventi mirati che possono così sintetizzarsi:

·     Istituzione di una Autority per la gestione delle dotazioni tecniche e logistiche della sicurezza stradale, di fondamentale importanza specie dopo la soppressione dell’Ispettorato per la circolazione e la sicurezza stradale.

·     Realizzazione di una efficace manutenzione programmata della rete stradale, con particolare riguardo a quei fattori che incidono significativamente sulla qualità della sicurezza stradale, quali le barriere di sicurezza, la segnaletica ed i sistemi di visibilità in caso di presenza di agenti atmosferici avversi.

·     Incentivazione delle campagne informative per realizzare una vera e propria cultura dell’educazione stradale, impegnando le competenti autorità a mobilitarsi con ogni iniziativa possibile per inserire l’educazione stradale come materia di studio e di esame obbligatoria nelle scuole d’obbligo.

·     Sviluppare un uso appropriato dei mezzi di trasporto pubblici che disincentivi l’uso del mezzo privato ed inquinante.

·     Ridare centralità ad una mobilità alternativa alle auto, potenziandone lo sviluppo attraverso la predisposizione di percorsi pedonali e ciclabili, nonché con la messa in sicurezza dei percorsi casa-scuola e casa-lavoro.

La riunione, infine, si è conclusa con l’insediamento di un Coordinamento giovanile in seno alla Consulta Nazionale.

E’ opportuno infatti ricordare che gli incidenti stradali sono la prima causa di morte dei giovani tra i 15 ed i 29 anni: negli ultimi trenta anni in Italia si sono avuti oltre 100.000 decessi, 250.000 invalidi gravi e ciò, oltre l’enorme “costo” del dolore delle famiglie, ha comportato anche un costo per la società che viene valutato in circa 330 miliardi di euro, senza contare le potenziali competenze e professionalità non espresse e quindi non utilizzabili dal Paese.

Gli incidenti stradali sicuramente non sono un obbligatorio, pesante, pedaggio da corrispondere alla società moderna, ma, per non morire più sulla strada, occorre una strategia largamente condivisa ed il deciso impegno di tutti gli attori pubblici e privati coinvolti.

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