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28-01-2005 |
AEROPORTO CIVILE DI AGRIGENTO
- VALLE DEI TEMPLI Lo Studio, presentato al Dipartimento regionale Trasporti, si interroga sulla funzione che tale infrastruttura di trasporto può avere nello sviluppo dell’agrigentino come “polo turistico mediterraneo”, sfruttando la naturale predisposizione di questo territorio all’accoglienza turistica. Nello studio, il modello, messo a punto assumendo una crescita continuativa della domanda turistica mondiale e formulando stime sugli arrivi turistici annui e conseguenti previsioni sul traffico passeggeri in specifici periodi, ha delineato alcuni possibili sistemi di crescita. In particolare sono stati elaborati tre scenari. Il primo scenario considera strutture ricettive di piccole dimensioni disseminate sul territorio della Provincia, leggermente arretrate rispetto al fronte mare e scostate dai siti d’interesse storico-culturale, con l’obiettivo di preservare la bellezza, in larga parte incontaminata, della natura. In questo scenario, l’intensità di sviluppo potrà essere limitata ad un massimo di 330 posti letto per chilometro di costa, raggiungendo una previsione di un potenziale di 6 milioni di presenze turistiche per l’anno 2025. Il secondo scenario prende in considerazione uno sviluppo immobiliare di tipo intensivo in aree delimitate, con un’estensione di non più di 7 chilometri, da ubicarsi nei pressi di Agrigento, Sciacca e Licata, luoghi di presenza di altre strutture ricettive. Tale scenario pone come limite della densità dello sviluppo 750 posti letto per chilometro di costa e 158.000 presenze turistiche. Le previsioni sugli arrivi sono di 5.700.000 turisti italiani e stranieri nel 2025, mentre la previsione sugli arrivi di passeggeri all’aeroporto è di 4 milioni. Nel terzo scenario s’ipotizza una crescita continua della domanda turistica mondiale. Tale scenario pone come limite della densità dello sviluppo 540 posti letto per chilometro di costa. La previsione sugli arrivi di passeggeri all’aeroporto nel 2025 è di poco meno di 4 milioni. Due esperienze internazionali Lo studio evidenzia il successo avuto da due località turistiche collocate in due diverse aree del mondo, ma con la presenza di siti storici, attrazioni culturali, paesaggi e clima simili alla costa agrigentina. Le due località su cui si rivolge l’attenzione sono Cancùn nella penisola dello Yucatan, in Messico, e Malaga nella Costa del Sol, in Spagna, che hanno avuto un considerevole sviluppo economico in base alle scelte operate per valorizzare la loro vocazione turistica, anche mediante la costruzione di efficienti aeroporti internazionali. Impatto economico dell’aeroporto agrigento - valle dei templi sul territorio limitrofo Lo studio evidenzia come gli aeroporti siano elementi essenziali della politica di sviluppo economico di un territorio. In particolare, la presenza di un aeroporto può rappresentare un elemento strategico rilevante nella risoluzione dei problemi di crescita economico-territoriale, contribuendo allo sviluppo di nuove attività produttive e significativi incrementi occupazionali. L’interdipendenza tra aeroporto e territorio si manifesta attraverso un rapporto complesso: un aeroporto è infatti in grado di accrescere e rafforzare l’economia dell’area in cui è situato e favorirne la competitività, realizzando così un circolo virtuoso. In generale, si evince ancora dallo studio, l’impatto economico generato dalla realizzazione di una infrastruttura aeroportuale può essere suddiviso in quattro grandi categorie: diretto, indiretto, indotto e dinamico. Per impatto diretto si intende l’impatto economico generato dalle attività della società di gestione aeroportuale, delle compagnie aeree e degli operatori che forniscono servizi al traffico passeggeri e merci all’interno dell’aeroporto. Per impatto indiretto si intende, invece, l’impatto che deriva dalle attività economiche delle imprese situate all’esterno dell’aerostazione che sono al servizio degli utenti aeroportuali. Infine, per impatto indotto intendiamo quello generato dagli effetti moltiplicativi degli impatti diretti e indiretti, ossia l’impatto economico generato dalle attività che si sviluppano in seguito alla domanda di beni e servizi attivata dalle persone e dalle imprese direttamente e indirettamente coinvolte nell’offerta di servizi di trasporto aereo. L’impatto dinamico, legato alle attività conseguenti alla migliorata accessibilità e visibilità generata dall’aeroporto, è caratterizzato da due prerogative fondamentali: da un lato l’essere posto “a valle” dell’azienda aeroporto, interessando quindi lo sviluppo che le funzioni aeroportuali possono avere sulle attività economiche e sugli utenti finali dei servizi aerei; dall’altro il carattere non automatico degli effetti dinamici. Questi ultimi, così chiamati perché si manifestano tipicamente nel medio e lungo periodo, rappresentano l'’impatto economico derivante dal fatto che l’aeroporto, attraverso i servizi offerti, permette di migliorare la produttività e la visibilità delle aziende situate nelle aree circostanti. Inoltre, nello studio si ritiene che nell’aerea individuata per la realizzazione del polo aeroportuale Agrigento-Valle dei Templi, i settori che avranno un effetto diretto o indotto dalla realizzazione dell’infrastruttura saranno molteplici, anche se il comparto turistico sarà quello che riceverà maggiori benefici. Il miglioramento dell’accessibilità aerea risulta un fattore determinante per produrre servizi turistici con modalità avanzate e ai fini dell’inserimento dell’area interessata in circuiti comprendenti significativi eventi sportivi, commerciali e congressuali. Anche per i benefici economici dell’aeroporto sul territorio circostante
sono stati elaborati alcuni scenari possibili, che ipotizzano la creazione
di un numero considerevole di nuovi posti di lavoro, da 34.000 a 109.000,
nei prossimi venti anni. L’ evoluzione della domanda di trasporto aereo “con” e “senza” l’aeroporto di Agrigento - Valle dei templi Lo studio mostra come uno degli obiettivi prioritari del piano direttore della Regione Siciliana nel prossimo futuro è quello di mettere a sistema i poli d’eccellenza del trasporto attraverso la creazione di sistemi integrati sotto il profilo amministrativo, logistico e funzionale. In questa prima fase, tranne che per il trasporto merci su ferrovia, si prevede la creazione di sistemi integrati che coinvolgono impianti appartenenti ad una medesima modalità, rinviando ad una fase successiva l’integrazione tra poli appartenenti a modalità diverse. Il progetto punta su tre livelli di infrastrutturazione: - Sistemi integrati aeroportuali - Sistema Aeroportuale Occidentale: Palermo P.ta Raisi – Trapani Birgi - Sistema Aeroportuale Orientale: Catania F.Rossa – Comiso All’interno di ciascun sistema si punterà alla specializzazione degli impianti in modo da ottimizzare il funzionamento del singolo aeroporto. Per gli aeroporti di Palermo e Catania si prevede una specializzazione a servizio dei voli di linea potenziando l’accessibilità con la rete portante di trasporto collettivo. Per gli aeroporti di Trapani e Comiso viene prevista una specializzazione a favore di voli charter, merci, collegamenti a scala regionale e di emergenza. Per quanto concerne gli aeroporti delle isole minori, Lampedusa e Pantelleria, in analogia a Trapani e Comiso, è prevista una specializzazione a favore di voli charter, merci, collegamenti a scala regionale e di emergenza. Tempi di realizzazione, costi e ricavi dell’aerostazione Agrigento - Valle dei templi Per quanto concerne la realizzazione e il successivo sfruttamento dell’aeroporto nello studio si giunge alle seguenti conclusioni: a) I lavori di costruzione della struttura dureranno circa due anni; b) L’opera sarà operativa dal 2007; c) Il contributo a fondo perduto sarà di € 45 milioni pari al 60% del costo totale di € 75 milioni; d) Il capitale sociale della società concessionaria sarà di € 10 milioni; e) La parte di costo non coperta dal contributo a fondo perduto sarà ammortizzato in 30 anni; f) Il primo anno di esercizio dell’impianto, previsto per il 2007, l’ammortamento sarà ridotto del 50%; g) Gli oneri finanziari sono calcolati ad un tasso d’interesse del 3,5%; h) I ricavi aeronautici sono ottenuti moltiplicando i ricavi medi per passeggero e movimento per la domanda stimata di passeggeri equivalenti nell’intervallo di tempo oggetto del presente studio (vedi grafici 6.3 e 6.4); i) I ricavi aeronautici comprendono i diritti di imbarco ed handling; j) I ricavi non aeronautici derivano dall’affitto degli spazi commerciali ed in minor parte dalla gestione dei parcheggi; k) I costi operativi sono calcolati in base ai ricavi totali. Tenendo conto come benchmark le performance ottenute da società di gestione aeroportuale simili a quella oggetto del nostro studio; l) Le imposte sono state calcolate considerando un prelievo del 38% circa e tenendo conto del meccanismo delle perdite pregresse. Nella parte finale, lo studio mostra che le motivazioni dell’opportunità di costruire l’aeroporto di Agrigento, che passano attraverso la contemporanea creazione di tre distretti turistici, uno nell’area di Sciacca già in attuazione, uno nella costa agrigentina ed uno nella costa licatese, entrambi da individuare, si possono riassumere in undici punti che di seguito si elencano riportandoli dalla relazione: 1. Il costo di costruzione è assolutamente contenuto rispetto agli altri tipi di infrastrutture: infatti i 75 milioni previsti sono una cifra assolutamente modesta, utile a costruire soli 3 km di autostrada, o 1,5 di alta velocità ferroviaria; 2. Il tempo di collegamento da Palermo giustifica un aeroporto. Infatti, per arrivare dalla provincia di Agrigento e Caltanissetta a Palermo aeroporto di Falcone-Borsellino occorrono, in media, oltre 3 ore in automobile, 3,30 in pullman, 4 ore in treno. Infatti, bisogna aggiungere ai 160 km della Palermo Agrigento, l’imprevedibile tempo d’attraversamento della circonvallazione di Palermo. 3. Le alternative sono assolutamente improbabili. Infatti è impossibile a breve termine pensare di collegare Agrigento a Palermo con un’autostrada (costo circa 4 miliardi) di euro o alta velocità ferroviaria (costo circa 8 miliardi). 4. L’area, di interesse strategico da un punto di vista turistico, giustifica l’investimento. La valle dei Templi è un “must”. E’ paragonabile solo alle piramidi Egiziane, alle piramidi Maia, alla Muraglia cinese, a Petra e a pochi altri siti archeologici mondiali. Con il vantaggio di avere a poca distanza centinaia di chilometri di costa sul mediterraneo ancora utilizzabili per insediamenti turistici. Inoltre ha a poca distanza il sito di Selinunte e il distretto turistico di Sciacca. Il suo benchmarking, a regime di visitatori, con un’accorta politica di sviluppo, dovrebbe tranquillamente arrivare a superare i 15 milioni di presenze nei prossimi dieci anni. Malta da sola ne ha 14 milioni. 5. Il conto economico di un’eventuale struttura è tale da autofinanziarsi. Se si pensa che ci sono un numero notevole di precari da utilizzare, la gestione sarebbe vicina al costo zero. 6. Se non si immettono elementi di discontinuità le due province sono destinate a spopolarsi. Ogni anno perlomeno 5.000 persone emigrano. Peraltro considerato il costo di 100 mila euro per persona la perdita in termini di costo della comunità è stato negli ultimi 5 anni di 2 miliardi e 500 milioni di euro. Contributo che le due province hanno dato alla crescita del Paese. Ben più elevato del piccolo investimento nella struttura. 7. Gli investimenti nello sviluppo locale di agenda 2000 non avrebbero senso senza una infrastrutturazione adeguata. 4 PIT con un finanziamento complessivo di 500 milioni di euro, tutti incentrati sul turismo. Infatti per esempio pur avendo un palacongressi interessante non è utilizzato per eventi internazionali per la distanza dagli aeroporti. 8. Caltanissetta e Agrigento rimarrebbero le province meno servite. Infatti le altre avrebbero: Palermo (Punta Raisi), Trapani (Birgi), Ragusa (Comiso), Siracusa (Comiso e Catania, considerata la autostrada finanziata Catania-Siracusa-Gela), Enna (Catania), Messina con il ponte sullo stretto farà riferimento all’aeroporto di Reggio Calabria. 9. Con i voli low cost e charter potrebbe essere una utile alternativa rispetto ai due grandi aeroporti. 10. Niente vieta che nel giro di qualche anno l’aeroporto possa essere privatizzato impedendo che eventuali perdite d’esercizio vengano caricate sul bilancio pubblico. 11. Rispetto a quello che le due province pagano attualmente, a causa del costo della formazione di giovani che poi vengono utilizzati in altre parti del Paese, il costo dell’infrastruttura è assolutamente contenuto.. |