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22-8-2003

PRECISAZIONI SUL CASO DEGLI "AUTOBUS FANTASMA"

Nei giorni scorsi la stampa ha pubblicato varie notizie sul caso dei cosiddetti "autobus fantasma" in Sicilia, cioè sull'indagine condotta dalla Guardia di Finanza che ha rilevato delle irregolarità nella gestione delle autolinee da parte di due società titolari di concessioni della Regione, e quindi di finanziamenti, per svolger servizio di trasporto pubblico locale tra i comuni siciliani.

In particolare è stato scritto che la ditta "Progress Viaggi", concessionaria del collegamento tra il paese di Campofelice di Roccella e la locale stazione ferroviaria, non ha mai effettuato alcuna corsa di autobus, mentre la ditta Cracchiolo di Terrasini effettuava i suoi collegamenti saltuariamente e inoltre senza rispettare gli orari previsti dalle concessioni.
Il Dirigente generale dei Trasporti siciliani, avv. Giovanni Lo Bue, ha pertanto ritenuto opportuno fornire delle precisazioni sulla vicenda, per conto del Dipartimento, ed ha rilasciato una dichiarazione che riportiamo in sintesi.

Innanzi tutto la ditta Progress Viaggi non ha ricevuto più finanziamenti pubblici a partire dal secondo semestre del 2001, cioè da quando sono stati nominati l'Assessore Francesco Cascio e l'attuale Dirigente Generale.
Infatti, in base ad una segnalazione del Comune di Campofelice di Roccella, sono state inviate delle ispezioni ed in seguito è stato intimato alla ditta Progress Viaggi di mettersi in regola entro 30 giorni, effettuando le corse previste.
Questa richiesta non ha avuto esito positivo e pertanto la ditta è stata considerata decaduta dalla concessione ed è stato bloccato ogni ulteriore versamento di denaro pubblico in suo favore.

Per questo motivo l'autolinea  della ditta non è stata inserita nell'orario autobus 2003 pubblicato prima sul sito internet del Dipartimento ed in seguito in forma di libro.

Per quanto riguarda la ditta Cracchiolo, invece, non era mai stato segnalato alcun disservizio.

L'avv. Lo Bue precisa che proprio la pubblicazione degli orari delle autolinee siciliane, gia prevista dalla  legge del settore, datata 1983, e mai

realizzata prima d'ora, è una garanzia di "trasparenza", dato che permetterà agli utenti di segnalare eventuali futuri disservizi.

Ma, continua Lo Bue, è l'intero sistema delle concessioni che va cambiato, dato che questa legge, del 1983, prevede il rinnovo pressoché automatico delle concessioni e non consente l'auspicato controllo della qualità del servizio offerto.

Per questi motivi, e per adeguarsi alle direttive della Comunità Europea, il Dipartimento ha lavorato per mesi ad uno schema di disegno di legge che è stato approvato dalla Giunta di Governo già ad agosto dello scorso anno.
La proposta di legge prevede la revoca delle attuali concessioni  ed il passaggio ai "contratti di servizio pubblico" con le connesse opportunità dei controlli sulla qualità dei servizi erogati dalle aziende.

Ma questa riforma è bloccata perché  la proposta non è stata ancora esaminata dalla IV Commissione dell'Assemblea regionale, nonostante la sua rapida approvazione sia stata sollecitata non soltanto dall'Assessore Cascio ma anche dalla Corte dei Conti nella sua recente relazione-indagine sul trasporto pubblico locale in Sicilia.

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