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25-5-2009 |
SIREMAR
“Appena chiediamo di vedere le carte di Siremar - afferma Bufardeci - sembra quasi di toccare un simulacro inespugnabile. Non sappiamo nulla dei debiti contratti con le banche, del passivo accumulato, dello stato della flotta e del personale. Non è serio chiederci di distogliere dal nostro bilancio delle somme, di impossibile quantificazione allo stato attuale, da destinare al ripianamento delle possibili e ingenti perdite di esercizio della Siremar. A questo punto chiediamo con forza che ci venga consegnata la relazione di Credit Suisse, Advisor per la privatizzazione, per conoscere realmente lo stato patrimoniale e funzionale di Tirrenia e per capire cosa si nasconde dietro il velo di silenzio che avvolge Siremar”. Per il Vicepresidente, il Governo nazionale non ha mantenuto fede alle rassicurazioni fornite nei mesi precedenti, all'Amministrazione regionale e ai Sindaci delle isole minori: non metterà mano al portafoglio. Ai conti di Tirrenia mancano 46 milioni di euro per garantire l'intero assetto nautico del gruppo. “La cosa peggiore - spiega il Vicepresidente della Regione siciliana Bufardeci - è che questa somma è destinata ad aumentare nel tempo. Occorre una riflessione seria. Il programma operativo di Tirrenia costa 220 milioni di euro. Per coprirne i costi, il governo nazionale ha prelevato 174 milioni dai Fas, ed è bene ricordare che si tratta di risorse delle Regioni. E siccome non si accontentano, vogliono pure il resto, nonostante il preciso impegno del Ministro a fare fronte con risorse statali. La quota mancante la vogliono da noi. Non è accettabile sedersi a un tavolo tecnico con la minaccia di vedersi tagliati in futuro i collegamenti se non si aprono i cordoni della borsa. Purtroppo, questo è quello che è successo in questa settimana di trattative”. Con una nota il Dipartimento dei Trasporti, diretto dall'Avv. Giovanni Lo Bue, ricostruisce gli ultimi mesi della trattativa e spiega la posizione dell'Amministrazione siciliana. Il Ministero, infatti,
per procedere alla privatizzazione del gruppo Tirrenia, ha proposto la
stipula di contratti di servizio in regime di convenzione tra le Regioni
interessate e le società del gruppo Tirrenia che si occupano dei trasporti
marittimi regionali. Per la Sicilia è in ballo la posizione di Siremar. Le riunioni tecniche si
sono tenute il 15 e il 19 maggio e hanno evidenziato differenti
posizioni da parte delle regioni interessate (Liguria, Lazio, Sardegna,
Campania, Toscana e Sicilia). “Non possiamo percorrere
alcuna di queste procedure - spiega Bufardeci - perchè entrambi i casi
descritti sono incompatibili con il sistema onerato di collegamenti marittimi
che la Sicilia ha messo in piedi dal 2002, prima regione in Italia ad
adeguarsi alle normative comunitarie, adottando procedure di liberalizzazione
del settore. Il Dipartimento ha proposto
al Ministero due opzioni: lasciare allo Stato la possibilità di esercitare
la competenza sulla privatizzazione di Siremar insieme a Tirrenia, e la
gestione dei relativi contratti; Le somme verrebbero utilizzate sempre con il sistema di collegamenti onerati ai sensi della legge regionale del 2002, in pratica affidando ai privati, mediante gare pubbliche di livello europeo, i servizi oggi assicurati da Siremar. |
Per ulteriori
informazioni: Dott.ssa Salvatrice Severino - telefono: 091-7078255 e@mail: s.severino.trasporti@regione.sicilia.it |