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19-9-2006 |
L’IMPORTANZA DELLE ANALISI DI SICUREZZA NELLA PROGETTAZIONE STRADALE Anche in materia di sicurezza stradale la strategia più efficace per affrontare tutte le situazioni che possono determinare conseguenze negative è quella della prevenzione. Non è sufficiente, infatti,
limitarsi ad una rilevazione a posteriori delle criticità intervenendo
per la loro eliminazione solo dopo che si sono verificati e ripetuti incidenti
stradali con perdite di vite umane. In Italia solo recentemente il termine “analisi di sicurezza”, riferito al trasporto su strada, è stato introdotto in maniera esplicita. Si tratta di un’attività attraverso la quale si cerca di valutare se una determinata situazione oggettiva, sia essa esistente o prevista in progetto, è esente da pericoli in relazione alle specifiche condizioni d’impiego. L’esigenza di assicurare livelli di sicurezza adeguati nella progettazione e gestione delle infrastrutture stradali è stata ravvisata e soddisfatta da questa Amministrazione con l’espressa previsione contenuta nell’art. 3 del Bando per la realizzazione degli interventi previsti dal secondo Programma d’Attuazione 2003 del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale. Un’analisi di sicurezza mira a mettere in evidenza la presenza di difetti o viziosità in un tracciato stradale che possano potenzialmente generare pericoli per la circolazione. Una condizione di pericolo si manifesta attraverso la frequenza di incidenti di uno stesso tipo. Quindi, un’analisi di sicurezza può avere due diversi obiettivi:
Con queste due significati, in tempi recenti, il termine “analisi di sicurezza” è comparso più volte citato nella letteratura specializzata e nella normativa tecnica stradale, proprio ad indicare uno strumento mediante il quale sia possibile passare da una formulazione concettuale di principio delle problematiche connesse con la sicurezza stradale a più puntuali e concrete applicazioni ingegneristiche che possano contribuire a ridurre la grave piaga dell’incidentalità stradale. Nel nostro Paese, il primo documento di norma che prescrive l’elaborazione di una specifica relazione riguardante un aspetto della sicurezza stradale è il Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici, n. 223 del 18 Febbraio 1992, “Regolamento recante istruzioni tecniche per la progettazione, omologazione e l’impiego delle barriere stradali di sicurezza”. All’art. 2 del citato decreto è prescritta l’elaborazione di un “apposito allegato progettuale, completo di relazione motivata sulle scelte, … riguardante i tipi di barriere di sicurezza da adottare, la loro ubicazione e le opere complementari annesse”. Un successivo documento che affida a “verifiche di sicurezza” il discernimento tra situazioni infrastrutturali pericolose e non pericolose è costituito dalle “Norme per la classificazione funzionale delle strade esistenti”, redatte nel 1996 nell’ambito delle attività della Commissione Strade del CNR ed approvate, con prescrizioni e raccomandazioni, dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici nell’adunanza di AG del 13 Dicembre 2002. Detta norma, non ancora approdata alla fase di emanazione formale, recependo una esplicita prescrizione del Codice della Strada, sancisce il principio che qualsiasi difformità dai prescritti requisiti tecnici e funzionali di tratti stradali in via di classificazione può essere ammessa semprechè sia assicurata la sicurezza stradale. Un documento che specifica le modalità di esecuzione di un controllo di tipo preventivo del livello della sicurezza stradale, raggiunto da un progetto di una nuova strada o che caratterizza la rete stradale esistente, è rappresentato dalla Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici n. 3699 dell’8 Giugno 2001, recante le “Linee guida per le analisi di sicurezza delle strade”. Trattasi del documento che introduce anche in Italia la procedura di Road Safety Audit (applicata all’analisi di progetti stradali) e di Road Safety Review (applicata all’analisi di strade esistenti), già da tempo utilizzate in molti Paesi europei ed extraeuropei come strumento di controllo della sicurezza stradale. Trattasi di una procedura formale e sistematica che consente di permeare il processo di pianificazione, progettazione e gestione delle infrastrutture stradali dei principi su cui si basa la sicurezza stradale, allo scopo di prevenire gli incidenti o di ridurne la gravità. La necessità di redigere “specifiche analisi di sicurezza” è stata sancita e resa obbligatoria dall’art. 3 del D.M. 5 Novembre 2001 “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade”. Il recente D.M. 22 Aprile 2004, conferma la necessità di redigere una specifica relazione finalizzata ad analizzare le condizioni di sicurezza di situazioni progettuali difformi dal precedente D.M. Infine, l’ultimo documento in ordine di tempo, che ribadisce l’impostazione logica di quanto fin qui detto, è la recente Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio della UE del Febbraio 2004 riguardante i “Requisiti minimi di sicurezza per le gallerie della rete stradale transeuropea”. Tutti coloro che, a diverso titolo, sono impegnati nel processo di realizzazione di nuove infrastrutture viarie o nell’adeguamento, potenziamento e messa a norme della rete esistente, debbono confrontare le necessità poste dalla tecnica stradale - oggi incentrate sull’ottenimento di maggiori qualità di sicurezza - con le esigenze poste dal territorio e dagli altri aspetti che caratterizzano la sostenibilità culturale, ambientale ed economica del trasporto stradale. Si allegano: -
Linee
guida per le analisi di sicurezza delle strade |
Per ulteriori informazioni:
Dott.ssa Angela Randazzo - telefono: 091-7078009 - e@mail: a.randazzo.trasporti@regione.sicilia.it Ing. Marcello Sodaro - telefono: 091-7078053 - e@mail: m.sodaro.trasporti@regione.sicilia.it Avv. Gaetano Miano - Telefono: 091-7078220 - e@mail: g.miano.trasporti@regione.sicilia.it |