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15-02-2005

PRESENTATO IL NUOVO CODICE DELL’AMMINISTRAZIONE DIGITALE

Il Dipartimento regionale dei Trasporti ha preso parte a Roma, il 9 febbraio al Convegno di presentazione del nuovo Codice dell’Amministrazione Digitale.
Al Convegno hanno preso parte il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, il Ministro per gli Affari regionali, Enrico La Loggia, il Ministro per la Funzione Pubblica, Mario Baccini, i rappresentanti di Confindustria, Unioncamere e della Corte dei Conti.   

 Il Codice dell'Amministrazione Digitale è stato approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri.

L'Italia è tra le prime nazioni al mondo a dotarsi di un simile strumento normativo, frutto di una rielaborazione in chiave moderna delle numerose norme che riguardano sia l'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione da parte degli uffici pubblici nei rapporti con cittadini e imprese, sia la loro adozione nei rapporti giuridici tra privati.
Il Codice dell'Amministrazione Digitale rappresenta una vera e propria "Costituzione digitale" che, in oltre settanta articoli, definisce diritti e doveri, principi e prospettive del cittadino italiano nella Società dell'Informazione, conferendo certezza e validità giuridica ai nuovi strumenti digitali.
Il Codice è il fulcro normativo della "riforma digitale" promossa dalla politica dell'innovazione tecnologica. Una politica che sostiene una nuova generazione di diritti dei cittadini nella moderna società della conoscenza, basata sul pluralismo culturale.

Durante il Convegno è stato posto l’accento sulla necessità di garantire l'interconnessione di tutti i sistemi informatici delle Pubbliche Amministrazioni attraverso uno sviluppo ordinato e armonico delle risorse tecnologiche, coerente a livello nazionale e nel pieno rispetto delle autonomie locali.
In considerazione di tale obiettivo, uno dei più importanti traguardi raggiunti dalle politiche per l'innovazione tecnologica è la costruzione del Sistema Pubblico di Connettività (SPC).

Con lo SPC si è realizzato un accordo organizzativo tra tutte le Pubbliche Amministrazioni italiane per favorire il loro dialogo in rete. Lo SPC collegherà le varie reti centrali, regionali e locali, integrandole in un unico sistema con alti standard di sicurezza, funzionalità e qualità. La sua estensione toccherà anche i cinquecento uffici italiani all'estero attraverso la Rete Internazionale della Pubblica Amministrazione (RIPA), promuovendo così lo sviluppo di applicazioni come il voto degli italiani residenti all'estero e l'anagrafe consolare.
Lo SPC rappresenta una delle più rilevanti e complesse infrastrutture immateriali mai costruite nel nostro Paese e può essere appropriatamente definito un’autostrada digitale per le Pubbliche Amministrazioni.

Così come il Codice della Strada disciplina le norme delle vie di comunicazione che percorriamo abitualmente con i nostri mezzi di trasporto, il Codice dell'Amministrazione Digitale sancisce le regole per la circolazione digitale di informazioni e dati attraverso il Sistema Pubblico di Connettività. 

Le Pubbliche Amministrazioni sono molto cambiate in questi ultimi anni. I motori di questo cambiamento sono state le reti telematiche, l'informatica, Internet. Eppure, vi è ancora molto da fare. Spesso infatti l'innovazione tecnologica si è solo affiancata ai vecchi sistemi e i computer hanno convissuto con i timbri e i raccoglitori d'archivio. Il Codice rende ora obbligatoria l'innovazione nella Pubblica Amministrazione nel modo più naturale: da una parte offrendo ai cittadini il diritto di interagire sempre, dovunque e verso qualsiasi amministrazione attraverso internet, posta elettronica, reti; dall'altra stabilendo che tutte le amministrazioni devono organizzarsi in modo da rendere sempre e in ogni caso disponibili tutte le informazioni in modalità digitale.

Il Codice è una complessa riforma del mondo digitale che tiene conto di diritti e doveri e che contemporaneamente fornisce i principi operativi con cui tali diritti e doveri si possono concretizzare. Esso semplifica il sistema giuridico di riferimento e lo rende più efficace, introduce nuovi diritti per i cittadini e le imprese e definisce il quadro giuridico che ne garantisce l'effettivo godimento. Il Codice disegna le basi per una Pubblica Amministrazione che funzioni meglio e abbia minori costi gestionali.

Schema di decreto legislativo recante il Codice dell'amministrazione digitale approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri nella riunione dell'11 novembre 2004.

 

Una immagine del dibattito nel corso del Convegno

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