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06-8-2003 |
Il giorno 28 luglio 2003 si è tenuta, presso il Dipartimento regionale Trasporti, una riunione avente per oggetto il Piano della sicurezza stradale previsto dall'art. 32 della legge n. 144 del 1999. Alla riunione presieduta dal Dirigente Generale dei Trasporti, avv. Giovanni Lo Bue, hanno partecipato funzionari del Dipartimento, nonchè il prof. Salvatore Cafiso, Professore Ordinario presso la facoltà di Ingegneria Civile ed Ambientale di Catania, il dott. Antonio Sireci, Comandante del Compartimento Polizia stradale della Sicilia orientale, ed il dott. Giuseppe Altamore, Comandante del Compartimento Polizia stradale della Sicilia occidentale. Uno degli obiettivi dell'incontro è stato l'annuncio della costituzione in seno al Dipartimento Trasporti dell'Ufficio del Piano della sicurezza stradale che, a dimostrazione dell'impegno dell'istituzione regionale, avrà tra i suoi compiti specifici quello di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza strategica che il tema della sicurezza, della prevenzione e dell'educazione stradale riveste oggi per qualsiasi società evoluta. In definitiva l'impegno di questo Ufficio, il cui responsabile è il dott. Miano, sarà dedicato, come previsto dal Piano della sicurezza stradale, a far sì che venga ridotto il rischio legato alla circolazione anche sulle strade siciliane promuovendo comportamenti utili alla riduzione del numero di incidenti e contribuendo all'adeguamento degli standard di sicurezza del nostro paese a quelli degli altri paesi dell'Unione Europea. Bisogna infatti ricordare che in Italia,ogni anno, gli incidenti stradali provocano attualmente più di 6 mila morti e 300 mila feriti. Durante l'incontro è stato più volte citato il concetto di "responsabilità diffusa" che mira al coinvolgimento dei rappresentanti delle forze di Polizia, degli operatori sanitari e di tutto il comparto della pubblica istruzione. Per quanto riguarda questi ultimi, in particolare, è stato ribadito come la sicurezza stradale non sia solo un fatto di codici e di sanzioni, ma dipenda, piuttosto, dall'educazione e dalla capacità di insegnare i comportamenti più utili a prevenire gli incidenti. |