7. INDIRIZZI OPERATIVI SPECIFICI PER LA REALTÀ TERRITORIALE DELLE ISOLE

        MINORI

 

 7.1 Premessa

 

Gli obiettivi prefigurati dall’ordinanza n.2983 del 31 Maggio 1999 ed esplicitati dal Documento di Priorità degli Interventi per l’Emergenza Rifiuti per la Regione Sicilia (PIER), per quanto concerne le sue Isole Minori (arcipelago delle Eolie, arcipelago delle Egadi, Pantelleria, Lampedusa, Ustica) vanno ampliati ed incrementati per tenere conto delle maggiori esigenze di tutela ambientale connesse alla specificità territoriali delle stesse e della criticità connessa alla spiccata vocazione turistica.

E’ pertanto, delineata una situazione a valle dell’emergenza in cui si supera l’obiettivo del 50% di raccolta differenziata indicato dalle ordinanze per la Regione Sicilia, sono individuati interventi in termini di prevenzione che portino ad una progressiva riduzione delle quantità di rifiuti e prefigurato un sistema di gestione particolarmente mirato alla minimizzazione di tutti gli impatti ambientali.

         Nella fase emergenziale restano ferme le indicazioni delle ordinanze ministeriali previste per l’intero territorio regionale.

 

7.2 Obiettivi

 

Il PIER per le Isole Minori, è stato impostato in relazione ai seguenti criteri:

·      la compatibilità con il D.Lvo 22/97 e con le indicazioni del Piano Regionale di emergenza;

·      l’efficienza del sistema sia rispetto alla necessità di garantire in tempi rapidi il raggiungimento di obiettivi significativi di raccolta differenziata sia di garantire la sua funzionalità anche nella fase successiva all’ordinanza;

·      l’introduzione di misure di prevenzione orientate alla riduzione o contenimento della produzione dei rifiuti, essenzialmente attraverso l’incentivazione del compostaggio domestico;

·      l’assenza di discariche (con l’eccezione, dove sussistono le condizioni, di impianti di limitata capacità per i materiali inerti) anche nel transitorio di realizzazione del piano regionale di emergenza;

·      l’attuazione di tutte le tipologie di raccolta e conferimento separato previste dai moderni orientamenti in materia e dalle stesse ordinanze, per una percentuale pari al 60% del totale, da raggiungersi attraverso l’adeguamento strutturale del sistema di gestione, il coinvolgimento attivo della popolazione residente e turistica e lo sviluppo di forme di cooperazione locale;

·      una limitata impiantistica di trattamento e recupero (compostaggio della frazione organica e condizionamento dell’indifferenziato residuale per il trasferimento in terraferma);

·      la minimizzazione degli impatti connessi ai sistemi di raccolta, trasporto, stoccaggio e trattamento anche attraverso l’utilizzo sperimentale di tecnologie avanzate o non convenzionali.

 

Sotto il profilo dell’organizzazione e della gestione del sistema, lo schema generale per ogni isola o comprensorio d’isole, prevede:

a)    un servizio di raccolta monomateriale per le frazioni:

 

b)    CCR per il conferimento, lo stoccaggio ed il condizionamento delle frazioni raccolte e delle altre conferite direttamente quali:

c)    una stazione di condizionamento e trasferenza dell’indifferenziato;

d)    un sistema di compostaggio a ridotto impatto ambientale;

e)    un’eventuale discarica per inerti o meglio la dotazione di un impianto modulare mobile.

 

Per i materiali fuori dai circuiti di raccolta artigianale/produttiva si prevede il seguente destino:

·      frazioni da raccolta differenziata d’interesse CONAI > per il trattamento/valorizzazione ai centri CONAI in Sicilia;

·      beni durevoli > alla piattaforma di Messina;

·      batterie ed accumulatori, materiali in polietilene, oli minerali > ai relativi Consorzi;

·      pneumatici >agli impianti di trattamento;

·      rifiuti pericolosi > filiere di competenza (Federchimica, ANIE, CONAI, ecc.);

·      indifferenziato residuale l’opzione del condizionamento tramite pressatura ed imballo > al trattamento successivo negli impianti regionali.

 

Nell’ambito di una successiva analisi più dettagliata, saranno individuati gli strumenti più idonei per la gestione dei sanitari e dell’amianto.

In uno scenario connotato dall’esigenza di una rapida attivazione delle iniziative per la massima intercettazione dei rifiuti recuperabili, è opportuno valutare su quali combinazioni utenza/flusso possano essere concentrati le risorse a breve ed a medio termine.

In effetti la domiciliarizzazione di alcuni circuiti di raccolta risulta in grado di assicurare importanti vantaggi operativi (ossia alta intercettazione di materiali di buona qualità) permettendo in tal modo di conseguire elevati rendimenti di raccolta differenziata contenendo al contempo – sulla base delle valutazioni già svolte in ordine alla integrazione operativa dei circuiti - i costi di esercizio complessivi a livelli comparabili con quelli delle raccolte indifferenziate.

Le modalità operative intrinseche ai vari circuiti possono favorire il grado di “purezza” merceologica del materiale raccolto, andando così ad influenzare le possibilità di un effettivo recupero.

Si deve poi considerare la presenza di flussi turistici che generano una forte crescita della produzione di rifiuti nei mesi interessati dal flusso turistico (prevalentemente da luglio a settembre).

 

Tabella - Produzione mensile media di rifiuti urbani (t/mese) – 1998

 

Isole

Gennaio

Febbraio

Marzo

Aprile

Maggio

Giugno

Luglio

Agosto

Settembre

Ottobre

Novembre

Dicembre

Pelagie

208

188

208

201

208

471

766

766

471

208

201

208

Malfa

18

18

18

18

18

18

30

48

30

18

18

18

Leni

20

18

20

19

20

20

25

29

22

20

20

21

Pantelleria

272

262

275

270

272

226

549

682

392

289

267

250

Ustica

25

30

33

29

25

60

105

111

69

39

30

27

Egadi

122

108

139

144

161

214

324

487

235

148

132

110

Lipari

267

241

267

259

329

384

868

1240

600

329

258

267

Stromboli

11

10

11

11

14

64

245

350

169

14

11

11

Filicudi

7

6

7

7

20

35

167

238

100

20

7

7

Panarea

8

7

8

8

17

28

162

232

112

17

8

8

Alicudi

3

2

3

2

4

7

47

68

33

4

2

3

Vulcano

18

16

18

17

51

63

387

558

270

51

17

17

 

979

906

1007

985

1139

1590

3675

4809

2503

1157

971

947

 

Un ulteriore elemento di valutazione va poi riferito alla distribuzione della densità abitativa sui territori in esame sia in relazione ai residenti che alla dislocazione dei turisti.

La tipologia urbana è caratterizzata da nuclei storici a pianta medioevale, con difficoltà di accesso per automezzi e automobili in generale.

In tali contesti urbani la presenza di orti e/o giardini è, comunque, abbastanza contenuta.

Altri insediamenti, per lo più isolati, si caratterizzano invece per la tipologia “rurale” e quindi per la diffusione di orti e giardini.

Una terza tipologia di insediamenti più recenti è di tipo estensivo; si tratta cioè di seconde case e abitazioni sia mono - che plurifamiliari dotate di piccoli giardini; tali constatazioni devono quindi essere ancora ampliate ma possono influenzare fin d’ora le possibili soluzioni gestionali relative alle frazioni recuperabili ed in particolare per quanto rigurda la raccolta della frazione umida e del verde (scarti di giardino e potature) contenute nei RU.

Bisogna infine tenere conto della attuale mancanza di specifiche strutture (centri di raccolta, piattaforme ecologiche e isole ecologiche/riciclerie), sia destinate al conferimento diretto dei rifiuti da parte dei cittadini, sia per il trattamento e smaltimento dei singoli flussi di materiali intercettati.

Uno degli elementi da non trascurare è ad esempio la possibilità di localizzare impianti di stabilizzazione dei rifiuti indifferenziati residui poiché si potrebbe abbinare a queste strutture la presenza di compostaggio per la frazione umida raccolta in modo differenziato. Infatti alcune strutture (ad es. muletti, piazzali, soffianti, allacciamenti alle reti tecnologiche, ecc.), che altrimenti sarebbero utilizzate solo in parte, sono necessarie alle due tipologie di impianto e potrebbero quindi essere utilizzate per le due funzioni operative.

Di seguito sono illustrate nell’ordine le opzioni per la gestione delle raccolte riferite ai flussi, rispettivamente, di:

·      Rifiuti secchi riciclabili;

·      Frazioni organiche (distinguendo tra verde e umido);

·      Rifiuto indifferenziato non riciclabile.

 

Sono inoltre descritte le opzioni attivabili per il trattamento in sito di alcune frazioni, con specifico riferimento ai sistemi che possono comportare un’ottimizzazione complessiva, sotto il profilo ambientale, economico, operativo, del circuito integrato di gestione del RU “Piccole Isole – Sicilia” (es. per quanto concerne lo smaltimento del RU residuo).

 

 

7.3 Definizione del sistema integrato di gestione dei rifiuti nelle isole minori

 

 7.3.1 Prevenzione e contenimento della produzione dei rifiuti urbani

 

Nell'ambito delle normative vigenti e per una politica ambientalmente sostenibile sulla gestione dei rifiuti, l'Amministrazione Locale dovrà promuovere presso gli utenti una serie di strategie mirate al contenimento della loro produzione. Tali azioni potranno essere modulate ed avviate anche in tempi diversi in relazione al diverso grado di partecipazione attiva dei cittadini.

 

Per la riduzione dei rifiuti alla fonte, sulle isole del territorio siciliano si prevede in concomitanza all'avvio del sistema integrato, l'istituzione di un circuito coordinato per la promozione del compostaggio domestico. Il compostaggio domestico è un metodo di valorizzazione dei materiali organici di scarto a livello di singoli nuclei familiari. Nell'ambito del sistema integrato di gestione dei RU il contributo del compostaggio domestico é fondamentale in quanto, prevedendo un recupero diretto di materiali organici di scarto all'interno dell'economia familiare, esso intercetta materiali valorizzabili prima ancora della loro consegna al sistema di raccolta, sottraendoli al computo complessivo dei rifiuti. Inoltre, è in grado, in cascata, di generare diversi effetti "virtuosi".

 

Nella fase di supporto all'attuazione del sistema verranno studiati ed approfonditi i possibili interventi volti a:

 

-      disincentivare i prodotti usa e getta;

-      preferire gli imballaggi riutilizzabili (vuoto a rendere, ecc.);

-      preferire i prodotti non confezionati;

-      sollecitare la popolazione ad acquistare prodotti compatibili con l'ambiente;

-      incentivare la distribuzione al dettaglio e i centri commerciali a promuovere merci a basso impatto per l'ambiente (prodotti non confezionati, ecc.)

 

Tali azioni dovranno essere supportate da campagne informatìve/formative e “premialità”, tese a favorire uno stile di consumo ambientalmente sostenibile in accordo con gli orientamenti del D.Lgs. n° 22/97 e riportati nelle Ordinanze. Le tendenze di evoluzione, riguardo la prevenzione e la riduzione dei rifiuti, confermano la priorità data a questo obiettivo, pur nella consapevolezza che i margini di azione a livello locale sono esigui e in gran parte affidabiti al passaggio del sistema da tassa a tariffa e ad accordi volontari, in particolar modo con il coinvolgimento della distribuzione commerciale in ambito locale.

 

 

 7.3.2 Il sistema integrato per la gestione dei rifiuti urbani

 

Nel presente documento viene delineata una situazione che a regime si propone di raggiungere l'obiettivo del 60% di RD.

L'organizzazione del sistema integrato di gestione dei rifiuti urbani rispondente agli obiettivi che si vogliono perseguire comporta l'adozione di modelli innovativi di raccolta differenziata per le diverse frazioni recuperabili e non, presenti nei rifiuti urbani (ingombranti, beni durevoli, frazioni di interesse CONAI, verde, organico, RUP, inerti, altro). I circuiti tradizionali di raccolta differenziata ossia quelli basati sulla dislocazione dei contenitori stradali (monomateriali e multimateriali) per la intercettazione dei materiali riciclabili, anche laddove generano flussi ad elevata purezza merceologica, non sono tuttavia in grado di intercettare quote consistenti di materiali. Le quote di carta e vetro intercettabili tramite i contenitori stradali, da sole non consentono di realizzare più del 15% di RD mentre gli altri materiali "secchi" (essenzialmente plastica e alluminio) forniscono contributi marginali.

É importante quindi, puntare alla intercettazione capillare delle frazioni a più alto peso specifico presenti nei RU ed in particolare, oltre che ai materiali cartacei e vetrosi, alla frazione umida del rifiuto (scarti da cucina delle famiglie, alberghi, ristoranti e altre utenze ).

 

Il modello di raccolta individuato per le frazioni secche è di tipo monomateriale (frazioni di interesse CONAI, ingombranti, beni durevoli, RUP, farmaci, inerti) affiancato da raccolte domiciliari per la frazione organica; esso prevede l'integrazione dei diversi punti di raccolta stradali distribuiti sul territorio (isole ecologiche) con il Centro Comunale di Raccolta.

Il criterio della monomateriale e della domiciliarizzazione di alcuni circuiti di raccolta risulta in grado di assicurare importanti vantaggi operativi (quantità e qualità elevata dei materiali intercettati) permettendo in tal modo di conseguire elevati rendimenti di raccolta differenziata contenendo, nell'ambito di una integrazione operativa dei circuiti, i costi complessivi della gestione di rifiuti urbani delle isole minori, in particolare il costo di trasporto e trattamento negli impianti della Sicilia.

Per quanto concerne l'attivazione di un servizio di RD della frazione umida, l'economicità della gestione dei circuiti dedicati può essere ottenuta grazie ad una contestuale riorganizzazione complessiva del circuito della raccolta tradizionale, passando ad una raccolta differenziata integrata nella quale lo stesso servizio di raccolta del rifiuto residuale si modifica in relazione alle tipologie e quantità dei materiali differenziati.

In uno scenario connotato dall'esigenza di una rapida attivazione delle iniziative per la massima intercettazione dei rifiuti recuperabili, tenendo conto della specificità dell'isola e dei circuiti di raccolta, trattamento, recupero in loco e trasferimento in terraferma dei RU, si valutano le seguenti combinazioni utenza/flusso come quelle dove dovrebbero essere concentrate le risorse a breve ed a medio termine.

Nell'ordine le priorità per la gestione delle raccolte differenziate e non, riferite ai flussi principali presi in considerazione si indirizzano al:

·      differenziato secco;

·      rifiuto differenziato organico (umido, verde);

·      rifiuto indifferenziato residuale.

 

Le attività in cui si articola il sistema sono:

·      differenziazione del rifiuto alla fonte (casa, albergo, negozio, officina, ecc). Questa attività prevede un coinvolgimento attivo dell'utente che separa i rifiuti secondo le indicazioni fornite sia per i materiali da differenziare che per il residuale;

·      conferimento del rifiuto selezionato in maniera differenziata e del residuale al servizio di raccolta o presso i relativi contenitori. Questa attività prevede che i produttori di rifiuti (cittadini, commercianti, artigiani, ecc.) conferiscano in maniera differenziata i rifiuti selezionati mantenendo lo stesso criterio selettivo;

·      raccolta e trasporto del rifiuto differenziato secco al centro di stoccaggio (CCR), della frazione organica all'impianto di compostaggio e del residuale alla stazione di condizionamento e trasferimento. Questa attività prevede l'organizzazione della raccolta differenziata monomateriale e del rifiuto residuale effettuata porta a porta e/o con contenitori stradali che consenta ai produttori di rifiuti di conferire in condizioni ottimali le diverse frazioni del rifiuto selezionato;

·      primo trattamento delle frazioni secche e valorizzazione in loco della frazione organica. Questa attività prevede la realizzazione delle infrastrutture e dell'impianto di compostaggio;

·      condizionamento del rifiuto residuale e degli altri materiali non riciclabili. Questa attività prevede un impianto di trattamento (triturazione, compattazione e filmatura del residuale) e trasferimento via mare in Sicilia.

 

 

 7.3.3 Elementi operativi della gestione del sistema integrato

 

In uno scenario connotato dall'esigenza di una rapida attivazione delle iniziative per la massima intercettazione delle frazioni presenti nei RU sono state valutate:

   Le modalità operative intrinseche ai vari circuiti, come ad esempio la tipologia e la volumetria dei contenitori di raccolta distribuiti per nuclei familiari (contenitore per la frazione organica) e/o messi a disposizione delle singole utenze (alberghi,ristoranti,ecc), in quanto favoriscono il grado di purezza merceologica del materiale raccolto;

   la variazione nell'arco dell'anno della densità abitativa sull'isola sia in relazione ai residenti che alla dislocazione dei turisti (si deve considerare la presenza di flussi turistici che generano una forte crescita della produzione di rifiuti prevalentemente da luglio a settembre);

   la distribuzione sul territorio, nell'arco dell'anno, delle attività (potature, mercati, ecc.) che producono rifiuti;

   la tipologia degli insediamenti (centro storico, case con giardino, seconde case).

 

Al fine di pervenire nel più breve tempo possibile e comunque in tempi programmati al raggiungimento degli obiettivi fissati in termini di RD (15% frazione organica, 35% frazione secca ed 10% altre frazioni e/o rifiuti da raccogliere in maniera differenziata), il sistema dovrà essere spinto in via prioritaria nelle aree a maggiore densità abitativa.

Sotto il profilo dell'organizzazione e della gestione del sistema integrato, lo schema generale per la gestione dei rifiuti urbani prevede:

 

·      un servizio di raccolta differenziata monomateriale effettuato porta a porta per le seguenti frazioni :

§     carta,

§     organico;

coordinato al servizio di RD si prevede la domiciliarizzazione del rifiuto indifferenziato residuale mediante la raccolta in manufatti a perdere (sacchi). Questo servizio comporterà una riorganizzazione e riduzione dei contenitori per il rifiuto indifferenziato (utilizzo per le grandi utenze e zone particolari).

 

·      un servizio di raccolta monomateriale a conferimento diretto effettuato con i relativi bidoni carrellati presenti in piccole isole ecologiche stradali su tutto il territorio, per le seguenti frazioni:

§     vetro; 

§     plastica,

§     alluminio,

§     carta/cartoni;

§     pile e farmaci scaduti.

 

Per il rifiuto indifferenziato residuale restano in uso su tutto il restante territorio i cassonetti attuali da 1100 litri.

 

·      Un servizio di raccolta a chiamata a giorni stabiliti, concordati con l'utenza in relazione alle stagionalità per gli imballaggi, ingombranti, beni durevoli, operativo su tutta l'isola.

 

In supporto ai circuiti di raccolta da realizzare sul territorio e in integrazione con essi è prevista la realizzazione di un Centro di Comunale di Raccolta (CCR). Presso tale struttura è possibile il conferimento diretto da parte delle utenze domestiche e non domestiche delle seguenti frazioni:

·      legno, acciaio ed altri metalli;

·      ingombranti (mobili, materassi ed altro);

·      beni durevoli (piccoli e grandi elettrodomestici, elettrici ed elettronici, ecc.);

·      batterie ed accumulatori;

·      oli esausti;

·      rifiuti pericolosi;

·      pneumatici;

·      teli agricoli ed altri materiali in polietilene.

 

Presso questa struttura si prevedono le operazioni di pretrattamento e di stoccaggio delle frazioni e dei rifiuti differenziati provenienti dai circuiti di raccolta e/o conferiti direttamente.

 

Per quanto concerne le operazioni di trattamento e valorizzazione della frazione organica e condizionamento del rifiuto residuale si prevede:

·      un sistema di compostaggio di qualità a ridotto impatto ambientale;

·      una stazione di condizionamento e trasferenza dell'indifferenziato.

 

Infine, si prevede la realizzazione di impianti per il recupero degli inerti, al fine di evitare che la sola alternativa sia il mantenimento di discariche per inerti.

         Per i materiali raccolti in maniera differenziata e per il rifiuto indifferenziato residuale si prevede il seguente destino:

·      frazioni da raccolta differenziata di interesse CONAI; nell'ambito di un possibile accordo tra l'Amministrazione Locale e il CONAI che personalizza l'accordo nazionale ANCI/CONAI, il loro conferimento per il trattamento/valorizzazione ai centri CONAI in Sicilia;

·      beni durevoli: il loro conferimento alla piattaforma di Messina;

·      batterie ed accumulatori, materiali in polietilene, oli minerali; il conferimento ai relativi Consorzi;

·      pneumatici: il loro invio agli impianti di trattamento;

·      rifiuti pericolosi in generale; nelle more di accordi specifici con le filiere di competenza, stoccaggio provvisorio e successivo trasferimento alla più vicina piattaforma di cui al punto 5.5 del PIER;

·      indifferenziato residuale; condizionamento tramite riduzione volumetrica ed imballaggio (filmatura).

 

 

7.4 LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DELLE FRAZIONI SECCHE

 

 7.4.1 Carta e cartoni

 

Nella raccolta dei materiali cellulosici è opportuno distinguere tra diverse tipologie di materiali con caratteristiche intrinseche differenti:

 

Ai fini dell'organizzazione dei circuiti di raccolta è bene prevedere modalità differenti in considerazione delle caratteristiche intrinseche di tali materiali in modo da realizzare una raccolta in purezza delle due tipologie.

In questo caso le raccolte monomateriali puntano ad intercettare una particolare e significativa frazione di rifiuto da inviare al recupero in purezza, senza la necessità di dover successivamente separare le varie frazioni merceologiche o tipologie di carta. Questa metodologia consente di conferire il materiale all'impianto di trattamento senza ulteriori separazioni e anche i contributi da parte del CONAI variano a tale proposito.

Per i centri urbani è prevista l'attivazione di un circuito di raccolta "porta a porta" degli imballaggi di cartone presso i negozianti e commercianti e le attività turistico‑alberghiere, in modo da prevenire il conferimento erroneo all'interno dei cassonetti per l'indifferenziato e massimizzare l'intercettazione del materiale.

Per la frazione cartacea ad uso grafico e per gli imballaggi primari di produzione domestica si prevede la domiciliarizzazione della raccolta con il ritiro diretto nel giorno stabilito (mediamente una volta a settimana) del materiale presso l'utenza.

Nel resto dell'isola, in considerazione del minor numero di utenze da servire, si realizza un sistema di raccolta attraverso la collocazione di appositi contenitori stradali (bidoni carrellati e cassonetti) presso le isole ecologiche.

Tale metodo di raccolta si distingue per un aumento di ca. il 30% della quantità intercettata (tipicamente da 50 ‑ 60 kg/ab/a nelle esperienze più mature) rispetto a quelle ottenute con la sola raccolta mediante contenitori stradali.

 

 7.4.2 Vetro

 

Il vetro rappresenta in peso la quota prevalente tra gli imballaggi per liquidi alimentari con un'incidenza media dell'83%.

Nelle isole, si prevede, inoltre, un sistema integrato di raccolta a conferimento per le famiglie attraverso la collocazione di appositi contenitori stradali nelle isole ecologiche e domiciliare per alberghi, ristoranti, e altre utenze commerciali.

La sinergia dei due circuiti dovrebbe raggiungere livelli di intercettazione superiori al 60‑65%. Per gli oggetti di maggiore ingombro (damigiane, fiaschi, ecc.) e per le altre frazioni di vetro (ad esempio lastre di vetro, tubi al neon) è bene prevedere la possibilità di conferimento presso il CCR, in contenitori separati.

 

7.4.3 Alluminio

 

Per l'alluminio si prevede lo stesso sistema a conferimento diretto del vetro attraverso la collocazione di appositi contenitori stradali presso le isole ecologiche.

 

7.4.4 Plastica

 

Nel caso delle plastiche vanno distinte diverse tipologie di contenitori e la loro raccolta dovrebbe avvenire in maniera separata:

 

 7.4.5 Ingombranti e beni durevoli

 

II problema degli ingombranti (materassi, cucine, ecc.) e beni durevoli (frigoriferi, televisori, lavatrici, ecc.) è un' aspetto importante della gestione dei RU, considerando il peso percentuale di questa frazione nella produzione complessiva (circa il 10%). Per tali materiali si prevede su tutta l'isola la raccolta a chiamata o a consegna diretta presso il CCR.

A regime, i beni che appartengono a questa categoria (art. 44 del D.Lgs. n° 22/97) che hanno esaurito la loro funzione devono essere consegnati a un rivenditore contestualmente all' acquisto di un bene durevole di tipologia equivalente, ovvero devono essere conferiti, a cura del detentore, alle imprese pubbliche o private che gestiscono la raccolta e lo smaltimento dei R.U. o agli appositi centri di raccolta che verranno individuati in ambito regionale.

 

 7.4.6 Raccolta differenziata dei rifiuti pericolosi di origine urbana

 

Particolare attenzione verrà data alla separazione preventiva di tutti i flussi pericolosi contenuti nei RU domestici o tradizionalmente conferiti in maniera non corretta (farmaci scaduti, vernici, batterie, lampade fluorescenti, ecc) che potrebbero inquinare gli altri flussi. La rete di raccolta verrà attuata utilizzando: ‑ i punti vendita quali farmacie, centri commerciali, negozi di articoli elettrici ed elettronici, ecc con trasferimento del relativo materiali al CCR. ‑.

L'indirizzo che si vuole dare è di giungere ad un accordo tra le utenze e l'Amministrazione Locale , anche con appositi convenzioni, al fine di agevolare il conferimento differenziato di queste tipologie di rifiuti.

 

 

 7.4.7 Raccolta dei rifiuti inerti

 

Per questa tipologia di rifiuto, viene prevista la raccolta regolamentata del materiale e il trasferimento all'impianto di recupero locale.

 

 

 7.5 Raccolta differenziata e valorizzazione in ambito locale della frazione organica

 

 7.5.1 Il ruolo del compostaggio domestico

 

La pratica del compostaggio domestico si prevede per quelle parti del territorio che si caratterizzano per:

·      notevole distanza e dispersione rispetto ai centri maggiori, distanza che influisce sensibilmente sui costi di viaggio dei mezzi di raccolta;

·      realtà a prevalente economia agricola, che quindi dispongono di possibilità "alternative" al conferimento al servizio di raccolta per lo smaltimento/valorizzazione in loco degli scarti organici;

·      la presenza di abitazioni che dispongono di un giardino o di un orto.

 

Per i "gruppi dispersi" e le zone spiccatamente rurali, è opportuno puntare anche alla promozione del riutilizzo degli scarti organici a scopo di mangime e per la produzione di compost domestico in assenza della raccolta della frazione umida.

Si prevede, in attesa del passaggio dalla tassa sui rifiuti alla tariffa, l'ottimizzazione degli incentivì già previsti in questo caso (riduzione parziale della TARSU).

Nell'ambito di un processo di formazione locale, gli elementi per generare attenzione, adesione, sviluppo del compostaggio domestico fondamentalmente sono tre:

1. L'adozione di sistemi di raccolta che non rendano troppo agevole il conferimento di scarti di giardino al sistema pubblico di raccolta; ciò grazie alla adozione di manufatti di piccolo volume dedicati alla raccolta dello scarto alimentare;

2. L'introduzione di politiche di incentivazione economica;

3. L'adozione di programmi di promozione dell'attività in sede hobbistica (corsi, manuali, dimostrazioni, assistenza); a livello comunicativo è opportuno puntare ‑ ancora più che sul forte significato dell'attività ai fini della riduzione dei rifiuti ‑ sui risvolti agronomici dell'attività e sulla sua perfetta integrazione nelle attività di orti e giardini.

 

 

 7.5.2 Raccolta differenziata della frazione umida

 

Nell'organizzazione del sistema “porta a porta” di raccolta delle frazioni organiche compostabili nei centri urbani, si prevede la separazione tra lo scarto di tipo alimentare (umido in senso stretto) ed il materiale ligno-cellulosico di cui è costituito lo scarto di giardino (verde); tale diversità di peso specifico richiede infatti, l'uso di veicoli a compattazione per la raccolta dello scarto verde e l'impiego di veicoli non compattanti (mezzi con vasca) per lo scarto alimentare.

 

La separazione della frazione umida presso le utenze domestiche richiede anzitutto la:

·      distribuzione ‑ alla singola utenza familiare ‑ di sacchetti trasparenti in materiale biodegradabile e relativi secchielli di capienza ridotta (6‑10 lt.) che aiutino nel contenimento di un materiale ad elevata fermentescibilità e ricco di acqua e impediscano il recapito al circuito di raccolta di materiali estranei (es. bottiglie, tetrapak, ecc.), che generalmente sono di grandi dimensioni;

·      la realizzazione di un circuito di raccolta di prossimità, per rendere il servizio comodo per l'utente, stimolare la partecipazione ed incrementare così le rese di intercettazione;

·      l'adozione di frequenze di raccolta relativamente elevata (da 3 a 4 volte/settimana).

 

La dotazione alle famiglie di sacchetti a tenuta ed a perdere incentiva la confidenza e la partecipazione dei cittadini, promuovendo la separazione anche delle frazioni alimentari più critiche (pesce, carne, avanzi di cibi cotti).

 

La personalizzazione/domiciliarizzazione del servizio è dunque necessaria per conseguire obiettivi di raccolta molto elevati che potranno consentire di ridurre la frequenza di raccolta della frazione residua. Si stima che la capacità di intercettazione della frazione organica sia nell'ordine del 15-­20% sul totale dei RU.

 

Intercettazione della frazione umida stimata

 

Sistema

Intercettazione

complessiva

scarto di giardino in %

intercettazione di

scarto di cucina

Domiciliarizzato

classico

(`porta a porta')

170-240 g/ab. Giorno

Da 0% (se vietato il conferimento) al 10 % (massimo, per i volumi limitati a disposizione)

160-220 g/ab.giorno

Fonti: Favoino, 1999; Provincia di Milano, 1998; Cocchi, 1997

 

Si prevede inoltre, l'avvio del circuito di raccolta differenziata della frazione umida anche presso gli alberghi e ristoranti, la produzione specifica di scarto alimentare delle attività ristorative/alberghiere si stima tra i 200 ‑ 300 g/pasto, a seconda che si tratti di catering o attività di preparazione diretta dei pasti.

Per tale circuito si prevedono uno o più contenitori dedicati (tipicamente bidoni carrellati da 240 litri) per i ristoranti e alberghi.

La realizzazione della raccolta dell'umido presso le utenze domestiche residenti e fluttuanti dovrà prevedere l'esclusione di quelle "zone" nelle quali ‑ per lontananza dai percorsi principali di raccolta e per caratteristiche di insediamento ‑ la raccolta risulta troppo onerosa e comunque senza un equilibrio costi/benefici. In tali situazioni andrà fortemente incentivata la pratica del compostaggio domestico.

 

 

 7.5.3 Condizioni operative e tecnologia per il compostaggio di qualità

 

L'attivazione di siti impiantistici dedicati al compostaggio in situazioni decentrate richiede l'esigenza di contenere gli investimenti entro dimensioni ammortizzabili. Ne consegue la necessità di rispettare contestualmente le seguenti condizioni:

   La preferenza per sistemi statici di compostaggio, in ragione del loro carico odorigeno sensibilmente inferiore rispetto ai sistemi con movimentazione della biomassa;

   La predilezione per sistemi "chiusi" o "semi‑coibentati" mediante strutture o materiali di contenimento, in ragione delle loro capacità di consentire un migliore controllo dei flussi di arie esauste e degli odori da essi veicolati;

   La necessità di predisporre iniziative modulari e facilmente amovibili, onde consentire una possibile evoluzione operativa del sito od una sua dismissione parziale per modifica della composizione dei flussi in conseguenza della evoluzione dello scenario locale di raccolta;

   Il contenimento delle capacità operative dei moduli di processo entro determinati limiti dimensionali, nell'ordine di qualche centinaio o migliaio di ton/anno.

 

Alla luce di tali considerazioni, l'attenzione si concentra verso tecnologie a biocella (specificatamente, in carpenteria metallica per la loro trasferibilità) Tale tecnologia appartiene alla categoria dei processi statici ed aerati, in cui l'aerobiosi del sistema viene garantita esclusivamente tramite l'apporto di aria da parte delle soffianti; si prescinde dunque dalla movimentazione dei materiali, intervento con caratteri spiccatamente endogeni.

Il controllo degli odori viene garantito, nel caso delle tecnologie a biocelle , dalla canalizzazione delle arie esauste verso un sistema di abbattimento (in genere, biofiltro).

 

 

 7.6 Raccolta dell'indifferenziato residuale

 

L'aumento spinto della differenziazione delle frazioni riciclabili, presenti nei RU (secco, umido) consente una diminuzione significativa del volume e peso del rifiuto residuo. Si stima una sua riduzione compresa tra il 50 e il 65% sul totale della produzione dei rifiuti urbani

Vi è un mutuo rapporto di causa/effetto tra aumento della raccolta delle frazioni riciclabili, con forte intercettazione del contenuto putrescibile, e la diminuzione del volume e delle frequenze di svuotamento dei cassonetti destinati all'intercettazione del RU residuo. L'aumento della differenziazione consente una diminuzione in quantità e volume dei cassonetti destinati alla raccolta dell'indifferenziato residuale.

Attualmente il servizio di raccolta del secco indifferenziato viene effettuato sostanzialmente mediante cassonetti stradali (generalmente da 1.100 litri).

Nell'ambito della riorganizzazione del sistema integrato non si esclude la possibilità che possano persistere zone ove l'introduzione della domiciliarizzazione spinta per condizioni particolari venga ritardata o esclusa (frazioni a ridosso del centro, frequenza di raccolta insufficente in periodi particolari) e dove, pertanto, permanga la necessità di mantenere anche l'attuale servizio di raccolta dell'indifferenziato, si valuterà con la situazione operativa pregressa (compresi i mezzi già disponibili per la raccolta) la sua integrazione con tipologie di raccolte personalizzate tenendo anche conto che

·       il sistema dovrà indurre le utenze ad una maggiore responsabilità nel conferimento dei propri rifiuti;

·      esistono difficoltà operative per controllare il flusso di rifiuti che viene immesso impropriamente nel circuito dei rifiuti indifferenziati urbani;

·      i circuiti di RD soprattutto a cassonetto stradale sono sistemi a "partecipazione volontaria".

 

Nell'analisi della riorganizzazione del sistema si terrà conto anche della adattabilità di cassonetti stradali alle forti escursioni stagionali della produzione dei rifiuti (superiore al 70 % nei mesi di luglio e agosto a causa dell'elevata presenza turistica).

Si propone, per i centri urbani la raccolta del rifiuto indifferenziato residuale porta a porta con tipologia di conferimento personalizzato mediante l'utilizzo di sacchi trasparenti (da 60­ a 110 litri) per le utenze monofamiliari e cassonetti da 1100 litri anche personalizzati, per le utenze di dimensioni maggiori soprattutto per:

·      responsabilizzare il cittadino/utente nella riduzione del conferimento dei rifiuti;

·      modulare le volumetrie di raccolta in base alle effettive esigenze da parte delle utenze nel corso dell'anno;

·      evitare il conferimento improprio di alcune tipologie di rifiuti all'interno dei contenitori incustoditi;

·      limitare l'impatto visivo in contesti storici di alto pregio architettonico.

 

 

 7.6.1 Condizionamento del rifiuto indifferenziato residuale

 

Per quanto concerne la gestione del rifiuto residuo, va innanzitutto evidenziato che non si prende in considerazione l'apertura di nuovi siti di discarica nelle isole minori.

Rispetto alla trasferenza dell'indifferenziato residuale, il trasporto via mare richiede l'esigenza di minimizzare i volumi e ridurre gli effetti negativi della putrescibilità del materiale al fine di rendere possibile lo stoccaggio provvisorio anche per più giorni (carico utile, interruzione dei collegamenti).

Tale necessità impone l'adozione di tecnologie idonee. Le alternative adottabili sono costituite in generale dall'utilizzo di compattatori a tenuta, dalla pressatura seguita da filmatura e dalla stabilizzazione. Il destino di tale frazione è, nel transitorio, la discarica nell'isola maggiore e, a regime, l'impianto di trattamento rifiuti previsto nel piano regionale. Ciò non comporta alcuna controindicazione rispetto alle alternative prospettate.

A valle di una valutazione è stato individuato nell'impianto di condizionamento e filmatura la soluzione tecnologica per il trasporto del residuale.

In ogni caso, l'allestimento del sistema di filmatura nelle situazioni specifiche delle isole minori deve tenere conto delle quantità trattate sia nel transitorio che a regime e della disponibilità di piccole aree operative disponibili.

 

 

 7.7 Fabbisogni strutturali e impiantistici per la gestione del sistema integrato

 

Di seguito vengono elencate le principali strutture e l'impiantistica di base necessarie per l'avvio del sistema; investimenti in accessori, cassonetti e mezzi vanno ad integrazione di quelli esistenti.

 

 

 7.7.1 Istituzione del circuito coordinato per la promozione del compostaggio domestico

 

Per gli aspetti riguardanti il circuito del compostaggio domestico si rimanda alle specifiche dell’ENEA che prendono in esame per le varie isole minori, in maniera dettagliata, il sistema del circuito del compostaggio domestico con l'analisi dei parametri presi in considerazione con il suo dimensionamento, la valutazione dei costi e degli investimenti.

 

 

 7.7.2 Raccolta della frazione organica e del rifiuto indifferenziato residuale per le isole minori

 

Di seguito si riportano gli impianti previsti per la gestione della raccolta differenziata della frazione organica e del rifiuto residuale così come riportati nelle Linee guida per la gestione integrata dei rifiuti urbani (ENEA).

 

 

 7.7.3 Isola ecologica stradale

 

Per isole ecologiche stradali si intendono quelle aree, già in parte realizzate, da adibire, con opportuna recinzione, alla R.D. monomateriale per le frazioni individuate (vetro, alluminio, plastica, indifferenziato residuale). In questi spazi dovranno essere ubicati i contenitori stradali che fungono da centro di conferimento. I contenitori avranno volumi adeguati in ragione delle singole tipologie di materiali e dell'utenza da servire.

Le isole ecologiche dovranno essere sparse, dove è possibile, su tutto il territorio comunale, per dare l'opportunità a tutti i cittadini di conferire nelle vicinanze della propria abitazione quanto differenziato.

 

 

 7.7.4 Area per la gestione integrata dei rifiuti

 

Con tale definizione si intende l'area all'interno della quale si può trovare il CCR e la stazione di trasferenza con la relativa impiantistica per il condizionamento dell'indifferenziato e quant'altro inerente il trattamento e lo stoccaggio dei rifiuti, sia essi ingombranti, beni durevoli, RUP.

Per un'ottimizzazione degli investimenti, dei costi e per alcune attrezzature comuni si inserisce in quest'area, anche in relazione a quanto si dovrà concordare con l'amministrazione locale, l'impianto per il compostaggio della frazione organica. In quest'area, con l'esclusione dell'area dedicata del CCR, l'accesso è riservato al personale addetto.

 

 

 7.7.5 ‑ Centro Comunale di Raccolta (CCR)

 

Per Centro Comunale di Raccolta si intende un'area attrezzata, ben recintata e custodita nelle ore di apertura; essa è funzionale a ciascun modello di gestione dei rifiuti evidenziato e costituisce un elemento di integrazione e complemento di varie modalità di raccolta.

IL CCR è una stazione intermedia, dove i rifiuti urbani (quelli riciclabili, alcuni non riciclabili in genere gli ingombranti) e assimilabili non pericolosi, nonché quelli urbani pericolosi (contenitori etichettati "T" e/o " F", le pile, i farmaci scaduti e altri) giungono già separati o sommariamente separati e vengono:

·      stoccati provvisoriamente;

·      eventualmente sottoposti a forme più o meno semplificate di selezione;

·      sottoposti a operazioni di pre‑trattamento.

 

Il centro dovrà essere attrezzato con contenitori specifici in numero e qualità in relazione alle tipologie di rifiuti conferiti. Esso dovrà essere accessibile al pubblico, dovrà essere dotato di sistemi di controllo e sorveglianza, rappresentando quindi, una struttura di conferimento "dedicata" anche per quelle frazioni che per problemi di sicurezza, igiene e/o dimensione non possono essere capillarmente raccolti dal servizio.

 

Il Centro Comunale aiuta nell'organizzare la raccolta differenziata dei rifiuti urbani e nel massimizzarne i risultati, in quanto:

·      riduce i costi di trasporto verso i siti o gli impianti di destino;

·      costituisce un servizio comodo e permanente per i cittadini e soprattutto per le piccole attività economiche.

 

II CCR può, quindi, sicuramente favorire lo sviluppo di politiche e modelli locali atti al raggiungimento degli obbiettivi di legge (D.Lgs. n° 22/97); inoltre esso può avere un certo valore aggiunto, in termini di `contenuto informativo.

·      la piattaforma educa perché chiede agli utenti di assumere un comportamento consapevole, ecologicamente corretto, non elusivo verso il problema; per questo motivo è utile al radicamento di una cultura ambientale sul territorio;

 

·      la piattaforma comunica perché si può conoscere cosa e quanto vi entra e vi esce. Per questo motivo è utile alla gestione complessiva dei servizi di raccolta dei rifiuti e alla promozione di un sistema competitivo di gestione dei servizi.

 

 

 7.7.6 ‑ Stazione di trattamento del rifiuto residuale e delle frazioni differenziate

 

Con tale definizione si intende l'area all'interno della quale viene condizionato il rifiuto residuale e vengono svolte le fasi di pre‑trattamento delle frazioni provenienti da RD.

In quest'area deve essere prevista l'impiantistica e le tecnologie per il condizionamento del residuale con riduzione volumetrica e filmatura e per il pre‑trattamento delle varie frazioni differenziate (riduzione di volume, pressatura, ecc.).

L'accesso a tale area è riservato al personale autorizzato addetto alla movimentazione ed al trattamento del rifiuto. Per quanto concerne gli accessori tecnologici e mezzi di supporto all'impiantistica si ritiene necessario inserire:

·      una pressa per l'imballaggio delle specifiche frazioni secche,

·      una pala per la movìmentazione dei materiali;

·      automezzo per la movimentazíone degli scarrabili.

 

 

 7.7.7 ‑ Impianto di compostaggio

 

Con tale definizione si intende quell'area dove è inserito l'impianto di compostaggio con annesse le infrastrutture. In tale area si dovrà prevedere la stazione di ricevimento del materiale l'impianto di trattamento aerobico con tecnologia a BIOCELLA compreso il rompisacco e il vaglio, l'area di maturazione e l'area di stoccaggio finale.

La tecnologia di processo presa in considerazione comprende 4 BIOCELLE + BIOFILTRO da 15tonn /cella i tempi di maturazione considerati sono 12 gg. in estate (5 tonn / gg.) e di 24 gg. in inverno ( 2 tonn / gg.).

 

 

7.7.8 Stazione di Trasferenza

 

Con tale definizione si intende l'area all'interno della quale viene stoccato il residuale trattato e tutte le frazioni differenzìate da inviare successivamente ai centri di conferimento regionali. L'accesso a tale area è riservato al personale autorizzato addetto alla movimentazione materiali ed all'impiantistica.

 

 

8. SENSIBILIZZAZIONE, INFORMAZIONE E COINVOLGIMENTO DEI SOGGETTI E/O DEGLI ENTI INTERESSATI

 

8.1 Premessa

 

Nei capitoli precedenti si è parlato dell’organizzazione delle raccolte e della strumentazione regolamentare che il Comune deve mettere a punto per pianificare la gestione del settore.

É ora necessario introdurre un altro elemento, dal quale l’organizzazione del sistema non può prescindere in alcun modo, perché ne è assieme presupposto e parte integrante e qualificante (come sottolineato anche dal PIER); le politiche di informazione e sensibilizzazione necessarie a dare all’utenza un ruolo attivo nel processo di cambiamento.

 

Un sistema di gestione dei rifiuti deve basarsi su tre cardini dalla cui integrazione dipende il suo successo:

·      disponibilità di impianti adeguata al recupero e al trattamento dei materiali raccolti (ad es. la disponibilità di un impianto di compostaggio è il presupposto della raccolta della frazione umida);

·      organizzazione delle raccolte;

·      comportamenti del cittadino, che sono presupposto indispensabile per il corretto funzionamento del sistema di raccolte messo in atto.

 

Va quindi impostato con attenzione un lavoro formativo / informativo teso a rendere sempre più positivi i comportamenti dei cittadini nei confronti di una sistema che deve essere sentito come “ambientalmente positivo” e “amico”.

Meno rifiuti e riciclarli: cambiare la cultura, modificare i consumi, risparmiare sui servizi.

Per quanto riguarda i rifiuti, ne va, prima di tutto, incoraggiata la diminuzione.

Le politiche proposte sulla gestione dei rifiuti non hanno senso se in parallelo non c’è una grande iniziativa di diffusione di una cultura ambientale.

La creazione di una consapevolezza della limitatezza delle risorse, della loro esauribilità e del loro uso diseguale è la condizione per modificare gli stili di vita e di consumo invertendo le tendenze allo spreco e all’usa e getta.

 

 

8.2 Sistema integrato

 

Qui vale la stessa considerazione fatta per le raccolte differenziate: una politica dell’informazione “aggiuntiva” e non integrata al sistema generale di gestione rifiuti è totalmente inefficace quando non controproducente.

Bisognerà, quindi, progettare attentamente la campagna informativa, scegliendo accuratamente gli obiettivi da centrare ed i soggetti cui rivolgersi.

 

Questa “campagna” può articolarsi su più piani:

a)    iniziative nelle scuole dell’obbligo sul rapporto tra distribuzione ed uso delle risorse, modalità di consumo e produzione di rifiuti (con il coinvolgimento del volontariato);

b)    le iniziative di promozione del compostaggio domestico come recupero di una cultura di recupero dell’utilità e della naturalità dell’uso degli scarti “destinati all’abbandono”;

c)    iniziative di sensibilizzazione rivolta ai condomini ed alle utenze commerciali.

 

Temi e strumenti per informare, sensibilizzare, coinvolgere nella gestione attiva del nuovo sistema e ruolo dei soggetti: scuole, categorie, popolazione.

 

L’avvio del nuovo servizio deve essere innanzitutto spiegato e motivato, a partire dai suoi punti qualificanti:

-   suddivisione della frazione secca e umida dei rifiuti, con passaggio da un sistema di conferimento mediante contenitori stradali a un sistema a ritiro domiciliarizzato;

-   estensione del servizio di raccolta a domicilio ad altre frazioni (carta, eventualmente vetro e lattine, plastica),

-   ruolo del CCR,

-   lancio dell’idea e delle possibilità di “togliere dai rifiuti la componente pericolosa,

-   ruolo del compostaggio domestico.

 

 Vanno perciò predisposti obiettivi e strumenti di una campagna informativa.

 

8.3 Strumenti della campagna informativa

 

Strumento

Funzione

Calendario di raccolta

Pianifica le date di raccolta delle principali frazioni dei rifiuti urbani nell'arco di un anno; dovrà fungere anche da guida a tutte le utenze (da appendere in cucina o nell’esercizio o nell’attività).

 

Manifesti, striscioni stradali Figure 3D

Dare visibilità all'evento "porta a porta" e fornire informazioni minimali (p.es: bisogna separare secco/umido; serve il vostro aiuto, una mano alla raccolta differenziata, ecc.).

Con le strutture 3D si ottiene una cartellonistica di "primo impatto" visivo agli ingressi dei singoli Comuni, delle piazze di mercato, del municipio, ecc. .

Fornire riferimento informativo (ufficio comunale, numero verde).

 

Locandine

 

Adattate alle esigenze di sviluppo del servizio, per abituare la popolazione ad un “dialogo” costante sulla sua evoluzione e sui risultati ottenuti.

Servono per pubblicizzare gli incontri di informazione locali e le modalità di distribuzione dei manufatti per la raccolta (p.es: secchielli per umido, sacchetti, materiale informativo, ecc.).

 

Incontri e serate di informazione

 

Consentono un confronto diretto con la popolazione, in presenza degli amministratori comunali e dei tecnici dell'Azienda di servizio di raccolta dei RU.

Spiegano le corrette modalità di raccolta differenziata.

Materiale informativo su carta (pieghevoli, libretti)

 

 

Da inviare a tutte le utenze: sono i supporti informativi che garantiscono la capillarità dell'informazione presso tutte le utenze coinvolte.

Danno informazioni sulla corretta RD, sull'uso dei sacchetti e sui tempi per il conferimento dei rifiuti.

Spiegano come eseguire correttamente il compostaggio domestico.

Pianificano le date di raccolta nell'arco di un anno.

Info-POINT nelle giornate di mercato e/o fiere

 

Costituisce un'ulteriore opportunità di presenza e visibilità sul territorio: permette di fornire informazioni dirette ai cittadini, di distribuire materiale informativo e raccogliere opinioni e impressioni sul servizio di raccolta.

Tale struttura "mobile" può essere gestita in combinazione con le associazioni di volontariato o ambientaliste, costituendo così un'opportunità di maggiore adesione "sociale" al sistema di gestione dei rifiuti.

 

 

8.4 Obiettivi

 

La struttura temporale degli obiettivi da raggiungere in successione, relativi alla campagna di adesione al nuovo sistema di raccolta, potrebbe essere la seguente:

 

 

Obiettivo

Strumenti

1° fase

Pre-sensibilizzazione

Manifesti e striscioni stradali con tematica generale sul passaggio dal sistema a cassonetti al sistema porta a porta

Campagna di coinvolgimento delle Scuole per la presentazione di un testimonial.

Info-POINT stradale e nelle piazze.

 

2° fase

Sensibilizzazione

(parte il servizio porta a porta)

Manifesti stradali specifici sulle modalità di conferimento secco/umido “come dove conferire” e strutture 3D

Materiali recapitati alle singole utenze

Locandine per pubblicizzazione incontri locali

 

3° fase

Confronto e contatto "diretto"

con gli utenti del servizio

 

Incontri con le associazioni di categoria (commercianti, produttori) per illustrare i circuiti di raccolta dedicati (p.es. agli imballaggi in cartone).

Serate di informazione per illustrare le nuove modalità di conferimento, ma anche per illustrare il corretto funzionamento del compostaggio domestico, del CCR, ecc.

Affrontare i futuri cambiamenti di gestione (passaggio alla tariffa, riduzione dei rifiuti prodotti).

Registrare impressioni ed osservazioni sul funzionamento e sul gradimento dei nuovi servizi.

 

 

 

8.5 Coinvolgimento delle scuole

 

Il coinvolgimento delle Scuole dell'obbligo nella 1a fase non è strettamente necessario e può essere posposto alle fasi successive; tuttavia costituisce un'occasione importante per radicare il progetto nel territorio, favorendo le capacità propositive e progettuali delle scuole stesse. La scuola quindi viene intesa non come e mero "ricettore" di informazioni, ma come soggetto in grado di elaborare proposte e progetti concreti per il proprio territorio e l'ambiente.

Le proposte precedenti sono rivolte genericamente a tutte le utenze, per illustrare l'avvio dei nuovi sistemi di raccolta “porta a porta”.

Sono altresì possibili azioni specifiche mirate ad ottenere un contenimento dei RU prodotti a medio-lungo periodo, coinvolgendo specifiche categorie di "produttori" di rifiuti.

Le scuole dell’obbligo vanno coinvolte con l’inserimento nella programmazione dell’attività di esperienze didattiche (dalle unità didattiche ai laboratori) sul terreno del legame tra ambiente, consumo, distribuzione delle risorse e produzione riduzione dei rifiuti, riuso.

L’educazione ambientale e la crescita di consapevolezza ambientale e culturale dei ragazzi oltre che un “investimento” nella formazione delle “nuove” generazioni è anche un investimento che consente il “recupero” delle “vecchie”, nel senso che essi sono i più convincenti e capillari soggetti di sensibilizzazione delle famiglie.

Sul fronte delle attività sono possibili diverse iniziative, miranti a coinvolgerle in positivo e a mostrare i vantaggi di una partecipazione attiva al processo di trasformazione in corso.

 

 

8.6 Coinvolgimento degli Enti e degli operatori

 

Va previsto il coinvolgimento degli uffici preposti all’ecologia e al commercio dei Comuni, della Provincia, delle associazioni ambientaliste e dei consumatori, delle aziende turistiche e delle associazioni di categoria, che, con la loro collaborazione e certificazione, possono “concedere”, previi controlli e verifiche da rinnovare continuamente, un “contrassegno ecologico”, che consenta al turista di scegliere il locale più “amico dell’ambiente” e di capire perché (tipo : “qui si fa la raccolta differenziata della frazione organica, dei contenitori per liquidi e degli imballaggi riciclabili”, spiegando dove, come, perché e cosa può fare l’ospite per agevolare la raccolta).

Anche la distribuzione commerciale può essere coinvolta in progetti di marketing ambientale finalizzati alla riduzione del rifiuto immesso nel circuito di raccolta pubblico.

A gruppi e catene distributive va proposta la (re-)introduzione del vuoto a rendere e l’erogazione a spina di bevande, detersivi, prodotti per l’igiene personale, o altre azioni di riduzione dei rifiuti.

Si suggerisce di preparare, assieme alle organizzazioni di categoria della distribuzione, una lettera (o un opuscolo) di appello agli operatori, a firma Comune - associazioni di categoria e del “testimonial”- per raggiungere il “valore ambiente” .

         Si potrebbe verificare con l’Aziende Turistiche e le associazioni di categoria dei pubblici esercenti la possibilità di coinvolgimento in operazione di marketing ambientale dei soggetti di ospitalità turistica (dai ristoranti ad alberghi, agriturismo) che minimizzano impatto e produzione rifiuti, ecc. e che sensibilizzano i loro ospiti.

É possibile la produzione di opuscoli tipo “un albergo per l’ambiente” o “un ristorante per l’ambiente”, con illustrazione di cosa fa il gestore e di cosa devono fare i clienti per un raggiungere il “valore ambiente”.

 

La sensibilizzazione della popolazione deve essere intesa come dialogo tra Amministrazione, gestore e popolazione e deve avere lo scopo di:

·      comunicare;

·      motivare;

·      coinvolgere;

·      stimolare il comportamento.

 

Inoltre, affinchè la comunicazione sia efficace, deve essere:

·      bidirezionale, in quanto oltre che a comunicare deve recepire le esigenze;

·      costante, in quanto l'attenzione sulle problematiche dei rifiuti deve perdurare nel tempo;

·      coordinata,

·      propositiva.

 

Fin dalla prima fase di avvio del sistema si propongono azioni specifiche di sensibilizzazione per le famiglie, i turisti, gli operatori economici, supportate da manuali, seminari, azioni pilota quali l'istituzione di uno sportello ambiente. Inoltre, sono previsti corsi di formazione sia per i cittadini che per gli operatori del settore. In particolare si devono prevedere corsi di formazione per i soggetti e gli operatori addetti alla gestione dei rifiuti.

 

8.7 Conclusioni

 

Tutte le azioni informative e formative descritte nei capitoli precedenti dovranno convergere verso una azione comune, integrata con le altre fasi della gestione dei rifiuti e ad esse funzionale.

 

Esse dovranno partire dal livello comunale, integrarsi a livello di ambito territoriale ottimale, armonizzarsi a livello provinciale per essere, infine, parte di una regia unica a livello regionale, che sintetizzi, proponga ed attui un “Piano generale dell’informazione e sensibilizzazione” in cui convergano tutte le iniziative di Enti e operatori a livello locale, provinciale, regionale, nonché le iniziative a livello nazionale che coinvolgano la Regione Sicilia.