4. L’ORGANIZZAZIONE INTEGRATA DEL SISTEMA
DELLE RACCOLTE (MODALITÀ DI RACCOLTA, MEZZI E ATTREZZATURE DA UTILIZZARE PER
OGNI FRAZIONE; MODALITÀ DI OTTIMIZZAZIONE DEI COSTI)
Per il raggiungimento degli obiettivi di recupero previsti dall’Ordinanza n° 2983/99 e sue modificazioni ed integrazioni, il sistema di raccolta dovrà evolvere verso un sistema combinato costituito da una pluralità di raccolte differenziate.
Le raccolte differenziate tradizionali, effettuate con le campane della carta e del vetro, dovranno cedere il posto a sistemi di "raccolta differenziata integrata", basati sulla raccolta domiciliare (o, comunque, ravvicinata all'utenza) sia delle frazioni secche e degli imballaggi che della frazione organica. In ogni caso i sistemi di raccolta dovranno prevedere, preferibilmente, delle attrezzature con sistemi di pesatura, al fine di potere quantificare i conferimenti dei singoli e/o di gruppi di cittadini (condomini);
Sarà in tal modo, possibile:
I sistemi di pesatura dovranno essere di utilizzo il più semplice possibile, provvisti di decreto di omologazione, ai sensi di legge, almeno in classe III, nonché essere capaci di rilevare il rifiuto anche nel caso di basse percentuali (5%) di riempimento del più piccolo contenitore utilizzabile.
In prospettiva sarà, inoltre, utile prevedere dei sistemi di localizzazione dei mezzi (GPS), collegati a sistemi informativi territoriali (SIT) che consentano di posizionare sulla cartografia del territorio sia i mezzi durante il loro utilizzo, sia i cassonetti (che dovranno, a tal fine, essere dotati di apposito “transponder”) permettendo così una continua ottimizzazione dei percorsi e delle frequenze di svuotamento.
|
raccolta differenziata integrata |
caratteri |
integrazione e analogia tra il circuito di raccolta
dell’indifferenziato e dei materiali riciclabili; uguale o maggiore densità
dei contenitori o dei punti di raccolta dei materiali riciclabili rispetto
all’indifferenziato |
incidenza potenziale |
le frazioni teoricamente recuperabili (almeno per la metà con
raccolta domiciliare) sono pari o superiori al 40% in peso e al 50% in volume
dei rifiuti |
rendimenti reali |
superiori al 20% , fino a oltre
il 50% |
modelli gestionali |
· basati su raccolta domiciliare della
frazione organica combinata con * raccolte dei riciclabili secchi (carta,
vetro etc) stradale * raccolte di alcuni o tutti i riciclabili
secchi (carta, vetro etc) domiciliare in forma monomateriale · basati su raccolta domiciliare e stradale
delle frazioni secche (almeno carta e plastica domiciliare), integrata almeno
con raccolta del verde e organico grandi utenze, con conferimento: * monomateriale * multimateriale, per alcuni o tutti i
componenti · basati sulla raccolta combinata della
frazione organica domiciliare e delle frazioni secche (almeno in parte) in
forma multimateriale |
Nel contesto italiano, laddove sono stati
implementati sistemi di raccolta differenziata integrata sono ormai conseguiti recuperi
di rilievo; nell’area del bacino di Padova 1 (26 Comuni, per oltre 200.000
abitanti) il dato 1997 riporta circa il 48% di raccolta differenziata. Nella
provincia di Milano parecchi Comuni già nel 1996 superavano il 35% di raccolta
differenziata, risultati simili sono conseguiti in molte altre aree della
Lombardia, del Veneto e del Piemonte.
In questo senso la strada intrapresa da molti Enti di domiciliarizzare i flussi di raccolta delle due frazioni principali (umida e secca residua) può essere pienamente sviluppata e articolata, valutandone la possibile estensione alla altre frazioni (a partire come si è visto da quella cartacea) e con la definizione di strutture che rendano comoda e “piacevole” per i vari tipi di utenza la partecipazione al sistema proposto, motivandola alla partecipazione e gestendo la fase di sviluppo e trasformazione del sistema come fase di “ascolto dell’utenza”.
La creazione di un centro comunale di raccolta o di un centro consortile presso un’area baricentrica tra più abitati o in area ASI è l’altro elemento strategico della trasformazione del servizio.
La tabella che segue illustra le differenti caratteristiche legate all’impostazione delle raccolte in senso “domiciliare porta a porta – conferimento individuale” e con “contenitori stradali – conferimento collettivo”, e gli esiti attesi (costi, problemi per le utenze, quantità raccoglibili, qualità dei materiali, ecc.).
Tabella
CARATTERISTICHE |
RACCOLTA DOMICILIARE O “PORTA A PORTA” |
RACCOLTA CON CONTENITORI STRADALI (conferimento collettivo) |
|
Grado di coinvolgimento del cittadino |
ELEVATO
|
MEDIO-SCARSO
(se non viene realizzata una campagna
informativa capillare)
|
|
Responsabilizzazione dell’utenza rispetto
al conferimento del rifiuto |
ELEVATA
|
SCARSA
|
|
Comodità di conferimento per l’utenza
in relazione alla: |
distanza |
OTTIMA (il conferimento è “sotto casa”) |
BUONA (in reazione al numero e alla disposizione dei contenitori) |
Frequenza |
SCARSA (in relazione alla frequenza di raccolta adottata) |
OTTIMA (il conferimento è sempre possibile) |
|
Costi dei: |
mezzi |
MEDIO-BASSO (mezzi leggeri) |
ELEVATO (compattatori monooperatori) |
Personale |
ELEVATO |
BASSO
|
|
Qualità merceologica dei materiali
raccolti |
ELEVATA
|
MEDIA (e
in alcuni contesti) SCARSA |
|
Percentuali di raccolta differenziata
raggiunte mediamente |
50% con punte del 70-75% |
30-40% con punte
massime del 50% |
|
Dotazione impiantistica necessaria (trattamento
umido e rifiuto residuo) |
PIU’ SEMPLICE |
PIU’
COMPLESSA
|
|
Costo di smaltimento/trattamento |
BASSO |
MEDIO
|
|
Possibilità di controllare le quantità
dei rifiuti intercettati dal circuito di raccolta degli urbani |
ELEVATA e comunque controllabile |
SCARSA (in generale maggiori sono le dimensioni dei contenitori maggiore è la quantità di rifiuti “attratta” dal sistema) |
|
Possibilità di conferimento di altre
categorie di rifiuto (speciale, pericoloso) nel circuito degli urbani |
BASSA e comunque controllabile |
ELEVATA e
difficilmente controllabile |
|
Possibilità di applicazione di sistemi
di misurazione della quantità di rifiuto conferita dalla singola utenza |
FACILE |
DIFFICILE (per l’impossibilità
di controllare i conferimenti) |
4.2
L’implementazione delle raccolte delle frazioni secca e umida
Nel Sud d’Italia le raccolte del rifiuto (indifferenziato) sono organizzate con frequenze molto fitte (spesso giornaliera), a causa della forte presenza di materiale putrescibile (verdura cotta, ma soprattutto carne e pesce).
La separazione della raccolta della frazione umida putrescibile da quella secca consente una diversa distribuzione delle frequenze, mantenendo inalterato il numero totale dei giri di raccolta, ma rarefacendo sostanzialmente quelli della frazione non putrescibile.
E’ quello che hanno correttamente cominciato a fare molti Comuni, indicendo un appalto con raccolta giornaliera della frazione umida e tri-settimanale di quella secca indifferenziata.
Queste frequenze appaiono ancora eccessive: anche in climi caldi, l’umido può essere raccolto tre o quattro volte la settimana; per il secco indifferenziato tre volte la settimana sono troppe se l’umido è raccolto con sufficiente frequenza e se le raccolte differenziate delle frazioni secche riciclabili sono organizzate in modo efficiente.
Le risorse liberabili (personale e mezzi) possono essere impiegate in altri servizi, da scegliersi ad esempio tra:
·
il
trasporto (anche oltre la distanza di 80 km) della frazione umida ad un
impianto di compostaggio,
·
la raccolta
domiciliare degli scarti di manutenzione dei giardini con periodicità
rarefatta),
· la gestione della raccolta domiciliare di carta e cartoni,
· la gestione della raccolta domiciliare degli imballaggi primari (contenitori per liquidi in vetro, metallo e plastica,
· la gestione del Centro Comunale di raccolta, d’ora in poi denominato CCR,
fino al raggiungimento dell’impegno economico pari all’entità dell’appalto oggi in essere.
In particolare va assolutamente evitato di portare la frazione umida in discarica. La popolazione infatti risponde bene e compie volentieri lo sforzo di separazione non se viene “obbligata ad un comportamento” ma se ne coglie appieno l’utilità e la valenza ambientale.
Il “modello italiano” di raccolta della frazione umida è riconosciuto a livello europeo come un esempio eccellente, da imitare sia per i risultati quantitativi (di capacità di sottrazione allo smaltimento di quote rilevanti del totale dei rifiuti) che per la qualità del materiale intercettato (la scarsissima presenza di materiali estranei rende più semplice la produzione di compost di qualità, di ottimo valore agronomico).
Tra i motivi che ne spiegano il successo e i risultati di “eccellenza” vanno ricordati:
Le scheda di orientamento delle raccolte da proporre per le frazioni organiche sono quindi le seguenti.
Frazione umida putrescibile (scarti alimentari, anche cotti, di provenienza domestica o di utenze economiche)
FRAZIONE UMIDA PUTRESCIBILE |
Utenze domestiche |
Condomini medio-grandi e utenze di
attività commerciali (ristoranti, mense,
orto-frutta, fiori) |
Mezzo di primo contenimento |
Sacchi trasparenti (in materiale
compostabile o PE) |
|
Modalità conferimento |
Bidoni o mastelli (25-35lt) dotati di
una efficace sistema di contenimento degli odori, da porre sulla strada il
giorno e negli orari di passaggio del servizio |
Contenitori carrellati (80-240 lt) dotati di chiusura a chiave e di un efficace sistema di contenimento degli odori, da tenere, se possibile, sul proprio fondo e porre sulla strada il giorno e negli orari di passaggio del servizio, ritirandoli dopo la raccolta |
Frequenza di raccolta |
3v/sett
da ottobre a maggio 4v/sett
da giugno a settembre |
3v/sett da ottobre a maggio 4v/sett da giugno a settembre |
Mezzi |
A vasca, 3-5 mc, caricamento manuale laterale + mezzo base maggior cubatura per trasporto a impianto; i mezzi dovranno essere dotati
di vasca a perfetta tenuta stagna, garantita da carpenteria saldata senza
interposizioni di materiale di consumo (ad esempio guarnizioni), in modo tale
da evitare il percolamento della frazione umida |
Sistema costituito da mezzo con alza-volta bidoni, preferibilmente dotato di caricamento laterale manuale e/o automatico, + mezzo base di maggior cubatura per trasporto a impianto e raccolta in assi viari principali, o, in alternativa, mezzo di capacità utile adeguata (almeno 6 ton) adatto sia al prelievo che al trasporto all’impianto; i mezzi dovranno essere dotati
di vasca a perfetta tenuta stagna, garantita da carpenteria saldata senza
interposizioni di materiale di consumo (ad esempio guarnizioni), in modo tale
da evitare il percolamento della frazione umida |
Scarti della manutenzione di parchi e giardini (“verde”)
VERDE |
Utenze domestiche |
Scarti di manutenzione del verde pubblico |
Mezzo di primo contenimento |
Container 8-20 mc in Centro Comunale di Raccolta (CCR) Sacchi a rendere (per la raccolta
domiciliare ) |
Container 8-20 mc in Centro Comunale di
Raccolta (CCR) |
Modalità conferimento |
Autoconferimento in CCR Compostaggio domestico Raccolta domiciliare solo per utenze deboli |
Autoconferimento in CCR Compostaggio o pacciamatura in parchi |
Frequenza di raccolta |
Apertura CCR su chiamata (mensile) solo
per utenze “deboli” |
Apertura CCR |
Mezzi |
Autocarro multilift per trasp. Container Autocompattatore per raccolte domiciliari |
Autocarro multilift per trasporto container |
Un’opportuna campagna informativa deve essere in grado di convogliarne la gran parte al compostaggio domestico (chi ha un giardino ha anche spazio per trattarne gli scarti), offrendo in alternativa e per le “grosse quantità” la possibilità di auto-conferimento presso il centro comunale di raccolta; solo per le utenze che non appaiono in grado di trasportare il proprio scarto verde al CCR può essere attivato in servizio di raccolta domiciliare su chiamata, mettendo a disposizione un mezzo con frequenza mensile.
Tale frazione, nella maggior parte dei casi analizzati, è strettamente legata all’appalto della frazione umida.
FRAZIONE SECCA RESIDUALE |
Utenze domestiche
|
Condomini medio-grandi e utenze di attività
(commerciali, terziarie, produttive e di pubblico servizio) |
Mezzo di primo contenimento |
Sacchi (in PE ) trasparenti |
Sacchi (in PE ) trasparenti (solo se richiesti) contenitori |
Modalità conferimento |
I sacchi da (30-60-100lt) vanno posti sulla strada il giorno e negli
orari di passaggio del servizio |
Contenitori carrellati (da 240 a 1.100 lt) o cassonetti, dotati di
chiusura a chiave, da tenere, se possibile, sul proprio fondo e porre sulla
strada il giorno e negli orari di passaggio del servizio, ritirandoli dopo la
raccolta |
Frequenza di raccolta |
1v/settimana tutto l’anno |
1v/sett da ottobre a maggio2v/sett da giugno a settembre |
Mezzi |
Mini-compattatore a carico posteriore + Mezzo autocompattatore di maggior cubatura per trasporto a impianto e raccolta in assi viari principali |
Mini-compattatore a carico laterale o posteriore + Mezzo auto-compattatore di maggior cubatura per trasporto a impianto e raccolta in assi viari principali |
La raccolta della frazione secca residua può essere portata alle frequenze indicate nella scheda dal momento in cui la frazione putrescibile le viene sottratta dalla raccolta dell’umido (assai più frequente) e le frazioni secche riciclabili vengono avviate ad altri canali di raccolta (v. punti successivi).
4.5
La raccolta del rifiuto “secco riciclabile”: il riferimento al Conai
A seguito dell’accordo quadro stipulato l’8 luglio 1999 tra il Consorzio nazionale imballaggi (Conai) e l’associazione Comuni d’Italia (Anci), in Sicilia il 7 ottobre dello stesso anno è stato stipulato un accordo tra Commissario Delegato per l’emergenza rifiuti e il Conai.
Allo scopo di potenziare la R.D., la struttura tecnica del Commissario delegato con la circolare n. 6 dell’11 febbraio 2000, oltre ad indicare l’elenco dei centri di conferimento Conai, ha predisposto apposite procedure di finanziamento per “isole ecologiche e centri comunali di raccolta” (vedi Allegato 5).
I Comuni possono conferire i materiali raccolti alle piattaforme, ricavandone un contributo proporzionale alle condizioni di purezza, riportate nella tabella sottostante.
I conferimenti riguardano gli imballaggi ma, nel caso della carta, anche la carta non da imballaggio derivante dalle raccolte differenziate. Infatti il Consorzio di filiera COMIECO accoglie anche i risultati delle raccolte “miste”, per la difficoltà di separare la quota da imballaggio (cartoni, astucci, cartoncini) da quella – prevalente- costituita da giornali, riviste ecc..
Corrispettivo CONAI per
varie tipologie di imballaggi
Materiale |
tipologia
materiale |
corrispettivo
riconosciuto (euro/kg) |
||
Alluminio a
piattaforma |
fino al 5% impurezza 5,1 % <impurezza< 15 % |
0,1807 0,1549 |
||
Acciaio (banda stagnata) |
a piattaforma |
0,0614 |
||
Carta |
|
Raccolta imballaggi |
Raccolta imb. e carta |
Imb. e carta fino al 1998 |
|
Impurità< 5%, 5,1%<impurità<10% 10,1%<impurità<15% 15,1%<impurità<20% |
0,0780 0,0780* 0,0390* 0,0195* |
0,0121 0,0121* 0,00607* 0,00304* |
0,00490 0,00490* 0,00245* 0,00123* |
|
Impurità< 5%, 5,1%<impurità<10% 10,1%<impurità<15% 15,1%<impurità<20% |
0,0718 0,0718* 0,0359* 0,0179* |
0,0114 0,0114* 0,00568* 0,00284* |
0,00464 0,00464* 0,00232* 0,00116* |
|
Impurità< 5%, 5,1%<impurità<10% 10,1%<impurità<15% 15,1%<impurità<20% |
0,0676 0,0676* 0,0338* 0,0169* |
0,01058 0,01058* 0,00529* 0,00264 |
0,00439 0,00439* 0,00219* 0,00110 |
Legno |
Imballaggi in legno rifiuti legnosi |
0,0114 (impurezza < 5%) 0,00568 (impurezza < 35%) |
||
Plastica |
Impurezza < 6% Impurezza <16% Impurezza <24% |
0,201 0,149 0,108 |
||
Vetro |
Impurezza < 3% Impurezza <5 % |
0,0310 0,0155 |
* oneri smaltimento impurità a carico del
conferente
Come si è anticipato, una buona organizzazione della raccolta di carta e cartoni è fondamentale per raggiungere obiettivi di raccolta differenziata qualitativamente adeguati, dato il peso relativo che questa frazione ha sul totale dei rifiuti.
Per valutare come poter raggiungere un buon risultato qualitativo (si ricorda che si tratta di un dato della massima importanza, dal momento che i contributi concessi dal ComIEco sono proporzionali alla purezza del materiali consegnato) è possibile servirsi delle tabelle che seguono, che mettono a confronto modalità e costi di raccolta e qualità del materiale.
Flusso |
Metodi di Raccolta |
||
|
Sistema |
Frequenza consigliata |
Contenitori |
Carta |
Domiciliare |
Quindicinale o settimanale, per le ditte almeno settimanale |
Di norma non richiesti, in qualche caso viene consegnata alle utenze domestiche una cassetta in polietilene |
Stradale con campane o cassonetti |
In relazione alla volumetria disponibile (di norma settimanale o quindicinale) |
Campane da mc 2-3 o cassonetti da mc 2 circa (in ogni caso il sistema non è adatto per i produttori di cartone) |
|
Stradale con cassoni o benne |
Svuotamento a contenitore pieno su chiamata |
Cassoni scarrabili mc 17-25 e benne da mc 5-7 posizionati presso i centri e opportunamente segnalati |
Flusso |
Metodi di Raccolta |
|||
|
Sistema |
Costo |
Qualità del materiale raccolto |
Note |
Carta |
Domiciliare |
Medio Alto |
Ottima (se il personale che raccoglie esercita il controllo) |
Il sistema è caratterizzato di norma da un elevato grado di intercettazione |
|
|
|
|
|
|
|
|
Stradale con campane o cassonetti |
Medio |
Media-Buona |
Il sistema a contenitori stradali deve comunque SEMPRE essere integrato con uno specifico servizio per la raccolta dei cartoni prodotti dalle ditte |
Stradale con cassoni o benne |
Basso |
Media solo se il sistema è supportato da un buon coinvolgimento dell’utente, pessima altrimenti con rischio che il materiale non sia accettato dagli impianti di recupero |
Minore possibilità di controllo e responsabilizzazione del cittadino; spesso il conferimento, se non supportato da un’adeguata campagna d’informazione e da un numero di punti di raccolta sufficiente è basso. |
Un altro elemento relativo ai contributi ComIEco ai Comuni va tenuto presente: il Consorzio di filiera paga molto di più i cartoni (0,0780 euro/kg, se esente da impurità) rispetto alla carta, la cui raccolta è solo in minima parte riferita agli imballaggi primari (astucci, cartoncini) (0,0121 euro/kg, sempre se esente da impurità).
Dato che la raccolta della frazione cartacea è ancora da impostare, si consiglia di organizzare un doppio flusso, capace di intercettare in modo sperato carta e cartoni, puntando a raccolte che assicurino una buona purezza dei materiali.
La soluzione proposta è perciò la seguente.
CARTA E CARTONI |
Utenze domestiche (raccolta mista) |
Utenze di attività (commerciali,
terziarie, produttive e di pubblico servizio - raccolta mirata di cartoni
presso i grandi produttori *) |
Mezzo di primo contenimento |
All’interno di scatoloni o impaccata e
legata (evitare leganti in plastica e metallo) |
Riduzione volumetrica dei cartoni e
inscatolamento dell’uno nell’altro |
Modalità conferimento |
Posizionare cartoni o pacchi sulla strada il giorno e negli orari di passaggio del servizio. Autoconferimento in CCR |
Posizionare i cartoni sulla strada il
giorno e negli orari di passaggio del servizio. Autoconferimento in CCR |
Frequenza di raccolta |
settimanale
(o quindicinale) |
1v/sett (è possibile considerare la possibilità di un seconda raccolta settimanale valutando costi ed esigenze delle utenze) |
Mezzi |
Mini-compattatore a carico posteriore + Mezzo auto-compattatore di maggior cubatura per trasporto a piattaforma Autocarro multilift per trasporto
container per raccolte presso CCR |
Mini-compattatore a carico posteriore + Mezzo auto-compattatore di maggior cubatura per trasporto a piattaforma (si può usare questo mezzo se le utenze sono locali) Autocarro multilift per trasporto container per raccolte presso CCR lungo gli assi viari principali |
4.7 La raccolta
degli imballaggi primari
In questo caso la scelta da fare prioritariamente
è tra le due modalità:
·
raccolta
monomateriale (ogni frazione a parte – che assicura una maggiore purezza
merceologica, cioè minori scarti da avviare allo smaltimento),
·
raccolta
multimateriale (più frazioni insieme, che a fronte di una maggiore comodità per
l’utenza in fase di conferimento sconta una maggiore presenza di scarti non
riciclabili),
e conseguentemente tra la:
·
raccolta
con contenitori stradali,
·
raccolta di
prossimità,
·
raccolta
domiciliare.
Le tabelle riportate rappresentano le
diverse soluzioni.
I contenitori per liquidi in vetro e
metallo potrebbero essere raccolti separatamente o insieme, dal momento che è
possibile effettuare in modo semplice la separazione a valle tramite impianti
automatici; si ottengono così frazioni
sufficientemente pure, senza grandi produzioni di scarti.
Bisogna, invece, escludere la commistione
tra carta e vetro che presenta notevoli difficoltà di separazione tra le due
frazioni.
La scelta che si suggerisce di prendere
in considerazione è perciò tra i due modelli di raccolta:
· “multimateriale misto”: contenitori separati per vetro e carta,
contenitore unico per lattine, plastica, alluminio ed eventualmente anche
legno;
· “monomateriale”: contenitori separati per
vetro, carta, lattine, plastica, legno, alluminio,
escludendo il modello “multimateriale
puro” (contenitore unico per vetro, carta, plastica, lattine, legno, etc.) per
le migliori rese quanti-qualitative della raccolta di carta e cartoni senza
commistioni con altre frazioni, infatti:
· la raccolta separata del vetro tramite le
campane permette il raggiungimento di una purezza maggiore ed di evitare la
frantumazione troppo fine del materiale (permettendo alla fine, di ottenere un
maggior corrispettivo da parte del COREVE);
· la raccolta separata della frazione
cellulosica consente di mantenere pulito il materiale e facilita la separazione
e la valorizzazione delle diverse frazioni.
Di seguito, utilizzando e rielaborando i
dati tratti dal già citato manuale Anpa della raccolta differenziata, si riportano
i dati delle varie tipologie di raccolta a confronto.
1° modello
raccolta
“monomateriale” degli imballaggi primari in carta, vetro, metallo e legno
|
Stradale |
Domiciliare |
Commerciale |
Piattaforma |
Punto conferimento |
Campana, cassonetto |
Bidone |
Bidone |
Scarrabile |
Tipo di contenitori |
Cassonetto 1.3-2.4 mc. Campana 2-3 mc. |
240 lt. |
240-360 lt |
12-16 mc. |
Frequenza |
Da settimanale a mensile |
Da settimanale a quindicinale |
Settimanale |
Quindicinale |
Rendimenti |
20-30 kg/ab.anno |
30-40 kg/ab.anno |
Variabile |
5-10 kg/ab.anno (1) |
Raccolta della
plastica
|
Stradale |
Domiciliare |
Commerciale |
Piattaforma |
Punto conferimento |
Campana, cassonetto |
fuori casa in sacchi |
cassonetti, sacchi |
Scarrabile |
Tipo di contenitori |
cassonetto 1.3-2.4 mc. campana 2-3 mc |
100 lt. |
Cassonetti 1,3 mc. sacchi 100 lt. |
25-30 mc. |
Frequenza |
settimanale |
Settimanale |
settimanale |
Quindicinale |
Rendimenti |
2-5 kg/ab.anno |
5-10 kg/ab.anno |
variabile |
2-5 kg/ab.anno |
2° modello
Raccolta
multimateriale “mista”:
contenitore unico per
plastica e metalli: lattine e latte
Si tratta in gran parte di plastica e in misura minore di metalli. (il peso delle due frazioni è rispettivamente del 75% e 25%, secondo dati riferiti alla media della Regione Veneto nel 1999), al netto dello scarto, stimato nel 7% dei materiali raccolti.
|
Stradale |
Domiciliare |
Commerciale |
Punto conferimento |
Campana, cassonetto |
Fuori casa in sacchi |
fuori negozio in sacchi |
Tipo di contenitori |
cassonetto 1.3-2.4 mc. campana 2-3 mc. |
100 lt. |
100 lt. |
Frequenza |
Settimanale |
Settimanale |
Da settimanale a 2 volte/settimana |
Rendimenti |
20-35 kg/ab.anno |
20-40 kg/ab.anno |
Variabile |
Contenitore separato per vetro e carta
|
Stradale |
Domiciliare |
Commerciale |
Punto conferimento |
Campana, cassonetto |
Fuori casa in bidoni |
fuori negozio in bidoni |
Tipo di contenitori |
cassonetto 1.3-2.4 mc. campana 2-3 mc. |
240-360 lt. |
240-360 lt. |
Frequenza |
Settimanale |
Settimanale |
Da settimanale a 2 volte/settimana |
Rendimenti |
20-35 kg/ab.anno |
20-40 kg/ab.anno |
Variabile |
3° modello
Raccolta
multimateriale di carta, plastica, lattine, latte, stracci:
È da escludere sia per quanto si è già detto sulla raccolta mono - materiale di carta e cartoni, sia perché, anche se comoda per l’utenza, essa è più costosa e produce una maggior percentuale di scarti, che superano il 20% (la tabella è tratta dalla relazione dell’ing. Walter Giacetti al convegno Arpa – Osservatorio Regionale Rifiuti del Veneto).
|
Stradale |
Domiciliare |
Commerciale |
Punto conferimento |
Campana, cassonetto |
fuori casa in sacchi |
fuori negozio in sacchi |
Tipo di contenitori |
cassonetto 1.3-2.4 mc. campana 2-3 mc. |
100 lt. |
100 lt. |
Frequenza |
Settimanale |
Da settimanale a 2 volte/settimana |
Da settimanale a 2 volte/settimana |
La scelta andrà fatta anche in relazione alla
disponibilità di piattaforme Conai, nonché di impianti pubblici e privati di
selezione.
E’ evidente che la raccolta domiciliare
porta a risultati migliori, ma il livello di intercettazione può essere
discreto anche in presenza di una raccolta con contenitori stradali, se
sufficientemente numerosi e disposti in prossimità delle utenze.
Una valida alternativa è la raccolta di
prossimità, effettuata con contenitori adattati alla singola utenza (possono
essere piccoli, medi o grandi), possibilmente chiusi con chiave e posizionati
“in prossimità” dell’utenza stessa (privata e/o operatore commerciale).
Non sono però queste le differenze che
spostano sostanzialmente le quantità complessive della raccolta differenziata
(legate come si è visto soprattutto ad una buona intercettazione di organico e
carta)[1].
L’importante è realizzare principalmente
la domiciliarizzazione del servizio per le frazioni di maggior peso sul totale
dei rifiuti (secca residua, umida e cartacea). Se le compatibilità economiche
e/o scelte di carattere ambientale e sociale (es. maggiori contenuti
occupazionali) lo consentono, è opportuno estendere la domiciliarizzazione
anche a queste frazioni, anche perché la eliminazione totale dei contenitori
dal territorio scoraggia gli abbandoni stradali e i conferimenti abusivi,
assicurando con ciò un maggior livello di pulizia della città.
La scelta andrà fatta allora in relazione
a variabili quali i costi e l’importanza dei contenuti di lavoro connessi alle
varie tipologie di raccolta.
Entrambi (costi e occupazione indotta)
sono più alti per le raccolte domiciliari: queste hanno una resa mediamente
migliore di quelle a contenitori.
I
due possibili modelli proposti sono perciò i seguenti:
Monomateriale:
Imballaggi primari cellulosici, in vetro, legno e metallo |
utenze domestiche |
utenze di attività (bar, ristoranti) * |
Mezzo di primo contenimento |
Cassette o bidoni unifamiliari (80lt) o condominali (120/240 lt, carrellati) da porre sulla strada il giorno e negli orari di passaggio del servizio (raccolta a contenitori) o campana o cassonetto |
contenitori carrellati (80-240 lt) da tenere sul proprio fondo e porre sulla strada il giorno e negli orari di passaggio del servizio, ritirandoli dopo la raccolta (raccolta a contenitori): cassonetto o campana (la cui collocazione in questo caso va prevista in prossimità dell’utenza) |
Modalità conferimento |
raccolta domiciliare Autoconferimento in CCR |
raccolta domiciliare Autoconferimento in CCR |
Frequenza di raccolta |
Settimanale o quindicinale |
Settimanale |
Mezzi |
(raccolta domiciliare) Compattatore a caricamento laterale + mezzi leggeri a vasca 3-5 mc caricamento manuale laterale (raccolta a contenitori) Mezzo a cassone aperto e gru Autocarro multilift per trasporto container per raccolte presso CCR |
(raccolta domiciliare) Mezzi leggeri con alza-volta bidoni Mezzo base di trasferimento di maggior cubatura per trasporto a impianto (e raccolta in assi viari principali) Autocarro multilift per trasporto container per raccolte presso CCR |
Imball. primari in plastica |
Utenze domestiche |
utenze di attività (bar, ristoranti) * |
Mezzo di primo contenimento |
sacchi o bidoni condominali (80/240 lt, carrellati) da porre sulla strada il giorno e negli orari di passaggio del servizio (raccolta a contenitori) o campana o cassonetto |
bidoni carrellati (80-240 lt) da tenere sul proprio fondo e porre sulla strada il giorno e negli orari di passaggio del servizio, ritirandoli dopo la raccolta (raccolta a contenitori): cassonetto o campana (la cui collocazione in questo caso va prevista in prossimità dell’utenza) |
Modalità conferimento |
(raccolta domiciliare) Autoconferimento in CCR |
(raccolta domiciliare) Autoconferimento in CCR |
Frequenza di raccolta |
Settimanale
o quindicinale |
Settimanale |
Mezzi |
(raccolta domiciliare) Compattatore + mezzi leggeri a vasca 3-5 mc caricamento manuale laterale (raccolta a contenitori) Compattatore (a caricamento posteriore o laterale); Autocarro multilift per trasporto container per raccolte presso CCR |
(raccolta domiciliare) Mezzi leggeri con alza-volta bidoni e/o compattatore di maggior cubatura per trasporto a impianto (e raccolta in assi viari principali) (raccolta a contenitori) Compattatore (a caricamento posteriore o laterale); Autocarro multilift per trasporto container per raccolte presso CCR |
* per le utenze non domestiche che hanno produzioni
di entità limitata le modalità di servizio sono simili a quelle per le utenze
domestiche
“multimateriale
mista”
Imball. prim. in vetro, e carta
(separatamente) |
utenze domestiche |
utenze di attività (bar, ristoranti) * |
Mezzo di primo contenimento |
bidoni (80/240 lt, carrellati) da porre sulla strada il giorno e negli orari di passaggio del servizio (raccolta a contenitori) campana o cassonetto |
bidoni carrellati (80-240 lt) da tenere sul proprio fondo e porre sulla strada il giorno e negli orari di passaggio del servizio, ritirandoli dopo la raccolta (raccolta a contenitori): cassonetto o campana (la cui collocazione in questo caso va prevista in prossimità dell’utenza) |
Modalità conferimento |
(raccolta domiciliare) Autoconferimento in CCR |
(raccolta domiciliare) Autoconferimento in CCR |
Frequenza raccolta |
Settimanale |
Settimanale o bi-settimanale |
Mezzi |
(raccolta domiciliare) Compattatore + mezzi leggeri a vasca 3-5 mc caricamento manuale laterale (raccolta a contenitori) Compattatore (a caricamento posteriore o laterale) Autocarro multilift per trasporto container per raccolte presso CCR |
(raccolta domiciliare) Mezzi leggeri con alza-volta bidoni e/o compattatore di maggior cubatura per trasporto a impianto (e raccolta in assi viari principali) (raccolta a contenitori) Compattatore (a caricamento posteriore o laterale) Autocarro multilift per trasporto container per raccolte presso CCR |
Imball. primari in plastica, legno e metallo |
utenze domestiche |
utenze di attività (bar, ristoranti) * |
Mezzo di primo contenimento |
sacchi o bidoni condominali (80/240 lt, carrellati) da porre sulla strada il giorno e negli orari di passaggio del servizio (raccolta a contenitori) o campana o cassonetto |
bidoni carrellati (80-240 lt) da tenere sul proprio fondo e porre sulla strada il giorno e negli orari di passaggio del servizio, ritirandoli dopo la raccolta (raccolta a contenitori): cassonetto o campana (la cui collocazione in questo caso va prevista in prossimità dell’utenza) |
Modalità conferimento |
(raccolta domiciliare) Autoconferimento in CCR |
(raccolta domiciliare) Autoconferimento in CCR |
Frequenza di raccolta |
Settimanale
o quindicinale |
Settimanale |
Mezzi |
(raccolta domiciliare) Compattatore + mezzi leggeri a vasca 3-5 mc caricamento manuale laterale (raccolta a contenitori) Compattatore (a caricamento posteriore o laterale); Autocarro multilift per trasporto container per raccolte presso CCR |
(raccolta domiciliare) Mezzi leggeri con alza-volta bidoni e/o compattatore di maggior cubatura per trasporto a impianto (e raccolta in assi viari principali) (raccolta a contenitori) Compattatore (a caricamento posteriore o laterale); Autocarro multilift per trasporto container per raccolte presso CCR |
Il primo modello è preferibile solo in
assenza di impianti per la selezione e la valorizzazione della frazione secca,
per la maggior purezza connessa all’intercettazione tendenzialmente mono-materiale
delle frazioni di imballaggio (la separazione di vetro e metallo non provoca
molti scarti).
La purezza della frazione merceologica è
della massima importanza, in quanto i corrispettivi riconosciuti dal CONAI sono
stati riferiti a singole frazioni merceologiche e non a raggruppamenti di
materiali (secco riciclabile, frazione derivante dalla raccolta multi
materiale, imballaggi in genere ecc.) e variano in base alla purezza
merceologica dei materiali conferiti.
I costi relativi alla raccolta degli imballaggi secondari e terziari sono a carico di produttori e utilizzatori.
Si prospettano in questo caso due soluzioni:
1.
il mantenimento
in regime tariffario senza aggravio di spesa ma anche senza “riduzioni”, come
riconoscimento delle spese sostenute, cosicché il Comune introita i compensi
Conai/Consorzi di filiera per i materiali intercettati. Questa soluzione è
consigliabile soprattutto in caso di piccole produzioni, difficilmente
quantificabili, di imballaggi secondari e terziari e può risolvere i problemi
gestionali di quei Comuni che non abbiano ancora attivato le procedure di cui
al punto successivo. In questo caso gli imballaggi secondari e terziari sono
raccolti dal normale servizio di raccolta rsu, e possono essere conferiti in
CCR;
La procedura per la costruzione di una politica
comunale (meglio consortile) di “servizi integrativi”, capaci di offrire alle
attività produttive uno sbocco positivo, in linea con gli obblighi di legge,
economicamente compatibile, ed in grado di assicurare una semplificazione
procedurale, è la seguente :
§ Analisi dei rifiuti non
assimilati o assimilati recuperabili e dei rifiuti da imballaggio prodotti
dalle attività economiche;
§ Apertura di un tavolo di
confronto e discussione con le associazioni economiche di categoria, per la
costruzione di un percorso consensuale di approccio alla gestione
Gli altri rifiuti riciclabili, la cui raccolta è prevista al punto II) 1 della Circolare regionale n.6 dell’ 11 febbraio 2000 (metalli ferrosi e non ferrosi, ingombranti, beni durevoli ad uso domestico, inerti, indumenti usati e stracci) possono essere conferiti in CCR, dove andranno gli appositi contenitori (cassoni, benne, cassonetti) per il conferimento diretto da parte delle utenze (domestiche e non).
I rifiuti pericolosi possono essere intercettati in due modi:
· Consegna diretta in CCR, presso il quale posizionare gli opportuni contenitori per la raccolta;
· Raccolta attraverso eco-mobile.
Il servizio di eco-mobile può servire a concentrare i servizi di raccolta delle seguenti tipologie di rifiuti:
· residui di prodotti e relativi contenitori etichettati “T” / “F”;
· batterie di auto esauste;
· oli e grassi vegetali o animali esausti;
· oli minerali esausti;
· lampade alogene, a scarica, lampada a fluorescenza e tubi catodici;
· residui di prodotti e contenitori di fitofarmaci ed anticrittogamici;
· cartucce esauste di toner per fotocopiatrici e stampanti;
· pile e medicinali.
· Batterie ricaricabili (giocattoli, telefoni senza filo, telefoni cellulari)
Si tratta, come si vede, dei rifiuti pericolosi di origine domestica, la cui raccolta è da attivare presso il CCR.
4.9
Il centro comunale di raccolta (CCR), le isole ecologiche e l’Ecomobile
L’eco-mobile deve essere elemento di massimizzazione della propaganda e della sensibilizzazione dell’utenza alla necessità di intercettare quei rifiuti la cui dispersione nell’ambiente risulta particolarmente pericolosa, intercettandone una quota e indirizzandone la totalità verso la raccolta in isola ecologica; essa deve essere presente con frequenza mensile e con percorsi, orari e punti di stazionamento del mezzo prefissati.
Come eco-mobile si attrezzerà un mezzo adatto allo scopo.
Sul pianale andranno collocati e posti in sicurezza a norma di legge i seguenti contenitori, ognuno specificato rispetto al rifiuto di competenza:
o Grassi usati minerali: secchio tipo oli da 25 lt;
Dato il forte impatto ambientale di queste tipologie di rifiuti, va fatto ogni sforzo per assicurarne l’intercettazione.
É evidente che un’organizzazione sovra-comunale del servizio consente un’ottimizzazione dei costi.
Il centro comunale di
raccolta – (CCR) e/o l’isola ecologica
Il Centro Comunale di Raccolta o l’isola ecologica (si rimanda all’Allegato 5 per le relative definizioni e differenze), d’ora in poi denominate entrambe per semplicità CCR, assumono una grande importanza perché potrebbero divenire un eco-centro di carattere comunale e/o comprensoriale, fungendo anche da polmone per lo stoccaggio provvisorio dei rifiuti secchi riciclabili, imballaggi e non, prima dell’avvio alle piattaforme convenzionate Conai e al sistema industriale per il recupero.
Il CCR va attrezzato con contenitori (benne, cassoni scarrabili, ecc.) specificatamente dedicati alla raccolta di ogni frazione.
Il progetto del CCR dovrà essere comunale; nel momento in cui si costituisce la Società di ambito tutti i CCR già realizzati o comunque finanziati con fondi pubblici non comunali dovranno confluire nel patrimonio della Società, come contributo della parte pubblica, al fine di ottenere una gestione dei rifiuti integrata efficiente, efficace ed economica.
Nel caso in cui la Società di ambito già esista ed il Comune ne faccia parte, il progetto dovrà essere presentato dalla Società di ambito e dovrà essere prevista una gestione efficiente, efficace ed economica. Nel caso vi sia stata la richiesta di finanziamento pubblico, il progetto dovrà contenere, oltre gli elaborati tecnici, un piano di gestione dello stesso, con chiara indicazione dei soggetti incaricati e dei loro compiti, degli orari di apertura e delle funzioni del centro (raccolta e stoccaggio, consulenze informative sulla gestione rifiuti e punto di scambio di informazioni, mercatino dell’usato, certificazione conferimenti differenziati, ecc.), nonché il corrispettivo per l’eventuale utilizzo del centro stesso da parte di soggetti diversi dall’Ente o dai soggetti di ambito; in particolare, in caso di affidamento della gestione a terzi, il corrispettivo deve essere chiaramente indicato nei capitolati di appalto e nei successivi contratti di affidamento.
Per i CCR già finanziati con fondi pubblici (commissariali, statali, europei) i soggetti gestori devono trasmettere, entro 180 giorni dalla pubblicazione delle presenti “Linee guida”, il suddetto “piano di gestione”, completo della parte finanziaria.
In caso di inadempienza il Commissario delegato, previa diffida, dispone la revoca del finanziamento.
L'attività del CCR, di norma, rientrerà tra l’attività svolta in privativa dal Comune, ai sensi dell'articolo 21, co. 1 del D.Lgs. n° 22/97, in quanto sarà effettuato il deposito dei soli rifiuti urbani (e cioè rifiuti domestici e speciali assimilati agli urbani ai sensi dell'apposito regolamento comunale) conferiti direttamente dal produttore o depositati dal gestore del servizio pubblico al fine del loro raggruppamento prima del trasporto agli impianti di recupero o smaltimento di rifiuti di cui rispettivamente, agli allegati B e C dello stesso decreto; non ci sarà, quindi, bisogno di alcuna procedura autorizzativa alle seguenti condizioni:
- il regolamento comunale è stato redatto in sintonia con il regolamento tipo approvato dalla struttura commissariale con Ordinanza commissariale n°159 del 26.07.2000 ed è stato adottato ai sensi del comma 2 dell’art. 21 del D.Lgs. n° 22/97;
- l’attività da effettuarsi nel CCR è correttamente svolta nel rispetto delle previsioni del regolamento comunale;
- sono rispettati i termini del deposito temporaneo di cui all’art. 6 lett. m) del D.Lgs. n° 22/97.
Ove le attività che si svolgono nel centro di raccolta superino i predetti limiti, il soggetto gestore del centro potrà, ove ne ricorrano i presupposti, attivare le procedure semplificate ex art. 33 del D.Lgs. n° 22/97 o richiedere l’autorizzazione ex art. 27 e 28 del D.Lgs. n° 22/97.
Una seconda funzione che il CCR potrebbe assumere è quella di intercettazione della frazione verde ed eventualmente potrebbe esservi localizzato un piccolo impianto di compostaggio della sola frazione verde vegetale; in tal caso il CCR dovrà soddisfare tutti i requisiti richiesti per la localizzazione di impianti di compostaggio, di cui alle “Linee guida per la progettazione degli impianti di compostaggio”.
Il CCR potrà comunque assumere una importante funzione di tipo culturale e promozionale, divenendo un centro di informazioni e scambio, sede di un “mercatino dell’usato”, possibile certificatore dei conferimenti in raccolta differenziata per consentire alle utenze di accedere alle agevolazioni e alle riduzioni tariffarie.
In questo senso una grande importanza va data non solo alla corretta progettazione e realizzazione della struttura, ma alla sua gestione, in particolare al contributo di organizzazioni del terzo settore.
I CCR dovranno rispettare le linee guida di cui al successivo capitolo e all’Allegato n° 5.
( da leggere assieme all’Allegato 5)
Analisi
·
Raccolta ed analisi
dei macro dati: tipologia del Comune, delle unità produttive, dei flussi
storici, ecc.;
· Valutazione degli obiettivi di R.D. del Comune attraverso il sistema complessivo di raccolta;
·
Possibilità di
finanziamento regionale;
·
Analisi delle reali
possibilità di avvio al riciclaggio e/o corretto smaltimento;
·
Bilancio economico:
risparmi, entrate, costi.
Progettazione
·
Corretta
localizzazione: preferibilmente in zona industriale o di servizi, abbastanza
vicina all’utenza per non scoraggiare il conferimento abituale degli utenti;
·
Corretto
dimensionamento delle vasche di raccolta e delle piazzole dei container;
·
Massima attenzione
alla funzionalità per invogliare gli utenti ;
·
Copertura di alcuni
spazi di conferimento e di stoccaggio;
·
Studio degli spazi
per i rifiuti pericolosi e delle relative norme di sicurezza/emergenza;
·
Dimensionamento delle
attrezzature;
·
Rispetto delle norme
in materia di sicurezza, con particolare riguardo per la sicurezza dei bambini;
·
Impermeabilizzazione
di tutte le superfici, con particolare cura per le più soggette ad usura;
·
Buon inserimento dal
punto di vista paesaggistico: siepe ed alberi di medio fusto come mascheramento
ed aiuole all’interno; rete di recinzione;
·
Allacciamento alla
fognatura, vasca di prima pioggia, disoleatore e dissabbiatore;
·
Guardiania;
·
Presidi e procedure
per le emergenze (idrante e/o estintori, telefono, istruzione del personale).
Apertura
·
Informazioni chiare e
dettagliate per gli utenti (assemblea illustrativa, opuscolo, manifesti,
interventi nella scuola);
·
Iniziative di R.D.:
festa ecologica, visita guidata delle scolaresche, ecc.;
·
Distribuzione del
“Calendario ecologico”;
·
Informazione agli
utenti sul destino dei materiali raccolti.
Gestione
·
Personale qualificato
ed informato per poter utilizzare la piattaforma come momento di informazione e
di sensibilizzazione ecologica;
·
sorveglianza durante
le ore di apertura;
·
massima pulizia;
·
monitoraggio delle
frequenze e dei flussi di materiali;
·
controllo automatico
degli accessi e pesatura computerizzata dei materiali da tariffare in entrata;
pesatura di tutti i flussi in uscita;
·
possibilità di
sviluppare il mercatino dell’usato, sia come forma di contenimento dei costi che
come azione di sensibilizzazione;
·
eventuale spazio
dedicato al compostaggio domestico;
segnalazione alla Polizia Municipale dei comportamenti scorretti.
[1] Non a caso, parlando della raccolta della plastica, il citato manuale Anpa prevede che “…Nella scelta fra raccolta domiciliare o stradale, per questa frazione bisogna considerare che la raccolta domiciliare consente una intercettazione relativamente superiore in purezza e quantità (ma sempre contenuta in termini assoluti di peso per utenza servita: si passa mediamente dai 2-4 kg/(ab.*anno) di una raccolta stradale ai 5-8 kg/(ab.*anno); tuttavia comporta elevati costi di servizio, che non appaiono giustificabili anche tenendo conto dei benefici in termini di incremento ponderale del materiale intercettato. …”.