

Medicina
Asbestosi
L’amianto
può determinare, a causa dell’accumulo di fibre nei polmoni, una malattia
respiratoria polmonare (asbestosi) a decorso progressivo, fortemente
invalidante, causa di insufficienza respiratoria cronica, irreversibile. Il
fumo di sigaretta agisce sfavorevolmente sul decorso della malattia,
aggravandola.
La gravità dell’asbestosi è legata alla durata e
all'intensità dell'esposizione. Nei primi stadi iniziali, la malattia non
provoca sintomi soggettivi. All'esame fisico, leggeri rantoli o crepitazioni
alla base dei polmoni possono costituire un segno precoce. Nei casi avanzati,
il paziente soffre spesse volte di dispnea e presenta segni di insufficienza
respiratoria (cianosi, ippocratismo digitale ecc....). Alla radiografia,
appaiono piccole opacità irregolari con o senza ispessimento pleurico (fenomeno
variabile).
L'esposizione
a concentrazioni crescenti di amianto nell'atmosfera aumenta il rischio
d'asbestosi, ma la mancanza di criteri ufficiali di diagnosi rende difficile la
valutazione della relazione esposizione/effetto. I segni e sintomi clinici, le
alterazioni radiologiche, il deterioramento della funzione polmonare e i
decessi attribuiti all'asbestosi o a una malattia respiratoria cronica si sono
rivelati tutti direttamente proporzionali alle esposizioni cumulative a polveri
o fibre d'amianto, raramente prima di 5 anni. Le cattive condizioni di lavoro
che esistevano una volta nella produzione d'amianto, nella fabbricazione di
prodotti a base di amianto e in altre professioni che comportavano una
esposizione alle fibre e alle polveri d'amianto sono stati all'origine di forti
tassi di prevalenza tra gli operai impiegati per più di 20 anni.
Cancro dei polmoni
L’amianto
può determinare un effetto cancerogeno per il polmone. Il carcinoma bronchiale
si presenta più frequentemente nei soggetti fumatori e nei lobi inferiori.
Il cancro dei polmoni dovuto all'amianto non è clinicamente
diverso da un cancro senza rapporto con l'esposizione a tale minerale.
L'adenocarcinoma sarebbe più frequente nei lavoratori esposti all'amianto.
Segni d'asbestosi sono spesso ma non sempre presenti. Un certo numero di
ricerche/inchieste epidemiologiche ha rivelato una relazione esposizione/effetto,
probabilmente di tipo lineare. Su 40 anni di attività nell'estrazione e la
triturazione del crisotilo, sembra che il rischio di cancro al polmone aumenti
di circa l'1,5% ogni volta che la concentrazione atmosferica d'amianto aumenta
di una fibra/ml. Nella fabbricazione di materiale isolante e di prodotti, in
particolar modo tessili, a base d'amianto, il rischio sembra molto più elevato
(10 volte o più) rispetto a quello osservato nelle operazioni di estrazione e
di triturazione. L'esposizione agli anfiboli comporta forse un rischio di
cancro più elevato che l'esposizione al crisotilo. Il rischio cumulato di
cancro al polmone negli operai fumatori ed esposti all'amianto è superiore alla
somma dei rischi separati di cancro del polmone dovuto al fumo e
all'esposizione all'amianto.
Mesotelioma maligno della pleura
L’amianto
può determinare un effetto cancerogeno anche per le membrane sierose
(mesotelioma pleurico, cardiaco, peritoneale).
I
mesoteliomi vengono ritenuti, vista la loro estrema rarità, il tumore
"spia" di una esposizione ad amianto, anche se
in qualche caso tale tipo di tumore può verificarsi anche
in soggetti per i quali non si riesce ad individuare all'anamnesi l'esposizione
professionale. Il mesotelioma sembrerebbe correlato più al tipo di fibra che
all'entità dell'esposizione e sarebbe determinato soprattutto dagli anfiboli.
Esposizioni anche di modesta entità e durata agli anfiboli comporterebbero un
rischio apprezzabile, perché tali fibre (la crocidolite in particolare) rigide,
fragili, rettilinee, possono più agevolmente migrare verso la pleura. Al
contrario, le fibre lunghe, flessibili e curve del crisotilo non migrerebbero
in quantità sufficiente a provocare la risposta neoplastica.
Si
osservano spesso nei casi di tumore pleurico un dolore toracico e un affanno
dovuti ad un versamento pleurico sanguinolento massivo. I tumori peritoneali
provocano generalmente dolori addominali con edema dovuti ad una ascite
pronunciata. Nei due casi, la malattia evolve rapidamente verso l'esito fatale,
il quale avviene meno di un anno dopo la comparsa dei primi sintomi. Si hanno
pochi dati sulla relazione esposizione/effetto, ma il rischio è probabilmente
legato alla dose di fibre inalate.
Altre malattie maligne
Una esposizione
prolungata può essere all'origine di un cancro delle vie gastrointestinali ed
eventualmente della laringe.
Sul piano clinico, tali cancri sono simili ai cancri delle
vie gastrointestinali di altra eziologia. Secondo alcuni risultati
epidemiologici, l'incidenza del cancro delle vie gastrointestinali aumenterebbe
in seguito a una forte esposizione all'amianto, ma il meccanismo della
relazione esposizione/effetto è difficile da chiarire e altri fattori
potrebbero entrare in gioco. Certi studi, ma non tutti, lasciano pensare che ci
sarebbe un rapporto tra l'esposizione all'amianto e il cancro alla laringe, ma
non esiste una relazione netta tra l'incidenza della malattia e l'importanza
dell'esposizione.
