PRESIDENZA

CIRCOLARE COMMISSARIALE 19 novembre 2001, prot. n. 14000

G.U.R.S. 30 novembre 2001, n. 57

Interventi per il recupero di aree degradate e per la realizzazione di isole ecologiche per la raccolta differenziata nei comuni con popolazione inferiore a 10.000 abitanti e nei comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti.

Alle Amministrazioni dei comuni dell'Isola che

intendono realizzare isole ecologiche per la raccolta

differenziata

e, p.c.

Alle Province regionali dell'Isola

Ai Prefetti dell'Isola

All'Assessorato regionale del lavoro, della previdenza

sociale, della formazione professionale e

dell'emigrazione

Al Ministero dell'ambiente

L'ordinanza n. 2983/99 e successive modifiche ed integrazioni prevede che per il superamento dell'emergenza il Commissario delegato dispone la realizzazione, per il tramite dei sindaci, di centri per lo stoccaggio di frazioni recuperabili raccolte separatamente.

Con circolari commissariali n. 1 del 13 gennaio 2000 e n. 1 del 15 gennaio 2001 è stata prevista la realizzazione di isole ecologiche nei comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti, ovviamente di minori dimensioni e di caratteristiche diverse rispetto a quelle con popolazione superiore.

Si è, pertanto, pervenuti all'adozione dei decreti n. 244 del 21 dicembre 2000, n. 95 del 22 febbraio 2001, n. 233 del 9 aprile 2001, n. 302 dell'8 maggio 2001, n. 377 del 5 giugno 2001 e n. 468 del 19 giugno 2001 di approvazione del programma di spesa per la realizzazione di isole ecologiche in 187 dei 283 comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti.

Al fine di consentire la realizzazione delle isole ecologiche nei rimanenti comuni, si invita a far pervenire, al Commissario delegato per l'emergenza rifiuti e la tutela delle acque - via Catania n. 2 - 90141 Palermo, entro 30 giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana della presente circolare, apposita istanza di finanziamento corredata dalla seguente documentazione:

- relazione a firma del capo dell'ufficio tecnico comunale, illustrativa dell'intervento previsto con una prima stima dei costi;

- l'individuazione dell'area pubblica interessata, con indicazione della destinazione urbanistica corredata dal relativo stralcio del vigente strumento urbanistico e dalla planimetria catastale della zona, con indicazione del sito prescelto;

- planimetria particolareggiata con la campitura dell'area nella quale si prevede la piazzola, in scala non superiore ad 1:500, con indicazione delle aree e degli edifici adiacenti;

- dichiarazione a firma congiunta del sindaco e del capo dell'ufficio tecnico comunale sulla proprietà dell'area, sull'inserimento o meno nel piano triennale delle opere pubbliche, sullo stato dei vincoli e sulla distanza tra il centro abitato e l'area ove si intende realizzare la piazzola, considerando che la stessa non potrà essere superiore a 1.000 metri.

Inoltre si dovranno rispettare le seguenti direttive:

1) la superficie nella quale si intende realizzare la piazzola dovrà essere compresa tra gli 800 e i 2.000 mq.;

2) la piazzola dovrà essere recintata;

3) non saranno ammessi al finanziamento cassoni scarrabili e prefabbricati, mentre si può prevedere una tettoia per il ricovero di beni durevoli e materiale degradabile ed un massimo di 10 tra cassonetti e campane;

4) saranno ammessi a finanziamento anche progetti che prevedono il riutilizzo di immobili pubblici in disuso, quali ex macelli, ex depositi, ex lavatoi etc., per lo stoccaggio del materiale raccolto in maniera differenziata.

Al fine di assicurare la più equilibrata ripartizione territoriale della spesa, il progetto non dovrà superare il costo di Euro 77.500 (L. 150.061.000) somma ritenuta sufficiente alla luce dei costi medi previsti per i centri comunali per la raccolta differenziata.

Le istanze dovranno pervenire da parte dei comuni con popolazione inferiore a 10.000 abitanti, sulla base dei dati del censimento 1991, per l'utilizzazione di aree e edifici pubblici, mediante cantieri di lavoro, che dovranno essere progettati secondo la normativa regionale vigente in materia.

I comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti, che non abbiano già provveduto, sono sollecitati a fare pervenire istanza di finanziamento per la realizzazione di isole ecologiche per la raccolta differenziata, secondo le indicazioni della circolare commissariale n. 6 dell'11 febbraio 2000, al Commissario delegato per l'emergenza rifiuti e la tutela delle acque, via Catania n. 2 - 90141 Palermo, corredata dalla seguente documentazione:

1) n. 2 copie di progetto delle opere edili da realizzare e preventivo di spesa analitico delle attrezzature da acquistare per la completa ed autonoma funzionalità del centro. Il progetto di massima o esecutivo dovrà comunque essere composto dagli elaborati previsti rispettivamente dai commi 2 e 3 dell'art. 5/bis della legge regionale n. 21/85.

La proposta progettuale dovrà riguardare lo stoccaggio provvisorio di parte o di tutti i materiali citati al punto 5.3.2 dell'allegato al decreto commissariale del 27 maggio 2000 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n. 36 del 4 agosto 2000.

Nella progettazione si dovrà curare l'inserimento ambientale mediante l'arredo a verde dell'area con particolare riferimento alla zona attigua alla recinzione;

2) la localizzazione dell'area mediante:

a) delibera di giunta municipale, qualora si tratti di area nella piena disponibilità del comune;

b) delibera di consiglio comunale, qualora si tratti di area da espropriare i cui oneri saranno a totale carico dell'ente proponente;

3) descrizione puntuale dei vincoli gravanti sulla zona interessata dall'opera (art. 5/bis comma 2 della legge regionale n. 21/85);

4) dichiarazione di fattibilità dell'opera (art. 6 comma 5 della legge regionale n. 21/85);

5) attestazione di inserimento dell'opera nel programma triennale delle opere pubbliche (art. 10/bis comma 1 legge regionale n. 21/85). Ovvero, in carenza, esplicita e motivata richiesta di approvazione in deroga ai sensi dell'art. 9 della O.P.C.M. n. 2983 del 31 maggio 1999;

6) attestazione di conformità urbanistica (art. 9, comma 1, legge regionale n. 19/72 ed art. 154 legge regionale n. 25/93). Ovvero, in carenza, esplicita e motivata richiesta di approvazione in deroga ai sensi dell'art. 15 dell'O.P.C.M. n. 2983 del 31 maggio 1999;

7) parere igienico sanitario rilasciato dall'Azienda unità sanitaria locale competente per territorio (art. 15 comma 1 della legge regionale n. 21/85);

8) parere tecnico di approvazione del progetto (art. 3 legge regionale n. 21/98);

9) approvazione amministrativa con l'assunzione degli oneri per spese tecniche eccedenti l'1,50% dell'importo posto a base d'asta, per le espropriazioni e per le spese eventualmente occorrenti per dare l'opera completa e funzionale, considerando che deve essere prevista l'I.V.A. al 10% sui lavori a base d'asta e sulle attrezzature direttamente connesse al funzionamento del centro comunale di raccolta differenziata;

10) nulla osta Soprintendenza, se dovuto;

11) nulla osta Ispettorato forestale, se dovuto;

12) parere sul progetto da parte della commissione edilizia comunale;

13) relazione geologica corredata da indagini geognostiche.

Il Vice Commissario delegato per l'emergenza

rifiuti e la tutela delle acque: CROSTA