Impatto dell'Euro nei paesi in zona Euro

 

L'introduzione dell'Euro ha avuto un impatto positivo in tutti i paesi della zona Euro. Ciò é quanto emerge da un sondaggio svolto dalla Commissione Europea in cui il 67% degli intervistati si dichiarano soddisfatti (15.5%) o abbastanza soddisfatti (51.8%). Ma il 70% circa delle persone intervistate ha dichiarato di aver avuto l'impressione che la conversione dei prezzi dalle monete nazionali all’Euro abbia prodotto effetti a loro svantaggio (arrotondamento al rialzo). Tra i paesi della zona Euro questa sensazione é stata maggiormente sentita in Germania, Francia, Olanda e Irlanda, mentre le percentuali minori sono state rilevate in Portogallo (52.5%) ed in Italia (59.3%).

Il sondaggio rivela altre fonti di preoccupazione in Irlanda, Austria, Olanda e Francia e cioè, oltre il 50% delle persone hanno ancora difficoltà a riconoscere le monete. In particolare il dato dell'Irlanda (66% della popolazione) contrasta con la facilità di identificazione riscontrata in Grecia, Portogallo  e Spagna.

Il 33,8% dei cittadini intervistati pensa, inoltre, che i valori espressi anche in moneta nazionale dovrebbero mantenersi per altri tre mesi, il 27,6% per sei mesi e il 21,5% per ancora un anno. In Francia il 28,6% degli intervistati ritiene necessario mantenere la doppia indicazione dei prezzi ancora per "un anno", mentre il 10, 4%  " oltre un anno". Dal sondaggio emerge chiaramente che i francesi sono i più restii alla scomparsa della moneta nazionale.

Il 3% degli Europei pensa che l'Euro non sia accettato negli altri Paesi, mentre il 6,2% continua a non cogliere l'importanza della Moneta unica europea perché avrebbe preferito continuare ad utilizzare la propria moneta nazionale. Anche in questo caso, la Francia resta il paese dove il principio della Moneta unica  viene valutato negativamente: 8,1% degli intervistati non crede all'immediata accettazione dell'Euro al di fuori delle frontiere.

I paesi, con oltre l'81% dei cittadini favorevoli all’introduzione delle nuove monete e dei nuovi biglietti sono Irlanda, Olanda, Belgio, Italia, mentre in Spagna , Portogallo e Grecia circa un quarto della popolazione è risultata indifferente.

Nella valutazione delle operazioni di introduzione della Moneta unica relativamente a ciascun paese, Germania, Lussemburgo e Belgio sono risultati tra i più soddisfatti.

A livello Europeo l'80% pensa che la fase di transizione sia stata condotta nel miglior modo possibile ( in particolare il 24% molto bene; il 56,8% piuttosto bene e il 12% con alcune difficoltà). In Italia, invece, il 24,7% degli intervistati ritiene che l'operazione sia stata attuata male e che nel periodo delle doppia circolazione ci siano state molte difficoltà ed imprecisioni.

I cittadini dell'Unione Europea (88,2% degli intervistati) ritengono  tutti di aver ricevuto adeguate, sebbene non approfondite, informazioni sull'Euro. In base alla campagna di informazione Euro ed alle iniziative promosse nei diversi paesi, i cittadini meglio informati sono risultati gli olandesi (91,4% al 97,7%), i belgi, i lussemburghesi, i finlandesi e gli austriaci. Fanalino di coda ancora una volta Portogallo, Grecia, Spagna ed Italia.

Per quanto riguarda le abitudini di  acquisto, il sondaggio rivela che il 77% degli intervistati dichiara che dal 1° gennaio 2002 non è sostanzialmente cambiato nulla (in  particolare Portogallo, Belgio e Finlandia), contro il 22% che ha un impressione contraria ( il 7% dichiara di avere acquistato di più, il 15% di meno).

L'Irlanda e la Germania sono i paesi in cui il maggior numero di persone ha modificato le proprie abitudini (rispettivamente il 25% e il 22%), dichiarando di spendere meno. Mentre in Portogallo, Belgio e Finlandia il sondaggio rivela che le abitudini di spesa, in seguito all'ingresso dell'Euro,  non sono state modificate.