Descrizione dei Progetti presentati
A SUD
DEL SUD: UN CALL CENTER PER L’INTEGRAZIONE DEGLI IMMIGRATI
Un call center per accelerare
l’emersione degli immigrati irregolari e favorire la loro
integrazione nel tessuto sociale dell’Isola. L’iniziativa
rientra nel progetto “A Sud del Sud”, promosso
dall’Assessorato Regionale del Lavoro, della Previdenza
Sociale, della Formazione Professionale e dell’Immigrazione.
Un centralino, dunque, per dare corpo e
sostanza all’esigenza “dell’accoglienza e
dell’integrazione”, nel rispetto delle regole e della
legalità, realizzato dal CIAPI – Centro Interaziendale
Addestramento Professionale Integrato – di Priolo Gargallo
(SR).
Tre mediatori linguistici e culturali multilingue
risponderanno ad un numero verde regionale tutti i giorni.
Nelle ore notturne sarà attivata, invece, una segreteria
telefonica.
Obiettivo del progetto “A Sud del Sud”
è quello di promuovere l’integrazione sociale e lavorativa
degli immigrati attraverso un sistema di comunicazione che
fornisca informazioni utili non solo alla prima accoglienza,
ma anche all’esercizio di diritti fondamentali quali il
lavoro, la cittadinanza, la salute e l’istruzione.
Il progetto prevede anche la presenza
di quattro sportelli decentrati sul territorio, a Pachino
(SR), Cinisi (PA), Mazara del Vallo (TP) e Lampedusa (AG).
Le località sono state appositamente selezionate in quanto
luoghi-simbolo dell’immigrazione in Sicilia. Si tratta di
veri e propri presidi che offriranno servizi di assistenza e
informazione in collegamento con le strutture già presenti
sul territorio.
«Le parole d’ordine sono due:
accoglienza ed integrazione – spiega Francesco Scoma,
Assessore Regionale al Lavoro e all’Emigrazione -;
Lampedusa, per esempio, purtroppo è per antonomasia il
simbolo in negativo dell’immigrazione; Ma zara del Vallo è
il Comune che registra la maggiore densità di immigrati
residenti; Pachino perché è il Comune promotore del
progetto; Cinisi rappresenta la provincia di Palermo».
«La scelta di queste quattro province è
solo sperimentale – dice Scoma -; ci ripromettiamo di
fare un primo bilancio dei risultati ottenuti tra tre o
quattro mesi. Ritengo fondamentale cominciare a pensare ad
interventi del genere nelle grandi aree metropolitane, negli
ospedali e negli altri Comuni, perché credo che sia ormai un
problema che viviamo ovunque, giorno dopo giorno. Perché è
vero che il problema dell’ordine pubblico, interessato dalla
questione dell’immigrazione clandestina, è di competenza del
Ministero degli Interni, ma è pur vero che tutto questo
avviene sul territorio della Regione Siciliana e noi abbiamo
il dovere di occuparcene in prima persona. I nostri uffici
cercheranno, ove possibile, di offrire tutte le opportunità
affinché questi profughi vengano messi in regola e si
possano integrare con quella che è la realtà lavorativa
siciliana».
IL CIAPI
La progettazione e la gestione del
progetto, nella sua fase operativa, è stata affidata al
CIAPI (Centro Interaziendale Addestramento Professionale
Integrato) di Priolo. Il CIAPI prevede la realizzazione di
più azioni tra loro coordinate, realizzate in più parti del
territorio regionale, in un’ottica di partenariato con gli
enti locali, le associazioni imprenditoriali e le realtà del
volontariato.
IL PROGETTO
Il progetto si articola in una serie di
iniziative che vedranno coinvolti, contemporaneamente ed in
un’ottica di cooperazione e partenariato, Enti Locali,
associazioni imprenditoriali e associazioni di volontariato
dislocati su tutto il territorio regionale, con particolare
attenzione ai siti strategici maggiormente interessati dai
flussi migratori. L’ obiettivo delle azioni intraprese è
quello della promozione di una piena consapevolezza dei
diritti dei cittadinanza e delle relative opportunità, ma
anche dei doveri, dei poteri e delle responsabilità cui i
soggetti interessati devono fare riferimento per un buon
inserimento nella società italiana.
Queste le azioni previste, in ambito di macroprogettazione:
• Informazione e animazione territoriale;
• Formazione operatori;
• Orientamento immigrati;
• Ricerca;
• Progettazione, coordinamento, valutazione
Nello specifico, è nella sua fase
esecutiva la prima azione, finalizzata all’informazione e
consulenza rivolta agli immigrati. Questa azione che è stata
strutturata in più attività:
1.Sistema informativo immigrati,
capace di reperire e rendere fruibili le informazioni utili
non solo alla prima accoglienza, ma anche all’esercizio di
diritti fondamentali quali quello al lavoro, all’istruzione,
alla salute. Il Sistema informativo, aggiornato
quotidianamente da un’equipe di redattori, costituirà la
fonte primaria di reperimento di informazioni per tutti gli
operatori del progetto.
2. Sito internet multilingue per l’autoconsultazione.
Il sito contiene le informazioni fondamentali relativamente
diritti-doveri degli immigrati ed alla normativa che li
regola
3. Call center, attraverso un numero verde si
potranno contattare mediatori linguistici e culturali. A
partire da Settembre tre operatori multilingue sono in
linea, tutte le mattine, per erogare informazioni. Durante
l’assenza degli operatori e nelle ore notturne è attiva una
segreteria telefonica. Da Ottobre gli operatori
risponderanno al numero verde dalle ore 10.30 alle ore 19.30
4. Sportelli di front office, dislocati sul
territorio regionale (Cinisi, Lampedusa, Mazara del Vallo,
Pachino) e resi operativi grazie protocolli d’intesa siglati
con le rispettive amministrazioni comunali
Dal 26/09 il servizio di Call Center è attivo e prevede
l’impiego di tre operatori che erogano informazioni in
lingua italiana, francese, arabo e inglese.
E’ previsto altresì che in fase attuativa del progetto, in
base all’esigenza e alla tipologia dell’utenza riscontrata,
siano erogate informazioni nelle ulteriori lingue
necessarie.
Obiettivo sarà quello di fornire informazioni utili non solo
alla prima accoglienza, ma anche all’esercizio di diritti
fondamentali quali il lavoro, la cittadinanza, la salute e
l’istruzione. A tal uopo saranno altresì fornite
informazioni in merito alle strutture presenti sul
territorio, e per questo sarà prevista un’ apposita attività
di mappatura regionale da parte degli operatori stessi.
Tutto ciò al fine di agevolare il disbrigo delle pratiche
amministrative e l’accesso ai servizi sul territorio da
parte degli immigrati presenti.
“A Sud del Sud” è consultabile
sul sito Internet dell’Assessorato regionale al Lavoro,
all’indirizzo:aSudDelSud
, dove è stato realizzato un “cruscotto” che rimanda a tutte
le iniziative collegate al progetto.
PROGETTO "SPERIMENTAZIONE MODELLO ANAGRAFE DELL’OBBLIGO
FORMATIVO"
Il progetto “L’Anagrafe dell’Obbligo Formativo” è
finanziato dall’Assessorato Regionale del Lavoro, della
Previdenza Sociale, della Formazione Professionale e
dell’Emigrazione, con le risorse assegnate dal Ministero del
Lavoro e delle Politiche Sociali.
Tre i principali obiettivi:
• costituire l’Anagrafe regionale dei giovani in età
compresa tra i 14 e i 18 anni soggetti all’obbligo di
frequenza di attività formative, al fine di favorirne la
crescita culturale e professionale, contrastando, attraverso
azioni positive sinergiche coordinate dai Servizi Pubblici
per l’Impiego, l’abbandono della scuola; ampliando le
possibilità di scelta dei percorsi formativi, attraverso
l’individuazione di quello più consono alle propensioni
personali, anche alla formazione professionale o
all’apprendistato; tentando di garantire, quindi, a ciascuno
un effettivo esercizio del diritto/dovere all’istruzione e
alla formazione;
• Informare e sensibilizzare tutti gli attori coinvolti per
stimolarne la partecipazione attiva, l’instaurazione di
efficaci interrelazioni e costituire così una valida rete di
servizi sul territorio;
• diffondere un modello educativo sperimentale, capace, tra
l’altro, di prevenire e contrastare il fenomeno della
devianza minorile, connessa quasi sempre alla carenza di
opportunità formative e di lavoro.
«L’istituzione dell’obbligo formativo –
spiega l’Assessore Regionale al Lavoro, Francesco Scoma
- ha, come ragione di fondo, la necessità di dotare i
giovani, nella “società della conoscenza”, di competenze, di
base e specialistiche, più alte che in passato. L’obiettivo
principale è che nessun giovane sia costretto a misurarsi
con il mercato del lavoro nella condizione di debolezza che
deriva dall’essere privi di un titolo di studio (diploma) o
di una qualifica. Anagrafe e banche-dati sono il supporto
informativo indispensabile allo svolgimento delle azioni di
informazione, orientamento, tutorato».
Attraverso il progetto“SPERIMENTAZIONE MODELLO
ANAGRAFE DELL’OBBLIGO FORMATIVO, la Regione ed il Ciapi,
insieme, muovono un primo passo in direzione della
costituzione dell’anagrafe regionale dei soggetti in obbligo
formativo avviando una prima sperimentazione delle procedure
e della strumentazione informatica implicata.
“L’Anagrafe dell’Obbligo Formativo”
è consultabile sul sito Internet del CIAPI Siracusa,
all’indirizzo:
www.ciapiweb.it
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