Assessorato Regionale del Lavoro della Sicilia

Stemma Regione Sicilia
Barra Assessorato Lavoro
Stemma fondo sociale europeo
 
Prima Pagina [1] Assessore [2] B@checa [3]
Lavoro [4] Formazione [5] Agenzia Impiego [6]
   
Castello Utveggio - palermo 24-25 giugno 2005

COOPERAZIONE GIUDIZIARIA TRASNAZIONALE E MANDATO DI ARRESTO EUROPEO

Palermo 30/06/2005 - Tracciare i confini, analizzare i temi e le motivazioni di uno strumento di legge messo a disposizione dal Consiglio dell’Unione Europea e recepito dal Parlamento Italiano, ma che non ha mai coinvolto l’opinione pubblica: la Cooperazione giudiziaria e il mandato di arresto europeo sono la base potenziale del futuro diritto penale europeo e offrono un motivo per riflettere sulla società nella sua interezza e sulle pesanti ricadute economiche della criminalità organizzata. La conferenza di studio su “Cooperazione giudiziaria internazionale e mandato di arresto europeo” - in programma il 24 e 25 giugno scorsi al Castello Utveggio, sede del Cerisdi – ha analizzato, attraverso l’intervento di specialisti, giuristi e politici, le motivazioni e i limiti di questo strumento innovativo che incide profondamente sul sistema della cooperazione giudiziaria trasnazionale. Le due giornate di studio sono state organizzate da una partnership istituzionale fra la Rappresentanza italiana di Eurojust, la Procura Nazionale Antimafia, la Procura Generale e la Procura della Repubblica di Palermo. “L'espressione "mandato di arresto europeo" sembra nascondere il riferimento ad un sistema giudiziario europeo, ad un PM europeo – ha spiegato il Procuratore della Repubblica Pietro Grasso – ma non è così, perchè non esiste ancora una Giustizia europea. La nuova normativa mira, piuttosto, ad una dialettica diretta fra le magistrature, sostituendo nei Paesi U.E, la tradizionale estradizione, caratterizzata da decisioni che spettavano non alla magistratura, ma alle Autorità politiche. In materia di mandato di arresto europeo si è dovuto registrare un significativo deficit informativo che ha fatto apparire all'opinione pubblica italiana la legge attuativa della decisione del Consiglio dell'Unione Europea come uno strumento calato dall’alto, non preceduto dal dibattito scientifico e parlamentare che la delicatezza dell'argomento imponeva”. “Un deficit informativo che non fa comprendere l'Europa alla gente, con le conseguenze che si sono avute in occasione delle recenti consultazioni referendarie di Francia e Olanda”, ha commentato Giovanni Ilarda, Sostituto Procuratore Generale della Repubblica e Presidente della Comitato scientifico e organizzativo. “Il mandato d’arresto europeo è uno strumento basilare per contrastare la criminalità organizzata nelle sue proiezioni ultranazionali”, ha concluso l’Avvocato Generale Vittorio Aliquò.
Tra i relatori presenti al convegno: Lorenzo Salazar (magistrato del Gabinetto del Commissario per il Portafoglio Giustizia, Libertà e Sicurezza – Bruxelles), Carmine Lamanda e Carmine De Robbio (Capitalia), Andrea Manzella, Carlo Secchi, Cesare Martellino, Gabriele Iuzzolino, Alessandro Pansa, Giovanni Pepi, Ettore Artioli, Carlo Rotolo, Paolo Mengozzi, Giovanni Pitruzzella, Francesco Lo Voi, Francesco Bertorotta, Giovanni Tranchina.
 

 
   
Inizio Pagina [0]