Assessorato Regionale del Lavoro della Sicilia

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COMUNICATO STAMPA DEL 15/10/2007


PROGETTO "EX AEQUO" PER L'AUTOIMPRENDITORIA DEI DISABILI MENTALI

FORMICA:”UN IMPEGNO DELLA REGIONE PER L’OCCUPABILITA’ DEI SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI”

DAL 25 AL 27 OTTOBRE “IL DISAGIO DI UNA CIVILTA’”, CONVEGNO A TEMA ALLE “CIMINIERE” DI CATANIA

 L’assessorato regionale al Lavoro, attraverso l’Anfe di Catania (capofila), ha sviluppato
il progetto “Ex Aequo” – che si concluderà a giugno 2008 -  attraverso il quale mira a realizzare politiche indirizzate a contrastare il fenomeno della discriminazione e della disuguaglianza nel contesto del mercato del lavoro, nella fattispecie, per l’occupabilità dei disabili mentali.

“E’ una prima fase sperimentale – chiosa Santi Formica, assessore regionale al Lavoro – che serve ad orientare i diversamente abili dal punto di vista mentale in un contesto lavorativo, con buone possibilità di inserimento nel mercato a fine corso”.

Il punto nodale del progetto, sviluppato in ambito comunitario Equal  II, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo, agisce su due grandi linee strategiche: la prima, centrata sull’intervento diretto sui beneficiari, la seconda, invece, sulle aziende e sul cambiamento culturale al quale esse verranno chiamate.

Questo secondo aspetto non è infatti casuale, tant’è che per il convegno a tema che si realizzerà dal 25 al 27 ottobre prossimi alle “Ciminiere” di Catania, è stato scelto il titolo “Il disagio di una civiltà”, parafrasi molto vicina al saggio di Sigmund Freud del 1929, “Il disagio della civiltà”, nel quale il “padre della psicoanalisi” ritaglia alla civilizzazione un importante ruolo nel divenire dell’umanità: e quale miglior civiltà possibile, se non quella legata al recupero delle abilità diverse?

“L’elemento di forza dell’intervento comunitario riguarda l’acquisizione da parte di soggetti svantaggiati, attraverso l’inserimento degli stessi nel mondo del lavoro in maniera graduale e supervisionata, con l’abilitazione dei processi di autostima e gratificazione psicologica, oltre che socio-economica. Fine ultimo sarà, pertanto, l’inserimento stabile in contesti lavorativi moderni e socialmente riconosciuti”, sottolinea ancora Formica.

I disabili mentali selezionati sono 120, 32 dei quali hanno già intrapreso stage in azienda e per alcuni di essi sono all’orizzonte contratti a termine o a tempo indeterminato, mentre per gli altri 68 si prevedono percorsi di autoimprenditorialità con assistenza da parte dei promotori (Regione, Anfe, soggetti partner) in tutti i processi di realizzazione dell’autoimpiego.

L’attività svolta e in fase di svolgimento consta di due momenti essenziali, l’orientamento e la formazione, attraverso i quali si punta a creare un know how  professionale e imprenditoriale, grazie anche alla fase teorica, oltre che pratica, comprendente lo studio delle normative e dei processi tecnico-scientifici di base.

La scelta di questa metodologia ha consentito anche il concretizzarsi di alcuni gruppi di lavoro, con i quali si è sviluppata un’idea imprenditoriale a seconda delle inclinazioni, conoscenze e competenze  dei destinatari del progetto.

In tutto il processo di orientamento, infine, l’Anfe ha formato alcune figure di mediatori sociali, le quali sono diventate i punti mediani fra i destinatari del progetto e le imprese, mentre le aziende stesse hanno fornito i nomi di alcuni tutor da formare, per interagire con i destinatari medesimi, sotto l’occhio competente dei mediatori sociali.


(Claudio Zarcone)

 

 
   
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