Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro: 10 milioni di
contributi evasi e recuperati dal militari nel corso delle
ispezioni effettuate nel 2005. Scoma: «Nel 2006 più
controlli su lavoro nero e sfruttamento minorile»
Palermo 17/01/2006 - ‹‹Emersione del lavoro nero, rispetto
delle norme di sicurezza nei luoghi di lavoro e particolare
attenzione allo sfruttamento dei minori e degli immigrati
clandestini: su questi punti si è basata l’attività di
controllo dei carabinieri del ‘Servizio Ispettorato del
lavoro’. I numeri dicono che le irregolarità sono numerose
ma che le verifiche ci sono e devono essere continue e con
un raggio d’azione sempre più vasto››: lo afferma
l’assessore regionale al Lavoro Francesco Scoma, commentando
i numeri contenuti nel tradizionale “report” dell’attività
del 2005 del Nucleo Carabinieri del Servizio Ispettorato
Regionale del Lavoro, comandato dal maresciallo Antonino
D’Agostino.
‹‹Rafforzare l’azione di contrasto al lavoro nero, in
particolar modo nell’edilizia. Ridurre il lavoro minorile ed
irregolare. Fare rispettare le norme di sicurezza ed igiene
nei posti di lavoro e arginare l’immigrazione clandestina e
lo sfruttamento di manodopera extracomunitaria: sono questi
gli obiettivi – afferma l’assessore – da perseguire anche
nel 2006. Obiettivi che potremo raggiungere grazie anche
all’immissione di 300 nuovi ispettori del lavoro che, grazie
ad un accordo con il Ministero del Lavoro, stiamo formando e
tra breve potranno entrare in servizio. Si tratta di
personale già in organico presso gli Uffici Provinciali del
Lavoro e che presto si affiancheranno agli ispettori degli
Uffici provinciali del Lavoro e alle attività dei
carabinieri››.
Di seguito, i dati principali dell’attività del “Servizio
Ispettorato Regionale del lavoro” nel 2005.
IL ‹‹REPORT›› DEI CARABINIERI
Lavoro nero e irregolare: i numeri. I carabinieri, nel corso
dell’anno appena trascorso, hanno verificato la posizione
contrattuale e i ritmi lavorativi dei dipendenti di 4215
aziende industriali e commerciali, imprese edilizie ed
agricole. Di queste 2486 (il 59%) hanno impiegato personale
in maniera irregolare. Le imprese maggiormente controllate
sono quelle operanti nei settori edile (1237), alberghiero e
pubblico esercizio (578), commercio (926), agricolo (249),
metalmeccanico (70) e trasporti (127).
Sono stati 19.699 (13611 uomini e 6088 donne) i lavoratori
“intervistati” dai carabinieri nel corso delle visite
ispettive. 12.953 sono risultati regolari; 6746 gli
irregolari, di cui 2750 in nero. Gran parte dei lavoratori
“irregolari” – secondo il dossier annuale dei Carabinieri –
si concentra nelle zone litorali dell’intera Isola ed in
particolare nel periodo estivo. 1843 le persone denunciate:
3 sono arrestate, 1840 i denunciati a piede libero.
Inoltre, nel corso delle operazioni di verifica ed
accertamento, i carabinieri hanno recuperato evasioni
contributive pari ad oltre € 10.651.800 e avviate le
procedure per la riscossione di € 2.237.441 che
corrispondono a 6884 illeciti amministrativi.
Il dato più rilevante è caratterizzato dal riscontro di una
elevata area di lavoro trasversale, denominato “in grigio”:
una sottile forma di sommersione per abbattere i costi
aziendali di produzione e gli obblighi normativi.
In sostanza il personale dispone di regolare contratto di
assunzione ma senza godere del pieno rispetto delle norme
previdenziali e con corresponsione di retribuzione non
conforme.
I settori in cui sono stati registrati i maggiori picchi di
irregolarità sono:
1) edilizia (70%)
2) alberghi e pubblici esercizi (67%)
3) agricoltura (51%)
4) commercio (48%)
Nel corso del 2005 i carabinieri – riscontrando illeciti di
carattere penale – hanno denunciato ed arrestato 3 persone,
mentre sono 1840 i soggetti denunciati in stato di libertà.
Occupazione di cittadini immigrati. I lavoratori
extracomunitari controllati sono stati 976. Di questi: 634
sono risultati regolari, 215 (22%) sono risultati
“irregolari” e 127 (13%) clandestini. Dei cittadini
extracomunitari controllati, l’area di provenienza più
numerosa è risultata quella dell’Est Europa (422 unità di
cui 215 uomini e 207 donne), seguita dal Nord Africa e paesi
Medio Orientali (387 unità di cui 302 uomini e 81 donne) e
dai paesi africani (87 unità: 75 uomini, 12 donne).
In seguito dell’irregolare occupazione (e al mancato
possesso del permesso di soggiorno) sono stati segnalati 122
extracomunitari per il “provvedimento di espulsione”. Sono
stati inoltre 238 i datori di lavoro deferiti all’Autorità
giudiziaria (di cui 1 arrestato) mentre sono state 115 le
informative inoltrate all’autorità giudiziaria.
Lavoro minorile. Drammatici i numeri relativi allo
sfruttamento del lavoro dei minori. Su un totale di 754
controlli sono stati individuati 301 tra bambini (al di
sotto dei 15 anni) ed adolescenti occupati illecitamente,
con un tasso di irregolarità pari al 39%. Tra i minorenni
occupati illecitamente, 19 (3%) sono risultati bambini. I
settori di impiego sono in gran parte esercizi pubblici
(185), il commercio (35) e l’edilizia (28). Le tipologie
delle irregolarità contestate in questo ambito sono così
suddivise:
1) 247 per non avere sottoposto i minori alle preventive e
periodiche visite mediche.
2) 66 per violazioni in materia di riposo settimanale.
3) 43 per minori che non hanno assolto o concluso il periodo
di istruzione obbligatoria e comunque in età inferiore a
quella minima richiesta.
4) 35 per avere impiegato minori in orari di lavoro
notturno.
Sicurezza nei luoghi di lavoro. Nell’ambito di 443 ispezioni
(nei settori edilizia, agricoltura, industria, commercio e
servizi), sono state impartite 695 prescrizioni, 5 cantieri
sottoposti a sequestro e sono state comminate 818 ammende
per un importo pari a € 679.788.
Le violazioni contestate sono state 1382 di cui: 470
riguardanti la mancata applicazione delle disposizioni per
l’assicurazione obbligatoria contro infortuni e malattie
professionali; 386 per le norme per prevenzione degli
infortuni sul lavoro nelle costruzioni; 263 per omesse
informazioni e disposizioni ai lavoratori su rischi
specifici; 103 per la sicurezza dei lavoratori sul luogo di
lavoro; 73 per l’attuazione di direttive comunitarie sulla
sicurezza nei cantieri temporanei e mobili.
Gli aspetti di maggiore criticità – secondo i dati – restano
confermati nel settore dell’edilizia e riguardano, tra gli
altri: esecuzione di attività simultanee ma incompatibili;
impreparazione professionale dei lavoratori; omessa adozione
delle protezioni e precauzioni obbligatorie; inadeguatezza
dei piani di sicurezza e coordinamento; scorretto uso delle
previste attrezzature tali da sovresporre gli operai a
rischi di caduta dall’alto.
Il Portavoce - Wladimir
Pantaleone |