Assessorato Regionale del Lavoro della Sicilia

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COMUNICATO STAMPA DEL 27/01/2006

Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro: 10 milioni di contributi evasi e recuperati dal militari nel corso delle ispezioni effettuate nel 2005. Scoma: «Nel 2006 più controlli su lavoro nero e sfruttamento minorile»

Palermo 17/01/2006 - ‹‹Emersione del lavoro nero, rispetto delle norme di sicurezza nei luoghi di lavoro e particolare attenzione allo sfruttamento dei minori e degli immigrati clandestini: su questi punti si è basata l’attività di controllo dei carabinieri del ‘Servizio Ispettorato del lavoro’. I numeri dicono che le irregolarità sono numerose ma che le verifiche ci sono e devono essere continue e con un raggio d’azione sempre più vasto››: lo afferma l’assessore regionale al Lavoro Francesco Scoma, commentando i numeri contenuti nel tradizionale “report” dell’attività del 2005 del Nucleo Carabinieri del Servizio Ispettorato Regionale del Lavoro, comandato dal maresciallo Antonino D’Agostino.

‹‹Rafforzare l’azione di contrasto al lavoro nero, in particolar modo nell’edilizia. Ridurre il lavoro minorile ed irregolare. Fare rispettare le norme di sicurezza ed igiene nei posti di lavoro e arginare l’immigrazione clandestina e lo sfruttamento di manodopera extracomunitaria: sono questi gli obiettivi – afferma l’assessore – da perseguire anche nel 2006. Obiettivi che potremo raggiungere grazie anche all’immissione di 300 nuovi ispettori del lavoro che, grazie ad un accordo con il Ministero del Lavoro, stiamo formando e tra breve potranno entrare in servizio. Si tratta di personale già in organico presso gli Uffici Provinciali del Lavoro e che presto si affiancheranno agli ispettori degli Uffici provinciali del Lavoro e alle attività dei carabinieri››.

Di seguito, i dati principali dell’attività del “Servizio Ispettorato Regionale del lavoro” nel 2005.

IL ‹‹REPORT›› DEI CARABINIERI

Lavoro nero e irregolare: i numeri. I carabinieri, nel corso dell’anno appena trascorso, hanno verificato la posizione contrattuale e i ritmi lavorativi dei dipendenti di 4215 aziende industriali e commerciali, imprese edilizie ed agricole. Di queste 2486 (il 59%) hanno impiegato personale in maniera irregolare. Le imprese maggiormente controllate sono quelle operanti nei settori edile (1237), alberghiero e pubblico esercizio (578), commercio (926), agricolo (249), metalmeccanico (70) e trasporti (127).

Sono stati 19.699 (13611 uomini e 6088 donne) i lavoratori “intervistati” dai carabinieri nel corso delle visite ispettive. 12.953 sono risultati regolari; 6746 gli irregolari, di cui 2750 in nero. Gran parte dei lavoratori “irregolari” – secondo il dossier annuale dei Carabinieri – si concentra nelle zone litorali dell’intera Isola ed in particolare nel periodo estivo. 1843 le persone denunciate: 3 sono arrestate, 1840 i denunciati a piede libero.

Inoltre, nel corso delle operazioni di verifica ed accertamento, i carabinieri hanno recuperato evasioni contributive pari ad oltre € 10.651.800 e avviate le procedure per la riscossione di € 2.237.441 che corrispondono a 6884 illeciti amministrativi.

Il dato più rilevante è caratterizzato dal riscontro di una elevata area di lavoro trasversale, denominato “in grigio”: una sottile forma di sommersione per abbattere i costi aziendali di produzione e gli obblighi normativi.

In sostanza il personale dispone di regolare contratto di assunzione ma senza godere del pieno rispetto delle norme previdenziali e con corresponsione di retribuzione non conforme.
I settori in cui sono stati registrati i maggiori picchi di irregolarità sono:

1) edilizia (70%)
2) alberghi e pubblici esercizi (67%)
3) agricoltura (51%)
4) commercio (48%)

Nel corso del 2005 i carabinieri – riscontrando illeciti di carattere penale – hanno denunciato ed arrestato 3 persone, mentre sono 1840 i soggetti denunciati in stato di libertà.

Occupazione di cittadini immigrati. I lavoratori extracomunitari controllati sono stati 976. Di questi: 634 sono risultati regolari, 215 (22%) sono risultati “irregolari” e 127 (13%) clandestini. Dei cittadini extracomunitari controllati, l’area di provenienza più numerosa è risultata quella dell’Est Europa (422 unità di cui 215 uomini e 207 donne), seguita dal Nord Africa e paesi Medio Orientali (387 unità di cui 302 uomini e 81 donne) e dai paesi africani (87 unità: 75 uomini, 12 donne).

In seguito dell’irregolare occupazione (e al mancato possesso del permesso di soggiorno) sono stati segnalati 122 extracomunitari per il “provvedimento di espulsione”. Sono stati inoltre 238 i datori di lavoro deferiti all’Autorità giudiziaria (di cui 1 arrestato) mentre sono state 115 le informative inoltrate all’autorità giudiziaria.

Lavoro minorile. Drammatici i numeri relativi allo sfruttamento del lavoro dei minori. Su un totale di 754 controlli sono stati individuati 301 tra bambini (al di sotto dei 15 anni) ed adolescenti occupati illecitamente, con un tasso di irregolarità pari al 39%. Tra i minorenni occupati illecitamente, 19 (3%) sono risultati bambini. I settori di impiego sono in gran parte esercizi pubblici (185), il commercio (35) e l’edilizia (28). Le tipologie delle irregolarità contestate in questo ambito sono così suddivise:
1) 247 per non avere sottoposto i minori alle preventive e periodiche visite mediche.
2) 66 per violazioni in materia di riposo settimanale.
3) 43 per minori che non hanno assolto o concluso il periodo di istruzione obbligatoria e comunque in età inferiore a quella minima richiesta.
4) 35 per avere impiegato minori in orari di lavoro notturno.

Sicurezza nei luoghi di lavoro. Nell’ambito di 443 ispezioni (nei settori edilizia, agricoltura, industria, commercio e servizi), sono state impartite 695 prescrizioni, 5 cantieri sottoposti a sequestro e sono state comminate 818 ammende per un importo pari a € 679.788.

Le violazioni contestate sono state 1382 di cui: 470 riguardanti la mancata applicazione delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro infortuni e malattie professionali; 386 per le norme per prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni; 263 per omesse informazioni e disposizioni ai lavoratori su rischi specifici; 103 per la sicurezza dei lavoratori sul luogo di lavoro; 73 per l’attuazione di direttive comunitarie sulla sicurezza nei cantieri temporanei e mobili.

Gli aspetti di maggiore criticità – secondo i dati – restano confermati nel settore dell’edilizia e riguardano, tra gli altri: esecuzione di attività simultanee ma incompatibili; impreparazione professionale dei lavoratori; omessa adozione delle protezioni e precauzioni obbligatorie; inadeguatezza dei piani di sicurezza e coordinamento; scorretto uso delle previste attrezzature tali da sovresporre gli operai a rischi di caduta dall’alto.

Il Portavoce - Wladimir Pantaleone

 
   
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