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COMUNICATO STAMPA
DEL 02/08/2005 |
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Formazione professionale: si della commissione alla riforma
del settore. Scoma: «sorgerà dell’Ente regionale del sistema
formativo integrato»
Palermo 02/08/2005 - Riforma della formazione
professionale: è arrivato oggi il “sì” della V commissione
legislativa dell’Ars al disegno di legge che riordina il
settore della formazione professionale in Sicilia.
«Un settore fondamentale per la nostra regione – dice
l’assessore regionale al Lavoro Francesco Scoma – che,
grazie a questo provvedimento, vedrà finalmente camminare di
pari passo l’universo del lavoro con quello della formazione
professionale e dell’istruzione. Il mio grazie va anche al
presidente della commissione Lavoro Antonello Antinoro che
ha consentito un ritmo serrato ai lavori e ai componenti
dell’opposizione con cui ci si è confrontati in modo
costruttivo per far sì che il provvedimento venisse esitato
nel più breve tempo possibile per affrontare il voto
dell’Assemblea Regionale Siciliana che, presumibilmente
avverrà alla ripresa dei lavori d’aula, dopo la tradizionale
pausa estiva».
Tra i punti salienti del DDL c’è certamente l’articolo 19
che prevede l’istituzione dell’Ente regionale del sistema
formativo integrativo: «si tratta di una associazione
composta dalla Regione che deterrà la quota di maggioranza e
dagli Enti – afferma l’assessore Scoma – a cui sarà affidata
la gestione del sistema formativo». I patti parasociali per
il costituendo Ente, che determineranno le modalità e gli
standard minimi di accesso, dovranno, tra le altre cose,
prevedere «strumenti idonei a garantire – aggiunge – la
regolarità del pagamento delle spettanze del personale
addetto alla formazione».
Il disegno di legge prevede pure un maggiore e migliore
raccordo tra la formazione professionale e il sistema della
Pubblica Istruzione «grazie al quale la Sicilia si metterà
in linea con le riforme statali – spiega l’assessore – in
materia di istruzione, formazione e lavoro».
Prevista anche l’istituzione del sistema dell’offerta
formativa integrata: «sostanzialmente vuol dire che è
previsto che le istituzioni del sistema educativo di
istruzione e formazione collaborino, anche associandosi, la
possibilità di cambiare scelta – prosegue Scoma – tra i
percorsi liceali ma anche di potere passare dai percorsi
liceali a quelli dell’istruzione e formazione professionale
e viceversa».
La legge di riforma prevede inoltre – sempre nell’ambito di
una migliore integrazione tra i sistemi della formazione e
dell’istruzione – un raccordo tra gli assessorati al Lavoro
e alla Pubblica Istruzione al fine di di definire un
calendario delle attività formative: «questo dovrà avvenire
entro il 31 luglio di ogni anno – afferma Scoma, commentando
il DDL. La programmazione dell’offerta formativa dovrà
avvenire tenendo conto, inoltre, dei fabbisogni segnalati
dalle associazioni datoriali, dalle organizzazioni sindacali
e dagli Enti Bilaterali. Segnalazioni che – prosegue Scoma -
dovranno pervenire entro il 31 gennaio di ogni anno».
La “riforma” prevede l’istituzione – in raccordo con
l’Ufficio Scolastico Regionale – dell’Anagrafe degli
studenti che consentirà di avere tutti i dati sui percorsi
scolastici, formativi e sull’apprendistato a partire
dall’età di 14 anni.
«Viene anche semplificata la disciplina dell’apprendistato –
aggiunge Scoma, che guida l’assessorato a cui viene affidato
il coordinamento di tutte le attività formative, eccetto
quelle relative alle professioni sanitarie: in attesa della
regolamentazione dei profili formativi, infatti,
l’apprendistato professionalizzante viene rimesso ai
contratti collettivi nazionali di lavoro oppure (in loro
assenza) alle direttive impartite dall’assessorato al
Lavoro».
Il Portavoce - Wladimir Pantaleone |
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