Assessorato Regionale del Lavoro della Sicilia

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COMUNICATO STAMPA DEL 20/07/2005

Stabilizzazione precari della Regione. Scoma: "contratti di diritto privato, la scelta più vantaggiosa"

Palermo 20/07/2005 - «Il contratto di diritto privato quinquennale è la migliore strada percorribile per procedere alla stabilizzazione dei precari che prestano servizio presso l’amministrazione regionale: era questo uno degli impegni che ci eravamo prefissi fin dal momento del mio insediamento».

Lo dichiara l’assessore regionale al Lavoro Francesco Scoma al termine della riunione con il presidente della Regione Salvatore Cuffaro, i sindacati e i rappresentanti dei lavoratori, al termine della quale è stato deciso il percorso per la stabilizzazione dei 4656 lavoratori che prestano servizio alla Regione (1113 Puc e 3543 Asu).

«Da questo momento e fino a dicembre – prosegue Scoma – verificheremo le posizioni di ciascun soggetto e i fabbisogni dell’amministrazione. Il risultato di oggi è importante anche perché dà merito a lavoratori importanti per la Regione, molti dei quali precari di durata decennale e che in questo arco di tempo hanno raggiunto - dice - una alta professionalità, riconosciuta da più parti e in diversi settori».

Nel corso del vertice a Palazzo d’Orleans è stabilito che ai precari verrà sottoposto un contratto di diritto privato, a tempo pieno (36 ore settimanali), a decorrere dall’uno gennaio 2006, di durata quinquennale. Due dovrebbero essere le qualifiche previste: A1 per i possessori di licenza media; B1 per diplomati e laureati.

Nei primi giorni di giugno l’assessore regionale al Lavoro – proprio per dare un’accelerazione alle procedure di stabilizzazione – aveva diramato una circolare con la quale si chiedeva ai precari di scegliere tra due opzioni: aderire al progetto di una società mista (controllata dalla Regione) oppure i contratti di diritto privato.

La scadenza prevista per esprimere una scelta era la fine del mese di luglio: «Abbiamo deciso di intraprendere questo percorso perché fino ad ora gran parte delle istanze pervenute dei lavoratori, oltre 1500 soltanto quelle spedite presso l’assessorato regionale al Lavoro, propendono verso la stabilizzazione con contratto di a tempo pieno di diritto privato. Una scelta che tra l’altra cose risulta meno onerosa – afferma Scoma – rispetto all’ipotesi dell’associazione mista. Quest’ultima, seppur soltanto una ipotesi ancora in fase embrionale, avrebbe comportato una spesa di oltre 110 milioni di euro all’anno a fronte dei circa 90 milioni di euro annui necessari per coprire la spesa dei contratti di diritto privato».

Attualmente la spesa necessaria per pagare i 4656 lavoratori “precari” si aggira intorno ai 69 milioni di euro annui.

Il Portavoce - Wladimir Pantaleone

 
   
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